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Gay & Bisex

Il Ferramenta 2


di PassPa
20.02.2016    |    11.779    |    2 9.3
"Anche questa volta aveva voluto venirmi dentro e anche stavolta sembrava un tubo a pressione aperto che invece di spruzzare acqua lanciava schizzi di sperma..."
Passato qualche giorno da quel sabato di sesso, e fatto un po’ di conti, decisi che era proprio arrivato il momento di iniziare i lavori.
Mi organizzai con il lavoro in modo da essere libero e passai dal ferramenta a parlare con Giorgio per avere dei suggerimenti per l’acquisto dei materiali. Appena entrato quel maschio che si era rivelato un vero toro da monta mi sorrise schiacciandomi l’occhio e mi fece cenno di aspettare lui. Feci finta di guardare dei tubi esposti e aspettai che Giorgio si liberasse.
Ci stringemmo la mano e io dissi che avevo deciso di fare qui lavori e che …. avevo certamente bisogno della sua esperienza e dell’aiuto dei due operai che avevo conosciuto a casa mia. Lui sorrise e mi disse che certamente mi avrebbe aiutato a organizzare tutto e avrebbe chiamato Carmelo e il biondo se mi faceva piacere. Arrossendo dissi che speravo me lo avrebbe chiesto e quindi gli diedi l’ok.
Mi diede appuntamento l’indomani pomeriggio, poco prima della chiusura, per prendere i materiale e organizzare tutto. Ci sarebbero stati anche i due stalloni.
Passai quel giorno a pensare al progetto del mio futuro giardino, ma soprattutto alle attività collaterali che certamente ci sarebbero state.
Arrivato al negozio il giorno dopo, Giorgio e Carmelo erano già lì, ma non vedevo il biondo. Mi dissero che era fuori città in quei giorni e che se per me non era un problema, avevano pensato di chiedere a un altro operaio di darci una mano, anche per la sua esperienza nel giardinaggio. Carmelo mise un certo accento in quel “anche” che mi insinuò una certa curiosità. Chiesi chi fosse quel nuovo operaio e mi dissero di fidarmi. Accettai e cominciammo a prendere il materiale, rinviando l’acquisto delle piante al giorno dopo presso un vivaio dove lavorava, appunto, il nuovo operaio. Arrivati l’indomani al vivaio scendemmo dal camioncino di Carmelo e cominciai a guardare le bellissime piante che c’erano. Poco dopo vidi un uomo che si dirigeva verso di noi e aprii bene gli occhi per essere certi che salutava Carmelo. Speravo fosse proprio lui che ci avrebbe aiutato e il mio desiderio si avverò. Carmelo ci presentò e così seppi che si chiamava Amir, che era originario di Algeri, anche se viveva in Italia da quando era piccolo. Era un uomo di media altezza, spalle larghe, muscolatura perfetta da chi lavora la terra da sempre. Pelle scura, ovviamente, occhi grigi. Mani grandi e vita stretta. Due bei baffi folti. Si capiva che nudo doveva essere uno spettacolo. Strinsi la mano ad Amir sorridendo e la stretta mi trasmise come scariche elettriche che a stento dissimulai.
Mi fece fare un giro chiedendomi che tipo di piante preferivo e come volevo il giardino. Era affabile e parlava in un perfetto italiano con un leggero accento francese, molto eccitante.
La scelta delle piante era fatta e cominciammo a caricare piante e terra sul furgone. Giorgio mi prese da parte e mi chiese se l’aiuto di Amir era di mio gusto, e io risposi con un sorriso e arrossendo.
Partimmo e ci dirigemmo verso casa mia. Arrivati si doveva cominciare a scaricare tutto il materiale, operazione che avrebbe richiesto un po’ di tempo e vista l’ora Carmelo e Giorgio mi dissero che sarebbe stata l’unica attività della giornata, almeno per quanto riguarda il giardino, speravo io. Avremmo iniziato i lavori l’indomani mattina presto.
