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Prime Esperienze

Il collega camionista - 6 (serata al priveè)


di cpromagnolamatura
02.11.2018    |    11.175    |    8 9.5
"La donna, con gli occhiali, stava seduta su una specie di panchina facendo finta di leggere un libro , sfogliando le pagine..."
Con Franco avevamo ormai un rapporto a tre consolidato, tanto che ogni tanto, se Anna riusciva a lasciare i figli dai suoi, ci concedevamo qualche serata nel nostro appartamento al mare. Ogni tanto si decideva per una cena insieme e poi si finiva nel letto a casa nostra a Marina. Fu così che un fine settimana Franco ci propose una serata in uno di quei locali , all’epoca erano i primi, dove era possibile passare una serata un po’ piccante. A dire il vero ero un po’ perplesso, anche perché si trattava di un locale vicino a Ravenna e dove avremmo anche potuto correre il rischio di incontrare qualcuno che ci conosceva, ma fu proprio Anna a dissolvere le mie perplessità suggerendomi che poi ci saremmo recati lì per vedere che tipo di locale fosse e che non ci saremmo dovuti sentire obbligati a fare nulla e che era molto curiosa di vedere come fossero fatti questi locali. Dissi a Franco che eravamo d’accordo e che ci saremmo visti a cena verso le 7 e mezza nella nostra pizzeria preferita a Punta e poi saremmo andati insieme.
Sabato mattina andando a fare la spesa della settimana ci fermammo casualmente (casualmente?) davanti ad una vetrina di intimo e mi accorsi che Anna doveva aver adocchiato qualcosa che l’aveva colpita. Vista la sua indecisione le proposi di entrare e già lì capii che l’idea della serata la stava in qualche modo stuzzicando; al bancone la commessa le aprii sul bancone una serie di reggiseni e mutandine associate nei toni del bianco e del nero. Anna ogni tanto si girava mostrandomene uno come per chiedermi una opinione ed io , pur sentendomi imbarazzato sotto gli occhi della commessa, provavo a dare il mio parere, non sempre molto convinto. La commessa, evidentemente una venditrice esperta, sembrò capire e dicendo di aspettare andò nel retro a prendere qualcosa che, disse “il signore avrebbe sicuramente gradito”. Mi guardai con mia moglie, facendole segno come a dire chissà cosa mai ci porta, quando ecco che appare con una scatola di biancheria francese, e fa scivolare tra le sue dita le coppe del reggiseno per farci notare la trasparenza e ripete il gesto con le mutandine, che imparai allora essere delle cuolotte, guardando nella mia direzione per vedere se avevo capito, cioè che la trasparenza riguardava anche la parte davanti . Devo ammettere il mio imbarazzo e contemporaneamente la sorpresa di vedere Anna molto interessata. Guardi mia moglie e la commessa, con un sorriso un po’ ebete, così poi lo definì Anna, e annui dicendo che sì erano decisamente sexy. “Allora le prendiamo” disse mia moglie, aggiungendo, rivolta complice verso la commessa,”….mi sembra che mio marito sia piaciuta molto!”. Uscimmo dal negozio e non posso negare la mia eccitazione, tanto che lo sussurrai a mia moglie. Anna divertita senza farsi scorgere mi mise la mano sulla patta dei calzoni per un secondo per poi guardarmi sorridendo e dicendomi di stare calmo e di tenere a bada il mio uccello, che sicuramente avrebbe dovuto fare la sua parte alla sera. Finimmo con il fare la spesa, ma ormai entrambi eravamo in preda ad una sottile eccitazione che ci pervase fino a sera, quando, ci preparammo per la serata. Anna si concesse un lungo bagno rilassante,mentre io di solito sono per una più sbrigativa doccia. Ammetto che vederla in quella biancheria mi colpì decisamente, perché le sue forme generose, mia moglie porta una 3° abbondante di seno ed essendo emiliana ha anche i fianchi abbastanza larghi e quindi è quella che in Romagna si definisce una !bella sposa”, ad indicare una donna fatta e formosa, erano risaltate dalla stoffa leggera, una sorta di garza color avorio sotto cui si intravedeva ben disegnata l’areola delle mammelle ed il pelo del suo sesso. Le feci molti complimenti ma mi impedì di toccarla dicendo che ci sarebbe stato tempo. Del resto si vestì quasi monacalmente, ovvero con una gonna scura appena sopra il ginocchio ed una camicetta con sopra una giacchetta in lana di un colore pastello. Non chiedetemi altri dettagli perché mi ricordo l’insieme ma non tutti particolari, cosa che Anna regolarmente mi rimprovera, perché lei attribuisce molta importanza agli accostamenti. Puliti e profumati accompagnammo i bambini dai nonni, ben contenti di avere i nipoti per se e partimmo perla volta del mare dove ci incontrammo per una pizza con Franco. Anche Franco fece molti complimenti alla mia signora, anche se a lui Anna non impedì di farsi toccare il sedere! Dissi a Franco della biancheria che Anna si era comprata per l’occasione e quando lui la guardò interrogativo, mia moglie, ancora sedutsa in macchina, alzando gli occhi al cielo, come per dire che eravamo sempre i soliti, si sbottonò un attimo la camicetta per fargli vedere l’intimo.
