orge
Compleanno lussurioso a Venezia

16.11.2018 |
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"Aveva praticamente una proboscide attaccata all'inguine, non di grande spessore ma lunga come non ne avevo mai viste..."
Improvvisamente come in un sogno mi trovai a bordo di un barca. Dov'ero? Dove stavo andando e soprattutto per fare cosa? Proprio no ne avevo idea. Non sapevo dove mi trovassi. Una fitta nebbia avvolgeva e mi celava ogni particolare che mi potesse aiutare a capire dov'ero. Solo la barca, che mi stava conducendo in questo così misterioso viaggio, illuminò in parte la mia curiosità. Il colore nero, la forma particolare e soprattutto l'inconfondibile ferro di prua mi fecero intuire di essere a bordo di una gondola e quindi non potevo che essere a Venezia. Nel freddo invernale, tipico della laguna, scivolammo silenziosi attraverso piccoli canali fino a quando accostando, una voce alle mie spalle mi avvisò che eravamo giunti a destinazione. La nebbia era talmente fitta e densa che non solo mi aveva occluso il paesaggio lungo la navigazione, ma mi oscurava persino il volto del gondoliere. Titubante ascoltai la voce sicura del uomo che mi aveva condotto in questo freddo luogo a me così misterioso. Allungai una gamba per facilitare il mio sbarco e un particolare attrasse il mio sguardo. Calzavo un mocassino laccato color argento, con una grande fibia dorata e con un pronunciato tacco tipico dei costumi d'epoca settecenteschi. Rimasi alquanto basito dalle mie calzature, ma con passo deciso mi avviai verso una fioca luce che mi appariva dinanzi. Questa non era altro che una lampada ad olio che illuminava un elegante portone di un palazzo signorile. All'ingresso vi erano due alti uomini di colore vestiti in maniera molto elegante, ma siccome i costumi erano uguali dedussi che si trattasse di un'uniforme. Vestivano con una lunga giacca rossa finemente decorata con disegni floreali color oro. Dalle maniche e sul collo spuntavano pizzi e ricami. Il corpetto molto attillato e i calzoni corti appena sotto al ginocchio erano di color sabbia. Calzature con grande fibbia e mantello per ripararsi dal freddo e soprattutto dall'umidita erano nere. Lo stesso colore del copricapo di velluto con bordure dorate. Spiccavano in maniera molto evidente sui loro volti moreschi delle eleganti parrucche candide come la neve. Penso che rimasi imbambolato ad osservarli fin quando uno di questi maestosi mori, non mi chiese l'invito. Invito? Non sapevo dove e perché ero lì, figuriamoci dell'invito. Comunque con un gesto alquanto naturale estrassi dalla tasca del mio abito una busta, la mostrai ai due, che dopo una rapida visione, mi lasciarono passare. Oltrepassato il portone attraversai un lungo corridoio dalle ampie finestre laterali. Busti di eleganti nobili dal passato glorioso decoravano il mio cammino. Giunsi al cospetto di un imponente scalinata marmorea che dava su una sala da cui provenivano musiche e schiamazzi di gente in festa. Poco prima di terminare il corridoio, un antica specchiera posta sopra un vecchio mobilio rococò mi permise di vedermi. Il riflesso che mi apparve mi lasciò esterrefatto. Il Damerino da me visto attraverso lo specchio vestiva una lunga giacca in tessuto leggero di seta damascata con motivi di foglie, colore verde acqua, con paramaniche, tasche e galloni dorati. Sotto al frac, tenuto aperto si vedeva il gilet, con una doppia fila di galloni dorati sul davanti. Sotto al gilet spunta una camisiola in tessuto leggero bianco e con ricco jabot e pizzi dorati alle maniche. L'acconciatura consiste in una parrucca incipriata. Sul capo indossavo un elegante tricorno bianco bordato di pelliccia, mentre ai piedi portavo scarpe in cuoio argentate fibbia dorata e tacchi alti. Salgo rapidamente il maestoso ed elegante scalone e con fare disinvolto entro nel salone della festa. Lo spettacolo che mi appare dinanzi è impressionante. Rimango