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L'incontro


di cpromagnolamatura
03.07.2018    |    17.813    |    25 9.5
"Anna è sempre lì, che pare incosciente, ma mi rendo conto che invece è molto vigile perché mi chiede se l’uomo è ancora di fronte a noi..."
Quando viene la primavera tutti abbiamo voglia di sole e di natura ed è naturale, per chi abita non troppo lontano, recarsi sul litorale mettendosi in libertà. Ad Anna e a me, quindi, non dispiace nelle calde giornate di aprile, specialmente nei giorni di mezza settimana, prendere l’auto e portarci sulla spiaggia libera tra Marina di Ravenna e Punta Marina, all’altezza dell’ex colonia. Ad aprile i bagni vicini sono chiusi e del primo pomeriggio è difficile incontrare anima viva. Capita quindi che in una di queste giornate, partiamo da casa portandoci dietro un panino e qualcosa da bere ed un plaid su cui sdraiarci per godere dei raggi di questo primo sole primaverile. Subito sotto le dune, riparati dal vento, stendiamo gli asciugamani e in costume ci rilassiamo. Anna approfitta poi della solitudine del posto per liberarsi della parte di sopra, esponendo le mammelle alla carezza di una leggera brezza che le provoca una eruzione dei capezzoli. Io chiudo gli occhi e godendomi la tranquillità del posto ascolto Anna che mi parla di lavoro, dei figli, della casa. La sua voce è molto melodiosa tanto che ho quasi l’impressione di non capire il senso delle sue parole, quanto piuttosto mi lascio trasportare da pensieri miei, facendo ogni tanto qualche cenno d’assenso con il capo. Non sapri dire quanto sia durato il mio torpore se nonché sento che Anna mi tocca con un braccio, come a volermi richiamare alla realtà. Afferro le sue parole e capisco che mi sta dicendo che c’è un tipo che ci sta guardando. Apro gli occhi e in effetti vedo un ragazzo o meglio direi un giovane uomo, su 35 anni direi che si è seduto ad una ventina di metri davanti a noi, ma rivolto verso di noi e con le spalle verso la battigia. Strano, penso, poi realizzo che potrebbe essere un guardone, di quelli che ce ne sono soprattutto dalle parti di Lido di Dante. Facciamo finta di nulla per vedere se succede nulla, ma il tipo,con occhiali neri, sembra immobile, sempre girato dalla nostra parte. Anna mi chiede se secondo me è meglio che si rimetta la parte di sopra del costume e intanto se ne sta a pancia in basso con le tette schiacciate sull’asciugamano. Mi viene un’idea e dico ad Anna che potremmo divertirci un po’, giusto per dare brio a questo primo pomeriggio primaverile e quindi le dico di sedersi accanto a me, come se nulla fosse e intanto apro la borsa e le porgo un sandwich. Adesso siamo seduti e mentre mangiamo il ostro panino Anna, facendo finta di nulla, inforca gli occhiali scuri e guardando il tipo mi dice che comunque non è male, anzi decisamente carino per quello che si può vedere. Cerco di minimizzare, anche perché le faccio notare che a quell'età,quasi ventanni meno di noi, non è un grande sforzo: anch'io non ero affatto male a 35 anni. Anna mi chiede se sono geloso, ma pur essendolo minimizzo, chè anzi…. Finito il panino dico ad Anna di stendersi e di lasciar perdere il tipo, che sicuramente sarà venuto lì per prendere anche lui un po’ di sole…d'altronde si sa che a Ravenna girano abbronzati tutti da aprile in avanti.
Anna adesso è supina vicino a me, sempre con le mammelle libere e le gambe leggermente aperte a prendere il sole. Intano noto che l’uomo è più vicino rispetto a prima e sarà si e no ad una decina di metri. Continuo a far finta di nulla, ma lo seguo sottecchi da dietro i miei occhiali scuri. In effetti è una situazione un po’ imbarazzante, almeno per me, ma non faccio alcun gesto . L’uomo ci sta guardando e vedo che si tiene la mano sui calzoni, all'altezza dell’inguine. Non credo di sbagliare ma quello si sta toccando sbirciando mia moglie, che, non so se finge, ma sembra quasi appisolata. Il tipo continua ad accarezzarsi il rigonfiamento dei calzoni, poi vedo che abbassa la zip e adesso sì, in effetti non ho più dubbi, il porco si sta masturbando. Anna è sempre lì,che pare incosciente, ma mi rendo conto che invece è molto vigile perché mi chiede se l’uomo è ancora di fronte a noi. Le dico di si ma non le faccio presente che è a poco meno di una decina di metri e che ha tirato fuori il membro e se lo sta accarezzando. Dico ad Anna di scostare con nonchalance il cavallo degli slip del costume, così per giocare come se fossimo un un film di Tinto Brass. Mia moglie non dice nulla, ma dopo un po’ la vedo agitarsi come a voler cercare una posizione più comoda, ma in realtà si è tirata sul il costume, che spostandosi da una parte lascia scoperto parzialmente il pelo pubico e le grandi labbra. Anche l’uomo se ne è accorto e per un attimo ha smesso di accarezzarsi. Mi viene la voglia di fargli un cenno come a salutarlo…voglio fargli capire che non mi dà