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Il meccanico


di Elisic
22.09.2018    |    11.658    |    10 9.8
"Sembrava che lui le leggesse dentro tutti i suoi pensieri sporchi..."

ELISA è una donna autonoma e indipendente ha superato i 50, sposata con Fabio da più di vent'anni due figli. E’ ancora una donna attraente, un fisico da modella, alta magra capelli neri occhi scuri labbra carnose. Elegante nei modi e raffinata nel vestire. Malgrado in tanti la guardano spesso mette timore negli uomini, per la sua personalità e il suo fascino. Da giovane ha vissuto la vita intensamente ma una volta sposata è sempre stata una moglie fedele. Malgrado la sua indipendenza ed autonomia ci sono alcune cose che non le piace per niente fare. Tra queste occuparsi della manutenzione della casa e della macchina. Le ho sempre delegate al marito.
Non questa volta purtroppo si è accorda all'ultimo momento che deve fare la revisione alla sua macchina ma il marito sta per partire per un viaggio di lavoro e sarà via tutta la settimana. Chiede al marito se è possibile rinviare la revisione al suo ritorno ma il marito la gela dicendole che è molto pericoloso e rischia una grossa multa se la dovessero fermare ma le dice di non preoccuparsi avrebbe contattato lui Enzo, il suo meccanico di fiducia, e le sarebbe bastato portare la macchina da lui la sera dopo il lavoro per farla controllare prima di effettuare la revisione.


Incerta sul da farsi e anche un po’ infastidita decide comunque di accettare la proposta del marito, gli dice: “chiama pure Enzo e fissa l’appuntamento per martedì”.
Il marito chiama Enzo e dopo i soliti convenevoli gli dice che ha bisogno di fare la revisione alla macchina della moglie ma lui purtroppo la prossima settimana è via per cui ELISA andrà da lui la sera dopo il lavoro per far controllare la macchina e gli dicendogli: “ti mando ELISA dagli un’occhiata e vedi se è tutto apposto grazie”.
Un paio di giorni dopo arriva il fatidico momento ELISA un pò per la giornata vorticosa un pò per l’avversione inconscia, aveva rimosso l’appuntamento e se ne ricorda solo all’ultimo momento forse ormai è troppo tardi. Quasi sollevata e solo per pura cortesia, decide di chiamare Enzo e dirgli che vista l’ora avrebbe spostato l’appuntamento più avanti quando il marito sarebbe ritornato. Enzo invece gentilissimo le dice che è ancora in officina e l’aspetta per il controllo. Contrariata e di malavoglia va comunque presso l’officina.
Lei non ha una grande considerazione di Enzo anche se è il meccanico di fiducia del marito ed un bell’uomo alto un po’ troppo magro forse, di poco più grande del marito le è sempre sembrato un po’ viscido e poi quelle poche volte che aveva accompagnato il marito in officina a prendere o portare l’auto aveva sempre sentito addosso lo sguardo lascivo di Enzo e si era sentita come nuda davanti a lui e la cosa la infastidiva anche se forse nel fondo di se stessa provava qualcos’altro, ecco perché avrebbe preferito evitare di andare li da sola. Arrivata in officina trova Enzo nell’ufficio intento a sistemare delle fatture, si salutano amichevolmente, si conoscono da vent’anni ed Enzo scherzosamente le dice: “sono sommerso dai conti se vuoi puoi darmi una mano e le strizza l’occhio”. Lei un po’ fredda gli risponde: “dai su Enzo non scherzare è tardi e devo tornare a casa, per favore guarda se la macchina va bene”.
Enzo porta la macchina dentro l’officina e rivolgendosi ad ELISA le dice: “adesso gli do un’occhiata, oltre al controllo c’è qualche problema, qualche difetto che vuoi che controlli?”. ELISA si stava rilassando, tutto sommato Enzo si stava comportando bene, pensandoci un attimo gli risponde: “si effettivamente a volte sento caldo che viene da sotto e mi sembra di vedere delle perdite”.
Enzo non perde l’occasione e con un sorriso sornione le risponde: “ il fatto che sia calda sotto e che abbia delle perdite non è detto che sia una brutta cosa”.
ELISA si morde le labbra sa benissimo che Enzo spesso induce in facili battute e doppi sensi, a volte anche davanti al marito, lei se ne è lamentata con lui ma il marito ha sempre liquidato la questione con un “è il suo modo di fare ama scherzare”. Adesso però la situazione è un po’ più imbarazzante, lei è da sola lì con Enzo, non c’è il marito, è tardi e non ci sono più neanche gli operai. Non sa come comportarsi. Enzo la toglie dall’imbarazzo dicendole, sempre con sorriso sulle labbra: “adesso mi infilo sotto e controllo cosa c’è sotto”. così dicendo si infila sotto la macchina poco lontano da dove stava Elisa in piedi e si stava un po pentendo di aver indossato un leggero vestitino a fiori poco sopra il ginocchio con la gonna un po’ larga, inoltre l’autunno era ancora mite e non indossava neanche le calze

