Lui & Lei
Una piccante mostra assieme a Summer12

07.10.2019 |
724 |
3
"Scollatura a barchetta che lasciava nude spalle e buona parte della schiena..."
É mia intenzione, narrare una giornata indimenticabile avvenuta tempo addietro, a sorpresa e sinceramente inaspettata. Ancora adesso, brividi di emozioni traspirano rimembrando quel pomeriggio. A Torino in quei giorni di fine primavera, in un noto e centralissimo palazzo settecentesco , era in corso la mostra d'arte della famosissima Tamara de Lempcicka. La pittrice polacca, somma rappresentante dell’Art Déco tanto in voga ad inizio del secolo scorso, è sempre stata una delle mie artiste preferite. Premetto che non sono un intenditore di pittura ma un semplice amante di quella e di tutte le arti in generale. Le sue opere così uniche e particolari, hanno da sempre suscitato in me emozioni. Quanto mi affascinavano le sue donne, rappresentate nei sui lavori, così raffinate, fredde, teatrali, sempre coloratissime e con quegli sguardi malinconici. Potete ora immaginare con quanta enfasi e trepidazione mi recai alla mostra. Insieme a me, avevano scelto di trascorrere un pomeriggio immersi tra favolose e conosciutissime tele, numerosi visitatori. Rimasi subito sbalordito ed ammirato fin dal ingresso. Il ritratto della giovane donna di verde vestita con guanti e capello bianco mi lasciò letteralmente a bocca aperta. Quanto era bello il dipinto e che sublime eleganza traspariva dalla ragazza bionda uscita dalle sapienti pennellate della Lempcicka. Entrando in ogni sala venivo travolto da disarmati emozioni, quante opere meravigliose, nature morte, amici in perfetti ritratti, minuziosi particolari della moda degli anni venti-trenta , donne sensuali ricche di charme. Immaginate cosa provai giunto nella sezione dedicata ai nudi. La natura ambigua e trasgressiva della sua arte, il fascino di queste donne da lei amate e dipinte, donavano all’allestimento una forza interiore che poche altre volte avevo osservato. Il mio sguardo, era catturato, prigioniero di quella sensuale bellezza che ogni singola pennellata conferiva a quelle meravigliose figure. Credetti di non riuscire più a staccare gli occhi dalle donne della pittrice polacca, quando improvvisamente girando imbambolato nella sala, urtai una signora. Ci trovammo improvvisamente uno contro l'altra, di fronte, tremendamente vicini. Talmente vicini da sentire distintamente il suo delicato profumo. I nostri sguardi si incrociarono, Due occhi intelligenti e penetranti, di un verde nocciola, lievemente truccati da una sottile linea di eyeliner nera, mi fissavano curiosi, Le sue labbra, sensuali e attraenti, rosse come la passione, erano a tu per tu con le mie. Mi venne quasi la tentazione, vista la vicinanza e l'erotismo che la stanza dei nudi conferiva all'ambiente, di sferrare un bacio lussurioso a questa affascinate signora. Naturalmente trattenni i miei istinti, non avrei mai avuto tale coraggio e soprattutto ero troppo un signore per compiere un gesto così forte e provocante. Quello che invece, dapprima inavvertitamente e successivamente con malizia feci, fu di allungare le braccia nel tentativo maldestro di evitare il contatto, Un gesto di puro istinto che consentì alle mie timide mani di toccare l'indifeso corpo della signora. Non era minimamente né pensato né tantomeno voluto, fatto sta, che le mie mani si posarono, anche se lievemente, proprio sopra il suo seno. Imbarazzatissimo ed immagino rosso dalla vergogna, chiesi immediatamente perdono nell'essere stato così maldestro e distratto. Ritrassi lesto le mani, ma solo dopo avere delicatamente e fugacemente, appena sforato i suoi capezzoli. Questi erano divenuti irti e si notavano facilmente sporgere dal suo leggero vestito estivo creando un magnifico disegno sulla stoffa. Anche il suo volto lasciò trasparire un rossore imbarazzante, dovuto sicuramente al fortuito scontro, ma immagino anche dettato da una lieve eccitazione nel sentire le mani di un perfetto estraneo su un posto così intimo e sensibile del suo corpo. Fortuna volle che riuscii ad uscire dall'imbarazzante impasse in cui eravamo entrambi caduti, con la spiritosa frase :" Perdoni la mia goffaggine signora. Wow!!! Per un attimo ho creduto di essere al cospetto di una delle dame della Lempcicka, tanta è la sua eleganza e bellezza...