Racconti Erotici > Gay & Bisex > Il Negozio in Periferia 6
Gay & Bisex

Il Negozio in Periferia 6


di PassPa
12.11.2013    |    6.905    |    2 9.5
"Ero ormai nudo così come il camionista e mentre lo leccavo ammiravo il suo corpo: un vero toro da monta..."
Quella notte dormii proprio a fondo. La serata era stata lunga e piena di sorprese ed emozioni per me, e per il mio corpo. Il mio culo ormai aperto per bene pulsava piacevolmente, ricordando i vari cazzi che aveva preso nelle ultime ore, compreso quello del mulatto.
MI addormentai e mi svegliai sentendo dei rumori nella stanza. Aprii gli occhi e vidi il mulatto che posava un vassoio sul tavolo. MI guardò, accennò a un sorriso e andò via.
Mi alzai e feci colazione tranquillo. Quella situazione cominciava a piacermi. E' vero che ero prigioniero, ma in fondo mi piaceva stare lì e non avevo voglia di andare via.
Ma sapevo che presto sarei dovuto tornare alla mia vita di tutti i giorni. Mi chiedevo come, mi chiedevo se il mio padrone mi avrebbe rilasciato........
La risposta non tardò molto. Finito di prendere il caffè, mi andai a fare una doccia e al rientro nella stanza sentii un odore di fumo e mi accorsi che proprio lui, il mio padrone, mi stava aspettando seduto su una poltrona.
Pensai che volesse cominciare a giocare con me, ma mi sbagliavo.
Era lì per parlarmi.
Appena mi vide mi disse, con la sua solita voce forte e con il tono di comando, di sedermi e ascoltare.
"Quando ti ho visto entrare nel negozio l'altra sera, e ho visto come mi guardavi, mi sono detto che eri una puttanella che voleva solo un cazzo da succhiare per poi averlo nel culo e basta. Ho pensato che in fondo poteva essere un buon modo per chiudere la serata di un giorno di lavoro. Ma poi, quando ho cominciato a organizzare la cosa, mi sono accorto che eri una troia dentro. Non volevi solo una scopata veloce e via. Non ti bastava succhiare il mio cazzo. Volevi godere e far godere. Volevi un cazzo e lo volevi di grandi dimensioni. Mi sono accorto che avevi delle potenzialità notevoli e che potevo organizzare delle belle serate per me e per i miei amici".
Mentre mi diceva questo con una mano teneva il suo sigaro, e con l'altra si carezzava quel corpo che avevo imparato ad amare e che tanto m eccitava. Io stavo seduto in silenzio e aspettavo di capire dove voleva arrivare.
Dopo aver aspirato a fondo il suo sigaro continuò "ho provato ad organizzare serate differenti, con persone differenti sia nell'aspetto che nelle voglie. E ho visto che hai dato prova di grande versatilità. Sei piaciuto a tutti, e molto. So che anche il mio aiutante ha abusato di te, e lui in genere non partecipa mai. Sembra quasi non essere mai interessato al sesso, cosa che invece ho capito non essere vero.....".
A questo punto si alzò e si avvicinò. "Ho pensato che non posso tenerti chiuso qui per sempre. Qualcuno ti starà aspettando. Ma ho anche pensato che visto quanto sei troia se ti chiamo tornerai qui da me. E se organizzo qualcosa non mi pianterai in asso. Sei in mio potere. Il mio cazzone ti è piaciuto, e non poco. E non ne potrai fare a meno facilmente...... Come non rifiuterai i cazzoni dei miei amici di colore che ti hanno sfondato per una serata intera. O i cazzi dei miei amici maturi che ti hanno iniziato al piacere della scopata multipla. O ancora non rinuncerai a fare lo schiavo se ti viene chiesto".
Io nel frattempo lo sentivo senza dire nulla. Ma sapevo che aveva ragione. In fondo non volevo andare via. E quella situazione mi eccitava e mi piaceva. E sarei di certo tornato a cercare il cazzone del mio padrone presto, così come i cazzoni che avevo incontrato in quelle stanze.
Sorridendo disse "adesso ti propongo un'altra esperienza. questa volta fuori da queste stanze. E vediamo come ti comporterai........".
Ancora non voleva dirmi cosa aveva in testa e io cercavo di immaginare cosa.
Mi disse di lavarmi per bene, di indossare dei vestiti che mi avrebbe portato il mulatto, senza biancheria intima e di aspettare la sera.
