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Per una cena improvvisa......


di PassPa
04.08.2018    |    21.417    |    20 9.1
"Arrivai al negozio ed entrai, chiedendo se facevo in tempo..."
Era stata una settimana molto piena a lavoro. Uscivo la mattina e rientravo tardi la sera. nemmeno un minuto di relax, arrivando crollavo distrutto.
E tanto ero stato impegnato che non mi ricordavo che quel venerdì sera ero stato invitato a cena da un collega che festeggiava un buon risultato sul lavoro.
Riguardai il locale dove ci aveva invitati e mi accorsi che era uno di quei locali in cui è "consigliato" andare in giacca.
Bestemmiai un pò, ma era giusto andarci.
Quindi verso le sei arrivai a casa, mi feci una bella doccia e aprii l'armadio per prendere l'unico vestito buono che ho.
Lo tolsi dalla gruccia e .......... Lanciai un urlo!
La giacca era macchiata sulla manica destra. Ricordai cosa era successo, e anche che avevo rinviato (sbagliando) di portarlo a smacchiare.
Cercai di farlo io, ma peggiorai la situazione.
Che fare?
L'unica era correre in un negozio, perchè in tintoria non avrei mai fatto in tempo.
Mi ricordai che non lontano c'era un negozio di abiti maschili abbastanza abbordabile. Avevo visto in vetrina vestiti non male e a prezzi umani.
Mi vestii velocemente, visto che erano già quasi le diciannove, e scesi di corsa.
Arrivai al negozio ed entrai, chiedendo se facevo in tempo.
Un uomo dietro al bancone guardò l'orologio e disse che mancava poco alla chiusura.
Gli spiegai il mio problema e gli chiesi consiglio per essere più veloce.
Mentre gli parlavo lo osservai, e mi accorsi che era un maschio per niente male. Alto quanto me, sulla cinquantina. Spalle larghe e braccia muscolose, anche se non palestrate. Dei baffi neri e folti, sopra delle labbra carnose. Capelli molto corti. dalla camicia, sul collo si intravedeva un tatuaggio interessante. La camicia era aderente e metteva in mostra dei capezzoli molto grossi e si capiva prefettamente in uno c'era un piercing ad anello. Non vedevo il sotto, visto che era dietro il bancone.
Vista la mia necessità mi sorrise e disse che avrebbe cercato di aiutarmi.
Uscì da dietro il bancone e si avviò verso un armadio. Colsi l'occasione per guardarlo anche da dietro. Un bel pantalone che lo fasciava metteva in mostra gambe muscolose e un culo alto e sodo da manuale......
Tirò fuori alcune giacche e mi chiese se il tipo andava bene. Io mi ero distratto, guardando il suo corpo e non risposi subito....... Lui ripetè la domanda sorridendo. Mi chiese cosa stavo guardando, ed io, arrossendo balbettai qualcosa.
Lo so che i corpi ben fatti sono il mio punto debole. Poi se ci aggiungi i baffi, i tatuaggi, muscoli........ vado in tilt e perdo ogni controllo.
Cercai, comunque, di riprendermi e risposi che stavo pensando a quanto era gentile.
Mi disse di provare qualche giacca.
Nel frattempo guardò l'ora e mi disse che mentre provavo qualche giacca, lui chiudeva il negozio. Chiamò qualcuno e si avviò alla porta. Da dietro gli specchi, sbucò fuori un altro uomo, in tuta da lavoro, con in mano dei sacchi. Si avviò verso la porta, li sistemò fuori e rientrando aiutò il proprietario a chiudere.
Mentre mi provavo la giacca dallo specchio guardai anche l'altro uomo. Se il primo mi eccitava, questo mi mandava in confusione.
Alto, decisamente alto. Possente, con una barba fittissima e biondo scuro. Rasato. faccia da maschio, da dominatore.
Vidi che parlavano e che subito dopo il fattorino mi guardava con un sorrisetto che mi fece temere.
Il padrone si avvicinò e mi chiese come andava la giacca. Gli dissi che forse era un pò stretta, non sono magro gli dissi, ho la pancetta.
Lui sorrise e controllò, carezzandomi la pancia. Disse che non era un problema, anzi. Mi prese un'altra giacca e mi aiutò a provarla. Mi stava bene devo dire e mentre mi guardavo allo specchio, vidi che il tipo in tuta si era appoggiato al bancone e mi guardava.
Io a quel punto decisi di giocare il tutto per tutto.
