incesto
I suoceri che non ti aspetti 2

05.09.2023 |
47.701 |
24
"Le dissi che, come d’accordo, io sarei uscita subito e non sarei rientrata prima di due ore..."
2.Passò qualche giorno mia suocera mi chiamò e mi chiese se potevo raggiungerla, voleva parlarmi in privato. Mi affrettai ad andare a casa sua, col cuore in sussulto, pensando di dover affrontare una scenata di gelosia. Invece, la trovai tutta sorridente ed affettuosa e, curiosamente, mi rivolse subito la stessa domanda che mi aveva fatto il marito:
-Daniela, scusami se mi permetto, ma come va con Mauro? … intendo dire a letto?
Sulle prime restai sorpresa e sconcertata, anche un po' imbarazzata; ma poi, respirando forte, le risposi misurando le parole:
-Cosa vuoi che ti dica, tutto normale, nulla di straordinario, ma non mi lamento ….
Lei si fece ancora più dolce e confidenziale:
-Mia cara, non devi sentirti in difficoltà, tra noi possiamo dirci tutto senza problemi …. certe cose le capisco da me, e, se mi permetti, vorrei parlare da sola con mio figlio … vengo io a casa vostra o me lo mandi da me quando rientra?
Non sapevo cosa dirle, non riuscivo a capire il senso delle sue parole, ma mi affrettai a rassicurarla:
-Non c’è alcun problema … se vuoi restare sola con lui in tutta tranquillità, puoi venire qui domani pomeriggio. Mauro rientrerà per le 18, vi lascio soli, io ne approfitto per andare a far visita alla mia amica Loretta che sono mesi che mi ha invitato a prendere il tè a casa sua.
Mia suocera mi sorrise ancora, mi diede un bacio sulla guancia e mi sussurrò all’orecchio:
-Vedrai Daniela, conosco bene mio figlio, lasciami solo con lui…poi ne riparleremo.
Mia suocera Franca andò via ma la conversazione con lei mi lasciò in piena confusione. Ripensai all’allusione che nei giorni precedenti aveva fatto Gianni sempre a proposito di Mauro e crebbe la curiosità di capirci di più.
Il giorno successivo all’ora concordata Franca bussò alla mia porta. Ci abbracciammo e baciammo con molto affetto, poi io le dissi che ovviamente poteva muoversi come fosse a casa sua e poteva mettersi comoda perchè Mauro avrebbe forse tardato un quarto d’ora. Le dissi che, come d’accordo, io sarei uscita subito e non sarei rientrata prima di due ore. In realtà ci avevo pensato tutta la mattinata e mi ero riproposta di scoprire il senso misterioso dell’iniziativa di mia suocera restando in casa a sua insaputa, in una posizione protetta, nel buio di un soppalco dislocato proprio sopra il nostro salotto.
Feci finta di uscire sbattendo la porta dell’uscio, in realtà mi tolsi le scarpe e a piedi nudi andai a posizionarmi sul soppalco per seguire tutto quello che poteva accadere nella parte centrale della casa.
Mauro entrò in casa e subito esclamò ad alta voce:
-Daniela, dove sei?
Non ricevendo risposta si spostò subito verso il salotto e restò come fulminato nel vedere sua madre accomodata in poltrona tutta scosciata e sorridente:
-Tesoro, Daniela è uscita, ma mi ha detto che saresti rientrato presto, e quindi ti ho aspettato io.
Mauro non riusciva ancora a capire il motivo di quella presenza a sorpresa di sua madre, soprattutto era visibilmente colpito dal suo atteggiamento inconsueto, così disinvolto e spregiudicato, con la camicia sbottonata sul seno e con le cosce scoperte e socchiuse, per non parlare del sorriso accattivante.
-Sei sorpreso Mauro di questa mia visita? Non vieni neppure a salutarmi?
Mia suocera restava seduta sul divano, mio marito si avvicinò alla madre e si chinò ad accarezzarle il viso; lei allora gli chiese di darle un bacio e, mentre lui si sporgeva per baciarla sulla guancia, lei con malizia slacciò ancora di più la camicetta mettendo in bella mostra le tette prorompenti, matronali.
Mauro deglutì turbato, ma lei non gli diede il tempo di ritrarsi, prese il viso di mio marito con due mani e avvicinando le sue labbra gli diede un bacio sulla bocca:
-Amore della mamma, è da tempo che avevo in animo di restare un po' sola con te …. lo so che sei sposato ed hai una bella moglie …. ma la mamma è sempre la mamma, non te lo dimenticare.
Mauro contraccambiò il bacio e le loro bocche restarono incollate per molto tempo, la madre lo tirò verso di sé, tirò le tette fuori del reggiseno e le offrì alla bocca fremente del figlio, che non credeva ai suoi occhi:
-Mamma mamma …. ma è un sogno!