Arrivata la sera il mulatto entrò, mi fece cenno di uscire con lui e appena fuori mi mise un cappuccio. Mi guidò verso una macchina e mi fece entrare.
Si mise alla guida e percepii, dall'odore del sigaro, che anche il padrone era lì.
La macchina cominciò a camminare. Non ero legato, ma decisi di stare al gioco e di non levarmi il cappuccio.
Dopo circa mezz’ora la macchina rallentò sino a fermarsi. Sentivo delle voci in lontananza.
Mi fecero uscire e mi fu tolto il cappuccio.
Ero in un'area di parcheggio della superstrada, anche se non so dire dove.
Il padrone si avvicinò e mi disse che avrei dovuto aspettare un suo segnale ed avvicinarmi ad un camion rosso che sarebbe arrivato da lì a poco.
Aspettai e l'eccitazione cominciava a salire e a farmi pulsare il buco del culo. E anche se ero eccitato, cominciavo a sentire un gran freddo.
Dopo pochi minuti vidi un grosso camion rosso che si avvicinava. Il padrone si avviò verso di lui e vidi che parlava con il guidatore che però non era sceso.
Era sceso, invece, un altro uomo dal lato passeggeri, ma dato che era buio non avevo visto chi o come fosse.
Il camionista diede al mio padrone una busta.
Fu a quel punto che vidi il segnale convenuto e mi avvicinai al camion dal lato del passeggero.
Lo sportello era aperto e vidi il camionista che seduto al suo posto mi guardava sorridendo. Ancora una volta il mio padrone mi aveva "proposto" di incontrarmi con un uomo magnifico (per me).
Sembrava alto, nonostante fosse seduto. Era rasato ma con due baffi molto folti e incurvati all'ingiù. Occhi chiari e un orecchino a cerchio ad un orecchio. Indossava una camicia senza maniche e si vedevano due braccia grosse e muscolose con dei tatuaggi. Dalla camicia sbottonata davanti si vedeva un bellissimo petto villoso con due pettorali molto pronunciati. Il resto del corpo per adesso potevo solo immaginarlo, essendo seduto. Mi fece cenno di salire sopra e di sedermi accanto a lui. Mi osservava e cominciò a toccarmi. Sembrava apprezzare quello che vedeva e toccava.
MI disse di avvicinarmi a lui e di cominciare a toccarlo, cosa che feci con vero piacere, sentendo sotto le mie mani un corpo sodo e muscoloso e un odore di maschio proprio eccitante.
Mi disse che appena ritornava il suo collega saremmo ripartiti. Mi chiesi che significava..... Dove saremmo andati..... Che mi sarebbe successo....... Ma ancora una volta non me ne preoccupai.
Poco dopo sentii aprirsi lo sportello e vidi entrare l’altro camionista. Era un uomo di colore, molto alto e con delle spalle veramente interessanti. Braccia grandi e delle cosce possenti come potei apprezzare appena si sedette accanto a me. Mi guardò e senza dire nulla chiuse lo sportello.
Il camion cominciò a camminare e prese la strada. Mentre camminavamo il camionista alla guida mi guardava sorridendo e l’altro prese una rivista e messosi comodo cominciò a leggere.
Io ero in mezzo e sempre preso dal freddo mi appoggiai al sedile, poi alla spalla del camionista e piano piano mi addormentai. Non so quanto tempo passò. Mi svegliai che ci stavamo fermando in un’altra area di sosta, probabilmente per passare la notte o almeno il tempo che i camionisti si riposassero.
Infatti i due si sistemarono in un letto dietro i sedili e mi dissero che potevo distendermi sul sedile davanti e riposare un po’ che a breve avremmo avuto visite. Cominciai a pensare cosa significasse, ma mi addormentai di nuovo.
Dopo un po’ sentii dei camion o macchine che arrivavano e i miei due camionisti si svegliarono e quasi ignorandomi scesero dal camion per andare incontro ai nuovi arrivati.
Li spiai dal finestrino e videro che chiacchieravano e anche stavolta vidi che si scambiavano delle buste.
Dopo poco i due camionisti si avvicinarono, mi dissero di scendere e di andare dietro il camion. Aprirono gli sportelloni e mi fecero salire, accendendo una luce al fondo che illuminava l’ambiente che assomigliava ad un set fotografico. Cominciai a capire che mi sarei trovato al centro di un set di film porno o comunque di foto porno. Ci pensai un attimo e ancora una volta la troia che si era risvegliata in me pensò che la situazione poteva solo eccitarmi e quindi non dissi una parola.
