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Il marito di Sandra


di Elisic
17.11.2018    |    8.712    |    8 9.5
"Michele non aveva mai visto in questo nulla di strano ma come si sa il seme della gelosia ci mette poco ad attecchire..."
Michele e Sandra erano sposati da più di trent’anni. Il loro era sempre stato un matrimonio tranquillo, i figli, la casa, il lavoro. Tutto questo era sempre stato al centro del loro rapporto. Mai uno screzio importante o occasione di gelosia reciproca. Certo negli ultimi anni di rapporti fisici si erano dilatati ed ormai erano quasi assenti, evidentemente tutti e due avevano raggiunto come si suol dire la pace dei sensi.
Negli ultimi mesi Sandra aveva cominciato ad uscire con delle amiche, delle colleghe, e le uscite erano sempre più frequenti inoltre il sabato e la domenica aveva sempre una scusa per uscire: “ho dimenticato di prendere questo” “devo andare in farmacia” “vado a vedere un vestito in un negozio” eccetera. Inoltre Sandra che notoriamente detestava la tecnologia da quando Michele le aveva regalato uno smartphone passava tantissimo tempo col telefonino in mano. Michele non aveva mai visto in questo nulla di strano ma come si sa il seme della gelosia ci mette poco ad attecchire. Così nella testa di Michele cominciavano a susseguirsi strani pensieri e sospetti. Li allontanava con decisione dandosi delle spiegazioni logiche. In fondo Sandra aveva superato i 50 e malgrado si difendesse ancora bene non era più nella splendida forma di un tempo, un po’ ingrassata, il ventre non era più piatto come una volta, il sedere era un po’ tondo, il seno restava ancora in splendida forma, grande e abbastanza sodo. Malgrado tutta la logica ogni tanto però i sospetti tornavano.
Era tentato di controllarle il telefonino ma si sarebbe sentito un vero vigliacco. Un giorno mentre stava rientrando a casa vide la moglie che usciva in macchina, senza neanche sapere perché decise di seguirla. Lei entrò nel parcheggio del supermercato lui la seguì restando in macchina. Dopo circa una ventina di minuti, dandosi dello stupido, decise di andar via ma proprio in quel momento la vide uscire aveva una busta della spesa, si avviò verso la macchina mise la busta nel bagagliaio ma anziché salire in macchina la vide rientrare nel supermercato evidentemente aveva dimenticato qualcosa. Restò lì ad aspettare. Dopo quasi mezzora, tanto che aveva cominciato a preoccuparsi che stava per scendere ed entrare, la vide uscire nuovamente, avviarsi verso la macchina, salire in e partire. Tutto sommato nulla di strano lasciò passare qualche minuto e si avviò anche lui verso casa.
Tutto sembrava normale poi però mentre era sul divano che guardava la televisione riflettendo sull’accaduto si rese conto che quando era uscita la seconda volta dal supermercato, Sandra non aveva nulla in mano. Anche in questo caso scacciò via ogni sospetto pensando che non aveva trovato quello che cercava, però strano.
La mattina dopo era tranquillo a fare colazione quando arrivò la moglie già vestita e truccata nulla di particolare ma truccata, uscì dicendogli “ho dimenticato di prendere una cosa vado supermercato”. Possibile mai che dopo due giri della sera prima avesse ancora dimenticato qualcosa?