CHiesi a lui se secondo lui mi stava bene. Lui si avvicinò e con le sue manone mi lisciò dietro, le spalle per vedere meglio.
La sua mano continuò a toccarmi le spalle, scendendo sempre di pù.
Il padrone disse che dovevamo provare anche i pantaloni, ovviamente. Me li porse e mi chiese se volevo andare in camerino o direttamente lì, visto che il negozio era chiuso.
Io ovviamente dissi che non c'erano problemi e mi tolsi le scarpe e i pantaloni e provai quelli nuovi.
Erano perfetti devo dire, a parte la lunghezza.
Controllarono che fasciassero bene, e le carezze sulle mie gambe e sul mio culo si fecero molto più intense.
Il maschio con la tuta da lavoro era dietro di me e alzandosi si poggiò mettendo le sue braccia attorno a me come a voler togliermi la giacca. In realtà l'appoggio era molto altro, e sentii nettamente il suo cazzo già bello possente che premeva sul mio culo.
Non mi spostati, anzi. Cercai di muovermi per sfregarmi contro di lui.
Il gioco era fatto. Avevo fatto capire che ci stavo.
A quel punto mi tolse la giacca e mi carezzò il petto, soffermandosi sui miei capezzoli e sulle mie forme. Il proprietario si avvicinò e guardandomi negli occhi mi prese il viso tra le mani e mi baciò aprendomi le labbra con la lingua e cominciando a far roteare la sua nella mia bocca. Ero nelle loro mani letteralmente.
Mi spogliarono del tutto, e subito dopo il tipo si tolse la tuta da lavoro. Sotto aveva solo degli slip bianchi, macchiati davanti (cosa che mi eccitava moltissimo) che non riuscivano a coprire quasi nulla. aveva un cazzo grosso, non solo lungo, ma soprattutto grosso, di quelli con le due vene laterali e una cappella rosso scuro che già grondava liquidi. appena si tolse gli slip vidi i suoi coglioni che erano in proporzione con i cazzo. Pendevano molto ed erano grossi, immaginai anche pieni.
Il suo corpo era liscio, senz aun pelo, si vedeva che lo rasava. Ma stava benissimo, perfettamente in forma e muscoloso. Mentre lo ammiravo anche il proprietario si spogliò ed ebbi conferma di quello che mi ero immaginato. un tatuaggio molto grande che dal collo scendeva sulle spalle. Piercing al capezzolo. Corpo maschio. E anche lui si presentava con un bel cazzo, meno lungo, ma anche lui grosso.
Insomma, la situazione era ideale.
Mi presero e mi portarono nel retro. E lì cominciarono e toccarmi e a farsi toccare.
Io allora mi misi in ginocchio e cominciai a gustarmi quei due cazzi che avevo a disposizione. Uno sapeva di pulito, l'altro odorava di sudore, cosa che mi eccitava moltissimo.
Alternavo a succhiarli, dedicandomi anche ai coglioni che pendevano giocandoci con le mani. Sentivo che godevano.
Mentre avevo in bocca il cazzo più grosso, che a fatica riuscivo a fare entrare nonostante lui tentasse di spingere sempre più in fondo, il proprietario si mise dietro di me e cominciò a leccarmi il culo. Infilava la lingua e insalivava ben bene sia dentro che fuori. Iniziò anche ad aiutarsi con le dita. Immaginai che mi stava preparando per essere sfondato, ma non immaginavo quello che avevano in mente.
Mi distesero a terra e mentre il cazzone del tipo mi entrava e usciva dalla bocca, e in quella posizione poteva spingere sempre più in fondo sino a quando sentii le palle che mi sbattevano sul mento. Producevo una quantità di saliva impressionante e rischiavo di soffocare. Ma la cosa non sembrava importare a nessuno. Il tipo si dimostrava come avevo sospettato: un vero porco violento che mi trattava come un oggetto per soddisfarlo.
Nel frattempo il proprietario aveva aumentato il numero di dita che entravano nel mio culo, e continuava a sfondarmi leccando e sputando in continuazione. Ad un certo punto sentii un dolore forte e una sensazione di riempimento assoluta. Mi toccai e capii che era entrato con tutta la mano. Ero abituato ad essere sfondato, anche da cazzi grossi, ma non avevo mai preso un braccio in culo. Aspettò che mi calmassi e io cercai di muovermi il meno possibile per abituarmi alla sua presenza. Ma il tipo che mi sfondava la gola non ne volle sapere di fermarsi e continuava a scoparmi la bocca, aiutandosi anche con le mani visto che la mia bocca non riusciva facilmente a contenere il suo cazzone.
