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Da Santo Stefano a San Silvestro: il terzo giorno


di cpromagnolamatura
22.01.2019    |    10.354    |    1 8.7
"“E’ un ragazzo giovane immagino che ha avuto anche resistenza” – le dico- “Mi ha procurato una serie di orgasmi che da tempo non provavo” – continua mia moglie..."
Vorrei salire in stanza, ma Clara mi dice che non è ancora il momento, così passiamo, dopo esserci ricomposti, il tempo vicini l’uno all’altra, ipnotizzati dalle lingue di fuoco che si stanno via via spegnendo nel camino per lasciar posto al rossore delle braci. Fuori ha ripreso a nevicare, prima molto lentamente mentre in questo momento i fiocchi volteggiano veloci e numerosi nel pallore di una luce del vialetto. Non passa molto che ci addormentiamo entrambi. Il rintocco dell’orologio a cucù mi sveglia, sono le 3 e la sala è buia, rischiarata dalla luce che viene dall’esterno. Clara non c’è più e qualcuno mi ha coperto con un plaid. Fuori la neve scende tranquilla e intanto mi vengono in mente le parole di Clara, cioè del godere di sapere e di non sapere, o meglio di immaginare più che di vedere. Mi incammino verso la nostra camera e giunto alla porta provo ad avvicinare l’orecchio per sentire eventuali rumori. E’ strana la sensazione che si prova di notte in un ambiente estraneo, i rumori improvvisi e non riconoscibili ti mettono sempre un po’ di apprensione. Abbasso la maniglia ed entro lentamente. Nel letto c’è mia moglie che dorme e nessuna traccia di Gabriel. Mi spoglio in silenzio per poi scivolare sotto il piumone. Anna si gira nel sonno dandomi di schiena. Mi avvicino a lei ed aderisco al suo corpo caldo e nudo. Mia moglie nel dormiveglia mi smozzica qualche parola, ma non ne capisco molto il senso per cui le dico di dormire, che sono lì con lei e ci addormentiamo abbracciati.
Mi sveglio con il sole in faccia e Anna che continua il suo letargo vicino a me. Nel tepore del piumone prendo ad accarezzarla, soppesandole il seno e con centri concentrici sulla pancia, fino a scendere con la mia mano sinistra tra le sue gambe. Con la punta delle dite sento il suo sesso bagnato, scivoloso e con un minimo di pressione sono già dentro di lei con l’indice. La sento gemere per un secondo e poi si stira come una gatta, stringendomi la mano tra le sue gambe. Adesso Anna mi guarda sorridendo e devo avere una espressione buffa perché poi mi chiede cosa ho fatto ieri sera dopo che lei è salita in stanza. Beh, penso, cosa vuoi che abbia fatto! Ma poi in realtà , “ niente” – le dico – sono stato a guardare il caminetto con Clara e poi mi sono addormentato. Tu piuttosto?”. Mia moglie mi prende un po’ in giro dicendomi che dovrei vergognarmi a non aver combinato nulla con una donna bella come Clara…in fin dei conti, sostiene, lei si è sacrificata con Gabriel solo per lasciarmi campo libero! “Sei una magnifica troietta, le dico ridendo, erano anni che non ti lasciavi andare, si vede che l’aria di montagna e la fuga dal tram tram di tutti i giorni ti ha ringiovanito nel fisico e nello spirito”. Rimaniamo così abbracciati per un po’ e poi ci alziamo per la colazione. Di Clara e Gabriel non c’è traccia, probabilmente sono partiti per le piste da sci. Il proprietario dell’albergo ci serve dispensandoci dei gran sorrisi, specie rivolti alla mia signora. Mi informo della piccola SPA , visto che a parte i nostri nuovi amici siamo per il momento gli unici ospiti e l’uomo ci dice che se vogliamo è disponibile: a disposizione una sauna ed una specie di Jacuzzi con panorama sul bosco e sulle vette circostanti. Ci facciamo convincere facilmente per cui dopo esserci messi in libertà in accappatoio nella nostra stanza scendiamo nei locali della SPA. L’ambiente, pur molto spartano, devo dire che è molto accogliente, anche se chiamarla SPA è forse un po’ esagerato. A parte una piccola sauna per non oltre 4 persone in un locale con vetrate che si affacciano su uno scenario incredibile per il campo innevato e il bosco illuminato dal sole, così come le cime retrostanti nella