per alcuni istanti sbalordito per l'eleganza della grande sala, ma soprattutto per la varietà e vericità dei costumi defli invitati. È tutto troppo verosimile per essere una carnevalata o una festa a tema. Persino gli enormi lampadari illuminavano l'ambiente con autentiche candele. Damine vezzose passeggiano leggiadre per il salone, altre conversano amabilmente, altre ancora erano impegnate in coreografiche danze. Tutte indossano un abbigliamento con tessuti leggeri e con colori chiari e pastello. Hanno corpetti attillati con ampie scollature e merletti lavorati a Burano spuntano dalle maniche. Le gonne sono gonfie ai fianchi con l’ausilio di paniere, immagino molto scomodi per sedersi ma belli da mostrare. Il tutto e’ completato da accessori: guantini, scarpe, ventagli, borsette,. E raffinati elementi di decorazione. Gli uomini vestono tutti una marsina, panciotto con bottoni foderati, pantaloni al ginocchio, calzamaglie e Jabot impreziosito al collo da una spilla gioiello. Sono abiti molto eleganti, sicuramente confezionati a mano con tessuti misti in velluto e broccato di qualità. Tra ballate mozartiane e minuetti avanzo tra tra la gente osservando tutto e tutti. Improvvisamente mi appare dinanzi una dama sorridente. Lei indossa un abito in due pezzi di seta di colore verde acqua con lavorazione damascata esattamente come il mio. La parte superiore dell'abito è un giacchino aderente con corte falde che appoggiano sui fianchi. Ha un corpetto aderente tutto bordato da rouge e passamaneria dorata, in vivace contrasto con il colore dell'abito. Davanti forma una pettorina con rose dorate. Le maniche lunghe, con particolare ampiezza, scendono dritte fino al gomito per poi allargarsi improvvisamente con forma scampanata. La gonna è molto ampia, arricchita dalle arricciature in alto e allargata dal paniere . E' decorata da rose dorate che riprendono quelle del corpetto. Un ampia scollatura mette in evidenza un superbo décolleté. L'acconciatura consiste in un'altissima parrucca incipriata, abbellita da fiori e piume di struzzo. Ai piedi calza uno stivaletto estivo decorato in pizzo, con un fiore di stoffa e perle. La riconosco é Samantha una singola da me più volte incontrata grazie a A69. Ci salutiamo baciandoci appassionatamente. La sua lingua si insinua nelle mie labbra e io prontamente ricambio. Le accarezzo con disinvoltura la parte di seno lasciata scoperta dall'abbondante scollatura. Lei sorridente, con sguardo fiero e molto intenso mi tocca la patta chiedendomi :" Come sta il tuo amichetto là sotto?" Avvertendo un suo improvviso risveglio risposi con un eloquente :" Benone!!! Perché?" - "Perché tra pochissimo sarà mio e non solo..." Sbigottito dalla sua risposta le chiesi con grande curiosità :" Ma dove siamo e cosa si festeggia?" Lei sorridendo e fissandomi con quei suoi occhioni carichi di voglia replicò in maniera molto scherzosa :" Babbetto stiamo festeggiando il compleanno del grande e illustro seduttore veneziano. Nella sala di fronte Giacomo ha già dato inizio alle danze.... Dai muoviamoci che sei arrivato in ritardo..." Con decisione mi afferrò una mano e mi trascinò verso la porta che dava su un'altro salone. A passi rapidi notai che avvicinandoci la gente attorno a noi era sempre più svestita. Donne con la sola sottana addosso, oppure solo con il busto ricoperto dalle vesti lasciando le loro intimità agli sguardi e non solo a quello, uomini con le braghe calate con i loro attributi in grande mostra. Sugli ultimi divanetti presenti, nel grande salone della festa, corpi nudi copulavano tra di loro. Ero capitato in una grandissima orgia. I mie occhi impazzivano dal tanto guardare, ovunque erano attratti da glutei tondi e sodi, tette ballonzolanti , pompini talmente profondi da far scomparire interamente i membri dei fortunati. Meravigliosi corpi si mescolavano unendosi tra loro. Varcata la soglia della seconda sala, lo