“ Lei sorridente rispose :" Non si preoccupi, non è successo nulla di grave! E poi ero anch'io molto distratta, dobbiamo assumerci entrambi le cause di questo ravvicinato...conoscerci... “ - “Anzi ora che posso ammirarla meglio, le signore qui esposte non reggono proprio il paragone con la sua bellezza " risposi immediato con assoluta sincerità. E ribadii il concetto con :" Scommetto che la Lempcicka sarebbe stata entusiasta a farle un ritratto, probabilmente anzi sicuramente nuda come le sue amanti... " In effetti, la donna dinanzi a me, era di una bellezza da lasciare senza fiato. Alta, magra, con un portamento elegante esattamente come una dama di altri tempi. Magnifica in un vestito molto femminile, svolazzante, color blu chiaro... Scollatura a barchetta che lasciava nude spalle e buona parte della schiena.. I capelli sciolti e vaporosi color castano scuro che divinamente si accostavano ai suoi lucenti occhi verdastri e a quel immacolato pallore che le regalava un aria austera ed aristocratica. Ma un particolare che avrebbe attirato le attenzione della grande grande pittrice e che ha attirato le mie, fu la la sua naturale predisposizione ad accostare i colori. Calzava un paio di decolte tacco 15 color rosso...rossa era la borsetta a mano così pure tutti gli accessori..orecchini e bracciali... Le labbra, perfino erano di un rosso molto acceso. Notando che Lei sembrava essere alla mostra da sola e che mi dava l'impressione di essere una persona affabile, spavaldo mi presentai allungando la mano :" Piacere sono Sandro e mi permetta ancora di accettare le mie scuse" con voce gentile rispose :" Piacere Summer, scuse certamente accettate e ti prego dammi del tu che mi metti a disagio" stringendo con vigore la mia mano. Constatato che Lei realmente fosse sola, le proposi di vedere la restante parte della mostra assieme. Scoprimmo quindi assieme le altre bellissime opere della pittrice polacca, tutte tremendamente affascinati e sensuali. La bellezza della mostra, il nostro comune interesse per l'arte pittorica in generale e per la Lempcicka in particolare aiutò molto il conoscerci e un dialogo sempre più amichevole. Così attratti dalla mostra, ma anche da noi, decidemmo in comune accordo di tornare dove erano esposti i nudi. Qui silenziosi ammirammo queste bellissime creature, ogni tanto commentavo e facendo ciò, approfittavo della sua profonda scollatura sulla schiena per accarezzarla. Dapprima solo appoggiando molto discretamente una mano, poi sempre con più audacia e malizia. Lei sembrava gradire, anche molto a giudicare da come ogni mio singolo tocco, le regalava sensazioni ed emozioni visibili sulla sua bianca pelle. Tra queste provocanti amanti della Lempcicka svestite e posizionate in pose osé, i nostri corpi inevitabilmente si avvicinarono sempre più. Dietro di lei, con una mano sulla sua schiena nuda, oramai in preda dei soli miei istinti e senza più controllo, poggiai delicatamente le mie labbra sul suo sensuale e profumato collo. Con eleganza la baciai. Summer lasciò fare, leggeri ansimi testimoniavano quanto gradisse questa mia irruzione, questo leggero strofinio di labbra su di Lei. Avvertivo sulla sua bianca pelle quanta eccitazione provasse, sentivo i suoi battiti crescere, all'aumentare del mio ardore. Improvvisamente si girò, mi guardò intensamente con quei suoi occhi da cerbiatta scaltra ed intelligente ed ora languidi di voglia e afferrando la mia nuca mi baciò. Un bacio casto, inizialmente, appena le sue labbra appoggiate alle mie. Poi sempre più passionale fino a che, le nostre lingue non si unirono, non ballarono tra loro, non si intrecciarono in una sensuale danza erotica. Era veramente tutto perfetto, i quadri stupendi della Lempcicka, un'affascinante signora che trascorreva piacevolmente il pomeriggio con me, un bacio ricco ed intenso, la voglia evidente di entrambi di non finire con un semplice bacio ma...c'era un ma che ostacolava chiaramente le nostre intenzioni. Eravamo in una mostra di una pittrice famosa, che aveva attirato decine di visitatori, quindi non vi erano assolutamente posti dove tranquilli, al sicuro da occhi indiscreti e senza dare scandalo, poter dare sfogo alle nostre più torbide e sensuali voglie. Fortuna volle che scorsi, per puro