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Gay & Bisex

Il ritorno a casa (e una nuova vita)


di PassPa
11.02.2013    |    6.600    |    2 9.8
"Tutto questo e il suo cazzo mi facevano godere enormemente, e il mio cazzetto era prossimo a sborrare senza che nè io nè tantomeno lui lo avessimo mai toccato..."
Finalmente ero a casa.
Dopo quella notte così stravolgente e la riparazione della macchina (vedi racconti precedenti), il viaggio di ritorno mi diede il tempo di pensare a tutto quello che era successo e che mi aveva sconvolto la vita (e ancora non sapevo quanto....).
Oltre i pensieri di quello che era successo c'era qualcos'altro che mi faceva pensare a quanto mi era successo: il dolore al culo che a seconda dei movimenti mi dava delle scosse a tutto il corpo.
Arrivato a casa il primo pensiero fu quello di una doccia per lavarmi di dosso tutti quegli umori che avevo appiccicato al corpo, e mentre l'acqua calda mi scorreva addosso pensavo al momento in cui avrei toccato il buco per vedere in che condizioni era.......
Del resto, per un culo vergine era stato veramente molto in così poche ore. Ma il piacere era stato moltissimo e quindi ero contento fosse successo, anche se le conseguenze ......
A poco a poco avvicinai la mano al buco e sentii i contorni moto gonfi e doloranti. E soprattutto mi sembrava molto grande....... Al contatto bruciava molto e appena guardai la mano notai che non c'era del sangue, come avevo temuto. ma il gonfiore era davvero molto.
Passai della pomata per cercare di far dimuinuire il gonfiore e mi ripromisi che per qualche giorno non lo avrei "usato".
I giorni passarono e il gonfiore diminuiva fortunatamente, e nel frattempo rivedevo nella mia mente i corpi dei due caminonisti che mi stringevano e mi dominavano e sentivo i loro versi di godimento......... I loro cazzoni erano sempre nie miei pensieri, così come il cazzone del meccanico che per quasi un'ora avevo succhiato in tutte le posizioni e che aveva goduto della mia bocca.
Decisi che non poteva rimanere un'esperienza isolata e che dovevo riprovare e vedere se la cosa mi sarebbe piaciuta ancora.
Così cominciai a pensare come poter soddisfare quasto nuovo desiderio che sino a qualche settimana prima non mi aveva mai sfiorato.
Per prima cosa mi iscrissi ad alcuni siti, così per capire cosa succedeva nella mia città.
ma soprattutto cominciai a guardare gli uomini che incontravo durante il giorno per capire se adesso li vedevo con occhi diversi. E soprattutto per cercare quei segnali che forse prima non avevo mai visto e che invece speravo di carpire da quando avevo incontrato il meccanico.
Ormai erano passati molti giorni e mi sentivo pronto per avere un'altra avventura, così mi misi a caccia con l'intento di trovare un altro uomo (o altri uomini) che potesse sfondarmi nuovamente e mi facesse riprovare quelle sensazioni di goduria.
L'occasione si presentò, o almeno pensavo così, un giorno mentre quasi ad ora di chiusura facevo la spesa. E in effetti le mie speranze furono ben riposte.....
Ero entrato dal fruttivendolo vicino l'ufficio per comprare delle arance e dell'inslata.
Appena entrato vidi che i commessi stavano già ritirando le merci per la chiusura e non sapevo se mi avrebbero servito o meno. Chiesi a uno dei ragazzi che mettevano via le cassette e mi disse di rivolgermi al padrone.
Così andai nell'altra stanza e domandai. Mentre chiedevo guardai i padrone..... Aveva proprio l'aria di un padrone: alto, muscoloso, con grosse braccia, dei baffi molto folti, stava a gambe larghe che gli davano una sorta di stabilità che lo faceva sembrare ancora più forte, un volto duro che me lo facevano immaginare come una persona rozza e dominatore.