Ormai la sua mente era entrata in una spirale di gelosia. Così si vestì di corsa, salì in macchina e si avviò verso il supermercato. Parcheggiò in una zona diversa rispetto all’ultima volta e si mise in attesa, non passò molto che vide la moglie uscire dal supermercato con una piccola busta. Pensò “il solito cretino”. Ma come era accaduto il giorno prima la moglie posò la busta in macchina e si avviò verso l’ingresso del supermercato, di nuovo aveva dimenticato qualcosa pensò lui. Ma dalla nuova prospettiva poté vedere che non era entrata nel supermercato ma in degli uffici che si trovano accanto all’ingresso del supermercato. Erano degli uffici dove la cooperativa organizzava corsi di lingue, attività post lavoro, eccetera eccetera. Di nuovo la sua logica lo portò a pensare che forse si era iscritta a un corso di lingue come aveva fatto qualche anno prima e chi sa perché non aveva voluto dirglielo. Dopo una mezz’oretta la vide uscire, questa volta era più vicino e notò che non aveva più il rossetto e anche i capelli sembravano un po’ scompigliati. Lei salì macchina, la vide rimettersi rossetto e avviarsi verso casa. Restò lì qualche minuto indeciso sul da farsi, una parte di lui voleva andare a vedere cosa ci fosse lì, un’altra parte dimenticare tutto tornare a casa. Mentre era lì a riflettere vide uscire da quell’ufficio un omone di colore, sarà stato alto 2 m con delle spalle enormi, probabilmente pesava più di 120 kg, robusto, muscoloso con la divisa della cooperativa. Non era possibile, non solo Sandra lo tradiva ma in più con un uomo di colore, lei era sempre stata razzista! Sicuramente si sbagliava, la mente a volte fa brutti scherzi. La sera a letto dopo tanto tempo provò qualche approccio ma la moglie lo liquidò dicendogli che domani dovevano lavorare e non era il momento giusto. Passavano le settimane il tran tran non cambiava, cene con le amiche, più di un’uscita il sabato e la domenica per comprare qualcosa che aveva dimenticato. Così Michele decise di andare più a fondo alla questione. Un giorno Sandra aveva lasciato il telefono a casa lo prese e malgrado il conflitto interno decise di guardare i messaggi e telefonate. Ma non trovò nulla di strano telefonate e messaggi con le sue amiche, appuntamenti per le cene e chiacchiere banali. Tranquillizzato stava per rimetterlo a posto quando noto l’iconcina con le statistiche di utilizzo e vide che la più utilizzata era un app di incontri extraconiugali. Violando ogni suo principio decise di guardarla, la app non era protetta e vi trovò il profilo della moglie, chiaramente con un altro nome ma con alcune foto in cui lui la riconobbe anche se non si vedeva il viso. Ebbe un sussulto e quasi un infarto ma decise di andare avanti. Vi trovò tantissime richieste di amicizia e tante chat. Soprattutto da parte di giovani. Con il cuore in gola e tanti sensi di colpa decise di aprirne qualcuna e leggerla. Restò senza fiato, sua moglie, la madre dei suoi figli, donna educata e pudica, chattava con questi sconosciuti con un linguaggio volgare e scurrile e descriveva a questi uomini quello che avrebbe voluto le facessero ed erano cose che lui non pensava neanche si potessero fare. Se da un lato la cosa lo schifava e lo feriva profondamente, dall’altro si accorse che lo eccitava. Aveva davanti agli occhi chiaramente l’immagine del corpo di sua moglie, che conosceva così bene, violato, abusato in modi a cui lui non aveva mai pensato neanche delle fantasie più torbide. Trovò anche qualche chat in cui qualcuno di questi uomini la ringraziava per i momenti passati insieme e si complimentava con lei per quanto fosse troia. Uno di questi citava proprio il parcheggio del supermercato e gli uffici che lui aveva visto e le spiegava come entrare e dove andare. Michele era stupefatto di quello che stava scoprendo su sua moglie e anche in parte di come stava reagendo. Anziché metterla di fronte al fatto compiuto e cacciarla di casa decise di agire in un altro modo, giustificando tale comportamento a se stesso con il desiderio di trovare delle prove inconfutabili ma in fondo in fondo per vedere se veramente sua moglie era in grado di fare quelle cose. Per prima cosa si creò un profilo su quella chat simile a quelli che avevo visto piacevano a sua moglie.
Contemporaneamente seguendo le indicazioni che aveva letto sulla chat della moglie, si prese un giorno di ferie e fece un’ispezione in quegli uffici accanto al parcheggio del supermercato. Si accedeva ad un corridoio su cui si affacciavano diverse porte e una di queste dava in un magazzino dove erano accumulati mobili e palett di materiale, le porte erano tutte aperte. Per il falso profilo decise di interpretare il ruolo di un ragazzo di colore alto quasi 2 m sui trent’anni che faceva il facchino in magazzino. Non fu difficile trovare alcune foto su Internet per completare il profilo anche foto intime e molto esplicite.
Una sera dopo cena, vide la moglie incollata al telefonino, si chiuse nello studio e provò a contattarla. Le chiese l’amicizia con qualche frase spiritosa e poi la contattò in chat. Lei rispose quasi subito.
Cominciò quindi una chat piuttosto calda e piena di doppi sensi a cui lei non si tirava indietro anzi stuzzicava ancora di più. Le stava scrivendo delle cose che non aveva mai osato dirle per paura di offenderla e lei rispondeva a tono anzi ancora più esplicita e stuzzicante. Gli aveva anche detto che era a casa con la famiglia e che il marito era in un’altra stanza. Lei gli disse che si stava eccitando, bagnando in maniera incredibile, e quando lui le propose di toccarsi, di fare qualcosa di piu, lei gli disse che non poteva ma quando le propose di andare in bagno e continuare da lì, la vide correre per il corridoio e dirigersi verso il bagno.
Era geloso ma allo stesso tempo eccitato, questo mix di fantasia e realtà, quelle immagini della moglie tra le braccia di un ragazzo di colore che godeva del grosso cazzo nero lo avevano eccitato in maniera incredibile.