caso, una porta di servizio leggermente scostata. Afferrai la graziosa mano di Summer, dalle dita sottili ed eleganti adornate di lunghe unghie smaltate di rosso. La tirai verso quello spiraglio, che a noi anime vogliose, profumava Intensamente di peccato. Emozionati entrammo, era un locale di servizio, adibito a ricovero per l'attrezzatura usata nella mostra, e che solitamente usavano le maschere per riposarsi nei loro momenti di pausa. Dal grande finestrone, che dava sulla piazza principale di Torino, filtrava una luce soave e non troppo intensa che conferiva all'ambiente un aspetto molto interessante. La stanza era scarna, essenziale per l'uso che le spettava, ma un soffitto a cassettoni finemente decorato la rendeva elegante e sensuale. Un grande divano di pelle nera posto a lato della stanza e riparato, dagli estranei sguardi, da un separé veniva chiaramente adoperato per riposare. Chiudemmo con cautela le grandi porte, un doppio giro di mandata a chiave ci avrebbe consentito, almeno lo speravamo, tranquillità e sicurezza. Terminate queste operazioni e messa in sicurezza la nostra umile e improvvisata alcova, mi girai verso l'ammaliante signora. Questa mi si avvinghiò teneramente, baciandomi con passione mentre mi sussurrava ;" Scusami Sandro, non pensare male di me, non sono solita comportarmi così. Ma sarà per colpa delle intriganti opere che abbiamo visto, oppure la bellezza e la sensualità della mostra ma soprattutto per quelle tue mani che mi toccavano in intimità quando ci siamo...conosciuti, che non riesco più a controllare le mie emozioni. Ti confesso che speravo da subito che tu mi baciassi, che mi prendersi, che tu mi possedessi con impeto e furore. Ho voglia di te!!! “ Credetemi, sarò sincero con voi, a quelle parole credetti di svenire, la pressione penso mi sia salita a livelli pericolosi, per diversi attimi mi sembrò di vivere un sogno, un sogno meraviglioso da cui mai avrei voluto destarmi. Ma la sua bocca, la sua lingua che si insinuava con malizia verso la mia, e le sue mani che accarezzavo il mio petto, le mie spalle, mi riportarono ad una fantastica realtà. Le abbassai il vestito lasciandole nudo il seno. Un seno piccolino ma bellissimo e perfettamente a suo agio con il fisico snello di Lei. Finalmente le mani lo poterono toccare, ora non più accidentalmente, i capezzoli erano turgidi, duri e bellissimi come due preziosi gioielli. Li baciai teneramente, addirittura li mordicchiai delicatamente facendo attenzione a non procurarle dolore ma solo piacere. Mi inginocchiai ai suoi piedi, come un umile servitore, le sollevai la svolazzante gonna del leggero vestito e mmmh!!! trovai dinanzi una bella mutandina molto trasparente...Le calai lentamente, facendole scivolare fino alle sottili ed eleganti caviglie. Questo prezioso e leggero tessuto celava una intimità deliziosa ricoperta da una elegante e curata peluria. Mmmh!!! Che incantevole vista, ora dove tutte si depilano completamente, la mia signora custodiva un cespuglietto talmente seducente da mandare chiunque in visibilio. Figuratevi un uomo, oramai datato come me, cresciuto nella sua gioventù tra floride, lussureggianti e incolte pelurie, quale eccitazione provò a trovarsi dinanzi un praticello così finemente curato. Vi immersi subito la mia lingua, insinuandola leggermente tra le sue intime labbra. Sentii le sue pulsazioni, la sua eccitazione al contatto della lingua con la sua intima fessura. Brividi e leggeri ansimi attraversarono il meraviglioso corpo di Summer. Leccai in profondità, sempre più voracemente, sempre più con il muso in lei. I suoi umori dal sapore di nettare lussurioso, fuoriuscivano più copiosi ad ogni sapiente tocco della mia lingua. Fu poi la volta del clitoride a subire le attenzioni della mia bocca. Lo stimolai con forza e veemenza, lo schiacciavo, lo premevo, lo succhiavo per accrescere il suo ardore e desiderio. Infilai prima un dito poi a seguire un altro muovendoli energicamente. Su e giù veloci e nel mentre giocavo con il suo pistolino delicato e sensibile esattamente come avrei fatto ad un cazzo in miniatura. Ad un tratto, quando oramai già pregustavo la sua copiosa venuta, mi bloccò con forza la testa e la mano. Rossa in viso dal piacere, mi implorò :" Sandro, voglio venire con il tuo cazzo dentro, non c'è