Franco intanto ci avvertì che invece della pizza saremmo andati subito al locale, perché quella sera era prevista una cena di gruppo, dove i diversi “soci” avrebbero potuto fare conoscenza. All’entrata del locale in uno stabile dove non vi erano insegne ma solo una piccola targa sul campanello con il nome del locale e l’indicazione di suonare il campanello venne ad aprirci una ragazza bionda, molto gentile, che ci fece fare la tessera di soci e ci diede un foglietto in cui erano declinate le regole del locale. Al guardaroba lasciammo i nostri soprabiti e una signora disse a mia moglie, porgendole una busta di plastica, che la serata prevedeva che le signore depositassero le loro mutandine e che gli sarebbero state poi restituite prima di andar via. Anna rimase un attimo interdetta, guardando me, che in effetti non avevo capito bene cosa stesse succedendo, e poi verso Franco, che invece sorridendo la incoraggiò a farlo. In effetti quando Anna si appoggiò a me per sfilarsi le mutande ci rimasi un po’ così, nel senso che non ne capivo bene il motivo e soprattutto mi dispiaceva pensando al fatto che secondo me doveva essere uno dei punti forti del suo presentarsi. Lasciata la busta al guardaroba ci porsero delle mascherine di carnevale, dicendo che potevamo decidere noi se metterle oppure no e quindi entrammo nel locale, arredato con un certo gusto anche se non troppo illuminato, ma questo ci stava e fummo portati ad un tavolo dove ci chiesero se preferivamo separarci oppure stare insieme. Anna fece segno che preferiva rimanere con me e Franco e quindi ci sedemmo con mia moglie in mezzo. Al tavolo facemmo conoscenza con un paio di altre coppie, di cui una, della nostra età circa, capimmo essere una frequentatrice del locale,mentre l’altra, tra i cinquanta e i sessanta secondo me, ci confessò che era solo la seconda volta che venivano in un privè. Poiché noi eravamo un terzetto si leggeva nei loro sguardi l’interrogativo per capire chi fosse il compagno di Anna. Presentai Franco come un nostro amico mettendo un braccio sulle spalle di mia moglie, a sottolineare come invece tra me e Anna ci fosse un rapporto regolare, d'altronde Franco, aveva appoggiato la sua mano su quella di Anna, chè fosse chiaro comunque che eravamo un trio affiatato. La cena fu molto gradevole e intanto approfondimmo la conoscenza con i nostri vicini di tavolo. Anna sembrava molto a suo agio e quando, una volta terminata la cena, ci sistemammo in un divanetto da tre con lei tra Franco e me per lo spettacolino che di lì a poco avrebbe avuto come dire lo scopo di accendere la serata. In affetti l’attenuarsi delle luci e l’illuminazione concentrata su una sorta di palco messo in posizione centrale fecero calare il brusio in attesa dello spettacolo. Non potei non notare come, approfittando della scarsa luce molti ospiti ne avessero già approfittato per prendersi qualche libertà ed anche Franco in effetti aveva appoggiato la mano sulla coscia di mia moglie facendole alzare la gonna fino a metà coscia. Mi sistemai con la schiena appoggiata al divano ed anch'io con nonchalance presi ad accarezzare l’altra coscia di Anna, che accortasi della gonna a metà gamba ci fese segno di stare tranquilli riportando il lembo del vestito a ricoprile di più le gambe.
