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Prime Esperienze

Siete mai stati in un cinema porno con vostra moglie?


di cpromagnolamatura
10.02.2019    |    62.778    |    37 9.7
"Avevamo già avuto i nostri figli, ma non ancora avevamo conosciuto Franco, che, per chi non lo conoscesse, era un collega di lavoro di Anna e alla cui..."
Qualche settimana eravamo insieme, Anna ed io, a Bologna, passeggiando in centro quando ad un certo punto nei pressi della piazza , sotto il portico, ci siamo ritrovati a ricordare che lì una volta c’era un cinema porno. Credo si chiamasse Royal o qualcosa di simile, anche perché mi ricordo che era anche noto, con un facile gioco di parole, come Cinema Troyal. Di anni ne sono passati e credo che di cinema porno non ve ne siano quasi più, considerata anche la facilità con cui certo materiale si può reperire, ma andare a vedere un porno , parlo di 40 anni ed oltre fa, era una trasgressione, se poi ci si andava con la propria moglie, ancora di più. Si sa come siamo noi anzianotti, passati i sessanta viviamo spesso di ricordi ed è così che stimolati dalla memoria che quel luogo si portava dietro abbiamo cominciato a raccontarci l nostra avventura. Per i pochi lettori che ci seguono diciamo subito che si trattò per certi versi di una esperienza quasi da educande, ma per l’epoca e per il fatto che eravamo una coppia regolarmente coniugata fu per noi un’occasione sfruttata in un momento di libertà dai vincoli familiari. Avevamo già avuto i nostri figli, ma non ancora avevamo conosciuto Franco, che, per chi non lo conoscesse, era un collega di lavoro di Anna e alla cui amicizia è ispirata la serie dei racconti già pubblicati. Insomma fuga da casa verso la grande città per un pomeriggio tutto per noi. Il Royal si affacciava direttamente sui portici e faceva angolo con una stradina che poi si avventurava nei vicoli della Bologna gastronomica. Allora come oggi gli odori della torrefazione lì vicino, dei caffè, delle rivendite di alimenti colpivano chi si avventurava, così come il lusso delle vetrine circostanti e dei grandi magazzini. Dal passeggio si intravedeva questo grande atrio, con marmi e scale e le locandine, per i tempi molto esplicite. La proiezione iniziava nel tardo pomeriggio e quando ci presentammo alla biglietteria fummo squadrati da una signora di mezze età, un po’ rinsecchita e con un filo di trucco e classica collana di perle. Una bella squadratina, giusto per sincerarsi che fossimo maggiorenni ed ecco i due biglietti, già obliterati. A differenza degli altri cinema in questo tipo di locali non c’era l’addetto con la torcia che ci accompagnasse ai posti, per cui entrammo seguendo le luci rosse raso pavimento che segnalavano il passaggio fino alle file ove sedersi. Entrando a film già iniziato, stavano scorrendo i titoli di testa, credo fosse un film francese per l’esattezza per cui facendo attenzione individuammo una fila completamente libera e ci accomodammo un po’ al centro della stessa. Guardandomi intorno in effetti non notai molta gente, anzi devo dire che il cinema mi sembrò abbastanza vuoto. Eravamo in inverno e quindi abbastanza vestiti, mi ricordo che faceva molto caldo dentro il cinema e, con il senno di poi, credo che questo facesse parte un po’ della politica generale delle sale di quel tipo. Anna mia ha anche ricordato che in quel periodo aveva un cappotto con il collo di pelliccia e che indossava una camicetta di seta con una stampa a fuori. Mi stupisce sempre la sua memoria per come era vestita lei, come ero vestito io o chi per esso…. sinceramente non sono in grado di ricordarmene, e forse non vi faccio neppure attenzione come invece fa lei. Comunque ci eravamo accomodati, dopo esserci tolti i paltò e appoggiati nel sedile a fianco il mio, alla mia sinistra., mentre Anna era seduta al mio fianco. Sullo schermo intanto iniziava la prima sena di sesso, con la telecamera concentrata sull'attrice intenta a sbottonarsi il vestito e lasciare spazio al maschio che, impossessatosi del capezzolo, cominciava a succhiarlo, strappando i primi gemiti alla donna. Primo piano del volto concentrato dell’attrice, con la bocca mezzo aperta e la mano sulla testa del partner. Ne approfitto e allungo anch’io una mano verso Anna appoggiandone il palmo sulla gamba fino a far risalire la gonna sopra il ginocchio. Anna, impassibile, guarda davanti a se, come se non si accorgesse delle mie manovre di aggiramento. Proseguo scivolando tra le sue cosce raggiungendo le mutandine, all'epoca non si parlava certo di tanga o cose simili, e poi mia moglie all'epoca usava biancheria molto monacale . Devo dire che Adesso Anna indossa biancheria molto più spinta, quello che si dice da vera signora porca, ma questo è stata solo la naturale evoluzione della sua indole!