Malgrado la sua vita sessuale fosse abbastanza soddisfacente le capitava di fantasticare su situazioni particolari e come capita spesso a donne della sua estrazione sociale ed educazione oggetti delle sue fantasie erano: meccanici, operai, idraulici, un po’ rozzi e brutali forse in contrapposizione all’educazione e alla delicatezza del marito.

Adesso Enzo era per metà sotto la macchina non vedeva il suo volto viscido e lascivo e un po’ sovrappensiero si stava soffermando sulla parte di uomo vestito da meccanico che sporgeva da sotto la macchina. Guardandolo meglio si accorse che proprio in corrispondenza del basso ventre la tuta di Enzo, un po’ sporca di grasso, era gonfia a dismisura, in maniera eccessiva rispetto al suo fisico così esile. E senza volerlo si trovò a immaginare a quello che si nascondeva sotto la tuta. Dimentica che sotto l’altra metà della tuta c’era Enzo il meccanico di suo marito, si ritrovò a pensare alle sue fantasie e a tutto quello che la eccitava nella situazione e non passò molto tempo che cominciò a sentire un certo calore tra le gambe e una sensazione di bagnato. Era talmente assorta nella sua fantasia e rapita da immagini di uomini rudi e brutali che la toccavano con mani sporche di grasso e di grossi organi maschili che la possedevano, che non si accorse che Enzo era scivolato fuori da sotto la macchina e adesso si trovava praticamente sotto la sua gonna.
Fu la voce di lui a risvegliarla dalla sua fantasia. Enzo affermò: “sotto la macchina tutto a posto ma qui fuori vedo qualcosa di caldo e bagnato che merita di essere controllato”. Così dicendo saltò fuori da sotto la macchina e si piazzò in piedi di fronte a lei.
Lei era imbarazzatissima come una ragazzina scoperta rubare le caramelle. Sembrava che lui le leggesse dentro tutti i suoi pensieri sporchi.
Non sapeva che fare o che dire, una parte di lei voleva urlare ad Enzo di smetterla di allontanarsi ma dentro di lei adesso qualcosa era cambiato. Enzo non le sembrava piu così viscido, il suo sguardo caldo e magnetico, pur essendo completamente vestita, la faceva sentire nuda di fronte a lui. Era lì immobile, completamente alla sua mercè. Qualsiasi cosa avesse fatto o detto Enzo, lo avrebbe subito, non era in grado di muoversi. Enzo senza toglierle lo guardo di dosso si avvicina, la schiaccia contro la macchina, le scosta i capelli e comincia a baciarla sul collo mentre le infila una mano le cosce, le risale, le solleva la gonna e raggiunge le sue mutandine vergognosamente bagnate, le scosta e quasi brutalmente la penetra con un dito. Lei è immobile incapace di reagire, con la testa vorrebbe scappare, allontanarlo, fermarlo ma il suo corpo reagisce in maniera diversa i brividi e le sensazioni che le danno il corpo di Enzo che la schiaccia, il suo dito dentro di lei la lingua sul collo la stanno facendo impazzire perdere ogni controllo ogni sanità mentale.
Tutto il mondo intorno a lei è sparito non esistono più marito figli. La donna seria, austera, mostra al mondo è sparita. Quell’uomo forte, deciso, brutale la fa sentire femmina e non desidera altro se non essere posseduta da lui, sente sul fianco il gonfiore e la durezza del sesso dell’uomo e non desidera altro se non toccarlo, vederlo ed essere presa con forza e brutalità.
Ma Enzo all’improvviso smette di baciarla e toccarla si allontana e la guarda con quello sguardo intenso e pieno di desiderio, lei resta immobile sente quasi un vuoto dentro ma è incapace di muoversi, sa che è l’ultima occasione per mettere fine a quella situazione ma era incapace di muoversi di dire una parola.
Senza toglier lelo sguardo di dosso Enzo si sbottona la tuta e la lascia scivolare ai suoi piedi. Sotto è nudo ed emerge prepotente allo sguardo di lei un sesso di dimensioni spropositate. ELISA non è certo un’educanda ma non hai mai visto un sesso maschile come quello. Spesso, lungo, prepotente, fieramente eretto. La cappella gonfia e lucida è scoperta non può esistere in un uomo abbastanza pelle da tenere coperto un sesso eretto di quelle dimensioni, forse sarà il contrasto con l’eccessiva magrezza di Enzo ma la dimensione di quel sesso supera ogni sua più rosea fantasia. Non riesce a distogliere lo sguardo da quell’oggetto del desiderio. Enzo si avvicina lentamente le mette una mano sopra la testa e la spinge verso il basso, verso quello splendore della natura, quello scettro regale. Lei lo asseconda, ormai non ha nessuna voglia o desiderio di resistere anzi non vede l’ora di toccarlo, baciarlo, sentirne il calore e la consistenza. Si inginocchia docilmente davanti a questo scettro e afferra il bastone nodoso con tutte due le mani per coprirne tutta la circonferenza e comincia a baciarlo, leccarlo, annusarlo. Sentirne il profumo, il sapore leggermente salato, forse anche di urina ma non desidera altro che averlo possederlo. Se lo strofina sul viso sulle guance sugli occhi sul naso sul collo poi comincia ad avvolgere con le sue labbra carnose la cappella gonfia. Comincia a farlo entrare dentro la sua bocca. Lei è sempre stata brava a prenderli in bocca ma questa volta trova una grossissima difficoltà, è così largo e così spesso che anche allargando completamente la bocca e aprendo tutta la mascella riesce a fatica a farselo entrare, i denti strofinano su quel bastone di carne ma lei insiste, lo vuole tutto dentro, scende con la bocca. Enzo afferrandole i capelli le imprime movimento su e giù con forza e decisione e lei lo lascia fare. Ormai può farle tutto quello che vuole. Enzo le spinge la testa in giù sente il cazzo che le arriva in gola, sente i primi conati di vomito che salgono su, lei deglutisce, li rimanda indietro, non vuole mollare.
Poi così come aveva cominciato a spingerla in giù, la afferra per i capelli e la tira su la mette, in piedi le toglie il giocattolo dalla bocca.
Di nuovo vuota, derubata dall’oggetto del desiderio. Ma questa volta non le da il tempo di rendersene conto. La gira, la piega sul cofano, le solleva la gonna, sposta il filo del perizoma di lato e le da un fortissimo schiaffo sul sedere tanto che le brucia d lo sente rosso. Poi si afferra il cazzo, lo appoggia sulle labbra della fica e comincia a spingere. E’ qualcosa di devastante la apre, la allarga, la spezza in due ma allo stesso tempo la riempie di piacere. Il primo orgasmo arriva improvviso con la penetrazione ma lui continua, non si ferma spinge sempre più, sempre più dentro, le sembra di sentirlo in gola, di nuovo in bocca, ma dalla parte sbagliata. Enorme lunghissimo e come se avesse un bastone dentro di lei.
Poi afferrandola per i fianchi con le sue mani ruvide comincia a pomparla con colpi sempre più forti sempre più profondi, lo tira quasi fuori e poi lo affonda completamente dentro, gli fa assaporare solo la cappella e poi lo spinge di nuovo tutto dentro. Elisa non conta più gli orgasmi, arrivano uno dietro l’altro, urla di piacere, gode come non ho mai goduto in vita sua. Ha perso la cognizione del tempo non sa da quanto tempo sta andando avanti da quanto tempo sta godendo. Si trova in un’altra dimensione è fuori dal suo corpo le sembra di vedere dall’esterno quello che sta succedendo, l’uomo possente e forte che le sta dando tutto il piacere che non ha avuto nella sua vita. Poi all’improvviso lui lo tira fuori,lei urla un NOOOOOOO, è come se l’avessero tolto tutti gli organi interni. La afferra per la spalla la gira la fa inginocchiare davanti a se. Si afferra il cazzo alla base e comincia a menarselo, comincia a schizzarle in viso la sborra, calda, abbondante Le riempie gli occhi, il naso, la bocca, le scende sul vestito. La sporca tutta ma non le importa nulla non ha mai provato nulla di simile, neanche nelle sue fantasie più estreme. Poi glielo rimette in bocca: “puliscilo puttana” lei ubbidisce non è più duro ma è ancora enormemente gonfio. La cosa le piace passerebbe ore a leccarlo baciarlo ma lui glielo toglie dalla bocca si tira su la tuta, Si riveste. “Ne hai avuto abbastanza puttana, per oggi basta ma so che tornerai per averne ancora. La macchina è a posto puoi fare la revisione, manderò il conto a tuo marito”.


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