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Scambio di Coppia

I racconti della buona notte: la vacanza


di cpromagnolamatura
29.07.2020    |    17.434    |    25 9.5
"Inevitabile quindi fermarsi in hotel o B&B anche per conoscere persone ed apprendere storie che, al pari delle visioni paesaggistiche, sono forse una..."

Siamo tornati dalle vacanze in Sardegna da pochi giorni e abbiamo negli occhi le mille sfumature blu del mare e la pelle abbronzata dal sole e ci portiamo nel cuore la tranquilla felicità di una vacanza rilassante e l’appagamento per una avventura inaspettata. Siamo una coppia ormai attempata, con i figli grandi, e con ancora, speriamo alcuni anni davanti, sebbene il traguardo della pensione si sposti malignamente in avanti ad ogni riforma governativa. Carpe diem, quindi non può che essere il principio ispiratore di questa prima vecchiaia o di maturità prolungata a cui ci costringe il trascorrere del tempo, una volta passati i fatidici 60!
Qualche chilo in più, specie da parte mia, ed i capelli argentati sono un segno evidente degli anni e, per parte mia, non certo un calo del desiderio, ma comunque un calo di qualcosa d’altro e ci siamo già capiti; mentre Anna, mia moglie, si mantiene ancora bene, forse perché non ha mai avuto un seno enorme e quindi ancora si sottrae parzialmente alla gravità, e quindi a mio parere dimostra qualche anno in meno, soprattutto per via del sorriso luminoso e della sua capacità di emozionarsi e di voler assaggiare quello che la vita le propone.
Con questo spirito abbiamo affrontato un viaggio che ci ha portato dall’aeroporto di Bologna fino ad Olbia e da lì, in un percorso a tappe fino a Cagliari, alla scoperta di spiagge, bellezze naturali e nuraghe. Inevitabile quindi fermarsi in hotel o B&B anche per conoscere persone ed apprendere storie che, al pari delle visioni paesaggistiche, sono forse una delle cose che più di altre ti rimane dentro dopo ogni viaggio. E’ stato quindi in una di queste occasioni che abbiamo fatto conoscenza con una coppia di turisti francesi, tra i pochi che, in epoca post Covid, si sono mossi alla scoperta di questa bellissima isola. Avevamo fatto tappa in un paese sulla costa ovest per trascorrere un paio di giorni ad esplorare quelle spiagge, da Scivu a Piscinas e proprio in questa località, famosa per le imponenti dune di sabbia ocra che si aprono su una lunghissima spiaggia, avevamo piantato il nostro ombrellone, isolati rispetto ai pochissimi frequentatori. Dopo un poco che eravamo lì erano arrivati anche i due turisti francesi che si erano sistemati ad un a decina di metri da noi. Lei, una signora dell’età di mia moglie, bionda, dal fisico esile, occhi azzurri su un volto tipicamente francese o, come me li immagino io i francesi, alta circa un metro e sessanta, aveva sistemato il proprio asciugamano per prendere il sole a seno nudo, mentre il suo compagno, molto più giovane di lei era un ragazzone dalla pelle nerissima con il fisico scolpito, quasi un modello, che da subito si era dedicato a spalmare con la crema solare le spalle della signora e poi il seno. Di solito ci si fa spalmare la crema solo sulle spalle, ma il tipo sembrava dover assolvere un compito assegnato, perché con scrupolo stendeva la crema solare sul seno e sui fianchi della donna, che, affatto sorpresa, lasciava fare con evidente soddisfazione personale. Il massaggio prolungato e la brezza le avevano evidentemente eccitato i capezzoli che in breve si ergevano rispetto alle areole, contrapponendosi alla mano sapiente del ragazzo. Alla fine del trattamento i due si erano baciati a lungo e lo slip dell’uomo, di color rosso, era chiaramente stirato dal sesso eccitato che conteneva. Mi accorsi che anche mia moglie aveva seguito l’arrivo dei due, perché mi riprese chiedendomi se fossi soddisfatto di quanto avessi visto. Al momento del bagno anche l’altra coppia venne in acqua, ma il ragazzo di colore dopo poco si avventurò in una nuotata al largo per cui, stando in piedi laddove si toccava, fu quasi inevitabile che si provasse a fare un po’ di conversazione, benché non me la cavi particolarmente bene con il