Un effetto fumogeno improvvisamente avvolse il palco e diradando rivelò la presenza di una donna giovane , sui trenta, vestita molto casta, abbottonata fino al collo, ma solo con una gonna abbastanza corta che liberava due gambe lunghissime avvolte in calze color carne. La donna, con gli occhiali, stava seduta su una specie di panchina facendo finta di leggere un libro , sfogliando le pagine. Dopo un paio di minuti al palco si è avvicinato un uomo, un ragazzo moro, anche lui sui 30 che si è seduto accanto alla donna, sbirciando nel libro che questa stava reggendo sulle ginocchia. La scena non era parlata ed i due attori mimavano l’incontro, perché quando il ragazzo faceva per approcciarsi la ragazza si spostava un attimo sul sedile provando a dargli la schiena. La cosa andava avanti già da un po’ finché l’attore estraeva, non ho ben capito da dove, una rosa rossa e la porgeva alla ragazza. La scena era sottolineata da una musica non troppo invadente che contribuiva a dare spessore alla rappresentazione. Intanto mi ero accorto che Franco aveva ripreso la sua marcia di avvicinamento alle gambe di Anna, perché la gonna era risalita notevolmente, lasciando scoperte almeno tre quarti della gamba. Visto che Anna sembrava presa dallo spettacolo e che non protestava presi,dalla parte opposta ad accarezzarle la gamba destra. Sul palco intanto la donna aveva accettato il fiore che le veniva offerto e si era sciolta i capelli che all’inizio erano raccolti e si era riavvicinata al partner per un bacio molto passionale, sottolineato da un piccolo applauso da parte del pubblico. Guardando verso mia moglie che applaudiva non potei fare a meno di notare come la sua camicetta avesse qualche bottone slacciato in più e come il suo seno fosse maggiormente visibile, spinto in alto dalla lingerie che lasciava trasparire l’areola rosata ed il capezzolo indurito. Sul palco intanto la scena continuava e i due protagonisti sembravano aver mollato gli indugi, perché lei , con il cambio della musica, sembrava voler interpretare una specie di spogliarello ad uso del compagno. Col busto più eretto aveva preso a slacciare i bottoni della giacca mostrando un corpo asciutto ed un seno evidenziato da un reggiseno push up che avvicinava le mammelle illuminate e danzanti al ritmo della musica. Sentii Anna gemere al mio fianco e mi resi conto che Franco la stava accarezzando tra le gambe con la mano di mia moglie sulla sua. Mi girai verso Anna e la baciai sulle labbra accorgendomi di come fosse coinvolta dalla scena sul palco e dalla masturbazione a cui la stava sottoponendo Franco nella semioscurità della sala. In effetti anche altre coppie si stavano lasciando un po’ andare, sull'onda di quanto stava avvenendo sul palco, dove la ragazza ormai a seno scoperto si stava facendo succhiare le mammelle dal ragazzo, che nel frattempo, liberatosi della camicia, mostrava un fisico scolpito per la gioia del pubblico femminile.
Guardandomi attorno incrocia lo sguardo con il marito della coppia con cui ci eravamo intrattenuti a cena e che ci avevano confessati di essere dei frequentatori quasi abituali del locale. L’uomo aveva un bicchiere in mano e indicando verso mia moglie mi dette il pollice sorridendo. Abbozzai un attimo vedendo Anna bloccare la mano di Franco sul suo sesso per poi rilassarsi e abbassare leggermente la gonna, mentre Franco ritraeva la mano per poggiarsela in grembo dove, certamente doveva soffrire per l’eccitazione. Illuminata da un riflettore, intanto, la ragazza con gli occhiali e i capelli biondi sciolti, si stava dilungando in un pompino al partner, che sembrava gradire, con gli occhi chiusi e la mano appoggiata sulla nuca della donna, quasi a regolamentarne un movimento sull'asta lucida. Dopo alcuni minuti l’uomo parve sul punto di venire fino a inondare la sua compagna sul volto e sul seno. Le luci si spensero per un attimo e gli attori in piedi sul palco vennero illuminati nuovamente ed accolti da un prolungato applauso del pubblico.
Alcuni inservienti, dopo l’uscita degli attori sgombrarono il palco, liberarono il centro della sala che si trasformò in una pista da ballo per gli ospiti. Feci segno a mia moglie di ballare e tenendole le mani sui fianchi ci lanciammo in un lento appiccicati l’uno all'altra. Attorno a noi altre coppie volteggiavano nella sala, liete di trovare un attimo di intimità con il partner del momento, sì del momento perché poi in realtà molte erano le coppie irregolari. Dopo un paio di giri cedetti il posto a Franco e mi andai a sedere sul divanetto. Mi si sedette a fianco il lui della coppia con cui avevamo scambiato dei convenevoli a tavola, che indicando con lo sguardo mia moglie tra le braccia del nostro amico, me ne fece i complimenti, sottolineando il fatto che si stava divertendo e, in effetti, non potei non osservare come stava sorridendo a Franco, il quale le stava accarezzando con una mano il sedere. L’uomo poi mi disse che ero fortunato ad avere una donna così disponibile e carina e che gli sarebbe piaciuto approfondire (lo disse sottolineando con il tono della voce sulla parola “approfondire” ) la nostra conoscenza e che al piano di sopra c’erano delle sale più intime a disposizione degli ospiti. Gli chiesi dove avesse messo la sua compagna e mi rispose che era già andata di sopra con un amico e, indicando verso Franco, mi disse “sai cosa intendo no?”.