scenario non varia di molto. Corpi nudi e scene lussuriose sono ovunque. Se nella prima, vi erano disposti divanetti di velluto color porpora, intervallati da eleganti tavolini dove poter prendere capienti calici ricchi di vino oppure riposare quelli appena bevuti, la seconda era disseminata di letti di varia dimensione tutti rigorosamente tondi. Le melodie e il chiacchiericcio del grande salone erano qui sostituiti da gemiti, sospiri, incitamenti, urla di piacere ossia tutto il repertorio sonoro riguardante l'eros. Proprio nel mezzo dello stanzone vi era il più grande dei letti e tutto attorno facevano capannella un gran numero di invitati. " Cosa stanno facendo tutti costoro? “ chiesi incuriosito. Samantha mi rispose che stavano osservando Giacomo. “Chi è Giacomo?" domandai ed ella prontamente, sempre con tono giocoso, mi risponse dandomi un cazzotto sulla spalla :" Giacomo Casanova!!! Che pirillo che non sei altro... Dai andiamo a vedere pure noi... Mmmh che voglia che ho!!!! È un po' che ho un lago tra le gambe... Tu non arrivavi...." Giunti al bordo del letto, potei finalmente vedere questo famoso festeggiato. Nudo con indosso solo più la parrucca incipriata si stava gustando un favoloso bocchino. Lei mi mostrava un sedere memorabile, tondo e pronunciato...veramente bello. Intravvedevo anche le sue intime labbra, rosee e depilate come tanto piacciono a me. Quando questa si gira posizionandosi a carponi, per ricevere il giocattolo del Casanova da dietro rimango per l'ennesima volta stupefatto. É Cleopatra la regina una delle esibizioniste di A69. Quanti video suoi ho visto e quante seghe mi sono sparato sperando un giorno di poterla incontrare. E questa sera é qui davanti a me. Il Casanova la penetra dapprima lentamente e poi con colpi sempre più profondi e violenti aumentando il ritmo dei suoi movimenti. Lei geme, gli occhi completamente spalancati fanno capire quanto le piaccia l'azione del gentiluomo veneziano. Vedere in azione la famosa Dea , il Casanova e tanti altri, associato a mugolii e lamenti varii provenienti da ogni dove, mi fece eccitare tantissimo. Inoltre la porcella di Samantha, dopo avermi calato i calzoni, mi accolse dolcemente tra le sue labbra il mio già durissimo uccello. Iniziò un salvato e affettuoso pompino leccando a lungo l'asta, mordicchiando con leggerezza i testicoli e e giocando con la sua lingua attorno al glande oramai infuocato dal desiderio. Mentre accudiva il mio "amico" mi fissava ed improvvisamente estraendolo dalla sua boccuccia mi disse con una voce decisamente sexy :" Mmmh che voglia che ho di lui... Dai scopami tutta..." A quelle parole, non capii più nulla, la sbattei sul letto più vicino, tolsi le sue ingombranti vesti e scivolai sulla sua intimità. Con la testa tra le sue gambe, leccai per bene proprio dove sapevo piacere a lei. Titillavo con la punta della lingua il suo clitoride, ci giocavo. Adoravo inebriarmi del profumo del suo sesso, sentirla gemere e saltare dal piacere. Quando mi accorsi che era quasi prossima all'orgasmo interuppi il mio leccare e sostituí la lingua con il mio pisello. Entrai in lei con un colpo secco e deciso e la penetrai più profondamente che potevo. Lei chiuse gli occhi e spalancò la bocca dal piacere. Iniziai a muovermi dentro di lei, dapprima lentamente e in profondità, poi velocemente con molto vigore per poi tornare ad amarla lentamente in maniera molto sensuale. La scopai così, alternando movimenti e frequenza per diversi minuti, poi mi posizionai, sempre sopra di lei in maniera che lei potesse godere. Con le gambe mie distese ed unite mi muovevo con colpi rapidi e poco profondi badando bene a strofinare il mio cazzo in un punto particolare di lei. Ci volle poco, Samantha iniziò a godere ripetutamente, una, due, tre volte fino che al quarto mini orgasmo continuativo emise un lungo :" SSSIIIIII!!!!!! “ È sempre bello vedere e sentire godere una donna, non c'è