la faccio più!!! Lo voglio!!! Lo voglio subito dentro!!! “ Nonostante indossassi ancora i pantaloni, avevo già una erezione maestosa. Li calai velocemente per assecondare il volere della bella ed eccitata signora, misi a nudo il mio pisello eretto e luccicante e...signori non ci potete credere, in quel tripudio di emozioni mi ricordai di possedere ed indossare un preservativo che gelosamente custodivo nel portafoglio. Dicono che non bisognerebbe tenerli lì, ma vi assicuro che io non badando a tali raccomandazioni, ho risolto molto positivamente tante situazioni analoghe in passato o come vedete anche allora. Vestito con il mio impermeabile durex, con le braghe goffamente alle caviglie, la presi con forza, e la sollevai energicamente. Quando avvertii la cappella vogliosa leggermente tra sue fradice labbra, la lasciai cadere impalandosi sul mio membro. Meno male che Summer era di corporatura esile e non pesando molto non faticai eccessivamente per compiere tale gesto. Con lei in braccio, che nel frattempo mi baciava, iniziai a scoparla. La sollevavo, per poi lasciarla cadere, prima a ritmo lento poi sempre più velocemente, tenendo sempre presente la difficile posizione e soprattutto la fatica che aumentava progressivamente alla durata dello sforzo. Una fatica però abbondantemente ripagata dalla bellezza di Summer, dai suoi sempre più evidenti e sonori lamenti di piacere e dall'eccitazione di quella lussuriosa avventura. Lei, con la sua immancabile eleganza e signorilità, venne copiosa ma silente. Pochi ma intensi ansimi accompagnati da delicati :" ssiii!!!! ssiii!!!! “ e un lungo bacio più sensuale ed amoroso dei precedenti mi avvertirono del suo orgasmo. Era dal primo istante che l'avevo vista, che la trovavo semplicemente deliziosa e bellissima, ma ora con me completamente dentro e lei appagata e goduta era divina. Aveva gli occhi, che le brillavano dall'emozione e dal intenso piacere appena raggiunto, occhi che esprimevano un ringraziamento per la folgorante gioia ma che allo stesso istante mi urlavano il suo desiderio di vedermi venire. Difatti non appena si riprese, mi ordinò di sedere sul divano. Nuovamente ubbidiente mi sedetti, aspettando ansioso le sue prossime mosse. Lei lenta e suadente come una gatta si avvicinò, si accucciò e con estrema delicatezza prese in mano il mio uccello duro e voglioso. Lo fissò come in adorazione stringendolo forte tra le mani. Alcuni movimenti sussultori, per constatare l'effettiva consistenza del mio pregiato arnese, un rapido bacio e poi vi salì sopra facendosi penetrare. Wow!!! Che incanto di donna, quanta sensualità riusciva ad esprimere con il suo sguardo e con tutto il suo scultoreo corpo. Mi cavalcava con eleganza, con leggerezza si arrampicava e discendeva dal mio cazzo, sempre guardando fissa i miei occhi. Ero completamente accondiscendente ai suoi movimenti, così in estasi da godermi unicamente questa sua lussuriosa arte amatoria. Mi concedevo appena di stringere il suo artistico culo e di baciare i seni, che mi ballavano di fronte, al ritmo della cavalcata. Avevo in corpo un adrenalinica esplosione dei sensi, frutto delle tante emozioni che Sammer mi stava regalando. Sotto l'effetto disinibitore della lussuria, iniziai a ripetere come un mantra :" Sei fantastica, sei divina, mi stai facendo impazzire..." ed anche :". Ssiii!!!! Ssiii!!!! Fammi godere!!! Scopami fino a prosciugare la mia anima...." Ero oramai facile preda degli ormoni, non riuscivo più a contenere le emozioni, ero in estasi, come posseduto da una potente droga. Senza neppure accorgermi, durante la sua signorile ma vigorosa cavalcata, avevo infilato un dito dentro il piccolo e nascosto pertugio della bella amazzone. Con forza, con entrambe le mani sul suo culo, ed il dito sempre ben piantato, la aiutavo a mantenere le frequenze elevate e nel mentre sferravo io stesso violenti colpi. Sarà stata per la mia irruenza o probabilmente per il dito affondato con decisione, che lei interrompendo il lussurioso movimento, con sguardo attento e languido e un benevolo sorriso mi chiese con tono estremamente suadente :" Sandro ti piace il mio culo? Lo vorresti possedere? “ A questo suo eccitante quesito non potevo altro che rispondere in modo estremamente compiaciuto con un eloquente :" Certo che lo desidero. Ti