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Il collega camionista 8 (una serata al mare senza di me)


di cpromagnolamatura
01.12.2018    |    12.381    |    8 9.5
"Mi svegliai sentendo mia moglie che mi stava accarezzando il sesso con una mano e con la testa sollevata, appoggiata di lato sul gomito, che mi guardava..."
Questo capitolo è in parte vero e in parte di fantasia.

Gli incontri con Franco erano ormai entrati a far parte con una certa regolarità delle nostre trasgressioni, anche se il fatto che non fosse possibile coinvolgere la sua signora ci lasciava sempre un po’ perplessi e comunque era raro che si potesse fermare con noi tutta la notte. Franco, 55 anni , aveva certamente una vita sessuale ricca e, nonostante l’età, aveva ottime doti di resistenza, molto appressate evidentemente dalle sue donne oltre che da mia moglie. Certo che mentre Anna ed io eravamo molto più giovani quando uscivamo insieme, ad esempio al ristorante, sembrava come dire il mio fratello molto più anziano. Potremmo dire che aveva il fisico del classico camionista, con pochi capelli, stempiato, pancetta prominente da birra bevuta di fretta in qualche autogrill sull’autostrada, al contrario noi due appena poco più che trentenni ed Anna, matura dopo la prima gravidanza, con una terza abbondante e molto, come dire? Molto mamma, sì, molto mamma. Come dicevamo la possibilità di incontrarci non erano frequentissime, sia per gli impegni di Franco che per il fatto nostro di dovere lasciare la figlia dai nonni e, per quello che mi riguarda, non avere impegni di lavoro. Quel fine settimana di maggio eravamo riusciti a ritagliarcelo noi due , anche sei io ero reperibile (sono medico all’Ospedale), ma speravo di non ricevere chiamate. Pensai di coinvolgere Franco per una cena al mare e poi nella nostra casetta delle vacanze. Anna intanto il sabato mattina era andata dalla parrucchiera e si era preparata anche l’ sotto…l’avevo incrociata in bagno, infatti , mentre si stava radendo i peli, tanto che le avevo detto di lasciarne almeno uno per me!? Ricevendo come risposta un allegro “porco!”. Verso le 19, lasciata la figliola dai nonni con la solita raccomandazione di mandarla a letto presto e soprattutto di non darle troppe porcherie da mangiare, lasciammo la casa dei miei suocere alla volta di Marina. Stavo parcheggiando fuori dal ristorante, quando ricevetti la chiamata dalla portineria dell’ Ospedale, che mi avvertiva di recarmi in reparto perché c’era stata una urgenza improvvisa. Accompagnai Anna al tavolo prenotato, anche se Franco non era ancora venuto, la baciai promettendole di tornare appena avessi potuto e comunque di cominciare a mangiare senza di me. Ovviamente non avevo fatto i conti con l’oste, come si dice, perché poi quando arrivai in ospedale mi resi subito conto che la mia seratina un po’ piccante sarebbe svanita: c’era stato un incidente sull’adriatica che aveva coinvolto diversi mezzi, per cui cominciarono arrivare diversi pazienti e la cosa sarebbe sicuramente andata avanti per le lunghe. Telefonai ad Anna per dirglielo e nel mentre che parlavo con lei sentivo la voce di Franco di sotto fondo che stava parlando. Anna mi disse che proprio quella sera Franco aveva portato con sé un suo collega giovane con la moglie e che quindi non sapeva che fare. Aggiunse sottovoce che era proprio un peccato perché gli amici di Franco gli sembravano due belle persone. Dissi ad Anna che mi fidavo completamente di lei e che dopo mi avrebbe raccontato i particolari e che quindi non si ritenesse in obbligo di annullare il…dopo cena, solo perché non potevo essere presente, che poi forse, chissà, mi sarei potuto anche liberare prima. Purtroppo potei congedarmi solo verso le 6 di mattina e quindi arrivando alla nostra casa al mare tutto ovviamente era spento. Nel soggiorno notai dei bicchieri ed una bottiglia di spumante quasi finita sul tavolo , segno che dopo la cena Anna, Franco e i suoi amici erano poi venuti a casa nostra e quindi mi spogliai in silenzio in soggiorno ed entrai in camera da letto dove Anna stava dormendo da sola sotto le coperte e scivolai accanto a lei cercando il suo tepore, Anna dorme rannicchiata su un lato e quindi a me piace aderire a lei come un cucchiaio, sentendo il caldo del suo corpo. La sentii bofonchiare qualcosa, al ché le