niente di meglio che dare piacere alla propria partner, quasi meglio del proprio orgasmo... Ma adesso volevo godermi il corpo sensuale di Sami e gustarmi lo show erotico che si stava svolgendo attorno a noi. La girai, posizionandola alla pecorina, lubrificai con cura e tanto affetto il buchino del suo delizioso culetto e...ero di nuovo dentro di lei. Afferrando i suoi glutei sodi, sferravo colpi molto vigorosi e nel frattempo cercai la vista di Cleopatra. Lei ora era di fronte a me, stava cavalcando a gran ritmo il grande amatore veneziano. Era un piacere vederla all'opera, era proprio una gran porca. Lunghi capelli biondi le cadevano sulle spalle, gambe affusolate e ben tornite con un corpo sinuoso che ti eccitava solo a mirarla. Il Casanova, per il proprio compleanno, sicuramente non poteva scegliere una damigella migliore. La cavalcata della regina durò a lungo e fu interrotta solo quando il festeggiato, con un vistoso cenno, chiamò a sé un suo amico. Questi era un alto uomo biondo, con un fisico asciutto ma con un evidente muscolatura sportiva. Evidente ma non sicuramente come il suo cazzo. Aveva praticamente una proboscide attaccata all'inguine, non di grande spessore ma lunga come non ne avevo mai viste . Si avvicinò, baciò la Cleopatra lungo il collo per farsi riconoscere e poi senza esitazione si insinuò nel suo pertugio posteriore. La stavano fottendo in due contemporaneamente e lei, dopo un primo momento di difficoltà dovuta alle dimensioni del membro del biondo, sembrava molto contenta e goduta. Urlava :" DAI DAI SPINGETE, ROMPETE MI TUTTAAA!!!!" A queste parole i due galantuomini spinsero con con impeto fino a quando lei emise un ultimo profondo grido :"SSSIIIIII!!!!!! GOODOOOOOO!!!!! “ è si lasciò cadere esamine tra loro. Un boato è lungo applauso della folla radunata attorno, sancí la fine della loro performance. I corpi si sciolsero da quel sensualissimo nodo. Ora potevo osservare per intero il Casanova, nonostante il mezzo secolo appena compiuto aveva un fisico ancora molto prestante sebbene non fosse troppo alto anzi, si tolse l'appiccicosa e sudata parrucca rivelando una folta capigliatura brizzolata. Anche in mezzo alle gambe se la cavava egregiamente. Aveva un giocattolo alquanto normale in lunghezza, ma dallo spessore molto interessante. Si allontanò dalla mia visuale per andarsi a riposare ma più probabilmente a caccia di una nuova preda. E Cleopatra? Lei rimase a breve sdraiata a godersi il piacere appena raggiunto in quanto una bella coppia le si avvicinò. Lui giovane, aitante, dal fisico muscoloso con svariati tatuaggi sul corpo, le infilò il suo uccello in bocca nel mentre la giovane e bionda compagna con sapienti leccate aveva ripreso a dare piacere alla famosa esibizionista. Io durante il mio osservare continuavo a martellare con affondi vigorosi e possenti il culo della mia vogliosa amica. Il mio stantufare fu interrotto dall'arrivo di una bellissima giovane, dai capelli rossi e la pelle profumata e candida. Questa dopo dopo avermi baciato e slinguato con fare molro sensuale mi bisbigliò al orecchio che mi voleva tutto per lei. Congedati la focosa Samantha promettendogli il mio pene per dopo, e mi gettati sulla rossa. Wow era bellissima e giudicare dai suoi movimenti da pantera anche molto porca. Mi attirava a lei con un eloquente segno delle dito e nel frattempo, con fare da vamp, si leccava le labbra rosse vermiglio. Mi tuffai tra le gambe strappandole il misero slip che ancora la copriva. Mmmh che fighetta liscia e profumata, con due labbrette rosee e strette. Le leccai delicatamente, come una porcellana preziosa e con le mani cercavo il suo seno. Inizialmente rimasi leggermente deluso in quanto mi ero abituato al generosissimo seno di Samantha, una quarta soda e abbondante, ma poi sentito e toccato con mano i pronunciati e turgidi capezzoli della rossa, trovai molto eccitanti le sue tettine da teenager.