Devo dire che la maggior parte del lavoro lo fecero loro tre, io mi limitavo a spostare alcune cose per fare spazio e ad ammirare quei corpi magnifici che si muovevano in casa mia. Non potevo credere che avevo quei tre maschi tutti per me.
Finite le operazioni Carmelo chiese se poteva avere qualcosa di fresco e subito portai fuori della birra per tutti. Si sedettero e bevendo ripresero le forze. Io li osservavo, uomini in pantaloncini e a torso nudo perfetti e bellissimi, lucidi dal sudore e molto eccitanti.
Fu Giorgio a prendere l’iniziativa chiedendo se anche stavolta potevano usufruire della mia piscina per riprendersi del tutto. Io ovviamente dissi di sì e come l’altra volta presi dei teli e chiesi, con fare innocente, se questa volta si erano portati il costume. Giorgio rispose di no, e che preferivano fare come la volta scorsa. Amir ci guardava e non sapeva cosa dire. Fui io allora che facendo uscire la troia che c’è in me, e che già Giorgio e Carmelo avevano avuto modo di conoscere, mi spogliai e dissi ad Amir che poteva fare il bagno nudo. Lui sorridendo senza alcun problema cominciò a spogliarsi lentamente, come se volesse farmi godere dello spettacolo. Man mano che si spogliava avevo conferma della bellezza di quel corpo, di quella muscolatura. E per ultimo mi lasciò la sorpresa del suo attrezzo. Era veramente magnifico. Grosso, forse anche più di quello di Giorgio, e con un diametro veramente notevole. Il pelo nerissimo e riccio soprattutto sopra il cazzo, e sotto pendevano due coglioni ovali e pesanti. Il cazzo era ancora a riposo, ovviamente, ma dava la certezza di poter fare godere chiunque avesse avuto la fortuna di incontrarlo.
Visto che tutti erano fermi fui io ad avvicinarmi e per rispetto mi avvicinai per primo al nuovo arrivato. Cominciai a carezzarlo e a leccare quel corpo. Fortunatamente mi resi conto, prima che fosse troppo tardi, che eravamo all’aperto, e anche stavolta proposi di trasferirci dentro. Feci strada e già appena dentro sentivo le mani di qualcuno che mi toccavano il culo. Con la coda dell’occhio vidi che era Giorgio che mi palpava e strizzava le chiappe facendo scivolare il suo dito nel mezzo e toccando il mio buchetto. Arrivati nella stanza da letto mi voltai e cominciai a leccare il corpo di Giorgio, mentre lo avvicinavo al letto, guardando però il nuovo arrivato e invitandolo ad avvicinarsi. Amir capì subito e senza aspettare altro tempo si accostò al lato del letto dove ero io toccandosi l’uccello che nel frattempo stava prendendo consistenza e dimensioni notevoli. Lo vidi vicinissimo alla mia bocca e mentre leccavo le palle di Giorgio lo presi in mano e lo avvicinai così da poter leccare alternativamente un cazzo e due coglioni di due uomini diversi. Carmelo che sembrava godersi la scena masturbandosi lentamente, si avvicinò dall’altro lato e si fece strada tra le mie gambe, sollevandole e cominciando a leccarmi a fondo il buco del culo, quasi a prepararlo per i giochi che ero certo sarebbero arrivati a breve.
L’immagine di me che lecco un paio di coglioni molto grossi e succhio un cazzone scuro, completata da un toro che mi lecca il culo mi faceva eccitare notevolmente.