Annuii cercando di darmi un contegno mentre continuavo a seguire le evoluzioni di mia moglie e Franco. Non vi nascondo che la situazione mi aveva eccitato non poco, per cui presi a sorseggiare la Coca che avevo preso al bar e chiesi al compagno di divano perché non salisse anche lui al piano di sopra, ma quello mi rispose che in quelle serate lui e sua moglie avevano pattuito di dividersi, però se volevo mi poteva accompagnare a vedere cosa succedeva, così me ne sarei fatto una idea. Bevuto l’ultimo sorso, quindi, salimmo al primo piano che esitava in un corridoi in cui si aprivano le diverse stanze, ognuna con una tenda pesante anziché una porta. Gli ambienti erano scarsamente illuminati tanto che mi ricordavano quando sviluppavo le pellicole con la luce rossa nelle camere oscure. L’uomo scostò una tenda giusto per vedere quello che succedeva all’interno della stanza dove, su un letto con le lenzuola nere era distesa una donna che a gambe aperte si stava godendo un uomo intento a pistonarla meccanicamente. Riconobbi nella donna la moglie dell’uomo, una signora di una cinquantina d’anni, che ad ogni affondo emetteva uno strano gemito, accompagnando l’uomo con le mani lungo i fianchi. Lo stallone era decisamente più giovane e mi venne da pensare che forse era l’attore dello spettacolo a cui avevamo assistito. Mi girai verso il marito della donna come per dirglielo , ma lui mi precedette dicendo che sì era proprio il ragazzo che avevamo visto all’opera dopo cena. Rimanemmo così a guardarli per alcuni minuti, quando mi sentii battere sulla spalla da un altro uomo, un ragazzo di colore che salutò il marito della signora, per poi entrare anche lui nella stanza avvicinandosi alla coppia intenta a fare l’amore. Guardai interrogativo il marito della donna che mi disse che a sua moglie ne servivano sempre due per potersi soddisfare e che il ragazzo entrato faceva parte dello staff del locale come buttafuori, ma non disdegnava, se ben pagato, di scoparsi qualche cliente. Il nuovo entrato si pose davanti alla donna, che in quel momento veniva presa alla pecorina dall'amante di turno, e liberato il sesso non ancora rigido se lo fece prendere in bocca dalla donna. Mi girai verso il marito come per fargli a mia volta i complimenti e poi dissi che forse era meglio se scendevo a cercare mia moglie. Lo salutai lasciandolo spiare la consorte, mentre si accarezzava lentamente il sesso. Ritornato al piano terra cercai con lo sguardo Anna nel centro della pista ma non c’era, per cui tornai al divano dover ci eravamo seduti prima ed era intenta a chiacchierare con il lui della coppia più giovane che avevamo conosciuto a tavola. Mi avvicinai a loro e sentii che parlavano della moglie di lui. Chiesi ad Anna dove fosse Franco, ma lei mi rispose che era andato in esplorazione con la moglie di Aldo (così imparai che si chiamava l’uomo conosciuto al tavolo). Dissi loro che ero stato al piano di sopra, dove c’erano delle stanze in cui le coppie si appartavano …”non solo le coppie” dissi sorridendo. Raccontai a mia moglie e ad Aldo quello che avevo visto e dell’altra coppia conosciuta e di come la moglie di questi avesse ingaggiato un “combattimento” con l’attore dello spettacolo ed un ragazzo di colore. “ “Beh allora perché non andiamo a vedere anche noi?” disse mia moglie. “e Franco?” , dissi io. “ Non si perde mica e poi sta con sua moglie!” ,mi ribattè Anna, indicandomi Aldo. Feci strada salendole scale nella penombra raggiungendo la sala dove avevo lasciato il marito della coppia più matura. Di lui non c’era traccia ma in compenso la moglie si stava ancora dando da fare, questa volta con lo stallone nero, mentre l’altro, evidentemente in attesa di riprendersi se ne stava seduto sul bordo del letto toccandosi il sesso. Anna ed Aldo si affacciarono anch’essi all’entrata mentre io mi scostai per far sì che vedessero meglio. Stando dietro mia moglie, curvata in avanti mi venne voglia di appoggiarle la mano dietro, sotto la gonna. Anna pur presa dalla scena si girò un attimo per sincerarsi evidentemente di chi fosse la mano che la stava stuzzicando