Il compagno del camionista si mise dietro un cavalletto con macchina fotografica e accanto vidi una cinepresa.
Da quel momento iniziarono le riprese che si alternavano tra foto e filmati. Per primo si avvicinò il camionista che stavolta potevo vedere molto bene confermando quello che avevo pensato: un maschio vero con spalle larghe, vita stretta, braccia grosse, peloso al punto giusto e con un rigonfiamento sul davanti che mi impressionò. Mi afferrò e mi ritrovai tra le sue braccia su un divano molto largo che era al centro del set. Lui si distese e mi spinse la testa sul suo petto e io come richiamato da un odore irresistibile cominciai a leccarlo e ad annusarlo alternando i suoi grossi capezzoli alle sue ascelle per poi passare al collo e all’addome scolpito. Nel frattempo mi spogliava mettendo in primo piano il mio culo rotondo che apriva con le sue mani in modo tale da far vedere bene il mio buco che palpitava quasi a chiamare un cazzo che lo sfondasse. La mia bocca scese verso il basso e cominciò a leccare il suo cazzo da sopra i jeans e si poteva già apprezzare la consistenza pensando che ci sarebbe stato da divertirsi, una volta superato il dolore……
Le sue mani aprirono a poco a poco i jeans e vidi che non portava mutande. Il pelo biondo che appariva era molto folto e faceva da cornice alla base del cazzo che aveva una circonferenza veramente notevole. Cominciai ad accarezzarlo e a tirarlo fuori, cosa che non fu facile sia per la dimensione che per la durezza. Quando riuscii a farlo uscire lo vidi. Era veramente un palo, leggermente incurvato ma soprattutto grosso, e con vene che correvano lungo tutta l’asta. La cappella era di un viola impressionante ed era già lucida e coperta da una grande quantità di presperma. Non resistetti nemmeno un minuto e cominciai a leccarlo cercando di farlo entrare il più possibile in bocca e giù per la gola, impresa difficile vista la dimensione. Ma anche se non tutto ne entrò una gran quantità e capii che il mio camionista aveva cominciato a godere. Appena sentii i suoi mugolii partì del tutto la mia troiaggine. Aveva ragione il mio padrone. Io volevo far godere il maschio. E allora cominciai a fare un pompino con risucchio e a strusciarmelo sul viso e sul corpo leccandolo alternativamente alle palle, anche quelle di una dimensione notevole. Nel frattempo sentivo gli scatti della macchina fotografica, ma non mi importava nulla. Io dovevo solo pensare a far godere quel maschio.
Ero ormai nudo così come il camionista e mentre lo leccavo ammiravo il suo corpo: un vero toro da monta. Ed è così che mi piacciono gli uomini. Mentre leccavo sentii le sue mani afferrarmi e distendermi sul divano, alzarmi le gambe e aprirmi in due il culo sputandoci sopra grande quantità di saliva che prima spalmò con le dita e poi iniziò a spalmare con la lingua. La sua lingua era quanto il mio cazzo. Dura e penetrante, mi sembrava di essere scopato mentre mi leccava. Sapevo che da lì a poco il suo cazzone mi avrebbe sfondato ma la paura non faceva altro che farmi godere di più. Nel frattempo le sue mani enormi mi schiaffeggiavano il culo e ogni tanto mi sputava addosso. Ero veramente usato, ma mi piaceva.
Si distese sul divano e mi prese dai fianchi e mi fece poggiare sulla punta del suo cazzone dicendomi “e adesso comincia a farlo entrare dentro”. Non fu facile ma a poco a poco sentivo che il mio buco si adattava a quella dimensione e dopo non pochi sforzi sentii il suo pelo che toccava il mio culo. Incredibile ma vero. Era tutto dentro. I suoi occhi erano tutti all’indietro e iniziò a farmi sollevare per poi lasciarmi andare giù. Dopo poco aprii gli occhi che erano iniettati di sesso e cominciò a scoparmi con sempre più forza. Mi afferrò e mi distese con le spalle sul divano e mi scopava sputandomi in bocca per poi baciarmi. Era scatenato e sentivo le vene del suo cazzo che mi accarezzavano il canale del retto. Godevo. Godevo moltissimo e non solo per il cazzone che sentivo dentro di me. Ma soprattutto perché capivo che lui godeva moltissimo. Per mezz’ora mi scopò n tutte le posizioni sino a quando mi mise disteso e tirò fuori quel mostro di cazzo che prese tra le mani. Si avvicinò alla mia faccia e mi disse di guardare bene cosa stava per succedere.