E come la volta scorsa da quel momento i tre manzi si dedicarono al mio corpo e al mio piacere, anche se sentivo dai loro mugolii che anche loro godevano e non poco. Decisi di concentrarmi, quasi per dovere di ospitalità, sul nuovo arrivato e cominciai a succhiare il suo cazzo che a stento entrava, adesso, nella mia bocca; era veramente grosso e lo diventava sempre di più. La circonferenza della cappella entrava a stento e si bloccava a metà bocca. Ma era bellissimo sentire la forza che ci metteva per farlo entrare il più possibile. Il sapore che aveva era fantastico, oltretutto produceva molto presperma dando al tutto un gusto buonissimo. Aveva afferrato la mia testa (e non certo per paura che io lasciassi la presa) ma per darmi il ritmo che voleva lui. Lento e profondo e poi rapido improvvisamente. Io ero afferrato alle sue cosce e gli accarezzavo il culo peloso. Nel frattempo Carmelo continuava a leccarmi il culo, mentre vedevo che Giorgio aveva iniziato a succhiare il cazzone di Carmelo con gusto per farlo diventare più duro di come già era così da poter iniziare a sfondarmi.
Io ero tutto preso da quel bel cazzone nero e li lasciavo fare. Ci sarebbe stato tempo per dedicarmi anche a loro. Amir cominciò improvvisamente a prendere un ritmo sempre più forte e il suo respiro si faceva sempre più forte. Si stava di sicuro preparando a inondarmi la gola e io non vedevo l’ora di sentire il suo sapore. Poco dopo mi tenne ferma la testa mi guardò negli occhi e mi disse “non temere. Riesco a venire più volte in una serata. Ma la prima è quella più abbondante e voglio fartela sentire tutta in gola”. Detto questo lanciò un grido e iniziò a eruttarmi in gola litri di sborra densa che io riuscivo a sentire in bocca tanta era abbondante. Densa, buona, me la gustavo e la inghiottivo, anche se una parte usciva fuori dalla mia bocca. Giorgio a questo punto si avvicinò alla mia bocca e cominciò a leccare lo sperma di Amir che usciva fuori e capendo che gli piaceva cominciammo a dividerci il cazzone scuro che continuava a eruttare sborra. A poco a poco sentii che perdeva consistenza, anche se continuava a esser duro e tosto.
Mentre ci dividevamo il cazzo di Amir, sentii che Carmelo si tirava su e mi girava a pancia in su, per prepararmi a essere sfondato. Guardai il corpo di quel toro che si preparava a possedermi e vidi che era magnifico, con tutti i muscoli lucidi e tesi e in mezzo alle gambe un “attrezzo” possente che tutti avrebbero voluto avere a disposizione. Appoggiò la cappellona al mio buco che era stato inumidito e allargato a dovere da Giorgio prima e guardandomi negli occhi sorridendo mi infilzò con un sol colpo. Lanciai un urlo di dolore e piacere, subito soffocato da Giorgio che approfittando della mia bocca ben aperta mi infilò il suo cazzo dentro.
Iniziarono, i due amici, una cavalcata a due nel mio corpo che sembrava una gara a chi andasse più a fondo. Io godevo e pensavo alla fortuna che mi era capitata. Nel frattempo Amir si era seduto sul letto alle mie spalle, poggiato alla spalliera e si godeva la scena toccandosi il cazzo che aveva già ripreso tutta la sua potenza. Aspettava il momento giusto per rientrare in gioco. Carmelo capì che Amir era pronto, e decise di tentare nuovamente la doppia penetrazione, anche se stavolta uno dei due cazzi era molto più grosso rispetto alla precedente. Si sfilò da me e si distese sul letto tenendosi il cazzo dritto con una mano e tirandomi con l’altra su di sé. Lasciai il cazzo di Giorgio che si spostò e capii che Carmelo voleva che mi sedessi sul suo cazzone dandogli le spalle. Così feci e mi impalai senza troppe difficoltà visto che ero già stato aperto prima. Iniziò a cavalcarmi così e dopo un poco mi tirò su di sé prendendomi da dietro con violenza e roteando il suo cazzo dentro di me come per allargarmi ancora di più. Amir capì tutto e si avvicinò dal davanti con il cazzo che svettava e che aveva ricominciato a bagnarsi. Mi allargò ancora di più le gambe, anche aiutato da Carmelo e si posizionò pronto per tentare di introdursi nel buco già ben pieno. Non fu facile, ovviamente, ma con un po’ di sforzo (e un po’ di dolore devo dire) a un certo punto sentii scorrere Amir dentro di me insieme a Carmelo. Di nuovo, dopo circa una settimana, due cazzi dentro di me che godevano e mi facevano godere. Presero un buon ritmo e Amir cominciò anche a limonare con me. Sensazione magnifica. Godimento enorme. La situazione eccitò Giorgio che avvicinandosi, insinuò il suo cazzo tra le nostre bocche, iniziando un vero e proprio gioco di scopata tra due bocche da parte sua e di leccata di cazzo con bacio da parte nostra.