francese, a differenza di mia moglie, che, impiegata per una azienda di trasporti, conosce diverse lingue correntemente. Esaurito in brevissimo tempo il mio repertorio, mi limitai a seguire il chicchiericcio di mia moglie con l’altra donna, sforzandomi di intervenire con qualche sorriso che non apparisse troppo stupido. Dalla conversazione capii che, chiaramente come avevo inteso, si trattava di una coppia un po’ particolare, diciamo messa in piedi quasi per l’occasione, perché lei era di Marsiglia, sposata ma, in vacanza senza il marito, impegnato per lavoro, mentre il ragazzo che stava con lei lo aveva conosciuto da pochi giorni. Anna e la signora comunque sembravano andare molto d’accordo e le risate ora di Anna ora dell’altra donna, davano quasi l’idea che si conoscessero da sempre. Al ritorno dalla nuotata ci si affiancò il ragazzo, che a fianco nostro, che siamo non molto alti, svettava anche per la sua sfrontata giovinezza: scoprimmo infatti avere poco più di 25 anni, quindi meno della metà della nostra età. Il ragazzo era anch’esso francese, anche se dopo mia moglie mi disse che veniva da una famiglia originaria della Mauritania, e, in parole povere si faceva mantenere dalla francese per la durata di questa vacanza. Manco a dirlo si chiamava Francois, mentre la donna Camille. Devo ammettere che il tipo aveva un fisico davvero notevole, probabilmente proprio di chi è abituato a fare sport e che ne era più che consapevole. Ho detto sfrontata giovinezza anche perché, senza alcun timore reverenziale nei nostri confronti o della donna con cui stava non si faceva scrupolo di cingerla da dietro, quasi sovrastandola e di accarezzarle il seno, quasi a voler sottolinearne il possesso. Non capivo molto il senso della conversazione, ma quando Francois sfoderando un sorriso aperto, mise la mano sul proprio pacco alludendo alla signora, mi fu chiaro che il loro rapporto fosse più che evidente, molto materiale e poco spirituale!
Più tardi Anna mi riferì che Camille gli aveva detto appunto di come avesse conosciuto Francois durante il viaggio e come fosse solo il compagno di una vacanza, e come il marito la lasciasse libera così come lei non metteva ostacoli alle avventure di lui. Nella conversazione, tra l’altro, la francese aveva magniloquato il suo giovane stallone, sia per la dotazione che per le capacità amatorie, e aveva chiesto a mia moglie se la cosa la scandalizzasse o meno, al che Anna l’aveva tranquillizzata dicendole che, per l’appunto anche la nostra, sebbene fossimo una coppia regolarmente sposata, eravamo una coppia aperta, da questo punto di vista.
Fu interessante, poi, scoprire che entrambi avessimo prenotato una camera nello stesso B&B per cui le due donne si accordarono per uscire insieme per la cena.
Avevo notato in Anna una certa eccitazione e lo posso dire con certezza perché in questi casi riconosco in lei una luce diversa negli occhi o uno sguardo un po’ sfuggente, quasi non volesse far trapelare le emozioni che la stavano coinvolgendo; inoltre anche il tempo passato in bagno per la doccia e la cura nel vestirsi erano segni inequivocabili del suo sentirsi un po’ su di giri. Pensai comunque che si sentisse in competizione con la francese, molto più glamour di quanto fossimo noi già in spiaggia, per cui la tranquillizzai dicendo che per me la più bella era lei e che l’altra donna non mi interessava per nulla.
Mi rendo conto di aver peccato di ingenuità e mi sentii un po’ come Figaro, nel Barbiere di Siviglia di Rossini, che volendo suggerire a Rosina di scrivere un biglietto per il Conte di Almaviva, rimane attonito quando quest’ultima, che si era fatta pregare per farsi convincere a scriverlo, tira fuori il biglietto già scritto dalla tasca e glielo porge perché lo recapiti al Conte e Figaro si lascia andare con l’aria “Vè , che bestia! Il maestro faccio a Lei!”. L’attimo in cui intercettai il suo sguardo mi fece, per l’appunto, sentire come Figaro e Rosina nella cena sopra descritta: non si era “preparata” per far colpo su di me in contrapposizione alla francese, ma per far colpo piuttosto sul giovane compagno della signora. Dovevo immaginarmelo!