Con la punta affondavo dentro di lei quasi a scoparla con la sola lingua. Lei in un attimo si scaldò emettendo mugolii e sospiri di piacere. Lunghi"Sssiiiii Sssiiii "venivano intervallati da profondi" Cosiiii Cosiiii". Quando mi parve essere pronta, tolsi la lingua e provai a sostituirla con la mia verga. Ma lei me lo impedì. Si gettò con impeto sul mio pisello ed iniziò a succhiarmelo e leccarmelo con avidità. Lo infilava completamente nella sua boccuccia deliziosa, facendolo sparire e poi riapparire grondante della sua saliva. Lo menava vigorosamente scopandomi letteralmente con la sola bocca. Quasi sull"orlo del orgasmo, strappai il mio cazzo dalle sue mani e soprattutto dalle sue labbra, la feci appoggiare di schiena al letto ed entrai in lei. Ero carichissimo e voglioso, la scopai selvaggiamente con colpi profondi badando a tenere un ritmo elevato. Sentivo il mio bacino sbattere violentemente contro il suo. Ogni tanto mi interrompevo per prendere fiato ma soprattutto per abbassare il livello della mia eccitazione. Mi infilavo il più possibile in profondità quasi a sentire la mia cappella, ormai pronta ad esplodere, contro il suo utero. A fianco a noi avevamo Cleopatra intenta a divertirsi con la coppia. Ora la Dea bellissima ed affascinante, ben più di come appariva attraverso i suoi video, si stava godendo il lui da dietro e contemporaneamente si prendeva cura della fessura intima della giovane Lei. Mmmh come leccava bene, si poteva avvertire a pelle come Cleopatra amasse fare sesso sia con gli uomini che con le donne. Un colpo più violento del Lui la fece sobbalzare alzando il capo e incrociando il suo sguardo al mio. Con il famoso gesto del pollice verso chiesi se era tutto ok ed ella, con occhi languidi di piacere, mi rispose leccandosi sensualmente le labbra. Come avrei voluto fiondarmi su di lei e finalmente soddisfare le mie fantasie, ma la giovane rossa sicuramente non me lo avrebbe concesso. Inoltre un lamento godurioso proveniente da dietro e da me ben conosciuto, mi distrasse ulteriormente. Torcendo il collo vidi la mia amata Samantha che si stava facendo montare da dietro da un bellissimo ragazzo, dal gran fisico, carnagione olivastra, capelli corti e neri e due occhi verdi davvero penetranti. Pensai che la mia singola preferita aveva trovato veramente un degno sostituto a me. Ma la cosa che più mi impressionò fu la sfacciataggine di Sami al passare del Casanova. Lei che sempre si era dichiarata timida, prese al volo l'uccello del gentiluomo veneziano e disse :" Ora ti faccio il mio di regalo di compleanno!!!“ e si cacciò in gola il di lui cazzone. Wow!!! Che scena altamente erotica mi regalò Sami. Vedendomi così distratto la giovane rossa decise di passare lei all'azione. Mi fece coricare sul grande lettone, e mi salì sopra, non prima di avermi dato un paio di succhiate e baci al mio pistolone. Dopodiché con maestria ed eleganza iniziò la sua cavalcata. Dapprima molto lentamente scandendo per bene il movimento in maniera molto sensuale e accarezzandomi il petto. Poi la cavalcata divenne più veloce ed intensa. Le mie mani si erano impadronite dei suoi seni