L’aria odorava di sesso, di odore di maschio, di sperma. Insomma….. tutti godevamo. E io li sentivo tutti. Carmelo sotto di me che mi teneva stretto e mi scopava da sotto. Amir che mi stava sopra e mi scopava strusciando il suo cazzone sopra quello di Carmelo e dentro di me. Giorgio che si faceva succhiare il cazzo da due bocche. E io nel mezzo che partecipavo a tutto.
La cosa andò avanti per un po’ ma capivo, dai respiri affannosi e dalle pulsazioni dei tre cazzi che stavano per arrivare al capolinea. E così, infatti, dopo pochi minuti, Giorgio si staccò dalle nostre bocche prendendosi il cazzo in mano masturbandosi lentamente. Amir uscì da me lasciando il posto al solo cazzo di Carmelo che ricominciò a scoparmi violentemente. A un suo segnale Amir e Giorgio si avvicinarono dai due lati del letto e si misero vicini al mio viso ricominciando a menarsi gli uccelli duri e tesi.
Fu un attimo e tutti e tre iniziarono a sborrare. Da Carmelo sapevo cosa aspettarmi. Anche questa volta aveva voluto venirmi dentro e anche stavolta sembrava un tubo a pressione aperto che invece di spruzzare acqua lanciava schizzi di sperma dentro di me senza fine, facendomeli sentire tutti. Giorgio avvicinò la cappella alla bocca e iniziò a inondarmi la bocca e il viso. Non sapevo cosa aspettarmi da Amir, dato che solo due ore prima era venuto copiosamente dentro la mia bocca. Ma la durezza del suo cazzo e la dimensione dei suoi coglioni facevano ben sperare. E così fu. Iniziò nuovamente a spruzzarmi sperma dall’alto bagnandomi dappertutto.
Carmelo nel frattempo continuava a scoparmi da dietro e sentivo le ultime gocce che entravano dentro di me, e Giorgio si faceva leccare la cappella per prosciugarla dallo sperma residuo, cosa che fece subito dopo anche Amir.
Io ero sfinito, pieno e soddisfatto, ma sfinito. Appena Carmelo uscì dal mio culo piombai sul letto per riprendermi. Dopo qualche minuto di silenzio sentii Giorgio che proponeva la famosa nuotata ristoratrice per concludere la serata. Io feci cenno di sì con la testa e dopo una buona doccia ci immergemmo nella piscina che il sole era quasi tramontato. Nuotammo tranquilli per riprenderci, sfiorandoci ogni tanto per gioco.
Usciti dall’acqua erano già passate le 20 e Giorgio e Carmelo dissero che dovevano assolutamente andare così da riprendersi per bene per l’indomani che sarebbero iniziati i lavori. Amir era pensieroso e ci confessò che l’ultimo bus per tornare a casa sua era ormai partito.
A quel punto, visto che la mattina doveva ritornare, proposi, se voleva, di restare a dormire a casa mia, del resto avevo una camera per gli ospiti. Lui accettò ringraziandomi e così salutammo Giorgio e Carmelo.
Rientrati in casa gli mostrai la camera. Ma ……… (continua)
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