Mentre ascoltava la mia richiesta (che poi era semplice, un chilo di arance) notai che mi squadrava. Terminata la mia domanda mi sorrise e mi disse di aspettare qualche minuto che chiudeva i conti e mi avrebbe servito, anche se le arance sarebbero costate di più vista l'ora di chiusura...... Stavo per dirgli che si poteva tenere le sue arance ma un sesto senso mi fece aspettare......
Dopo pochi minuti sentii le porte del negozio chiudersi e il padrone che rientrava nella stanza in cui ero rimasto ad aspettare.
Mi guardò e mi chiese quanto ero disposto a pagare per quelle arance, e mentre lo diceva sorrideva e si lisciava i baffoni.
Giocai con lui, avevo capito che aveva delle intenzioni "serie", e in fondo era l'occasione che aspettavo: una situazione strana, un uomo forte e dominatore e la mia voglia che saliva sempre più.
Risposi che volevo prima vedere la mercanzia e poi avrei deciso se il prezzo valeva la pena di pagarlo.
Detto questo quell'uomo cominciò a spogliarsi levandosi la maglietta aderente che già mi aveva fatto capire che muscoli che si nascondessero sotto.
a sopresa fu grande quando vidi un petto veramente scolpito, con un bellissimo pelo sale e pepe con due capezzoli che spuntavano tra i peli molto grossi. Il pelo scendeva nella pancia che seppur rotonda appariva soda e tesa.
Non potei fare a meno di fare un sospiro di apprezzamento e lui sorridendo mi disse che se volevo vedere il resto dovevo "sbucciarlo" da solo!
non me lo feci ripetere due volte e mi vvicnai a lui carezzando il petto e baciando i due capezzoli con avidità. Il padrone mi prese la tsta tra le mani e me la premette sui capezzoli in modo tale che potessi prenderne il più possibile in bocca e leccarli e succhiarli a lungo.
Nel frattempo le mie mani curiose accarezzavano il suo corpo e dopo poco arrivarono nelle parti basse per rimanere quasi elettrizzate da ciò che stavo toccando.
Il suo cazzo ancora dentro i pantaloni e al contatto non del tutto duro mostrava delle dimensioni veramente impressionanti soprattutto in lunghezza..... Mentre continuavo a succhiare e leccare i suo petto e a toccare il suo cazzo immaginavo cosa sarebbe diventato una volta arrivato all'erezione.
Decisi che era una sfida che volevo affrontare e quindi continuai a toccare, baciare, leccare.
Dopo un pò di tutto questo mi sentii prendere una mano e metterla sopra la sua cntura: un segnale per invitarmi ad aprire il tutto e provare a vedere ciò che c'era dentro.
Nel frattempo si andava spostando verso il fondo della stanza dove c'era un vecchio divano con una coperta sopra e su cui a poco a poco si sedette lasciando che lo spogliassi completamente.
Appena tolsi pantaloni e slip un'ondata di odore d'uomo mi investì. Era l'odore che avevo sentito nel camion e che era l'odore dell'uomo che aveva lavorato tutto il giorno e il cui cazzo era rimasto imprigionato dentro le mutande per troppo tempo. Era un odore che mi inebriava e che mi spinse a leccare prima con timore e poi con avidità quel cazzone, i coglioni e le pieghe delle gambe. Leccavo con sempre maggiore avidità, perchè volevo godere io di quel sapore/odore e soprattutto fare godere lui.
Mentre leccavo e succhiavo il cazzo prendeva sempre più cnsistenza e le sue mani non si staccavano dalla mia testa per darmi il ritmo che voleva lui sino a farmi arrivare il cazzo in gola sempre più in profondità e ridere ai miai conati lasciandomi respirare solo quando capica che stavo per soffocare.
Dopo un poco di questo gioco cominciò a spogliarmi quasi stappandomi i vestiti di dosso sino a quando non fui nudo, in ginocchio davanti a lui e al suo possente corpo.