A poco a poco sentii che la mano nel mio culo si muoveva e dopo poco la sentii anche aprirsi piano dentro. Era una sensazione stranissima, mai provata. Ma il problema era che mi piaceva. Cominciai a mugolare e a succhiare con più avidità il cazzone. Sentii che mi dicevano frasi forti e mi chiamavano brutta troia rottinculo. Mi dicevano che avrebbero chiamato altri amici visto che ero disposto a farmi fare di tutto.
Dopo un poco la mano venne tirata fuori, allungai la mia mano e sentii il buco enorme che avevo. Ma subito fu riempito, dal cazzo del proprietario del negozio che infilava anche alcune dita.
Iniziò così un movimento sincrono tra il cazzone che mi sfndava la gola e quello che mi scopava il culo. Mentre mi scopava allungò la mano e cominciò a torturarmi i capezzoli, tirandoli e stringendoli, dicendo che avevo delle mammelle come una donna. si chinò e cominciò a succhiarmele e a morderle.
inutile dire che ero totalmente nelle loro mani. Non avrei potuto, anche se avessi voluto e non volevo, scappare.
Il tipo che mi sprofondava il cazzone in gola disse che adesso voleva scoparmi il culo. Mi tolse il cazzo dalla bocca e mi tirò da un lato, facendo uscire il cazzo del proprietario.
Mi alzò le gambe e sputando sopra il culo mi penetrò di colpo sino in fondo, senza fermarsi. Urlai, ma lui non si fermò, anzi. Cominciò a scoparmi violentemente, dandomi anche delle manate sul culo, insultandomi. Il proprietario rideva menandosi il cazzo, e dopo poco si avvicinò e me lo sbatteva in faccia, per farmelo sentire in tutta la sua durezza. Poi anche lui cominciò a scoparmi la bocca.
Non so quanto tempo il maschio bindo mi scopò. Mi girava, mi penetrava, aveva gli occhi di fuori per quanto godeva. Mi sputava di sopra, o in bocca, appena l'altro toglieva il suo cazzo dalla mia gola.
Ad un certo punto lo vidi gonfiarsi in viso, mi prese le gambe, mi girò tenendo sempre il cazzone piantato nel culo e mi mise a pancia all'aria. Lo avevo sopra di me e il suo sudore gocciolava su di me. Cominciò una cavalcata forsennata e lanciò un grido animalesco, riversando un fiume di sborra dentro di me. Sembrava non finire mai. E il suo cazzone sembrava avere raggiunto una durezza e una dimensione assurda. Crollò su di me.
Ero bloccato dal suo peso, con le gambe in aria e quel palo piantato dentro che non accennava ad ammosciarsi, e lui quasi senza volontà continuava, piano, a muoversi dentor di me.
Il proprietario nel frattempo si avvicinò alla mia faccia e menandosi il cazzo mi disse di aprire la bocca e cominciò anche lui ad eruttare sborra a mia finire.
Pensavo fosse finito tutto, ed ero più che soddisfatto. Avevo tirato fuori la troia che è in me e casualmente mi ero imbattuto in due maschi da monta.
Invece mancava ancora una cosa che non avevo messo in conto.
Il maschio con il cazzone che era ancora dentro di me si riprese, mi guardò, e sorridendo si sistemò meglio piantando il cazzo più in fondo. All'improvviso sentii un calore dentro di me. Stava pisciando dentro il mio culo riempiendomi completamente. Mai avevo provato e la cosa mi sconvolgeva, soprattutto dopo che anche l'altro iniziò a pisciarmi in bocca.
Quando il cazzone smise di pisciarmi nel culo riprese un pò a scoparmi. Che sensazione..... Ma durò poco, visto che i piscio usciva da tutte le parti.
FInito di piasciare tutti e due si alzarono. Il tipo con il cazzone si allontanò, dicendo che la prossima volta ci saremmo organizzati per bene, se volevo, anche con altri suoi amici.
Il proprietario del negozio mi guardò e pulendosi il cazzo mi chiese se mi serviva ancora la giacca......
Guardai l'ora e dissi che ormai era tardi, che avevo perso una cena importante. ma che avevo passato una serata altrettanto importante.......
Mi sorrise e mi disse di passare l'indomani per provare lo stesso il vestito, e dicendolo mi schiacciò un occhio.
Penso che passerò e proverò .........
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