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2. Un’impari sfida Si Scopo Mio Figlio! La Sua Fantasia Mi Ha Intrigato, Coinvolgendomi. Ora Ne Godo E, Voglio F


di geppettino2003
03.08.2020    |    21.343    |    1 6.6
"La pudica bacchettona (mamma) che lotta con l’esuberante, vogliosa, donna (femmina)..."
Un’impari sfida

Con questo spirito, nei giorni a seguire, mi concedo ai suoi timidi abbracci, lascio alle sue mani, non più innocenti, di spaziare sul mio corpo, seguo il suo sorridermi, accetto le sue battute, il suo stuzzicare la mia di fantasia, il mio provocarlo, con celato distacco, i diffusi rossori sul suo viso, i vispi occhioni impazzire sul profondo solco del mio seno, ascolto il suo respiro crescere e, sempre più spesso, morirmi sul collo.

Sa che so!
Per questo lo guardo continuamente negli occhi per percepire anche il più piccolo segnale nel suo comportamento o atteggiamento, che possa aiutarmi a dare un senso a quelle sue sporche fantasie.
Unico scopo, lasciare al suo fare il mio bisogno di sapere, capire!

Ammetto che il suo fare sfiora l’azzardo ma non travalica mai l’assurdo.
Palesi però, percepisco il crescere dei suoi tremori unirsi ai miei e mi assale il dubbio (certezza) che, il mio di fare, incentiva il galoppare della sua fantasia nel volermi coinvolgere in un qualcosa che ha del poco lecito e molto di morboso e perverso!

Devo capire se in quei suoi piccanti atteggiamenti c’è altro, quel di più mi spinge a tornare su quel sito, rileggere - turbata - quello scritto per cercare puntuali conferme, ed invece trovare un secondo episodio.

Basita, leggo fantasie, immaginazioni, desideri assurdi, verità nascoste.
Comincia ad essermi chiaro quel suo voler aggredire la donna (una mamma sessualmente) trascurata, esaltando quel suo (mio) bisogno di sentirsi viva.

Soffermarmi su quella madre che confessa il suo inizio, il come ha trasformato in peccaminoso un alto sentimento di amore.

Chi scrive sa come trasmettere le emozioni che vive, ed in quel racconto ci sono io ed il mio ego. La pudica bacchettona (mamma) che lotta con l’esuberante, vogliosa, donna (femmina).
Aspetti, che entrambi mi appartengono. Nessuno ha mai prevaricato (sconfitto) l’altro. Come se il mio io fosse chiuso in un personale cofanetto di gioielli pronti ad essere utilizzati nel momento più opportuno.

Leggo i miei pensieri, le mie giuste reazioni, i miei tentativi per oppormi, ma anche le mie (non) risposte, i miei (maliziosi) atteggiamenti, il mio (ambiguo/provocante) propormi.
In quello scritto l’intenzione di spingermi in un mio diverso domani, entrare nei miei pensieri, rendere palese le mie di emozioni, materializzare le mie fantasie. Come voler spingermi ad essere diversa, disponibile identificandomi nella mamma dei suoi sogni.
Ma perché non reagisco?

Soffermarmi su quella iniziale, innocente, riflessione: - Sempre, disponibili a soddisfare ogni loro capriccio. -

Con il pensiero confermarlo. Ancora una verità: - A noi piace essere adulate e, come mamme, gioiamo se lo fanno i nostri figli...anche se in modo, diciamo, azzardato -

Sobbalzo! In quello scritto ci sono i miei atteggiamenti degli ultimi giorni, come se il decidere del mio fare fosse parte di un copione già scritto. Ed io la protagonista!

Ed ancora : - Anche noi abbiamo bisogno di particolari attenzioni e non solo perché siamo mamme anche perché siamo, fortunatamente, ancora, delle belle donne, con le nostre voglie e, intriganti, fantasie.-

Leggo del come una donna (mamma) eccitata, se vuole, sa esaltare (soddisfare) morbosi desideri!

Leggo il lentissimo crescere della mia eccitazione ai sapienti, eccitanti, saffici tocchi di dita esperte. Leggo la mia debole resistenza, il mio non oppormi. Il mio (voler) cedere!
- Chiudi gli occhi ed immagina siano le sue dita a darti emozione, a farti tremare, a spezzarti il respiro -

NO!
Ho la certezza! In quella sua fantasia la definitiva conferma di qualcosa di sporco, ma non trovo la forza per chiudere tutto.
- Sono le sue dita a farti tremare -

Una forza a me oscura mi impone di continuare.
- È il cazzo di tuo figlio... lo vuoi... vuol farti godere, non aspetti altro vero?... senti come è grosso... -

Leggo il mio arrendermi, sconfitta da una impossibile realtà!
- Siiiii.... siiiiii..... ti prego non ti fermare...lo voglio... è bello... è duro... è grande... ohhh....Dio sto venendo... mmmmhhhh... -

Sfacciato in quello scritto traspare, intenso, quel suo voler materializzare ciò che crede essere l’indole di magnifica troia che immagina io possa essere.

Continuo:- È tuo figlio che ti scopa, godi con lui -

Leggo il mio intenso gemere, è come vedessi scuotere forte il capo, i lunghi capelli coprire la mia eccitata espressione.
- SSSSSIIIII...G O D O....-

Vivo il racconto e, lentamente, supero la sorpresa (rabbia), per ritrovarmi soccombere ad una intrigante (devastante) eccitazione. Vivo quella sua storia e, sconfitta, non controllo più le mani su un diventato debole corpo, lente lascio che scorrano tra le gambe, entrambe sostano intriganti sulla fica, le dita sfregano l’umido intimo. Mi abbandono ai miei tocchi, carezzo un corpo in fermento, la sento tremare, è altissima l’eccitazione.
Non sto godendo con una donna, è il mio essere femmina che invoca il suo piacere, è il mio diverso io che lo desidera, che lo vuole!

È come stessi vivendo quel delirio con le mie sapienti ed esperte mani concedendomi alla sua fantasia con l’ardore di una ritrovata passione.

Le mani tra caldissime cosce e, oscena cedo. Un dito scivola dentro di me, più volte, mi possiede.
Sussulto, sconvolta dal piacere, con un lunghissimo sospirato “ssssssiiiiiiiiii....” godo!
Il corpo scosso da un assurdo piacere, godo con tutta me stessa di un eccitante, perverso, fantastico ditalino.

Lunghi secondi di totale assenza, mi ci vuole un bel po’ per tornare padrona del corpo e dei miei pensieri.
Una nuova paura assalirmi davanti al momento di una mia debole reazione. Un attimo e la mamma è diventata donna, con il terrore che diventi sempre peggio. Mi scuoto e trovo la forza di rifiutare di trasformarmi in femmina!

Sentirmi sporca e voler chiudere tutto non prima di scorrere il racconto e, nel leggere il post lasciato dagli autori, l’atroce dubbio diventare certezza! Il mio amorevole ragazzo sta attuando una strategia per godere con la sua bella, disponibile, mammina.
Le sue non sono solo fantasie, quel racconto non una semplice aspirazione, bensì una perversa idea per coronare un sogno.

Un racconto che non intende finire, che lascia i lettori in attesa di quale morboso sviluppo.
Cosa mi aspetta?
Una sola risposta: Una sicura apoteosi di sesso, trasgressione, intrigo. Un lungo viaggio verso il peccato (piacere)!

La paura sconvolgermi e chiedermi ancora come affrontarlo con la mia forza affievolirsi.
Non lotto contro lui ma contro me stessa!
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