La scena era proprio quella di uno schiavo dominato da un padrone. E forse era quello che gli piaceva di più, am che in fondo piaceva anche a me.
Si distese sul divano e mi disse con tono prepotenete "leccami tutto il corpo, ogni centimentro"! E io cominciarìi questa operazione cui dedicai molta attenzione per non tralasciare nessuna parte. Non volevo deludere quell'uomo.
Leccai i suoi piedi, succhiando le dita una ad una. leccai le sue gambe pelose e muscolose massaggiandole. Leccai il suo culo soffermandomi su buco, cosa che lo fece godere molto. Leccai i suoi addominali e arrivai di nuovo a quei meravigliosi capezzoli che nel frattempo erano induriti e diventati molto grandi.Leccali le sue ascelle, assaporando il suo odore, e leccai i suo collo. Baciai quei baffoni che mi facevano impazzire. leccali le sue spalle e le sue braccia e succhiai le sue dita. Dopo, alla fine, mi concentrai sul suo cazzo che era sempre più grosso e duro e che cominciava a produrre gocce di pre-sperma e che io leccavo avidamente.
Mentre leccavo e succhiavo il cazzone massaggiavo i suoi coglioni che erano molto proporzionati al resto del corpo, cioè grossi e molto pendenti.
Questa mia dedizione e devozione fece eccitare moltissimo quell'uomo che ad un certo punto divenne un animale e cominciò a sbuffare sospirando sempre più. Si alzò, mi prese come se non pesassi niente e mi scaraventò sul divanetto lanciandosi sopra di me, tanto che temevo che si sarebbe sfondato dal peso.
Cominciò a mordermi il collo e subito dopo i capezzoli facendomi male, ma nonostante le mie grida di dolore non accennava a smettere. Dopo un poco tenendo e su dita a tenaglia nei capezzoli e stringendoli sempre più mi ordinò di alzare le gambe e di presentargli il buco de culo da leccare.....
Appena lo vide mi diede un grande schiaffo proprio al centro facendomi sobbalzare e poi, sputandoci sopra una gran quantità di saliva, cominciò a leccare da fuori sino ad arrivare al centro e infilando la sua lingua dentro più che poteva. Per meglio farlo si aiutava con le dita che a poco a poco penetravano dentro e che mi andavano a solleticare le pareti interene facendomi godere e gridare.
Mentr continuava a leccare lasciandomi finalmente in pace i capezzoli si mise con il suo cazzo, ormai di pietra e la cui cappella era veramente diventata grossissima, davanti la mia bocca odrinandomi di succhiarlo e di bagnarlo per bene se non volevo che mi scopasse senza un minimo di lubrificazione.
Al pensiero cominciai a succhiare cercando di lasciare più saliva potessi sul quel bellizzimo e grossissimo cazzo che però non risuciva ad entrare nella mia bocca per più di due terzi della sua lunghezza.
Ero eccitatissimo, con le sue mani e la sua lingua che mi lavoravano il culo e il suo cazzo che entrava e usciva dalla mia bocca.
Dopo un poco lasciò perdere il mio culo e si mise in piedi dietro a mia testa e mi scopava la bocca con grande forza tenendomi la testa ferma tra le gambe. Io cercavo di divncolarmi, ma non riuscivo (o forse non volevo....).
Sentivo sempre di più il suo sapore in bocca e una grande quantità di liquidi usciva da quel forellino al centro di quella cappellona, anche se capivo che era sempre del pre-sperma. Vista a quantità mi chiedevo quando avrebbe sborrato cosa sarebbe successo, quanto sborra mi avrebbe dato.... ma ero certo che da lì a non molto lo avrei scoperto.
Fortunatamente per la mia bocca ad un certo punto decise che era arrivata l'ora di sfondarmi il culo per bene e girato sopra di me si posizionò tra le mie gambe, sputò nuovamente nel mio culo e appoggiò la cappellona al buco.
Era arrivato il momento tanto atteso e quell'uomo mi eccitava da morire.
