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Gay & Bisex

Il negozio in periferia 2


di PassPa
04.07.2013    |    8.706    |    6 9.6
"Dopo poco sentii delle voci in una stanza vicina che non avevo ancora visto, ma non riuscivo a capire cosa dicevano..."
Ero chiuso in quel magazzino da un po’. Ma ammetto che non ero spaventatissimo. Forse anche la stanchezza che tutto quel sesso mi aveva messo addosso, oltre la rilassatezza del godimento.
Inoltre il magazzino era ben sistemato. Un letto, dell’acqua, del cibo e un bagno.
Complice l’ora e la stanchezza, dopo avere per l’ultima volta cercato di chiamare qualcuno, senza risposta, e di capire se c’era modo di uscire, decisi di dormire un po’.
Pensai anche che nessuno si sarebbe preoccupato nel non vedermi, visto che era l’inizio del week end e che abitavo da solo.
Mi distesi e mi addormentai poco dopo, mentre ricordavo i momenti di sesso profondo che avevo vissuto.
Non so quanto dormii, ma ad un certo punto sentii dei rumori dall’altra parte della porta.
Mi misi ad ascoltare prima di chiedere aiuto. Volevo capire chi c’era.
Riconobbi subito la voce del padrone che dava ordini a qualcuno (probabilmente il mulatto) di sistemare delle cose. Il tono era il solito, autoritario da vero maschio.
Dopo sentivo solo rumori di cose trascinate, ma niente di più.
Improvvisamente il padrone ricominciò a parlare, ma capii che era al telefono, e stava raccontando quanto era successo la sera prima, dicendo che una “troia da monta” era capitata nel negozio e aveva fatto di tutto per farsi montare dal suo aiutante. E che lui avendo visto come succhiavo il cazzo del mulatto e come muovevo il culo si era aggiunto al gioco e che la cosa lo aveva fatto godere non poco. Poi aggiunse che la troia era chiusa in un magazzino e che aveva pensato di organizzare qualcosa…….
A quel punto sentii silenzio, e solo qualche secondo dopo un “ok” secco.
A questo punto cominciai a preoccuparmi.
Cosa aveva proposto? Cosa mi aspettava?
Ci volle poco per cominciare a capire il tutto. Dopo pochi minuti, infatti, sentii aprire la porta ed entrò il mulatto che mi prese di forza, mi spogliò e mi trascinò sotto la doccia. Mi lavò per bene e soprattutto mi fece un clistere per pulirmi per bene dentro. Da quello intuii che la serata sarebbe stata movimentata per me e per il mio culo. Ma quello che provavo era un misto di paura e di eccitazione.
Mi asciugai e mi misi solo dei boxer molto aderenti che mi fasciavano per bene davanti e soprattutto dietro e aspettai.
Dopo poco sentii delle voci in una stanza vicina che non avevo ancora visto, ma non riuscivo a capire cosa dicevano. Capivo solo che erano almeno quattro persone compreso il padrone, più il mulatto che non parlava mai.
Fu sempre lui a venirmi a prendere per portarmi nella stanza. Era ampia, con un grande letto al centro.
Le luci al centro non mi facevano veder le facce degli uomini seduti da un lato e dall’altro.
Il mulatto mi fece sedere sul letto e il primo ad avvicinarsi fu il padrone che era già nudo e finalmente potevo vedere per bene in tutta la bellezza del suo corpo. Era veramente alto e massiccio. Braccia muscolose e un petto altrettanto coperto da un pelo nero, non abbondantissimo ma che lasciava intravedere due capezzoli lunghi e grossi.
Gambe muscolose e soprattutto un cazzo ancora a riposo che nella precedente sessione di sesso avevo solo potuto immaginare dalle sensazioni che mi dava mentre mi inculava con forza. Era maestoso, già scappellato e mostrava una grossezza notevole. Poggiava su due coglioni anche questi imponenti che pendevano di molto.
Si avvicinò a me e mi afferrò per i capelli tirandomi la faccia sul pelo del suo cazzo. Odorava di maschio e mi ci tuffai cominciando a leccare tutto attorno scendendo sui coglioni e risalendo sul cazzo che cominciava a prendere consistenza.
Evidentemente le mie leccate sui coglioni gli piacevano, sia dai mugolii, ma anche dal fatto che premeva sempre più la mia bocca sulle sue palle. Erano veramente grosse e non riuscivo a prenderle in bocca, ma le leccavo, le leccavo con vero piacere, producendo tanta saliva che le rendevano lucide e appetitose.
Ad un certo punto mi sollevò la testa, mi voltò e mi mise la testa in mezzo alle sue gambe con il suo cazzo, che era diventato maestoso, poggiato sulla mia guancia. In questa posizione potei vedere gli altri componenti il gruppo.
Uno lo conoscevo già, il mulatto, e confermo che era veramente interessante come maschio.
Bel corpo, bel cazzo, bei muscoli.
Ma la mia attenzione era attirata dai tre nuovi arrivati, dalla curiosità di vedere chi mi avrebbe usato……. Erano veramente differenti tra loro. Uno era basso, ma molto robusto, con due spalle larghe e due braccia muscolose. Poco peloso, ma con una barba nera interessante. Il suo cazzo a riposo era di dimensioni normali, ma ben fatto di quelli che possono mostrare sorprese una volta in erezione…..