fastidio, anzi…faccio un cenno con la mano destra e vedo che mi risponde. Si sta alzando e, rimesso il sesso nei calzoni, si alza e viene verso di noi. Adesso il tipo è in piedi davanti a noi che siamo stesi. Anna riamane sorpresa, anche perché non le avevo fatto capire di averlo incoraggiato, fa un cenno a coprirsi le mammelle ma poi il tipo, ci tranquillizza facendole dei gran complimenti e quindi Anna ed io adesso siamo seduti guardando il giovane dal basso. Certo che non si può non notare il bozzo consistente sotto i calzoni e credo che mia moglie, ancora prima di me, se ne sia accorta. Facciamo le presentazioni e così facciamo conoscenza con Vincenzo. La conversazione parte un po’ male, nel senso che in effetti non sappiamo cosa dirci, ma sappiamo cosa vogliamo. Vincenzo è di Bologna ed era venuto a Marina anche lui per prendere un po’ di sole, in effetti a 34 anni e, visto da vicino, conferma l’impressione di mia moglie, che lo aveva giudicato un bel ragazzo. Anna non è piùin imbarazzo, come potevo pensare all’inizio, e la vedo invece allegra. Una brezza di vento fresco le fa rabbrividire la pelle ed i capezzoli improvvisamente induriscono tanto che non mi sfugge, e non sfugge neppure a mia moglie, lo sguardo eccitato dell’uomo. Faccio la mossa per primo, sfacciatamente prendo in mano un seno di Anno mostrando il capezzolo duro e l’areola raggrinzita chiedendo a Vincenzo di complimentarsi per il seno di mia moglie, nonostante i suoi 55 anni! Anna mi dà dello stupido, ma evidentemente gradisce e Vincenzo ne approfitta per unirsi ai miei complimenti. Il ghiaccio è rotto e l’eccitazione che aveva in qualche misura ostacolato la conversazione, sembra dissolta. Troviamo tutti e tre naturale, infatti che Vincenzo allunghi una mano ad accarezzare le mammelle di mia moglie. Anna ricambia i complimenti apprezzando il fisico di Vincenzo e facendogli notare il rigonfiamento inguinale ride verso di me. Dicendogli che magari anch’io fossi adesso come lui. Vincenzo le prende la mano destra e se la porta sulla patta. Vuol fargli sentire la su eccitazione. Lo faccio anch’io, come a volermi accertare in effetti dell’abilità di questo stallone che abbiamo appena conosciuto. Il ragazzo mi guarda stranito e interrogativo, ma lo rassicuro di non essere affatto gay, ma solo curioso. Anna allora si gira e si stende sul ‘l’asciugamani, come a dire che lei è disponibile e infatti appoggiata sui gomiti socchiude le gambe mostrando gli slip tesi.
Il ragazzo fa prestissimo a liberarsi dei calzoni e degli slip mostrando il sesso teso e con il glande parzialmente scoperto. Mi rammarico di non avere la macchina fotografica ed il cellulare quasi scarico, altrimenti sarebbe stato uno scatto imperdibile. Anna scosta il cavallo del costume e mostra il sesso aprendo con le dita le piccole labbra, lucide e rosa violaceo. Vincenzo, prima tutto sommato educato se ne esce con un “Puttana!”, che mi sorprende ma eccita al tempo stesso sia me che mia moglie. L’uomo mi chiede di prepararlo, perché vuol venire dentro mia moglie, ma prima devo segarlo.
Gli prendo il pene in mano e questa cosa sembra eccitare ancora di più mia moglie che mi incita a fargli una pompa. Mi abbasso sul cazzo del giovane e mi lascio sopraffare da un odore acre: non ci faccio troppo caso, perché sento le sue mani con le dita aperte tra i miei capelli che mi dà il ritmo della pompa. Mi è capitato poche volte nella vita di sentirmi così stravolto, ma mi do da fare finché Vincenzo mi spinge via: adesso vuole il suo piacere ed è tra le gambe di mia moglie che ha la mano sul sesso e se lo sta fregando velocemente. Per la seconda vota sento Vincenzo dirle. “Puttana”. Mi riprendo un attimo e gli dico di aspettare un secondo. Dalla borsetta di Anna tiro fuori un profilattico e glielo porgo. “Mettiglielo tu “,dice Anna. Obbedisco con qualche difficoltà,perché il cazzo è veramente duro e grande, decisamente più del mio. “Guarda, cornuto, come si scopa una puttana”. Mi apostrofa con cattiveria Vincenzo, e a questo punto non vi sono ostacoli. La martella, con lo slip del costume scostato, e le mani di lei a cingergli i fianchi. Li guardo toccandomi il sesso in un crescendo di spinte che la fanno gemere ogni qualvolta arriva a toccarle il fondo della vagina. Allungo una mano per sentire la penetrazione per capire quanto la stia scopando e la mia mano viene stretta tra gli inguini dei due che si toccano ad ogni affondo. Guardo il volto di Anna, concentrato nel suo piacere finché Vincenzo si libera dentro di lei. Ne approfitto per baciare Anna e quando Vincenzo si scosta ne scambio il posto , stantuffandola brevemente per venirle dentro. Ci guardiamo attorno, sfatti di questo rapporto a tre, ma di Vincenzo non c’è più traccia. Anna ed io ci guardiamo per un attimo e scoppiamo in una risata liberatoria, in questo primo pomeriggio di primavera.
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