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(BDSM) 1.5 -ritrovarmi femmina


di geppettino2003
30.04.2022    |    19.707    |    4 8.5
"Non controllo la mia eccitazione, né i miei pensieri..."
1.5 Ritrovarmi femmina

Ripercorro la mia prima sera con sopraggiungere la paura su ciò che potrebbe accadere se lo accontentassi quella sua richiesta di osare di più!
Nel mio essere sola, chiedermi del perché l’ho lasciato fare, perché non ho reagito, perché non mi sono ribellata.

Ed ora è forte la vergogna!

Ma volevo veramente ribellarmi? Quel mio intrigante passato prevalere, ed inibire ogni più giusta reazione!
Passiva complice ho contribuito al crescere della sua ricercata sfacciataggine, ne ho condiviso quel salire, avrei voluto, dovuto fermarlo. Ma non l’ho fatto!

Ora, sola ammetto che il suo fare mi ha intrigato, risvegliando emozioni scordate che, adesso, prepotentemente, scuotono il mio presente.
Davanti a quello specchio che solo poche ore fa mi restituiva l’immagine di una donna solo affascinante, sento forte il salire di un forte rossore sul viso, ed un calore diffondersi sotto il vestitino.
Con naturale fare lascio al tubino di scivolare ai miei piedi e, in equilibrio instabile sugli alti tacchi, ammiro il sensuale corpo nudo di una conturbante milf esaltato da preziose autoreggenti. Nell’istintivo gesto di coprire il nudo seno, percepisco turgidi capezzoli opporsi al fare delle mie mani.

La forza dei miei ricordi ritornare e impadronirsi di me quando, calda, mi offrivo spudorata al mio uomo condividendone l’eccitazione. Ed ora la stessa situazione di completa impotenza mi riporta, senza controllo, a quei miei intriganti momenti.

Con vergogna, un lecito, assurdo, pensiero assalirmi, in quei suoi penetranti sguardi, quelle sue delicate carezza sulle lunghe gambe, quel suo sfacciato privarmi del reggiseno, chiedermi perché risvegliare il mio essere, riportarmi ai miei ricordi, e lasciarmi sola. Scossa vorrei conoscere ora dei suoi pensieri con in mano il mio reggiseno. Non mi è difficile immaginarlo, con tra le mani foto che mi ritraggono in pose eccessivamente sensuali per una madre!
Guardo il mio essere e ammetto che mi è piaciuto subire il suo fotografarmi, naturale il farmi riprendere, spontaneo è stato il decidere di provocarlo in pose sensuali. In quei mie sorrisi chiaro il trasparire di quella mia indole nascosta di splendida troia!

Sento crescere in me un profondo senso di vergogna, misto a paura, per un qualcosa di assurdo, incontrollabile nel non riuscire ad oppormi al salire di una diversa emozione. La cosa mi spaventa, ma al tempo stesso mi tenta, mi turba e non riesco a resisterle.
Scossa da brividi che non riesco a controllare, tremori quasi scordati percorrono, ora, un diventato sensibile corpo, spezzano il respiro trovando il fulcro nel basso ventre. Il respiro sempre più corto.
Non so cosa fare ma ormai è tardi per i pentimenti.

Torno femmina!
Sto impazzendo senza neppure toccarmi!

Lascio a mani, prive di controllo, scivolare, entrambe, su di un corpo in fermento, risvegliato da una vergognosa eccitazione. Non posso ne vorrei, ma ascolto il mio ansimare, mi è difficile contenere gli effetti di una dannata eccitazione. La vergogna mi assale, ma nello stesso tempo mi invade anche l’intrigo di un corpo che invoca il piacere. Ne voglio condividere gli effetti, non mi ribello, intimorita, incapace di oppormi, ma forse non voglio farlo!

Appoggiata alla parete allargo, con fare lento, le gambe, offro a sapienti mani le mie parti più intime.
Attimi per rabbrividire!
Senza pudore, comincio a sfiorare, piano, le grandi labbra, sono pervase da caldi umori. Mi accarezzo muovendo freneticamente le mani sul mio sesso. Cerco il punto dove godere di più. È alta la mia eccitazione.
La vergogna me lo imporrebbe, ma non la ritraggo, al contrario spingo lasciando che un dito mi penetri facendomi torcere dal piacere. Poi subito due dita. Senza più controllo, non riesco a fermarmi, muovo le dita dentro di me provando un malsano piacere.
Gli occhi chiusi aumentano la mia, perversa, eccitazione.

Mi rivedo e mi masturbo, lo ascolto e mi possiedo. Non controllo la mia eccitazione, né i miei pensieri. Mi è difficile contenere i miei gemiti, il respiro si spezza in gola, continuo a scoparmi, mi scopo con violenza, abbandonandomi ad un intenso orgasmo con un piacere mai vissuto.

Accovacciata su me stessa, la mano invasa dalla mia lussuria, senti forte salire il bisogno di un uomo.
Lentamente subentrare il dubbio che in quei suoi pensieri vi sia altissimo il desiderio per un mio diverso essere e di un suo diverso ruolo. Nel suo scritto il chiedermi qualcosa in cambio, e sperare di ottenere quel qualcosa!

Lui non essere figlio ed io non esserne madre….
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