Memore delle chat che aveva letto e delle cose che aveva capito le piacevano le disse tutto quello che le avrebbe fatto e come glielo avrebbe fatto e lei rispondeva a tono e se possibile chiedeva ancora di più. Gli disse che era in bagno che si stava masturbando guardando le foto del suo grosso cazzo nero e che immaginava la prendesse lì in quel momento nel suo bagno e così dicendo venne descrivendogli tutte le sensazioni. Anche lui non resistette e si toccò fino a schizzare come non gli capitava da tempo. Quella sera riprovò nuovamente un approccio in camera da letto e questa volta lei accettò e fecero l’amore come non capitava da tempo.
Aveva avuto la prova che sua moglie non era quella che pensava, almeno con la fantasia. Doveva adesso coglierla sul fatto, così cominciò a monitorare le chat della moglie per vedere se avrebbe incontrato l’uomo del parcheggio del supermercato. Non dovette aspettare molto, il sabato successivo i due si diedero appuntamento al solito posto. Lui quella mattina uscì presto da casa con la scusa di dover andare a fare delle commissioni, parcheggiò lontano dal supermercato, raggiunse a piedi il parcheggio, entrò in quel magazzino e si nascose dietro una catasta di mobili e si mise ad aspettare non sapendo se preferiva che lei venisse o invece no. Poco prima dell’ora prestabilita senti aprire la porta ed entrare un uomo, dall’ ombra che si stagliò sulla porta doveva essere l’enorme uomo di colore che aveva visto uscire la volta prima. Il cuore gli batteva a mille, l’uomo accese una fioca luce in un angolo del magazzino e si sedette ad aspettare non lontano da dove lui si era nascosto. All’ora prestabilita senti di nuovo aprire la porta e senti la voce di lei che chiamava l’uomo. Non c’erano dubbi era sua moglie, lei entrò, si chiuse la porta alle spalle e si avviò verso l’uomo. Lui era arrabbiato, geloso, ma allo stesso tempo eccitato, non credeva a quello che gli stava succedendo, non credeva che sua moglie era lì con quell’uomo e che lui li stava spiando. Non vedeva l’ora che l’uomo la prendesse con forza e violenza. Lei si avvicinò all’uomo senza dire una parola sì inginocchiò davanti al lui, gli tirò giù i pantaloni della tuta e da lì schizzo fuori una mazza nera di dimensioni per lui incredibili. Lei la afferrò alla base, non era ancora dura ma era lunghissima, comincio a menarla lentamente mentre se la strofinava sul viso, la baciava, la leccava, la succhiava. Erano a poche decine di centimetri da lui e poteva vedere chiaramente come la bocca di lei avvolgesse, stringesse, succhiasse con voracità quell’enorme membro. Lei che aveva sempre avuto difficoltà a prendere in bocca il suo, stava adesso succhiando e inghiottendo un cazzo nero di dimensioni spropositate, era tre volte più largo del suo e lungo almeno due volte e mezzo. E lei lo maneggiava e succhiava senza difficoltà. Non la riconosceva. Vedeva nei suoi occhi una voglia e un desiderio di cazzo che non aveva mai visto. Era sconvolto ma allo stesso tempo eccitato tanto che se lo prese in mano e cominciò a menarselo. Il nero intanto incitava sua moglie a succhiarglielo e ingoiarlo tutto, dandogli della Troia. Lei sembrava gradire quel trattamento e a dimostrazione di quanto lo gradiva si tirò giù la parte superiore del vestito e cominciò a segarglielo con le tette, stringendole sul grosso cazzo ma sempre tenendo in bocca la grossa cappella. Vedere quel cazzo nero tra le mammelle bianche della moglie fu troppo per lui, che schizzó sui cartoni di fronte a lui. Il nero invece, malgrado il trattamento non accennava a venire, lei si impegnava in tutti i modi ma lui restava li a godersi il trattamento incitandola a fare di più. Dopo un tempo che gli sembrò infinito, vide l’uomo irrigidire le gambe e afferrare la testa della moglie spingendola sul suo cazzo. Dopo di che cominciò ad eruttare una quantità incredibile di sborra nella bocca della moglie che la inghiotti senza lasciarne cadere una goccia.
Lei si rimise in piedi e con la massima naturalezza si ripulì la bocca, si ritirò su il vestito e dopo essersi data una rassettata ai capelli, si avviò verso la porta. L’uomo restò lì ancora qualche minuto, si tirò su i pantaloni e sussurrò tra se e se “mai conosciuta una Troia come questa, prima o poi le spaccherò il culo....”
Il marito raggelò a sentire quelle parole, ma allo stesso tempo immaginò la scena e pensò che gli sarebbe tanto piaciuto vederlo.......



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