Lui & Lei

Il capo


di Elisic
26.09.2018    |    11.110    |    11 9.6
"Lei sente bruciare i glutei ad ogni colpo ma ancor di più le brucia l’orgoglio..."
Lui entra nell’ufficio del dirigente, anzi, della dirigente visto che il capo è una Lei.
Lei è una persona sgradevole, una bella donna ma algida e indisponente. Un capo esigente che tiene a distanza tutti e non è mai soddisfatta del lavoro dei suoi sottoposti. Di quelle donne che non toccheresti neanche con un bastone

Non le va mai bene nulla di quello che lui fa e pensare che quando era arrivata lui ci aveva fatto tanti pensieri. E’ alta, magra, capelli neri ondulati sulle spalle e occhi neri come la pece. Seno piccolo, vita stretta e fianchi morbidi. Sempre elegantissima e mai nulla fuori posto se non il carattere degno di uno squalo.
L’ha convocato per l’ennesimo lavoro che sicuramente non le andrà bene.
Lui entra, lei è seduta dietro la scrivania, vestita nel solito modo professionale, gonna e camicetta
Non sarebbe affatto male, pensa lui, se non fosse così stronza
Le presenta il lavoro che non gli sembra affatto male ma come al solito lei ha da ridire, acidamente gli dice che il figlio di 15 l’avrebbe fatto meglio.
Gli animi si scaldano, cominciano a volare parole pesanti.
Poi le si alza, gira intorno alla scrivania si piazza di fronte a lui, sono alti uguali, a pochi centimetri dal suo viso e gli urla contro sferzandolo con parole acide e taglienti.
Per rafforzare il concetto si gira e si piega sulla scrivania per prendere un documento e sbatterglielo in faccia.
Oggi per lui e una giornata strana, ha un carattere buono e accomodante ma è incazzato per una discussione con la moglie che non è contenta del livello di vita che le fa fare gli rinfaccia il suo stipendio da impiegato.
Quando vede quella stronza piegata in avanti con quel suo culo tondo fasciato dalla gonna stretta e le gambe ancora nude malgrado la stagione, tutta la rabbia accumulata in questi anni gli annebbia la vista e onnubila i pensieri.
Incurante di quello che gli può succedere, si avvicina a lei da dietro, la spinge contro la scrivania, le schiaccia il viso sul piano mettendole una mano sul collo.
Con un movimento rapido e deciso le tira su la gonna, gli si presenta davanti agli occhi uno spettacolo incredibile, il sedere di lei è veramente stupendo e il filo del perizoma sparisce tra i glutei facendola sembrare senza, solo un piccolo fazzoletto di stoffa copre le labbra gonfie del suo sesso.
Ma l’istinto non è quello di accarezzarla, bensì comincia a sculacciarla con forza e rabbia.
Tutto è avvenuto in un lampo, lei dopo un attimo di smarrimento gli urla: “ma che fa, è impazzito?”
“Se non la smette immediatamente la denuncio”
E cerca di divincolarsi
Ma la stretta di lui è forte e la tiene inchiodata alla scrivania mentre la mano la colpisce con forza sui glutei. Lei sente bruciare i glutei ad ogni colpo ma ancor di più le brucia l’orgoglio.
Potrebbe urlare e chiedere aiuto ma lei è una donna che risolve le cose da sola e non una piagnona che chiede aiuto.
Cerca di convincerlo con le parole ma lui non sente ragione, anzi gli urla contro di rimando con tutta la rabbia che ha in corpo: ”brutta stronza altro che dati, ecco di cosa hai bisogno, di uno che ti metta al tuo posto”
E le schiaffeggia il culo con forza.
Ad ogni colpo le parole, e i glutei, le bruciano sempre di più ma all’improvviso un flash le attraversa la mente.
Un episodio che aveva rimosso completamente le riaffiora.
Ricorda quando da ragazzina faceva le marachelle e il papà la sculacciava. Soffriva nel fisico e nell’orgoglio ma la mano pesante di un uomo che la dominava la rassicurava.
Qualcosa scatta in lei.
Smette di ribellarsi, di agitarsi.
Adesso ogni colpo, oltre a bruciare le provoca brividi che se non sono di piacere, a questo assomigliano.
Lui si accorge che qualcosa sta cambiando.
Ma non molla la presa
Continua a sculacciarla ma la osserva con attenzione.
Lei adesso è inerme sulla scrivania, subisce senza ribellarsi.
Lui, guardandola meglio si accorge che il fazzoletto di stoffa che le copre la figa sembra bagnato.
Lei non capisce cosa le stia succedendo, sente solo che le piace come la sta trattando, le sta piacendo lasciarsi andare alla sopraffazione e cosa ancora più incredibile sente che si sta bagnando.
Anche in lui qualcosa sta cambiando, quella rabbia che l’aveva preso che lo spingeva alla vendetta fisica di stava trasformando In eccitazione, se lo sentiva duro e gonfio come non gli capitava da tempo.
Senza neanche riflettere si sbottona i pantaloni, se li tira giù, il cazzo salta fuori come caricato a molla, gonfio e durissimo con la cappella già scoperta e lucida.
Sempre tenendola giù, si mette dietro di lei, infila le dita sotto il filo del perizoma e lo strappa con un sol colpo, poi afferra il cazzo alla base punta la cappella sulla figa e con un colpo deciso la penetra incanalando tutta la rabbia attraverso il cazzo dentro la figa bagnata di quella stronza che tante volte lo aveva umiliato.
Dalla bocca di lei adesso escono solo mugolii, lui la pompa con forza e rabbia aprendola completamente, lei è in estasi, non ha più il controllo di nulla, si sente posseduta come non le era mai capitato, una miscela di umiliazione e di piacere unica.
Non aveva mai sentito un cazzo così grosso che la prendeva che le prendeva il corpo e la mente.
Quando lui continuando a scoparle la figa le infila il pollice nel buchino, l’orgasmo le esplode dentro lasciandola senza fiato. Lui la sente fremere e vibrare e poi agitarsi senza controllo, sente la figa che gli strizza il cazzo e il buchino che gli serra il pollice.
Esplode dentro di lei inondandola di fiumi di sborra bollente.
Lo tira fuori, prende il foglio con i dati che lei le aveva contestato, ci si asciuga il cazzo, e imbrattato di sborra glielo lancia sulla scrivania accanto al viso e uscendo le dice: “Vedrà che con questa aggiunta le andranno bene”
Si solleva i pantaloni e si avvia verso porta, si gira un’ultima volta verso la scrivania, lei è ancora lì, sulla scrivania, la gonna sui fianchi, un liquido biancastro che le cola tra le cosce.
La saluta con un cenno, sanno entrambi che il loro rapporto non sarà più lo stesso.

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