Racconti Erotici > Gay & Bisex > Per una cena improvvisa........ 2
Gay & Bisex

Per una cena improvvisa........ 2


di PassPa
27.09.2018    |    6.519    |    5 9.5
"Il suo sudore mi copriva così come il suo odore..."
Quando uscii dal negozio vidi che erano passate quasi tre ore da quando di corsa ero entrato per cercare un vestito per la cena. Mi ricordai di mandare un messaggio al mio collega scusandomi per non essere andato inventando una scusa qualsiasi (non potevo certo raccontargli il vero motivo....).
Camminai verso casa e sentivo ch dal culo continuavano a uscire umori vari, nonostante cercassi di trattenerli. Ma il buco del culo era ancora molto largo. Riuscii ad arrivare a casa ed entrando corsi in bagno. Tolsi i pantaloni, accorgendomi che non avevo le mutande (evidentemente nella foga erano rimaste in negozio), e mi misi sotto la doccia. Mentre mi lavavo mi toccai il culo. Era veramente largo, anche se non avevo dolore.
Finita la doccia mi stesi sul divano e mi addormentai ricordandomi quanto e come avevo goduto con due machi magnifici.
L'indomani era sabato, quindi non misi la sveglia. Aprii gli occhi che erano passate le undici. Mi sentivo benissimo e sorrisi pensando al tutto.
Mi alzai, preparai un caffè e mi sedetti in terrazza per godermi la colazione.
Poco dopo sentii il citofono. Quando risposi sentii una voce maschile che mi diceva qualcosa a proposito di misure, o almeno così capii, visto che il citofono non funzionava proprio benissimo. Mi affacciai sporgendomi dalla terrazza, e vidi un uomo davanti il citofono. Chiamai e lui alzò la testa. Sgranai gli occhi: era il fattorino della sartoria. Mi guardava sorridendo.
Gli chiesi come mai era lì e lui mi disse che non avevamo preso le misure per la lunghezza dei pantaloni e mi mostrò il sacco che aveva in mano.
Gli aprii il portone, aspettai che salisse e per prima cosa (anche un pò preoccupato) gli chiesi come faceva a sapere dove abitavo e il mio nome.
Sorridendo rispose che il cognome lo avevo segnato nell'ordine del vestito, mentre dove abitavo ammise di averlo visto casualmente la sera prima quando me ne andai, visto che anche lui era uscito dal negozio. La cosa era plausibile, e lo feci entrare.
Entrò e in maniera professionale tirò fuori dal sacco il pantalone, un metro, e degli spilli. Mi chiese se potevo indossarli con delle scarpe, così avrebbe preso la misura esatta.
Eseguii il tutto e dopo pochi minuti aveva preso la misura. Mi aiutò a toglierli e li ripose nel sacco.
A quel punto chiesi se gradiva qualcosa, visto che era lì. Mi rispose che vista la temperatura una cosa fresca la gradiva certamente.
Andai in cucina e tornai nel soggiorno con due birre. Lo trovai seduto sul divano davanti la finestra aperta del terrazzo. Ci gustammo alcuni sorsi di birra fresca, mentre ammiravo alla luce del sole il suo corpo che la sera prima avevo visto nella penombra di un magazzino.
Confermai la mia impressione. Proprio bello, eccitante, maschio. Di quelli che mi piacciono e che mi fanno perdere ogni freno e ogni pudore. Quei maschi da cui potrei farmi fare quasi tutto. Evidentemente capì che lo stavo mangiando con gli occhi e sorridendo cominciò a toccarsi il petto aprendo leggermente la camicia e poi scese con la mano verso il suo pacco. Indossava un paio di pantaloni abbastanza leggeri ma aderenti e quindi le forme del cazzo che poggiava sulla coscia si vedevano molto bene.
Lo guardavo e lui diventato serio si alzò e si mise davanti a me. Ubbidendo a un ordine non detto, avvicinai la bocca al pacco e cominciai ad annusarlo e a leccarlo. Emanava un odore maschile eccitantissimo, e man mano che lo leccavo sentivo che prendeva consistenza….. mi prese le mani e mi fece capire che dovevo aprire quei pantaloni per liberare la bestia del suo cazzo. Lo feci e mi si presentò in tutta la sua potenza. Le vene laterali pulsavano facendo affluire sangue al cazzo che si gonfiava sempre più. Lo afferrò alla base e me lo batté sul viso per farmi sentire la consistenza. Io istintivamente, da brava troia, aprii la bocca e tirai fuori la lingua e lui vi passò sopra la cappellona, inumidendola.