Già i giorni precedenti, nel locale del mio padrone avevo ricevuto delle sborrate abbondanti, ma questa mi lasciò di stucco. Era veramente un idrante e non finiva mai. Ad un certo punto non vedevo più niente ed ero coperto ovunque da sborra. Godevo, è vero. E anche il sentire lo scatto delle foto mi faceva godere ancora di più.
Non mi ero accorto che nel frattempo erano entrati due dei quattro uomini che erano fuori, i più giovani e i più magri. Li sentii quando si misero anche loro sul divano e cominciarono a leccarmi, succhiando tutto quello sperma che mi copriva da tutte le parti. E mentre avevano la bocca piena mi baciavano e ci scambiavamo lo sperma di quel toro di camionista che nel frattempo si era ripreso e aveva cominciato a toccare i corpi degli altri due prendendo il suo sperma e lubrificando con questo i loro buchi. Li stava preparando per il secondo round.
E in effetti dopo poco vidi avvicinarsi gli altri due uomini, tipologicamente molto differenti dai primi due. Erano molto muscolosi, senza un pelo e con muscoli che si disegnavano ovunque. Le loro mani erano grandissime e così i loro cazzi. Non come quello del camionista, ma comunque erano grossi.
Da quel momento in poi iniziò una vera e propria orgia. Io ero al centro dei loro giochi. I primi due uomini facevano la parte dei versatili. Prendevano cazzi in culo ma mi scopavano nel frattempo. Ad un certo punto io ero al centro e avevo un cazzo in bocca e uno che mi scopava. Erano i cazzi dei due uomini magri che nonostante non avessero dei corpi che mi eccitassero avevano due bei cazzoni che sapevano usare. A loro volta erano scopati dagli altri due uomini, quelli muscolosi. Io al centro sentivo tutta la potenza che attraverso i loro corpi arrivava a me. Mi chiedevo che fine avesse fatto il camionista, ma stavo godendo e non mi importava più di tanto. Sapevo che prima o poi sarebbe entrato in gioco di nuovo.
E così fu. Ad un certo punto, dopo non so più quanto tempo che mi scopavano a turno tutti quanti sia la bocca che il culo, si staccarono da me e vidi che il camionista si avvicinava. Aveva nuovamente il cazzone duro e svettante. Mi afferrò. Si sedette sul divano e mi fece sedere su di lui, sulla sua pancia. Afferrò i miei capezzoli e cominciò a torturarmeli. Ripresi a godere e a fare dei versi osceni che lo eccitarono più di quanto già lo fosse. Una mano si taccò dal mio capezzolo e sentii che afferrava il suo cazzo guidandolo verso il buco del mio culo. Questa volta entrò quasi subito tanto era stato allargato e cominciò a scoparmi da dietro. Gli altri quattro si masturbavano guardando la scena e sembravano aspettare un segnale.
La velocità della scopata del camionista aumentava sempre di più e sentivo che il suo cazzo ingrossava ancora e ancora. Capivo che stava per sborrare nuovamente e sperai che sborrasse dentro di me. I suoi gemiti si fecero sempre più forti e fu come un segnale. Gli uomini che prima mi avevano scopato si avvicinarono e quasi si fossero messi d’accordo iniziarono tutti insieme a sborrare su di me con una potenza tale che mi arrivava da tutte le parti. Nello stesso istante sentii che il cazzo che era dentro di me iniziava a eruttare. Ero al centro di cinque cazzoni che mi inondavano e godevo……….
Mi ripresi dopo un po’. Ero disteso ancora sul divano e quegli uomini erano spariti. C’era solo il camionista ancora nudo che guardava le foto e i filmati fatti.
Accortisi che ero sveglio mi lanciarono un asciugamano e mi dissero di sciacquarmi come potevo. Lo feci e mi rivestii. Mi fecero scendere e giù trovai ad aspettarmi il mio padrone. Sorrise e mi disse “ Ero certo che non mi avresti deluso. Hai superato anche questa prova. Hanno pagato perché tu partecipassi a una piccola orgia mentre ti filmavano. So che non hai detto nulla. Sei proprio una vera troia. Finalmente non dovrò cercare ogni volta una persona nuova e addestrarla”.
Capii che ero suo. Era veramente diventato il mio padrone…… e capii che ci sarebbero stati altri progetti per me. Ma questo … ve lo racconterò un’altra volta…….
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il Negozio in Periferia 6:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni