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incesto

L'iniezione


di Elisic
03.11.2018    |    49.054    |    15 9.7
"Lei in silenzio rispose al suo abbraccio appoggiando la testa sul suo petto..."

Marco il più grande di tre figli, ed unico maschio, era sempre stato il preferito della mamma, anche quando era andato via di casa per studiare, e poi lavorare, aveva sempre mantenuto un rapporto speciale con la mamma.
Anche adesso a quasi 50 anni andava in vacanza a casa della mamma con la famiglia per l’accoglienza calorosa che gli riservava, tra l’altro la mamma l’aveva avuto a 18 anni ed era ancora giovanile.
Quella volta era andato in vacanza da solo, il padre era ormai mancato da qualche anno, per cui appena poteva andava a trovarla.
La mamma malgrado fosse ancora una bella donna, alta, capelli castani, occhi azzurri, un seno prosperoso, gambe lunghe non aveva mai pensato di trovarsi un nuovo compagno. Dopo un primo periodo di assestamento aveva trovato un nuovo equilibrio che la soddisfaceva. Amiche, teatro, palestra.
Quella volta la mamma stava facendo una cura per i capelli e la sorella si occupava di farle le iniezioni. Ma arrivato lui a casa della mamma era stata ben contenta di liberarsi da quel l’impegno.
Non che lui fosse contento della cosa ma tutto sommato lo trovava giusto.
La prima sera la mamma lo chiama appena pronta, era sdraiata a pancia in giù sul letto, con indosso il pigiama e la siringa già pronta sul comò, lui prende la siringa, la controlla, le abbassa i pantaloni del pigiama le massaggia la parte, piccolo schiaffetto sul sedere e via con la puntura. È molto bravo e la mamma si complimenta ma gli chiede di massaggiarla un po’ perché il liquido fa fatica ad essere assorbito.
Lui ubbidisce e le massaggia il gluteo, allargando il massaggio per far assorbire bene il liquido. Ma mentre lo faceva dovette ammettere che la mamma aveva ancora un bel sedere e forse si soffermò un po’ più del necessario a massaggiarlo, allargando l’area del massaggio un po’ più del necessario ma la mamma non disse nulla.
La seconda sera, stessa preparazione ma facendo finta di niente, nell’abbassarle i pantaloni del pigiama, li tirò un po’ più gio del necessario. Fatta l’iniezione, mentre la massaggiava, si soffermò a guardarle meglio il, sedere e ampliò il massaggio sino a sfiorarle il solco. La madre non diceva nulla anzi sembrava gradire il massaggio.
Fu la terza sera che il loro rapporto cambio per sempre.
Quando arrivò in camera di lei la trovo sdraiata sul letto ma con indosso l’accappatoio, aveva appena fatto la doccia.
Lui senza pensarci su, le sollevo l’accappatoio fino sui fianchi per scoprirle il sedere ma non si aspettava di certo che sotto fosse nuda. Restò un attimo bloccato, la visione era sublime, le lunghe gambe, il sedere a mandolino e tra le cosce si intravedeva la peluria bionda. Lei prendendolo in giro gli disse: “muoviti stupido non hai mai visto una donna nuda prima”. Lui di rimando: “mamma sei uno schianto”, lei lusingata dal complimento: “smettila sono solo una vecchia signora che ha bisogno di un’iniezione, muoviti che altrimenti mi raffreddo”.
Lui fece il suo dovere e poi cominciò il solito massaggio ma stavolta lo ampliò ancora di più, le massaggio il gluteo, poi le percorse il solco, scese tra le sue cosce, lei lo lasciava fare. Dalle labbra le usciva qualche sospiro di piacere. Cominciò ad accarezzarle il sesso, lei allargo leggermente le cosce per fargli spazio, la trovo già bagnata e il suo indice scivolo dentro mentre con il pollice le accarezzava il buchino. Il respiro di lei era sempre più affannoso e i sospiri di piacere più intensi.
Il dito si muoveva sempre più velocemente e il bacino di lei assecondava i suoi movimenti, poi all’improvviso esplose un orgasmo che la squassò. Lui smise di toccarla, si sdraiò accanto a lei e l’abbracciò, la strinse teneramente.
Lei in silenzio rispose al suo abbraccio appoggiando la testa sul suo petto. Lui cominciò a baciarle dolcemente i capelli, la fronte, le palpebre. Scese fino alle labbra, lei sollevo il viso verso di lui, e le loro labbra si toccarono, si schiusero e le loro lingue cominciarono a rincorrersi.
Lei poteva sentire sul suo ventre la potente erezione di lui, e si stringeva a lui sempre più forte.
Poi lui lasciò le sue labbra, scese lungo il collo, le spalle, le slacciò completamente l’accappatoio, le accarezzò i seni, e cominciò a baciarglieli, mordergli i capezzoli, scese lungo il ventre e tre le sue gambe, gliele allargo e cominciò a leccarle il sesso, succhiarle il clitoride. a lei non era mai capitata una cosa del genere, nessuno l’aveva mai baciata lì e anche se lei la considerava una cosa un po’ sporca doveva ammettere che la sensazione era molto piacevole, non riusciva a stare ferma, si agitava come posseduta, il piacere le si diffondeva lungo tutto il corpo ed un altro orgasmo la sorprese con lui tra le sue cosce.
Poi lui si sollevo su di lei, cercò di baciarla in bocca, lei inizialmente spostò la testa di lato, l’idea le faceva un po’ schifo ma lui non si arrese e inseguì le sue labbra fino a farle sentire il proprio sapore. Doveva ammettere che non era male e si lasciò andare a quel bacio speciale, poi lei allungo le mani tra di loro, gli tirò giù i pantaloni, gli afferro in mano il sesso, era enorme e durissimo è lo guidò verso il suo. Lui con una spinta dei fianchi la penetrò. Solo la cappella era entrata ma lei si sentiva riempita come mai prima. Poi lentamente ma inesorabilmente lui glielo spinse dentro tutto, fino ad appoggiare il suo ventre su quello di lei. Sempre senza smettere di baciarla.
Restò fermo qualche momento per farla abituare a quella presenza ingombrante. Poi cominciò a muoversi dentro di lei. Prima lentamente, fino quasi ad uscire e poi affondando completamente dentro di lei. A lei sembrava di sentire un vuoto immenso quando lui usciva per poi sentirsi riempita come mai prima quando era di nuovo completamente dentro di lei. I movimenti prima lenti cominciarono ad accelerare fino a diventare furiosi. Lei gli cingeva i fi fianchi con le cosce come per non farlo fuggire.
Il nuovo orgasmo la devastò ma lui non si fermava, continuava e continuava a martellarla con colpi forti e decisi. Non sapeva dire per quanto tempo avevano fatto l’amore ma le sembrava un tempo infinito. Mai in vita sua aveva fatto sesso per così tanto tempo di seguito, ma adesso quasi era dispiaciuta che lui avesse smesso. Anche se la passerina le bruciava un po’, ma era comunque una sensazione piacevolissima.
Aveva rinnegato la sua educazione cattolica, infranto uno dei tabù più profondi, aveva fatto sesso con suo figlio, aveva commesso un incesto ma doveva essere sincera, si sentiva solo felice.
Si addormentarono abbracciati, lui a cucchiaio dietro di lei.
Non sapeva dire per quanto tempo avesse dormito ma nel dormiveglia cominciò a sentire le carezze del figlio sui seni e il suo sesso gonfio e duro che ssi strofinava nel solco tra i glutei. Con la massima naturalezza cominciò a rispondere a questi movimenti muovendo il bacino in risposta e si accorse che si stava bagnando.
Non era completamente sveglia, era tutto come un sogno, e aveva il sospetto che anche suo figlio fosse nello stesso stato. Fatto sta che si trovò nuovamente la cappella gonfia appoggiata tra le labbra del suo sesso, si piegò in avanti e il sesso del figlio le scivolò dentro come una lama calda penetra nel burro. Lui cominciò a muoversi con quei movimenti armoniosi di penetrazione e rotazione che aveva cominciato ad amare sin da subito, sembrava che il sesso del figlio fosse fatto apposta per adattarsi al suo, poi lui allungò la mano tra le sue cosce e cominciò ad accarezzarle il clitoride. L’orgasmo le si irradiò in tutto il corpo.
Lui resto abbracciato a lei, senza neanche uscire e il sogno così come era cominciato fini.
La mattina appena le prime luci dell’alba fecero capolino tra le persiane lei si svegliò, sentiva il piacevole dolore tra le cosce di un sesso abusato e toccandosi senti un liquido appiccicoso colarle tra le gambe.
Non era stato un sogno.
Lui non era più abbracciato a lei, allungo la mano per cercarlo, sentiva il respiro regolare di un uomo addormentato. Dormiva a pancia in su, si girò verso di lui, gli accarezzo il braccio, il petto, scese verso il ventre e arrivata all’inguine trovo il bastone che le aveva procurato tanto piacere nuovamente gonfio e duro.
Approfittando del fatto che dormisse, lo scopri, poteva finalmente vederlo in tutta la sua bellezza, libera da vergogne, lo prese in mano. Riusciva a prendergli meno di metà della circonferenza, era morbido in superficie ma sotto si percepiva una durezza marmorea. Cominciò a muovere la mano su e giù, a scoprirgli la cappella e poi come attratta da una forza magnetica si abbassò su di lui per baciarlo, leccarlo e ricambiare il piacere che lui gli aveva donato la sera prima. Solo ora poteva capire la bellezza del sesso orale, dare piacere a lui la stava facendo bagnare nuovamente, lo baciava e lo leccava con desiderio e voglia mai provate prima. Sentiva che lui si stava svegliando ma non smise, lui le accarezzava i capelli, la testa, la guidava nei movimenti e lei lo assecondava. Senza sfilarselo dalla bocca, si mise cavalcioni sulle sue gambe Sali su col bacino e in un sol movimento se lo tolse dalla bocca e ci si sedette sopra facendoselo entrare dentro in un sol colpo. Cominciò a cavalcarlo con leggerezza e voluttà, muovendo il bacino avanti e indietro e ruotandolo attorno a quel bastone, se lo sentiva quasi in gola e in breve senti i fiotti dello sperma di lui che che le riempivano il ventre, come se fosse scattato un interruttore un orgasmo esplosivo la prese.
Lui così come si era risvegliato ricadde in un sonno ristoratore. Quando lo senti ammosciarsi ed uscire da lei, si alzò e andò a preparargli la colazione, voleva trattarlo come un principe.
Fu l’odore del caffè a risvegliarlo e quando aprì gli occhi vide la madre sull’uscio della porta in vestaglia che entrava in camera con un vassoio con sopra ogni ben di dio, caffellatte, pane tostato, succo di frutta e fette di torta. Si tirò su e con un sorriso radioso le augurò uno splendido buongiorno. Ma non era il contenuto del vassoio che l’aveva messo così di buon umore erano i ricordi della notte passata e la visione del corpo della madre tra le trasparenze della vestaglia che lasciava vedere le sue morbide curve.
Lei appoggiò il vassoio sulle gambe di lui, lui la tirò a sé per baciarla in bocca, “grazie mamma” le disse, “grazie a te Marco sei un amante meraviglioso, mi hai fatto sentire donna come mai mi era capitato prima”.
Sapevano entrambi che la settimana di vacanza che avevano davanti gli avrebbe permesso di scoprire tante case nuove.



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