La cena, in un agriturismo, si svolse benissimo, coronata anche da un magnifico! porcetto” allo spiedo e alla fine, tornando al B&B ci accomodammo tutti e quattro nel patio a scrutare la notte stellata alla ricerca della cometa Neowise. Durante la cena avevo notato mia moglie entrare sempre più in confidenza con i nostri nuovi amici, anche perché lei, a differenza di me, parla bene francese, mentre io mi sentivo abbastanza tagliato fuori, talchè complice l’abbondante libagione e il vino ben presto, cullato dalla loro voce, mi addormentai. Non so per quanto tempo, comunque si vede che dovevo anche aver ronfato, perché svegliandomi mi resi conto di essere in compagnia solo della francese, ma non vi era traccia né del suo compagno né di mia moglie. Camille se ne stava rilassata sulla poltrona e nella parziale oscurità intravedevo la brace della sigaretta che stava fumando. Mi sorprese anche l’odore di caramello, evidentemente la signora si stava facendo una spinello, perché sorridendomi la vidi offrirmi la sigaretta arrotolata. Rifiutai cortesemente, ma piuttosto indicando dove erano stati seduti mia moglie ed il suo uomo chiesi, con fare interrogativo dove fossero andati. Intravidi il sorriso di Camille che mi disse che erano andati “a coucher”, indicando vagamente l’interno del B&B. “A coucher??” ci misi un attimo per riprendermi, d’altronde dovete pensare che ero reduce da una grande mangiata di “porcetto”, maloreddus, culargiones, seadas e antipasto di salumi e formaggio, confuso dall’odore dolciastro dello spinello di Camille e poi mi venne in mente la canzone che andava molti anni fa, “Voulez vous coucher avec moi?” per cui ripetei, più per me che per Camille: “Come a coucher?! - al che lei mi rispose ridendo con un gesto volgare che mai mi sarei aspettato da una signora, ma dal significato inequivocabile, dato l’andirivieni della sua mano stretta a pugno.
Insomma lo stallone della Mauritania di stava scopando mia moglie o forse è meglio dire che Anna si stava facendo chiavare per il suo piacere: non so se sia meglio usare il verbo attivo o passivo, però compresi quando Camille mi chiese se volevo andare a vedere. Sarà stata la sorpresa o il fatto che la francese aveva alluso con un gesto che mia moglie era di là a fare le porcherie con un ragazzo che avrà avuto meno della metà dei suoi anni, ma percepii chiaramente che un segnale di eccitazione era partito inequivocabilmente dal mio cervello al mio cazzo e se ne accorse anche Camille, perché mi mise una mano sul rigonfiamento dei calzoni accompagnandolo con il classico “hollalà” di stupore.
Senza accendere le luci entrammo quindi nella nostra stanza dove, al chiarore della notte, i due erano impegnati in un amplesso, con Anna a pecorina sul bordo del letto, completamente nuda e con la testa riversa ad abbracciare un cuscino, mentre il tipo, anch’esso spogliato, se la fotteva tenendo le sue mani sui fianchi di mia moglie che accompagnava ogni spinta di lui, come se volesse sentirlo fino in fondo all’utero. I due non si erano affatto accorti di noi, immobili sulla porta ad osservarli ed il ragazzo, inesauribile, continuava a spintonarla con violenza. Rimasi colpito dal contrasto fra il corpo di mia moglie, con il seno ed il bacino bianchi perché non abbronzati e il nero notte della pelle di lui, impegnati a darsi piacere reciproco, segnato dai numerosi gemiti di Anna e poi da un suono roco di lui che evidentemente le stava venendo dentro. Pochi istanti e poi i due si staccarono e vidi il pene di Francois ancora in buona erezione da cui pendeva un lungo profilattico la cui cima pesante per lo sperma che conteneva ondeggiava . Anna era rimasta accasciata sul letto. Francois vedendomi mi mostrò una ghiera di denti bianchi ad illuminare l’oscurità poi rivolto verso Camille le fece segno di avvicinarsi. Mi stupii nel vedere la donna inginocchiarsi davanti a questo gigante eburneo , guardarlo un attimo prima di cingergli il cazzo, toglierli il profilattico pieno di sperma che fece scivolare sul seno per poi cominciare a segare il suo uomo. Anna nel frattempo si era girata, sempre stando sul letto, anche lei affascinata dalla scena del ragazzo che l’aveva chiavata fino a quel momento ed ora intento a farsi fare un pompino dalla sua attempata compagna. Anna guardandomi aperse le cosce accarezzandosi il sesso, aprendone le labbra con le dita: l’invito era evidente, la mia erezione pure e quindi non ci fu bisogno di dire nulla. Alla fine eravamo rimasti soli: i nostri amici si erano dileguati nella loro stanza e il sonno prese il sopravvento. Al mattino Camille e Francois avevano lasciato il B&B e la colazione ci parve più buona del solito quella mattina.
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