Il secondo era più alto, con un pizzo bianco, molti tatuaggi e piercing ai capezzoli e al cazzo. Corporatura normale, ma delle mani grandi. Il cazzo era molto lungo, anche esageratamente, ma non di grande diametro. Il terzo era invece forse il più interessante. Alto e muscoloso, con una bella peluria bionda. Baffi molto folti, orecchino e soprattutto un cazzo molto grosso soprattutto di diametro che mi faceva preoccupare pensando a dove poteva finire…..
Ma da quel momento in poi non ebbi nemmeno il tempo di pensare a cosa poteva succedere perché successe di tutto.
Si avvicinò il mulatto e mi trascinò al centro del gruppo tirandomi per i capelli, mentre mi schiacciava il viso sul suo cazzo. Ma subito il tipo con il cazzo lungo mi afferrò e cominciò a infilare quella proboscide dentro la mia gola e sembrava non finire mai. La cosa mi provocava dei conati, ma la cosa non sembrava preoccupare l’uomo preoccupato solo di godere e di far ingrossare il suo cazzo nella mia gola. Era insopportabile e ancora una volta cominciai a produrre saliva in abbondanza cosa che sembrava eccitare molto il tipo. Nel frattempo si avvicinava il tipo basso, che con le sue mani cominciò a rovistare nel mio culo. Le sue dita si infilavano e per aiutarsi prendeva la saliva che io producevo. Le dita diventarono facilmente tre e poi quattro. Il mulatto nel frattempo vedevo che si era infilato il cazzo del tipo in bocca e se lo stava godendo facendolo ingrossare e indurire. Poco dopo, e senza alcuna protezione o avviso, le mani furono sostituite dal suo cazzo che entrò in un sol colpo e violentemente. Subito cominciò a stantuffare dentro di me con una violenza e una forza che era adatta al suo corpo. Ero preso da due uomini, uno che mi scopava davanti e uno che mi scopava da dietro. E si divertivano, godevano di me e dentro di me. Mentre mi scopavano mi strattonavano da una parte all’altra e ogni volta i cazzi entravano dentro di me sempre più in profondità. Un misto tra dolore e godimento era in me. E mi lasciai andare per godere ancora di più. Ma mentre cercavo di ingoiare come meglio potevo il lungo cazzo del tipo gli occhi mi andarono alle persone che ancora non partecipavano al gioco. Il padrone e il tipo dal cazzone erano in piedi con il mulatto che li sbocchinava alternativamente e le mani del padrone conducevano il gioco. Ma lo sguardo del tipo con il cazzone era rivolto a me e mi guardava sorridendo.
Nel frattempo capivo che i due tipi stavano arrivando al godimento finale e infatti dopo poco mi sentii riempire dietro da un fiume di sborra e altrettanta in bocca, la prima in gola direttamente e il resto in bocca e in faccia. Godevano e gridavano e scaricavano tutto il loro seme su di me e dentro di me. Le loro mani mi spalmavano il misto di sudore, mio e loro, e la sborra sul corpo e a poco a poco i loro cazzi si andavano ritirando.
Fatto questo mi presero e mi sollevarono di peso e mi portarono vicino al letto, dove nel frattempo il tipo col cazzone si era disteso tenendosi il cazzo che svettava dritto e enorme. Capii che volevano impalarmi su di lui e cominciai a ribellarmi cercando di divincolarmi. Ma l’unico effetto che riuscii ad ottenere fu l’intervento de padrone che mi afferrò da dietro alla gola con un braccio e mi costrinse a obbedire.
Mi trovai al di sopra del cazzone e a poco a poco vedevo che mi calavano su di lui.
Sentivo la punta della cappella che toccava il mio culo e i tre uomini attorno a me che mi forzavano a scendere decisero che era il momento. Con lentezza ma fermamente mi calavano sopra quel cazzone e cominciai a sentire la sua grossezza dentro di me. Ammetto che il dolore prese il sopravvento e che persi i sensi per qualche istante, e quando mi ripresi ero libero dalla presa dei tre uomini ma completamente impalato dal cazzone.
Le sue mani mi tiravano a lui e mi ritrovai disteso sul suo petto e con il suo cazzo che cominciava a muoversi dentro di me. Per farmi rilassare cominciò a baciarmi e a leccarmi infilando dentro la mia bocca la sua lingua e cominciando a farla roteare dentro.
Sentivo tutto il mio corpo preso da lui. La mia bocca, il mio petto, le mie braccia, il mio culo, il mio cazzo schiacciato contro di lui.
Insomma…. Godevo come un matto.
Mancava ancora il padrone che non aveva partecipato ai giochi.
Sentivo che aveva il cazzo impegnato nella bocca del mulatto e che stava arrivando anche lui al capolinea. E infatti dopo poco tolse il cazzo dalla bocca del mulatto e si avvicinò a me e al tipo che mi stava scopando e infilò il suo cazzo tra le nostre bocche cominciando a scoparci sino a quando esplose in una delle sue sborrate che cominciavo a conoscere. Era molto abbondante e densa e tutti e due ne potevamo godere. Io mi accorsi che stavo sborrando sulla pancia del tipo che mi inculava. E dopo pochissimo, mentre ancora leccavamo il cazzo del padrone che continuava a eruttare crema bianca, sentii un grugnito e avvertii un vero getto di sborra dentro di me. Era impressionante la forza con cui la sentivo e il tipo godeva come un matto scopandomi ancora più fortemente e leccando ogni goccia di sborra dal cazzo del padrone e dalla mia faccia…..
Dopo poco io mi accasciai sul petto del tipo che mi continuava a sborrare e scopare il mio culo. Persi di nuovo i sensi e quando li ripresi ero disteso nella vasca da bagno con i cinque uomini attorno a me……… (continua..... se volete)
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