sussurrai di continuare a dormire. Anna di solito non dorme nuda, ma quella mattina lo era completamente e quindi cominciai ad accarezzarla dolcemente seguendole linee delle sue curve con il palmo della mia mano. Le misi una mano a coppa sulla mammella libera giocando un po’ con il suo capezzolo che dopo poco cominciò a reagire indurendosi. Ovviamente, nonostante la stanchezza, non fu la sola cosa che si induriva,perché percepii quella sensazione di formicolio che accompagna all'inizio l’erezione. Seguendo con la mano le curve della mia cara metà avanzai lentamente vero il basso raggiungendole la peluria dell’inguine e sentendola umida proseguii con il polpastrelli delle dita fino alle grandi labbra. Mi resi subito conto di come il suo sesso fosse completamente bagnato tanto che le sussurrai , cercando di entrare tra la rima delle piccole labbra, - Ah sei stata una porcellina stanotte! ?- fino a strapparle un gemito . Anna mi strinse allora le gambe sulla mia mano imprigionando dentro di sé il mio indice tremando per alcuni istanti come in preda ad un orgasmo improvviso- - Dai dormiamo un po’ stamattina che poi ti racconto di stanotte – mi disse allentando la morsa e continuando a darmi di schiena. Ci addormentammo quindi insieme fino al mattino avanzato, con la luce del sole che trapelava tra le stecche della tapparella. Mi svegliai sentendo mia moglie che mi stava accarezzando il sesso con una mano e con la testa sollevata, appoggiata di lato sul gomito, che mi guardava sorridendo: - Buongiorno – mi disse prima di baciarmi e , alludendo al mio cazzo tra le sue dita –buongiorno anche a Lui! -. Dopo avermi baciato scivolò in basso con la testa e cominciò a prenderlo tra le sue labbra. Mi ritrovai a guardare il soffitto e con le mani tra i capelli di mia moglie ben decisa a soddisfarmi oralmente. Quando Anna ci si mette è veramente brava ed è difficile resisterle a lungo, tanto che pur provando ad allontanarla poco prima di venire lei, si oppose portandomi ad eiaculare direttamente tra le sue labbra e poi ritornare su a fianco a me con la bocca chiusa piena del mio seme e guardandomi divertita negli occhi un attimo prima di mandare giù il boccone del mio piacere. – Sei proprio una porcellina – le gridai dietro mentre lei si alzava improvvisamente per recarsi in bagno. Mi piace guardarla nuda mentre fa toeletta e ancora oggi, benché ormai siamo entrambi invecchiati, ed il fisico non sia quello né dei venti né dei trent'anni la serena tranquillità delle sue forme non mi lascia indifferente. La seguii dopo poco in bagno mentre lei era sotto la doccia e passai in soggiorno dove il passaggio degli ospiti della serata era ancora presente. Sparecchiai e misi nel secchiaio i bicchieri e guardando il fondo di prosecco nella bottiglia e alzando il tono le chiesi come era andata la serata. Anna venne al tavolo strofinandosi l’accappatoio mentre preparavo un caffè. – beh è stato un vero peccato che tu non ci fossi ieri sera, perché credo che sia Amin che sua moglie ti sarebbero piaciuti -. –Chi è Amin? – le chiesi - Te l’ho pur detto che Franco aveva portato una coppia di suoi amici, Amin lavora con lui, è un ragazzo giovane, di 25,26 anni che lo accompagna nei viaggi lunghi- . Porsi ad Anna il caffè girandole il cucchiaino per far sciogliere lo zucchero e la guardai interrogativo, per cui cominciò a raccontarmi che Amin era stato assunto da 4 mesi nell'azienda di trasporti e che lo avevano affiancato a Franco quando doveva fare viaggi lunghi e quindi dargli il cambio alla guida del camion. Amin come si capiva dal nome non era italiano ma proveniva dal Senegal, anche se era nel nostro Paese da più di 10 anni. – Quindi questo Amin è un ragazzo di colore!? – esclamai guardandola. Anna, come guardando nel vuoto o meglio nei suoi pensieri, aggiunse – ed anche un gran bel ragazzo! Ed anche sua moglie, un fisico snello, sodo….Franco, che sembrava suo padre per la differenza d’età, non aveva occhi che per lei. Devo dire che aveva un paio di gambe che non finivano più, un fisico da modella, credimi! – Guardai Anna ed aggiunsi – Scommetto che Franco ha dato il meglio di sé! – ed accompagnai la frase con un gesto un po’ volgare per alludere all’atto sessuale. – dai raccontami cosa avete fatto, mentre il tuo povero maritino era intento a salvare il mondo -.