E mentre lui continuava a ciucciarle i capezzoli, mia suocera con una mano gli accarezzava la testa, con l’altra gli sbottonava la patta dei pantaloni, e gli sussurrava con dolcezza e passione:
-Amore mio, lo so bene che hai desiderato per tanto tempo un momento come questo…. pensi che non mi sia accorta che mi spiavi ogni volta che andavo in bagno o quando mi spogliavo in camera? ….
-Oh sì mamma… per tanti anni ti ho pensata, ti ho sognata, ti ho desiderata ardentemente …. chissà quante volte mi sono masturbato invocando il tuo nome …. ma ho sempre pensato che era un desiderio immorale e che non potevo mancare di rispetto a te e a papà…. poi ho conosciuto Daniela, ci siamo sposati e sono innamorato di lei …. ma ti confesso che non ho smesso di desiderarti….
Stavo assistendo ad una scena assolutamente impensabile e scoprendo una storia segreta del tutto inattesa. Faticavo a riconoscere due persone che pensavo di aver inquadrato in termini assai diversi: mia suocera, signora borghese inappuntabile e professoressa austera ed autorevole, sembrava quasi la tenutaria di un bordello; mio marito, sempre molto controllato e mai passionale, mai l’avevo visto così spregiudicato e infoiato. Trattenevo il respiro per non farmi scoprire, ero sconvolta ed eccitata al tempo stesso, non potevo muovermi, ma avvertivo che mi stavo bagnando.
Per fortuna i due erano entrati nel vortice del piacere e non avrebbero colto neppure qualche eventuale scricchiolìo; quindi non si accorsero della mia presenza neppure quando mi sporsi un po' di più per seguire meglio l’evolversi della situazione.
Intanto Franca si era tolta la camicia e vedevo le sue tettone ballonzolare libere; anche Mauro si stava denudando completamente e aiutava la madre a sfilarsi la gonna e gli slip.
-Vieni amore di mamma…. sono qui tutta per te …. sì, vienimi dentro ….. ti voglio.
Franca si era allungata sul divano a cosce larghe e mostrava orgogliosa la sua ficona; vedevo mio marito di spalle che si calava sul corpo giunonico della madre indirizzando il suo cazzo eretto verso quella caverna pelosa, e poi subito dopo una cavalcata furibonda che molto raramente avevo avuto modo di apprezzare. Ascoltavo le parole di fuoco che si scambiavano, sentivo i loro gemiti e persino il risucchio del suo cazzo nella fica grondante di lei; scopavano con la voluttà di due amanti che non si vedevano da molto tempo, difatti non resistettero molto e dopo una decina di minuti lui eiaculò dentro di lei con un grido acuto, accompagnato da un gemito profondo di Franca:
-Dio santo che felicità mi stai dando figlio mio!
-Mamma, è una vita che sognavo questo momento e ormai non ci contavo più.
Erano ancora nudi e abbracciati e limonavano con libidine, continuando a scambiarsi parole d’amore. Restarono ancora altri 10-15 minuti a godersi l’amplesso, poi si ricomposero e vidi che si diressero verso il bagno per rinfrescarsi. Quando ritornarono in salotto erano rivestiti per bene, anche se continuavano a toccarsi, a strusciarsi e a baciarsi. Poi sentii che si salutavano promettendosi di rivedersi presto. Sentii Mauro che le diceva:
-Ora che finalmente ti ho avuta non penserai che mi accontenti di una sola volta ….
E lei con una risata squillante che gli rispondeva:
-Non ti preoccupare, faremo in modo di sfruttare i momenti in cui Gianni e Daniela sono impegnati fuori casa…. puoi contarci.
Uscita mia suocera, Mauro si era spostato verso la camera da letto per mettersi in pigiama, come era solito fare quando rientrava. Ne approfittai per scendere giù dal soppalco e per simulare il mio rientro in casa, senza destare il minimo sospetto.
Ovviamente sul momento feci finta di niente, anche se niente era più come prima, avevo appena scoperto una realtà di famiglia che non mi sarei mai aspettata. Ma, a ben pensarci, era una realtà che non mi dispiaceva affatto. Mi ero molto colpevolizzata per aver tradito mio marito con suo padre. Averlo visto così ardentemente impegnato a scoparsi sua madre mi aveva interiormente sollevata: mi sentivo in qualche modo autorizzata a concedermi sempre di più a Gianni, col quale difatti intensificai gli incontri segreti. Tanto che, quando rimasi incinta di Noemi, ebbi il dubbio che con ogni probabilità era stato il seme di Gianni a ingravidarmi. Un dubbio che, in verità, non mi turbò più di tanto: in fondo era lo stesso sangue di mio marito.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per I suoceri che non ti aspetti 2:
