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Lui & Lei

Passati i 60 anni...


di cpromagnolamatura
26.12.2019    |    27.879    |    30 9.4
"Ne parlo con il mio medico ed anche lui mi confessa con un mezzo sorriso che la cosa gli è capitata, ma che se voglio il rimedio lo possiamo trovare..."
Sapete che passati i 60, specialmente se avete problemi di pressione e quindi siete costretti a prendere qualcosa per tenerla bassa sinceramente si abbassa anche qualcosa di diverso ed è frustrante quando siete lì, piazzati tra le gambe della vostra partner con il cazzo che semirigido punta verso l’obiettivo di una vita e vi sguscia via tra le dita come una anguilla. Mia moglie, che è una donna molto intelligente, mi aiuta afferrandolo ed aprendogli la strada gli consente finalmente di entrare. Cerco di assecondarlo, immaginando cose tremendamente oscene, che difficilmente racconterei ad Anna e per qualche secondo sembra funzionare e mi prodigo con un andirivieni profondo, come se dovessi infilzare la spada nella roccia, ma di roccia c’è solo il ricordo ed in breve lo sento rammollirsi. Mia moglie se ne rende conto e mi afferra i fianchi con le mani spingendomi dentro di lei, mi invita a scoparla fino in fondo; usa un linguaggio volutamente volgare perché sa che in questi momenti la cosa tende ad eccitarmi e mi incita a prenderla perché ha bisogno di sentire il mio cazzo dentro di lei. Il mio pene però si fa refrattario e mentre il mio cervello vorrebbe montare questa vacca, prenderla come merita e si culla anche dell’idea di cambiare canale e di violarle il culetto, no lui sembra voler entrare in modalità “ricarica”, si accorcia e si squaglia e quando infine se ne esce dal solco portandosi dietro come una bava trasparente che allungandosi si rompe debbo fare i conti con questa realtà. Anna mi stringe confortandomi e mentendomi mi dice che è stato bello lo stesso, breve, ma intenso, dice, ma non mi sfugge che con la mano sta terminando di darsi il piacere che la mia improvvisa debacle le ha rubato.
La scena si sta ripetendo e i tempi tra un rapporto e l’altro si stanno allungando, tanto che a volte penso a quando sarà l’ultimo prima della definitiva pace dei sensi. Ne parlo con il mio medico ed anche lui mi confessa con un mezzo sorriso che la cosa gli è capitata, ma che se voglio il rimedio lo possiamo trovare. Esco dall’ambulatorio con una ricetta di Cialis e con un consiglio, o meglio una raccomandazione. Il dottore infatti mi congeda dicendomi che l’amore è un grande afrodisiaco e che comunque a volte è utile cambiare. Lo guardo un po’ perplesso e passo in farmacia. Bene tra tachirpirina, fluibron inserisco anche la ricetta del Cialis, ma la farmacista, una donna sui 35-40 mi squadra un attimo e mi chiede se va bene anche il generico. Ho quasi l’impressione che mi voglia prendere in giro, ma poi prosegue in maniera molto professionale, anche se poi mi chiede se sono sicuro per la pillola da 20mg perché, dice, se è la prima volta forse sarebbe meglio che cominciasse con un dosaggio inferiore, però, aggiunge, se il dottore le ha prescritto 20 mg si vede che è la dose che le serve. Pago e lascio la farmacia velocemente con l’impressione che tutti abbiano capito qual’è il mio problema.
A casa nei giorni successivi cerco di informarmi un po’ sul principio attivo e su eventuali effetti collaterali, d’altronde su questi farmaci ormai esiste una sorta di mitologia e mi viene ancora in mente una storia di un nostro conoscente ricoverato per un infarto e che si vociferava gli fosse venuto a causa del Viagra che la moglie gli aveva mescolato nel cibo. Ripensando a quanto mi ha detto la farmacista decido che comunque proverò a spezzare la pillola in 4 parti, però devo trovare l’occasione, che capita la settimana successiva, di venerdì. Anna si è fatto un lungo bagno caldo prima di venire a letto e per come la conosco è più disponibile in queste occasioni. Il bugiardino dice di assumere il farmaco almeno mezzora prima del rapporto ed è quello che faccio, attento ad eventuali effetti. Sento come caldo al volto e alle orecchie e mi sembra che questo sia contemplato, ma il mio “sventrapapere” rimane inerme, anche se provo a concentrarmi sulla figa, come si diceva un tempo. Nulla! Mi viene da pensare di appartenere a quella percentuale di utenti che hanno bisogno di dosi elevate o peri quali il farmaco non funziona. Passo dal bagno e provo anche a stimolarmi manualmente concentrandomi su mia moglie e sulle volte che l’ho vista all’opera con Franco. Qualcosa muove la sotto, chissà forse comincia a fare effetto la medicina. Mi preparo per andare a letto e raggiungo Anna. Mi stendo a fianco a lei e comincia ad accarezzarla finché la sento rilassarsi. Non so se concentrarmi su di lei o su di me, ma poi mentre faccio scivolare la mano sotto l’elastico degli slip mi scappa di ricordarle Franco, che quando si scopava mia moglie aveva la mia età di adesso ed era sempre pronto. Anna come se fosse la cosa più naturale del mondo mi dice che Franco prendeva il Viagra, quando programmava la notte a casa nostra. Ci rimango un attimo perché avevo sempre pensato a Franco come una forza della natura, non certo come a persona che dire drogata per fare sesso. Ci penso un attimo perché poi io pure ho preso qualcosa per lo stesso motivo. Mia moglie capisce che ci sono rimasto ad apprendere questo fatto, ma poi mi guarda perplessa, stupita perché non lo avessi immaginato. Con le dita che sfiorano il clitoride di mia moglie rivedo Franco mentre se la montava a pecorina davanti a me ed ecco che sento improvvisamente il mio pene riprendere vigore come non ricordavo da anni. Sento la mano di Anna tastarmi l’uccello ed anche lei appare sorpresa tanto che mi chiede se abbia preso qualcosa. Le confesso l’aiutino che mi sono voluto dare e allora la vedo interessata, tanto che mi scopre le lenzuola: vuole vedere. Mi sembra che abbia ritrovato un amico che non vedeva da tempo e mi afferra il pene e se lo porta alla bocca, lanciandomi prima uno sguardo divertito. Mi godo la bocca calda succhiarmi il sesso su e giù con la testa e con le mani che mi accarezzano i testicoli. Non devo immaginarmi fantasie erotiche particolari e mi lascio guidare dalle sensazioni che mi procura la sua lingua e le carezze alle palle fino al perineo. Le suggerisco di umettarsi l’indice con la saliva e lei capisce perché dopo poco la sento farsi strada dentro di me procurandomi una scarica di piacere che evidentemente si tramuta in un ulteriore irrigidimento del pene, che adesso viene stretto nel palmo della sua mano resa scivolosa dai miei secreti lubrificanti. Apro gli occhi con Anna che mi sta letteralmente possedendo e che mi sta fissando con un sorriso che le illumina il volto. Le chiedo di stringermelo più forte e di aumentare il ritmo e sento il suo dito raggiungere in profondità la prostata. “Hai la stessa espressione di Franco” – mi dice continuando il massaggio e questo mi provoca un orgasmo con gli schizzi di sperma che iniziano a impiastricciarle le mani. Mi spiace essere stato un po’ egoista, ma Anna non sembra dolersene, anzi mi sembra pure compiaciuta; se ne sta seduta sul letto, con la giacca del pigiama aperta intenta a spalmarsi il mio sperma sul seno, come faceva da giovane dopo che avevamo fatto l’amore, perché sosteneva che era un ottimo nutriente per la pelle. Guardo mia moglie, soddisfatto per la prestazione erettile che non ricordavo da tempo. Anna nel frattempo si è stesa al mio fianco e mi godo il calore del suo corpo. Ho ancora la sensazione di caldo sul volto, effetto della vasodilatazione del farmaco, ma me la lascio passare addosso. Mi viene un dubbio, chissà se anche il tempo di recupero è più breve…prendo la mano di Anna e me la porto sul sesso, che sento reagire al tocco. Anna, divertita, mi dà del drogato e poi mi viene sopra e si indirizza il mio cazzo dentro di se per poi lasciarsi andare . Mi afferra le mani e se le porta sul seno e comincia a scoparsi sul mio sesso ridiventato magicamente rigido. Anna si dà il ritmo, sollevandosi ed abbassandosi, tenendo gli occhi chiusi. Dopo alcuni minuti vorrei ribaltarla e prenderla alla missionaria ma lei mi blocca dicendomi di lascare fare a lei. Mi sento tanto uomo oggetto, ma non mi dispiace per le sensazioni di piacere che provo. Ripenso a quando lei, giovane si impalava su Franco, il suo collega di quasi 30 anni più vecchio ed io le stavo dietro accarezzandole i fianchi e lungo le natiche, godendomi lo spettacolo della verga che le allargava le grandi labbra del sesso finché poi lei si accasciava in avanti, appoggiata su Franco ed io mi beavo di vederla aperta e con la mazza del nostro amico ben piantata dentro di lei. Sento che sta aumentando il ritmo e l’accompagno alzando il bacino per incrementare le spinte finché la sento irrigidirsi. Anna si sposta di lato, ma a questo punto anch’io sento l’urgenza di venire e velocemente con la mano arrivo in fondo, emettendo un ultimo fiotto di liquido bianco. Rimaniamo abbracciati addormentandoci insieme.
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