Anna quindi proseguì raccontandomi di come fossero stati al solito ristorante e di come verso le 10.00 di sera si fossero intrattenuti a bere qualcosa a casa nostra. Franco per tutta la cena si era dimostrato molto brillante e non erano mancate allusioni al fatto che noi due fossimo una coppia aperta e poi aveva raccontato di quella volta che mia moglie era salita sul camion mentre io l’aspettavo in macchina e di come era cominciata la nostra relazione a tre. Provai a ribattere che non era proprio così, ma mi zittii aspettando che Anna mi narrasse ancora della serata. Amin aveva poi raccontato che lui e sua moglie erano sposati da molti anni, benché giovani, e di come il loro matrimonio fosse avvenuto per procura. Sua moglie infatti era venuta su dal Senegal proprio per sposare Amin, perché così avevano deciso i rispettivi genitori, ma per fortuna si erano piaciuti e quindi si ritenevano fortunati. Amin aveva anche aggiunto che anche loro avevano avuto una esperienza con dei loro connazionali e che la cosa non era dispiaciuta e nessuno dei due, tanto che quando Franco, durante i lunghi viaggi gliene aveva parlato si era dimostrato interessato. Amin aveva anche aggiunto che comunque benché in Italia da dieci anni, non aveva mai avuto rapporti con donne bianche del nostro Paese. Anna sostenne che nel dire queste cose Amin l’avesse guardata con desiderio. – Dai Anna –intervenni –è chiaro che quando Amin ha capito che potevi essere sessualmente disponibile si deve essere arrapato!. Anna mi gettò un bacio e continuò spiegandomi che in realtà Franco li aveva già preparati e che anzi, quando avevano capito che io non c’ero, erano rimasti perplessi ,pensando che la cosa sarebbe sfumata, ma poi ci aveva pensato Franco ad evitare che la serata andasse persa, perché prima aveva baciato mia moglie davanti ai due amici e poi con una mano le aveva scoperto il petto mostrando loro le grazie del seno di Anna. A questo punto Amin aveva detto alla moglie, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, ma che evidentemente era d’accordo con il giovane consorte, di mostrarsi. La ragazza, che a dire di Amin aveva un fisico strepitoso, si era alzata in piedi davanti al marito, a Franco e a mia moglie e come se sentisse una musica tutta sua aveva cominciato ad ondeggiare sinuosa, slacciando i bottoni della lunga tunica che la copriva fino alle ginocchia. Franco, a dire di Anna, sembrava perso nel seguire i movimenti magnetici della ragazza ed aveva lasciato il posto ad Amin che a fianco di Anna le aveva cinto un braccio attorno alla vita ed aveva cominciato a scoprirle il seno rimasto esposto da Franco. In breve la ragazza era rimasta in biancheria bianca, mentre Amin aveva cominciato a succhiare un capezzolo di mia moglie. Mentre Anna mi raccontava, non vi nascondo che mi era tornato duro, anche perché mi immaginavo lei con il giovane piegato sul suo petto e Franco che ne approfittava per togliere la biancheria intima dalla ragazza di Amin. In breve si erano trasferiti in camera da letto ed i due maschi , distesi a fianco, si erano fatti fare un pompino dalle due femmine. – Certo - aggiunse Anna - che non dico che potevo essere sua madre come età, ma certo era decisamente giovane e ben fatto Amin! . – Sì, intervenni io – e ha dato un bel biberon di cioccolata alla sua nuova mammina! Scommetto che doveva anche essere ben dotato! - Anna fece segno di si e che comunque – aggiunge, sia Franco che io l’avevamo abituata bene. Ovviamente avevano scopato e mi immaginai le due coppie sul nostro letto a colori ed età invertite! Franco, 55enne, con pancetta, stempiato che si ingroppava la giovane moglie di Amin e mia moglie, superati i 30 che si teneva Amin, venticinquenne nero e ben dotato tra le gambe. Si vede poi che l’eccitazione aveva costretto Amin a venire dopo poco, tant'è che Anna si era trovata per un po’ senza cavaliere che la montasse e questo l’aveva come dire, un po’ delusa, ma poi Franco era corso in suo soccorso. Con il cambio di sella Amin si era ripreso grazie alle carezze della moglie e la serata di sesso era andata avanti fin verso le 2 di notte. –Ti è piaciuto? –chiesi eccitato ad Anna – e lei, guardando verso il mio sesso teso – Mi sembra che neppure te sei rimasto indifferente al mio racconto! – mi rispose. –Devo dire – aggiunse – che quel ragazzo dopo la prima sembrava non finire mai, tanto che non solo poi è venuto ancora con me, ma anche con la moglie, e Franco sembrava quasi in competizione, tanto che a un certo punto mi sono messa da parte perché avevo la patatina in fiamme. Ovviamente ho preteso che usasse il preservativo, perché il ragazzo non lo conosco e Franco, sai anche tu come è fatto. Ad un certo punto il ragazzino voleva anche provarci dietro, ma ho pensato che tu non c’eri e forse il dolce era meglio riservarlo per te che hai lavorato tutta la notte – aggiunse guardandomi sorridendomi e sporgendo il suo sedere mentre si alzava in piedi. Inutile raccontarvi che almeno quella volta ho guastato il dolce.
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