stanza c’è una specie di tinozza in legno, non molto grande, che è stata appena riempita con acqua molto calda, tant’è che sulla superficie aleggiano i vapori. Il proprietario ci assicura che non saremo affatto disturbati e quindi di ritenerci liberi di stare anche nudi se lo vogliamo. In effetti sotto l’accappatoio siamo con la nostra biancheria, perché non ci siamo portati il costume. Lo salutiamo ed entriamo entrambi nella sauna, almeno per prepararci poi al bagno caldo, mentre il proprietario ci saluta e ritorna alle sue faccende. La sauna mi ha sempre attirato, ma devo ammettere che la mia capacità di resistenza non è molto alta, anche perché dopo un poco mi causa un abbassamento di prensione, mentre Anna tende a rimanerci più a lungo, perché dice che così butta fuori le tossine cattive…mah sarà ,comunque dopo 5 minuti la saluto e mi tolgo gli slip e passo nella tinozza, calda anch’essa, ma sembra fredda dopo il passaggio nella sauna. Con le braccia aperte sui bordi e la schiena appoggiata al legno mi godo il paesaggio e la libertà di stare nudo, avvolto dai profumi resinosi liberati dall’acqua calda. Anna mi raggiunge dopo un quarto d’ora, anche lei nuda, mi si siede accanto e stiamo per un po’ fermi a goderci il tepore e i profumi legnosi guardando lo spettacolo innevato all’esterno attraverso la grande vetrata. “Dai Anna, raccontami di stanotte” – provo a stuzzicarla- Le mi sorride facendo un po’ la timida ma poi mi racconta di come il ragazzo sia stato bravo con lei. “Saliti in stanza” – mi racconta – mi ha spinto sul letto per guardarmi . Mi sono sentita più nuda di quel che ero ed ho fatto il tentativo di coprirmi il sesso, ma lui mi ha sorriso e mi sono sciolta. Ha fatto tutto lui, sembrava conoscesse perfettamente come fare piacere ad una donna, ha cominciato a mormorare delle parole in tedesco , che anche se non ne capivo il significato letterale erano chiaramente di apprezzamento per quel che gli stavo mostrando”. “Dai dimmi era sdraiata , fammi e volevo che avesse campo libero. Gabriel si è seduto sul bordo del letto e poi quando ha vista che visualizzare la scena, avevi ancora gli slip? Perché quando siete saliti eri ancora vestita” – l’ho incalzata. Mia moglie mi fa segno di lasciarla parlare e di non distrarla. “ SI – mi dice – avevo ancora gli slip che mi hai regalato ieri e in effetti ha cominciato ad accarezzarmi con le dita prima sulla mutandina e poi scostandola da parte per solleticarmi le labbra della patatina. A questo punto gli ho fatto segno che me li toglievo, anche perché sono nuovi ormai non avevo più protezione si è piegato ed ha cominciato a baciarmela e tu sai quando adori questo tipo di preliminari. Infatti credo di essermi bagnata moltissimo e sentivo l’urgenza che mi calmasse, per cui ho iniziato a spingere il pube contro di lui, mentre gli tenevo una mano tra i capelli sulla testa.”
“Avrà pensato che non te ne do mai abbastanza! – faccio io ridendo, mentre mi sento eccitato dalla descrizione che mi sta facendo Anna. Mia moglie allunga una mano sotto il pelo dell’acqua calda e sentendo il mio pene in erezione mi dice di stare calmo.
“Dopo un po’ – continua il suo racconto – l’ho toccato per fargli capire che avevo voglia di sentirlo dentro e lui non si è certo tirato indietro. SI è messo un profilattico e mi ha girato in modo da avere i piedi per terra e le braccia appoggiate sul bordo del letto. Ero rimasta con la camicetta addosso e non avevo più gli slip per cui l’ho sentito venirmi da dietro e quando mi ha appoggiato il suo pene non ho resistito e mi sono spinta indietro a prenderlo fino in fondo, mentre lui mi teneva per i fianchi avvicinandomi ed allontanandomi.”
Ho immaginato Anna mentre si lasciava andare montata da questo ragazzone di colore, nella luce ridotta della stanza da letto. “E’ un ragazzo giovane immagino che ha avuto anche resistenza” – le dico- “Mi ha procurato una serie di orgasmi che da tempo non provavo” – continua mia moglie – mi sembrava di essere ritornata a quando eravamo giovani, ti ricordi Carlo?.
Come non ricordare, penso, le volte che sono stato spettatore delle sue performances! “E quindi? -le chiedo – raccontami i particolari, visto che mi hai lasciato solo. “Sai si vede che è abituato ad avere a che fare con signora di una certa età, insomma che è un gigolò, perché devo ammettere che sapeva il fatto suo. Gabriel ha continuato a venirmi dentro con regolarità, finché gli ho fatto segno di darmi una pausa. Sono rimasta per un poco distesa a guardarlo in piedi a fianco del letto che continuava a toccarsi il pisello, liberato dal profilattico ed ancora perfettamente rigido, come se la battaglia non l’avesse minimamente stancato. Mi guardava e sorrideva e quando gli ho aperto le gambe nuovamente non si è fatto pregare, ma mi è venuto in mezzo ed ha ripreso a stantuffarmi nuovamente.”
“Insomma” -dico io “ te lo sei proprio voluto godere tutto, mi dispiace non essere stato presente, chissà come era il tuo sguardo in quel momento. Quando ti si dipinge il piacere sul volto mi arriva diritto in testa…ed anche più giù. Lo sai Anna come mi piace quando fai quello sguardo particolare in quei momenti. Poi ?” le dico con aria interrogativa. “Poi cosa? – mi risponde “ le solite cose finché anche lui è venuto!”.
“Cosa vuol dire è venuto, dopo tutto questo sconquasso, dai lo sai che il mio piacere è anche che tu me lo racconti” - l’ho implorata. Anna ha fatto uno sguardo furbetto, come sa fare lei e che conosco da molti anni quando è in dubbio se dirmi o non dirmi una cosa, ma poi si è convinta a continuare. “Beh alla fine lui è venuto, ovviamente nel profilattico e poi mi si è disteso accanto. Io ero provata, ma ti confesso che sentivo ancora desiderio e mi dispiaceva che alla fine fosse venuto, per cui insomma ho cominciato a fare un po’ la gatta, accarezzandogli il torace in punta di dita e poi gli ho preso il profilattico e guardandolo pieno di sperma gli ho sorriso facendogli un gesto di apprezzamento. Per farla breve dopo poco ho notato che era ancora eccitato e quindi ho deciso di prenderglielo in bocca e lui mi ha lasciato fare. Gabriel ha proprio un gran bel cazzo devo dire, tanto che mi ricordava anche quello di Franco, anche se devo dire che questo ragazzo è sessualmente ben fornito. Sia come non sia mi ha spinto da parte e mi ha restituito il favore,. Ho avuto anche l’impressione che volesse giocare con il mio culetto, perché con un dito ho sentito che ci ha anche provato, ma gli ho fatto segni di no. Non so se sia rimasto deluso dalla cosa perché poi ha continuato e mi è ritornato in mezzo alle gambe ed ha continuato a farmi morire un’altra volta, ed alla fine mi si è messo sopra, che lo vedevo dal basso, menandoselo fino a venirmi sul seno ed anche un po’ in faccia.”
“Scommetto che non ti è dispiaciuto il gran finale” – le ho sussurrato. A questo punto Anna mi ha guardato con uno sguardo che non ammetteva repliche “sono finali che piacciono anche a te, carino!” – ha aggiunto Anna per poi chiudere gli occhi e lasciarsi cullare dall’acqua calda della tinozza. “Per la cronaca – ha poi aggiunto – dopo un po’ è venuta anche Clara; ha bussato alla porta e mi ha chiesto se mi era piaciuto il regalo ma che adesso se lo riprendeva, tanto che Gabriel si è alzato mi ha baciato e se ne tornato in stanza con la signora!”.
Verso le 12 e mezza siamo usciti dalla SPA e risaliti in stanza per prepararci per il pranzo. Intanto abbiamo visto che era arrivata un’altra coppia, anche loro italiani, di Venezia, sui 35 40 anni.
La giornata è trascorsa poi piacevolmente, tanto che siamo stati in Austria, a Klagenfurt, dove abbiamo cenato. Di rientro verso le 23.00 in albergo non abbiamo incontrato nessun ospite per cui siamo rientrati in stanza per poi risvegliarci la mattina dopo, che era ancora notte, a causa di rumori inequivocabili provenire dalla stanza a fianco la nostra.
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