Proseguo accarezzandole il sesso dall'esterno delle mutandine e mi giro un attimo a guardarla: lei sempre impassibile, concentrata sulla scena dove la donna si sta esibendo in un pompino in cinemascope, con tanto di gemiti dell’attore che sembra gradire molto. Questa doppia situazione della scena che scivola sulla tela e della mia mano che cerca di stimolare mia moglie finisce per eccitarmi e con la sinistra mi accarezzo la patta stringendo da sopra la stoffa il glande tra il pollice e le altre dita della mano. Passano pochi minuti e mi accorgo che non siamo più soli nella fila, ma dietro di noi si è seduto un signore. Cerco di guardarlo senza farmene accorgere per vedere chi sia. Ogni tanto il volto appare illuminato dal bagliore delle scene che si alternano sullo schermo. Avrà una cinquantina di anni, penso, e se ne sta lì fermo, con lo sguardo fisso sulle scene. Adesso l’attore si sta scopando alla pecorina la donna, nuda dalla cintola in giù e messa a carponi appoggiata ad uno schienale di una poltrona e con le ginocchia sulla seduta. L’attore le sta dietro e la pompa con energia. Mi accorgo che l’uomo mi sta guardando con sguardo interrogativo. Capisco che vuole un cenno di assenso. Guardo Anna, sempre nella stessa posizione: si gode la scena e la mia masturbazione, ma tiene le mani sui braccioli della poltrona. Mi fermo a pensare come sia bella e di come la situazione invece sia estremamente eccitante. Mi giro verso l’uomo e gli faccio un cenno di assenso. Lo vedo che da dietro allunga una mano e la porta sul seno di mia moglie. Anna sembra sorpresa solo per un attimo ed intercetto il suo sguardo. La rassicuro facendo il gesto del silenzio con il dito della mia mano sinistra. Vedo che continua a stare immobile , sempre con le braccia appoggiate ai braccioli della poltrona e le gambe dischiuse a facilitarmi le carezze, che adesso sono più profonde,perché ho sollevato il baluardo della sua pudicizia inserendo il mio dito sotto il cavallo delle mutandine. Il mio dito scivola facilmente, segno che anche Anna sta vivendo questo momento di eccitazione in uno stato di attesa. L’uomo da dietro con entrambe le mani le ha ,intanto, sbottonato la camicetta, che dalla mia visuale laterale appare aperta e le sta accarezzando le mammelle, molto sensibili perché Anna ha allattato fino a pochi giorni fa. Nella penombra vedo i capezzoli induriti, coccolati dalle dita dell’uomo, che da dietro le soppesa il seno, come se volesse impastarlo. Sullo schermo intanto la donna si è girata prendendo in bocca il sesso dell’attore e portandoselo sul seno lo sega fino a farselo venire sul decolté.
Prendo la mano di mia moglie e me la porto sul pacco, voglio che Anna senta la mia eccitazione. Le facilito il compito abbassandola cerniera finché tiene il mio sesso saldamente e comincia un lento su e giù. L’uomo dietro di noi ha visto tutto e, abbandonato il massaggio mammellare di Anna lo vedo spostarsi e dopo poco ecco che si trova alla sua destra. Credo che voglia anche lui un trattamento simile. Mi fermo un istante a guardare prima la mano di Anna, ingentilita dalla fede, che scorre facile sul mio sesso bagnato, poi sullo schermo dove una moretta sta subendo l’assalto di un ragazzone di colore ben dotato e poi su mia moglie che con la camicetta aperta e il seno esposto sta armeggiando , credo con il sesso dell’altro. Non ce la faccio più e vengo tra l sue dita, impiastricciadole del mio seme. Anna adesso è tutta per l’altro compagno di giochi perché è girata verso di lui e penso proprio che glielo stia prendendo in bocca. Sento l’uomo aumentare la frequenza del suo respiro e dopo un poco gemere: è decisamente venuto . Porgo ad Anna un fazzoletto per asciugarsi, mentre vedo l’altro sparire nelle retrovie delle poltrone. Anna si sistema la camicetta, sullo schermo sta passando un’altra scena di sesso, stavolta a tre, ma non ci interessa più. Sentiamo l’esigenza di allontanarci, di trovare un posto solo per noi. Una boccata di aria fresca ci accoglie all’esterno del locale. Torniamo a casa, la fuga dai nostri doveri è finita, ma a letto , quella sera, messo a letto i figli, ci prenderemo la nostra parte.
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