Poco dopo mi afferrò la testa e mi infilò il cazzone duro e dritto in bocca, avanzando lentamente sempre più in fondo. Come ricordavo era molto grosso, oltre che lungo, e non era facile farlo entrare tutto. Ma lui non si fermava. Io rischiavo di soffocare, ma ero completamente in balia del suo potere di maschio e cercavo di trattener i conati e di respirare come potevo. Continuava ad avanzare, sino a quando sentii che mi toccava le tonsille e che quei due enormi coglioni che pendevano si erano poggiati sul mio mento. Incredibile. Era arrivato ad infilarlo tutto. Si fermò, mi guardò negli occhi e leggevo tutto il suo piacere. Lo tirò fuori un poco, facendo cadere grumi di saliva sull’asta e rimettendolo dentro cominciò a scoparmi la bocca. Mi teneva sempre la testa con le due mani, non potevo scappare o sottrarmi. Ma in realtà non volevo farlo.
Sempre con il cazzone nella mia bocca, si spostò verso una poltrona di fronte e io lo seguii camminando sulle ginocchia, sottolineando come ero il suo schiavo sessuale. Si sedette e io cominciai a succhiarlo, mentre con le mani giocavo con le sue enormi palle.
Lo succhiai per molto tempo. Era durissimo, ma non sembrava volere venire. Aveva una resistenza enorme. Meglio così, avrei goduto a lungo anche io.
Ad un certo punto si mise seduto in punta sulla poltrona e prese in mano la situazione muovendo il bacino verso di me. Era di nuovo lui che mi scopava. E tenendomi una mano dietro la testa accelerò sempre più sino a quando si mise in piedi e sempre con il cazzone nella mia bocca cominciò a fare dei suoni da animale e riversò la sua sborra dentro la mia bocca. Tanta, come la sera prima. Del resto quei grossi coglioni ne dovevano produrre moltissima.
Io inghiottivo più che potevo, ma data la quantità ne colava dai lati della bocca e lui con le dita me la infilava dentro. Appena sentii che non eruttava più dentro di me cominciai a leccarlo per pulirlo, anche se notavo che non aveva perso per niente la rigidezza di prima.
Il suo sguardo mi fece capire che non avremmo concluso lì. E non mi dispiacque per nulla l’idea di un secondo round.
Infatti, mi prese per un braccio e mi costrinse a mettermi disteso a terra. Mi allargò le gambe e toccò il mio buco. Sorrise constatando che ancora era largo dalla sera prima e disse che il lavoretto fatto dal suo amico con le mani aveva dato degli ottimi risultati.
Si abbassò e prese a fare colare abbondante saliva sul buco e a spalmarla con le mani dentro e fuori. Io ricominciavo a godere, e dopo un poco prese le mie gambe e allargandole si mise in mezzo. Il suo cazzo era sempre durissimo e cominciò a penetrarmi ancora una volta senza sosta. Arrivò velocemente alla meta e sistematosi iniziò a cavalcarmi prima lentamente poi come se volesse entrare con tutto il corpo dentro di me. Nel frattempo con una mano mi strizzava un capezzolo e tutta la mammella, e mi inondava di sudore che mi spalmava sulla bocca.
Un vero toro da monta, un vero maschio. Vedevo i suoi muscoli tesi, in un corpo muscoloso e con la pelle scura. Una peluria biondo scuro intrisa di sudore e che mi eccitava terribilmente. Il viso incorniciato da quella barba fitta e curata. Ero lì per farlo godere. Capii che stava per venire nuovamente dalla velocità che prese. I colpi mi spostavano e nonostante il buco largo che ancora avevo sentivo tutto lo spessore del suo cazzo che scorreva dentro di me. E sentii i getti che con forza mi allagavano di sperma. Crollò su di me e mi bloccò a terra. Il suo sudore mi copriva così come il suo odore.
Dopo un poco si alzò, dicendo che doveva proprio scappare. Si asciugò velocemente con la mia maglietta si rivestì e se ne andò dicendo che ci saremmo visti per la prova dei pantaloni e della giacca. Ma in negozio e che conveniva che andassi a chiusura, così la prova sarebbe avvenuta senza fretta. Quasi alla porta si voltò e mi disse che alla prova ci sarebbe stato anche l’altro sarto. E lo disse sorridendo e facendomi l’occhiolino………
Immaginavo che sarebbe stata una prova …… impegnativa. Ma che l’avrei affrontata volentieri.

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Per una cena improvvisa........ 2:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni