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I racconti della buona notte: nella penombra della camera da letto in un pomeriggio d’estate


di cpromagnolamatura
02.06.2020    |    6.758    |    4 9.8
"All'epoca avevamo poco più di 30 anni e ci godevamo questi momenti di relax rispetto alla routine e alla fatica del lavoro quotidiano, sollevati dai suoi..."
Proseguiamo con un altro racconto breve, un flash, che speriamo possa accendere la fantasia di una notte.
Il pomeriggio trascorreva pigro e fuori il sole di luglio non dava tregua. Sdraiato sul divano di casa guardavo svogliatamente la televisione, passando da un canale all'altro, mentre Anna se ne stava nella stanza da letto a riposare. All'epoca avevamo poco più di 30 anni e ci godevamo questi momenti di relax rispetto alla routine e alla fatica del lavoro quotidiano, sollevati dai suoi genitori, a cui avevamo sbolognato per un giorno i figli, recandoci nella nostra casa al mare. Verso le due e mezza ecco che arriva Franco, il collega di lavoro di mia moglie ed anche nostro compagno di “giochi” in quel momento della nostra vita. Gli feci segno di fare silenzio perché Anna stava dormendo e quindi ci sedemmo nel salotto guardando assieme la televisione. Fatto sta forse per il caldo, forse per la pienezza postprandiale senza rendermene conto mi addormentai, cullato dal brusio e dalla luce azzurrina del video.
Non so per quanto dormissi, tuttavia svegliandomi mi resi conto di essere rimasto solo davanti allo schermo e di Franco nessuna traccia se non dei rumori ovattati provenienti dalla nostra camera da letto. Mi fermai un attimo prima di entrare, provando ad immaginare cosa avvenisse in quel momento oltre la porta chiusa. In piedi con il capo chino e piegato verso la porta, a voler sentire meglio, provai a concentrarmi per immaginarmi quello che stava succedendo nella stanza. Certamente Franco, dopo che mi ero addormentato, ne aveva approfittato per “salutare” Anna. Qualche attimo di silenzio e poi ecco che percepisco il rumore dei loro movimenti sul letto. Penso a Franco che si sta sbattendo Anna, tanto che mi sembra di sentirne come dei gemiti soffocati. La cosa dura qualche attimo o forse qualche minuto, non riesco a capire esattamente, ma mi sembra che si siano fermati. Non capisco le parole e percepisco solo un brusio: la voce è di Anna, ne percepisco solo il tono interrogativo a cui segue il rumore di qualcuno che si sta aggiustando sul letto, poi sento come il rumore di una sedia…chissà cosa stanno facendo, ma non voglio entrare subito, voglio per il momento immaginare quello che sta accadendo. Riprende un rumore come di schiaffi e immagino Franco che prende mia moglie stando in piedi, forse lei è appoggiata alla sedia o al comodino, credo che lui la prenda standole dietro perché mi sembrano rumori ripetuti con metodo. Provo a contare il tempo tra uno schiaffo e l’altro, saranno le su cosce che battono sulle sue natiche: sta rallentando la frequenza e forse cerca di entrarle più dentro perché anche i gemiti sono sincroni con la monta. Mi sento eccitato e decido di entrare, ma il rumore di un mobile spostato mi ferma e porgo l’orecchio. Adesso si stanno muovendo dentro la stanza e sento mia moglie ridere e mi sembra di capire che Franco gli stia chiedendo qualcosa.
Li sento parlottare un po’ come se Anna non volesse fare qualcosa, ma poi dopo una pausa e qualche rumore di sedie o poltrone spostate sento ancora il rumore di lui che la sta sbattendo. Dura qualche minuto e mi sembra che stia accelerando strappandole dei gemiti e poi un urletto e poi più nulla. Ho la mano sulla maniglia, credo che sia il momento di entrare, ma ecco che riprendono ed Anna che emette come dei suoni gutturali che culminano in un gemito sordo che si ripetono a breve distanza. Certamente lui la sta pompando anche perché Franco, benché abbia una certa età, sa essere molto resistente. Senza rendermene conto sono lì, in piedi, danti alla porta, eccitato nell'immaginare o meglio nel sapere che Franco sta scopando mia moglie e, dal parossismo che stanno avendo, mi immagino anche che stia per venirle dentro. Apro la porta: nella penombra della stanza incrocio lo sguardo di mia moglie sopra Franco; gli sta dando le spalle perché lui è seduto nella poltrona che abbiamo in fondo al letto e non gli vedo la faccia. Tiene le mani sul seno di Anna che si sta letteralmente impalando sul suo cazzo. Guardo meglio, la sta possedendo , ma il sesso è libero! Anna non ama molto il sesso anale, ma questa volta sembra veramente gradire. Con una mano si sostiene al bracciolo e con l’altra si sta dando piacere. Trovo Anna bellissima, con il corpo abbronzato, ma con la striscia bianca in corrispondenza dello slip e del seno, che da quando ha partorito le è rimasto più grande e morbido. I capezzoli sono dritti e le areole raggrinzite. Il contrasto tra lei, poco più che trentenne e Franco, che di anni ne ha più di cinquanta mi eccita ancora di più, quasi una sorta di profanazione di tanta bellezza in contrasto con la calvizie di lui e le sue mani che sembrano stuzzicare il seno della mia consorte. Franco mi scorge e mi invita ad avvicinarmi, vuole che osservi meglio come sta sodomizzando mia moglie. Sa che mi eccita questo suo atteggiamento un po’ sfrontato, mentre la possiede, ma Anna vuole di più e guardandomi mi chiede di partecipare. Mi inginocchio e guardo da vicino il membro che la sta dilatando e le labbra bagnate del suo sesso. Anna mi mette la mano sulla testa e mi spinge verso di lei. Non posso fare a meno di sentire i loro odori, il loro sudore e i loro secreti. Franco mi inviata a prenderla: sono già in piedi con il sesso che punta verso l’ingresso lasciato libero. Anna, che non smette di farsi forza sulle gambe per poter gustarsi questo andirivieni del pene di Franco dentro di lei, mi guarda e con le dita allarga le grandi labbra , che lasciano trapelare il rosa del sesso oltre al suo folto pelo e, in breve mi schiaccio sul suo petto, con lei che geme con la bocca vicino al mio orecchio, mentre prendo a scoparla ritmando gli affondi con quelli di Franco. Non resisto a lungo, sono troppo eccitato e quando sento Franco incitarla dandole della troia, si TROIA….lo sto dicendo anch’io che è una troia e libero il mio seme nell'ultimo affondo dentro di lei. Anche loro stanno arrivando al capolinea e Franco le riversa il suo seme dentro,ma Anna lo trattiene dentro di sé e si accarezza con forza: vuole godere anche lei dopo di noi. Rimaniamo così per qualche secondo e poi Anna mi porge la sua mano , impiastricciata del mio seme. La guardo intensamente negli occhi e le lecco le dita. L’orologio sul comodino segna le 17,35. Anna ci guarda e prima di chiudersi la porta del bagno alle spalle ci chiede di sbrigarci, perché bisogna godersi l’ultimo sole in spiaggia e ammicca lanciandomi un bacio , o forse lo lancia ad entrambi, non lo so, perché la serata deve ancora iniziare. Franco ed io ci guardiamo per un secondo interdetti e poi lo vedo sorridere.
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