desidero tutta, sei una donna così meravigliosa che sarebbe un peccato rinunciare a qualcosa di te...." Non terminai neppure la frase che lei si sollevò, si mise nella famosa posizione a pecora e con tono deciso disse :" Dai!!! Ti voglio sentire dentro... tutto!!! “ Summer sapeva accattivare le mie più lussuriose fantasie con la sua innata decisione e la sua naturale sensualità. Prima però di infilzarla baciai accuratamente il suo preziosissimo forellino. Ci infilai la lingua zuppa di saliva per lubrificare quel suo gioiello perfettamente incastonato tra le natiche. Osservai attentamente e minuziosamente il suo culetto. Era piccolo, magro, armonioso su quel suo fisico snello, un vero incanto, quasi un peccato profanarlo. Naturalmente la mia mente non badò troppo a quel genere di peccato, anzi era decisamente convinta e vogliosa a commettere ben altri peccati dentro quel invitante opera d'arte. Avvicinai la cappella, un ultimo rivolo di saliva proprio lì e...vi entrai. Una penetrazione lenta e delicata, non volevo farle male, da me doveva ricevere solo piacere. Quando affondai interamente i miei venti centimetri di carne, attesi un attimo per constatare le sue reazioni. Nessun lamento negativo pervenne dalla sua bocca, solo un godurioso ansimo di benessere e un perentorio :" SSSIIIIII!!!! Sandro, così!!! Fammi sentire tutta la voglia che hai di me.... “ Con gli occhi lucidi e rossi di passione cominciai a muovermi nelle sue viscere. Era piacevolmente stretta ed accogliente, ad ogni affondo, sentivo il mio orgasmo sempre più vicino. Tuttavia volevo godere del suo culo più a lungo possibile, e così con grande concentrazione trattenni più che potevo quel momento solenne. Colpi vigorosi e un andirivieni sempre più ritmato. Le palle che si appoggiavano, neanche troppo delicatamente alle sue candide chiappe, ad ogni affondò, la mano di lei che toccava laddove ed insieme avremmo eruttato il nostro piacere. Tutti questi movimenti da me accuratamente citati non facevano altro che aumentate l'eccitazione, e con essa la voglia di urlare :"SSSIIIIII!!!!! Vengoooo!!!! “ Urlo che difatti emisi, un istante dopo che qualcuno bussasse alla porta. Naturalmente né io né Summer ci currammo più di tanto, di quel qualcuno aldilà della porta, semmai l'avremmo fatto successivamente . In quel momento eravamo troppo impegnati ad emettere sonori vocalizzi di piacere e godere intensamente. Riversai nel suo culo, anzi dentro il gommino che ancora naturalmente indossavo, grandi quantità di caldo sperma. Terminata il nostro personalissimo rapporto lussurioso, ci vestimmo rapidamente e curiosi ci avviammo alla porta per uscire e per vedere chi avesse bussato. Uscimmo abbracciati ancora rossi in viso per il grande piacere e un po' per vergogna. Ci trovammo di fronte una signora in uniforme che anch'essa mostrava un evidente rossore. Non disse nulla, ci aveva sentito chiaramente ma nulla trapelò dalla sua bocca. Lo lessi sui suoi occhi la sua invidia, avrebbe voluto essere lei al posto di Summer ma purtroppo questo non era avvenuto. Rapidi uscimmo dalla mostra e ci salutammo entrambi molto rapiti da un insolito ma molto piacevole pomeriggio trascorso assieme. Mi disse di essere sposata, di essere stata assai bene in mia compagnia, che ero un bel uomo, di gradevole aspetto e dalla fluente ed interessante parlantina e che l'avevo fatta godere davvero tanto raggiungendo sensazioni incantevoli. Ma nonostante tutto ciò non volle assolutamente concedermi né il numero di telefono né il suo domicilio. Ci lasciammo così con un bacio e nulla più. Pensavo di non rivederla, che sarebbe rimasta solo la sua immagine impressa nella mia mente come uno splendido sogno. Pensavo davvero che la storia terminasse così, ma improvvisamente qualche giorno addietro, girovagando sul palco delle esibizioniste di A69 chi trovo? Summer12, Eleganza, erotismo e sensualità,rendono una femmina indimenticabile,
un sogno per molti...un regalo per pochi... recita la sua intrigante e sensuale presentazione. È certamente lei e per lei, in omaggio a lei, ho scritto questo racconto. Sperando che questo non rimanga un sogno, ma che in un possibile domani il regalo si possa avverare...
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Una piccante mostra assieme a Summer12 :