e poi riprese ad osservare la monta che stava compiendosi nella stanza. Con le dita le raggiunsi il sesso, non protetto dalle mutandine che aveva consegnato all’ingresso e mi resi conto dello stato di eccitazione da come scivolavano dentro di lei, per cui presi a masturbarla dolcemente. Aldo, che era a fianco a mia moglie, vide con la coda dell’occhio quello che stavo facendo e mi guardò per un attimo. Fu l’attimo sufficiente per capirci al volo, perché gli feci segno di sostituire la mia mano con la sua. Cosa che fece immediatamente, con Anna che viceversa pensava fossi io e si eccitava a guardare la scena della signora che veniva riempita con un gemito liberatorio dallo stallone, posizionato tra le sua cosce spalancate. Anche mia moglie ebbe una ondata di piacere, perché la sentii contrarsi a seguito della stimolazione che le aveva inferto Aldo. Aldo a questo punto fu abbastanza svelto nel ritirare la mano, sorridendomi complice, mentre Anna si girava verso di me. Lasciammo la signora a godersi gli ultimi spasimi dell’orgasmo e proseguimmo verso la stanza seguente. Scostai la tenda e vedemmo subito che su un letto molto simile a qua stanza precedente c’era Franco con la moglie di Aldo . Il marito rimase un attimo interdetto a guardare la sua consorte alle prese con il sesso (notevole) di Franco, che inizialmente aveva gli occhi chiusi, concentrato a farselo accarezzare e succhiare dalla donna, ma che accortosi della nostra presenza ci fece segno di unirci a loro due. Con Anna mi avvicinai quindi alla coppia assieme al marito della donna, che nel frattempo si era aperto i calzoni mostrando il sesso eretto alla moglie, la quale prese a dedicarsi ad entrambi. La moglie di Anna era una biondina un po’ slavata e in altre occasioni on mi avrebbe particolarmente colpito, ma in quel frangente, per una che a cena aveva detto di essere timida e quasi costretta dal marito a questa esperienza mi parve sotto una luce diversa. Se è timida, pensai, te la raccomando: in effetti sembrava molto a suo agio e quasi naturale per lei avere due cazzi in bocca! Anna intanto si era seduta sulla sponda del letto, ancora vestita, sebbene con la camicetta aperta che lasciava trasparire il seno contenuto nelle coppe di tessuto quasi trasparente della sua nuova lingerie, e mi fece segno di avvicinarmi a lei , poi mi slacciò la cintura mentre stavo in piedi davanti a lei guardandomi negli occhi. Estratto il mio sesso lo impugnò con decisione e prima di iniziare a succhiarmelo mi sorrise. Franco intanto si era steso sul letto e la moglie di Aldo gli era salita sopra, a petto nudo e con la gonna tirata sui fianchi per poi impalarsi a smorza candela, con il marito che le sussurrava parole di incitazione intercalate da qualche espressione volgare. Che buffa cosa: l’amante di mia moglie si stava scopando una signora appena conosciuta, mentre mia moglie si dedicava a me, suo legittimo consorte, con un pompino coniugale ed il marito della signora saltellava eccitato come un satiro incitando la moglie a cavalcare Franco menandosi il sesso. Ad un certo punto mentre io venivo in faccia e sul seno di mia moglie anche l’uomo vedendo godere sua moglie decise di venire dirigendo il proprio sperma sul decolté di Anna, che così si trovò impiastricciata sia da me che da Aldo. Franco nel frattempo era venuto pure lui e adesso stava porgendo il profilattico pieno al marito, che lo prese come un trofeo, mentre sua moglie gli si avvinava baciandolo con passione. I due sembrava persi nelle loro effusioni per cui feci segno ad Anna e a Franco di lasciarli soli e ci allontanammo per riprendersi nella toilette del locale.
All'uscita Anna si riprese le mutandine e con Franco ci allontanammo in auto e proseguimmo fino alla nostra casa al mare dove ovviamente …. dormimmo come bimbi. Ah! A proposito … Anna non ci ha mai creduto che la mano che l’aveva fatta venire mentre guardava la signora matura alle prese con il nero non fosse la mia, ma bensì di Aldo. Secondo me lei lo sa benissimo …. ma le piace pensare diversamente, no?
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