adolescenziali giocando con quei capezzoli tanto sporgenti. Con le punta delle dita li stringevo e li tiravo verso me, quasi a farle male. Mi impressionò che lei non pareva provare dolore ma anzi sembrava addirittura piacerle. Passai a deliziare il tatto al suo culetto. Con le mani lo stringevo e aiutavo questa meravigliosa rossa a cavalcarmi con furore. Era molto bella, con due espressivi e penetranti occhi azzurri, ora languidi dal piacere che stava provando. E quella pelle bianca e candida, che tanto contrasto faceva con la mia, scura e abbronzata da tante ore di nudismo al sole, era profumata ed eccitante. La baciavo, la accarezzavo dappertutto mentre lei si assaporava il mio corpo e naturalmente il mio durissimo compagno di giochi. La amazzone rossa cominciò a gemere sempre più, e all'aumentare dei suoi lamenti di piacere corrispose un aumento del ritmo e della foga della sua cavalcata. Accompagnavo i suoi sforzi con sapienti movimenti del bacino quasi come un ballo latino, e con le mani, ben ancorate al culo, la aiutavo favorendo il suo sali e scendi sulla mia asta. Un acuto grido decretò il culmine del suo piacere, ancore qualche colpo e la graziosa ragazza si lasciò cadere senza forze sul mio corpo. Il suo corpo vibrava di piacere e con un bacio profondo mi ringraziò del servizio che le avevo regalato. Mi girai per controllare la Cleopatra e mi accorsi che il Lui era venuto innondandole con abbondanti schizzi il sedere. Vedevo colare rigoli di calda crema dalle sue tonde natiche e mi venne una gran voglia di prendere il suo posto. Cautamente mi avvicinai all'affascinante regina reggendo con le mani il mio cazzo maestoso e carico di voglia e di caldo seme, lo mostrai orgoglioso all'esibizionista, la quale sorridendomi e soddisfatta di tale dono, strizzandomi l'occhio, lo accolse in bocca. Uno, due affondi e... :"Questo è mio!!! " sentii affermare alle mie spalle una voce femminile molto familiare. " Al massimo possiamo dividercelo" proseguì sicura Samantha. A queste decise parole la due porcelle iniziarono un doppio pompino. Lo baciavano, lo accarezzavano, lo leccavano con tanto amore. Si alternavano molto sensualmente e con gran sincronismo sulla mia asta. Ogni tanto le loro bocche e le lingue di incontravano intrecciandosi in raffinati baci saffici intorno al mio uccello sempre più prossimo ad esplodere. Quando oramai sentivo chiaramente salire il getto di bianco liquido, fui interrotto da un fastidiosissimo ed intenso trillo. Svanì tutto istantaneamente, mi resi conto che il rumore assordante era in realtà la sveglia e che tutta quella magnifica e lussuriosa storia non era stata che un sogno. Non ero più nel salone a Venezia, non ero certo in compagnia di tante persone intente a ricevere e donare piacere, ma mi trovavo da solo in camera da letto e...dovevo alzarmi per andare a lavorare. Che delusione. L'unico particolare in comune con il sogno era che anche da sveglio avevo un cazzo durissimo e molto voglioso, ma nessuna bella boccuccia lo avrebbe deliziato...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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