MI prese di nuovo i capezzoli tra le dita e cominciò a tirare e nel frattempo comicniò a spingere il cazzone dentro di me. Il buco, nonostante fosse stato preparato dalle dita e inumidito a lungo, opponeva ancora delle resistenze.
IL padrone mi guardò negli occhi, e lisciandosi i baffi disse "ora ci penso io" e diede un colpo molto forte che fece superare ogni resistenza e fece entrare di colpo quel cazzone dentro di me.
Lanciai un urlo che fu soffocato dalla sua mano davanti la mia bocca e dal fatto che sentii sbattere i suoi coglioni contro il mio culo, a significare che era entrato tutto dentro, sino in fondo.....
Si fermò per qualche istante sorridendomi in faccia come a volere sottolineare chi era il padrone.
A questo punto, afferratomi per bene le gambe, cominciò a scoparmi aumentando sempre più la velocità. Tutto questo sforzo lo faceva sudare come un porco e mi sentivo inondare dei suoi umori, del suo sudore, di tutto il suo odore. La cosa era eccitantissima e pensavo che era questo quello che volevo. Essere preso da un uomo possente e che mi fcesse sentire tutta la sua forza.
La sua rsistenza era veramente grande. Dopo almeno venti minuti che mi scopava in quella posizione decise di cambiare. Tirò fuori il suo cazzo in un sol colpo lasciandomi un vuoto e sempre sollevandomi come se nulla fosse mi mise a pecorina e mi infilzò di nuovo. E riprese a scoparmi sempre con più forza. Mentre mi scopava mi diceva che ero proprio un rottoinculo, che mi avrebbe lasciato aperto e che sarei dovuto tornare da lui per trovare un cazzo che potesse riempire nuovamente il buco che mi avrebbe lasciato. Che sarei stato suo schiavo e che mi avrebbe utilizzato come voleva e quando voleva.
Tutto questo e il suo cazzo mi facevano godere enormemente, e il mio cazzetto era prossimo a sborrare senza che nè io nè tantomeno lui lo avessimo mai toccato. La cosa era eccitantissima......
Cambiò nuovamente posizione e mi prese prima di lato e mentre lo faceva mi mordeva il collo e poi mi disse di sedermi sopra di lui lasciandomi andare con tutto il peso e infilzandomi sul suo palo duro. Lo feci. Non riuscivo a non fare quello che mi ordinava.
Quando capì che era arrivato e che la sua sborrata era prossima mi prese di nuovo da davanti in modo tale che vedesse la mia espressione mentre mi fotteva il culo nel gran finale.
Capii che stava per arrivare dal suo viso rosso, dalle sue sbuffate attraverso i baffoni, dai colpi forti e decisi che mi dava.
All'improvviso lanciò un grido da animale e ..... venne, accelerando la scopata e facendomi sentire tutta la lunghezza (e la grossezza) de suo cazzo mentre mi riversava la sua sborra dentro il culo.
COme avevo sospettato era moltissima, continuava a scoparmi e ad eruttare sborra. Anche quando lo tirò fuori e me lo avvicinò alla bocca continuava a eruttare e ancora mentre me lo infilava in bocca sputava crema bianca molto densa e aspra che io assaporavo mentre mi accorgevo che stavo sborrando anche io senza che mi toccassi...... Una sensazione bellissima.
Dopo poco finalmente finì di eruttare e continuò a scoparmi la bocca per tutto il tempo in cui il suo cazzone si ammosciava. Dopo un poco crollò su di me e aspettò che il suo fiato si facesse di nuovo regolare prima di alzarsi per pulirsi.
Si sedette su una sedia lì vicino e mi lanciò una pezza per pulirmi e guardandomi mi chiese "allora, le vuoi davvero queste arance?"
Non vi nascondo che le arance di quella sera non furono le uniche che comprari da lui, anche se da quel momento non ebbi più dubbi sui miei desideri e le mie avventure cominciarono a diventare sempre più assidue!
Ma ve le racconterò se volete......
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