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Zia Angela Vs zia Valeria


di geppettino2003
19.11.2021    |    57.214    |    12 9.4
"" Zia Angela sta materializzando il suo desiderio, una voglia repressa da chissà quanto tempo, c’è passione nel suo sontuoso pompino..."
Zia Angela, semplice e, apparentemente, bigotta, sorella di mamma, ma tutto il suo opposto. Morbida nella sua anonima figura, donna senza frivoli, 54 anni, discreta, e riservata, specialmente nel vestire. Occhioni neri, vispi, accompagnare lunghi capelli neri morire su di un enorme seno di cui posso solo immaginare la, sicura, fantastica morbidezza.

Zia Valeria, esuberante femmina, sorella di papà, di lui tutto il contrario. Fisico imponente, asciutto, prorompente nel suo naturale essere provocante. Mente finissima, sa cosa vuole e come ottenerlo, ed il fisico le è complice. 60 anni appena compiuti ma grazie a lunghe, e costanti, ore di palestra, ne dimostra, sicuramente, dieci in meno. Corti capelli biondi a caschetto, occhi chiari, nell’espressione del viso identifico il sicuro essere una intrigante gnocca.
Le piace esibirsi, proporsi nel suo essere gran femmina ben consapevole di cosa suscita, e legge, in sguardi concupiti.

Vivere nello stesso complesso, autonome villette bifamiliari, le consentono di condividere molto del loro tempo, praticamente mai sole, più intime amiche che semplici cognate.
Si confidano, si danno conforto, complici si tutelano a vicenda. Oddio, se devo essere sincero credo sia più zia Angela a coprire le, costanti, leggerezze dell’ultimo periodo, della trasgressiva cognata.

Io vispo sedicenne, vezzeggiato e coccolato da entrambe. Essere il più piccolo nipote maschio, nella cultura della gente del sud, porta molti vantaggi, e nel fare di zia Angela mi crogiolo alle sue particolari affettuose attenzioni, sempre disponibile a giustificare i comportamenti, e gli atteggiamenti, del viziato nipotino.

Scuola chiusa, fallito la DAD, cessato il duro lockdown, tornati in zona gialla, un conclamato caso di Covid, fortunatamente asintomatico, di zio Giuseppe, ci obbliga ai lunghi giorni di, imposta, tutela sanitaria.
La notizia della positività di
ci raggiunge mentre si era andati alla casa a mare dove, forzatamente, ora, ci aspetta un lungo periodo di quarantena.
Fortuna ha voluto che prima del nostro arrivo si facesse una lunga sosta all’ipermercato per attrezzare la dispensa per l’imminente stagione estiva.

All’esito negativo dei tamponi, inizia così un dovuto lungo periodo di forzata convivenza imposta. Isolati dai nostro cari, dai rispettivi mondi e dal quotidiano fare.
I mie, pur preoccupati, tranquilli nella considerazione che, la forzata clausura, ha solo anticipato di una settimana il mio trasferirmi a casa con le zie in attesa delle loro ferie.
Un grande fratello non voluto, ne cercato, certamente subito al quale mi approccio con il fastidio, e la rabbia, dell’essere rinchiuso in quattro mura, senza amici, senza pc, poco segnale di rete, e, per quanto piacevole, sotto le grinfie delle ziette.

Ci ospita la villetta al mare di zia Angela, circondata dal verde di una varietà di piantumazione mediterranea, alte recinzioni ci isolano dal mondo esterno e, in particolare modo, da possibili sguardi indiscreti. Un bel giardino, non grande ma comunque capace di ospitare una comoda piscina asservita ad un bel solarium.

La prima considerazione: il tempo deve pur poter passare!
Superato il primo momento di sconforto, un paio d’ore per
definire, in casa, i rispettivi compiti. Io occuparmi dei piccoli, e possibili, lavori di casa , avrò la piscina da riempire, il giardino da sistemare, il patio da pulire ed il solarium da attrezzare.
Zia Valeria occuparsi di pulire casa, e doverlo fare anche senza che la si sporchi.
Zia Angela dedicarsi alla cucina. Lei, brava nei suoi manicaretti, deliziarci con pranzi frugali e cene pantagrueliche.
Ciascuno di noi si organizza secondo la scansione dei propri tempi.
Zia Valeria ama, al mattino crogiolarsi a letto. È lento il suo collegarsi al mondo che la circonda. Zia Angela è, invece, mattiniera, già alle sette sfaccenda in cucina. Io mi regolo secondo il momento!
Ma il tempo sembra non passare! Occorre sforzarci per trovare qualcos’altro da fare per riempire i nostri vuoti.

Lunghe ore assieme e, più presente ai loro momenti, inevitabilmente, entro nelle loro confidenze. Assisto, quindi, ai loro colloqui, quasi al limite dei litigi.
Zia Valeria pungola spesso la cognata, per il suo essere sovrappeso che nasconde la sua femminilità in un anonimo proporsi. Censura anche l’atteggiamento remissivo, biasima il suo accettare, in maniera passiva, il trascorrere del suo rapporto di coppia.
Angela, di contro, rimprovera Valeria quel suo ostentare, il procace seno, rigorosamente forzato in camice slim, così aderenti che i bottoni devono lottare con le asole per non cedere.
Ed io essere, mio malgrado, coinvolto alla, pronta, considerazione che con il seno che si ritrova, indossare indumenti larghi la farebbero apparire grassa, vanificando così i suoi sforzi in palestra, i lunghi giri in bicicletta e le sue costanti attività di footing.
Rivolto a me: “Non ti pare?”
Impacciato, e con un chiaro rossore diffondersi sul viso, ammettere delle ragioni della bella zietta.
E siamo solo al secondo giorno di prigionia!

Al terzo mattino il mio fare si è già concluso, e non so come riempire l’ozio di un’altra lunga giornata. Approfitto della disponibilità di zia Valeria per chiederle di parlarmi di zia Angela.
Nelle sue parole avere la conferma di una donna rinunciataria che si accontenta del suo avere senza nulla pretendere o volere, insoddisfatta del suo ruolo di moglie. Aver compensato quei momenti che trasformano la donna in femmina, da moglie in amante, nell’amorevole fare di mamma per i figli, miei coetanei.
Il convincimento di zia Valeria che, per la cognata, è stato un matrimonio forzato per la voglia di essere madre. E oggi quel ruolo si è dissolto dal momentaneo contatto con gli amati figli.
L’ultima sua riflessioni mi lascia basito: “Sai ieri sera ho sentito il lento trascorrere delle ore in una sua lunga notte insonne…”

Un paio d’ore ed approfitto di un attimo di pausa nel fare di zia Angela ed avere l’opportunità di chiedere maggiori notizie su zia Valeria.
Nel nostro chiacchiericcio ho la conferma di un peccaminoso passato di ragazza frivola, ed esuberante, forse un po’ leggera. Per questo subire il ritrovarsi etichettata, lei infischiasene nel volere divertirsi anche ai limiti dei più consoni comportamenti di una ragazza del profondo sud.
Apprendo del suo matrimonio riparatore, il dover pagare lo scotto del sollazzo vissuto, ed offerto e, con la giusta malizia, circuire, anche per interesse, il classico stronzetto di turno.
Anche lei una chiosa finale piuttosto sibillina: “Valeria non ha mai abbandonato quel suo passato che ancora impera, incidendo, nel suo rapporto di coppia, e io non riesco a farglielo capire…”

Mi è chiara una punta di invidia nelle sue parole. Non la condanna ma mi è certa la sensazione che, se potesse tornare indietro, con le giuste occasioni ed opportunità, le sarebbe piaciuto emulare l’amabile spirito libertino della cognata, trasformando quel suo sciatto essere. Voler, poter, trasgredire ma non esserne capace, sicura colpa dell’immagine che si è data e che ne inibisce la reale possibilità.

Ricevere le rispettive confessioni e, nel crogiolarmi al sole, stimolo il mio ricercare i motivi nelle, possibili, singole, sicure, insoddisfazioni di coppia.
Il mio pensiero ai rispettivi mariti.
Zio Giuseppe, uomo di Valeria, egocentrico ingegnere, il classico, io sono, io faccio, io dico. Un rompi coglioni di primo livello. A questo si aggiunge l’essere logorroico.
Ho forte il dubbio che se parlasse di meno e scopasse di più potrebbe calmare quei bollenti spiriti che mi appaiono palesi negli atteggiamenti della calda mogliettina.
Zio Rocco, anche lui tecnico, ma per la P.A. Per me un grande! Ogni scusa è buona per state lontano da casa.
L’arrivo della stagione estiva è il viatico per il suo più grande hobby. Lunghi giri in moto dal profondo sud verso le capitali del nord. Attualmente in viaggio verso Reykjavik.
Dei problemi di casa della moglie se ne fotte così come credo, è tanto, che non se la fotti, fottendosene delle sue voglie!

Intanto il tempo trascorrere senza sapere cos’altro fare se non interminabili ore assente davanti alla tv, con la mente arrovellarsi tornando a quelle confessioni. Mi assale, forte, il dubbio che entrambe subiscano il rispettivo rapporto e, attualmente, vivono un periodo di intima crisi di coppia.
Nelle mie lunghe ore di vuoto da colmare, cercare possibile riscontro a più di una fantasia crescere, coinvolgermi, vittima del proliferare degli ormoni.

Il pomeriggio del nostro quarto giorno, offrirmi una prima occasione nel poter disporre dello smartphone di zia Valeria lasciato incustodito sul tavolo in giardino. . Una sua foto sul display, l’ammiro con un succinto due pezzi zebrato uscire dall’acqua emulando, con fare naturale, la splendida figura di Ursula Andress nel film - Licenza di uccidere - della saga 007. Occhiali a specchio, lunghe tornite cosce, mani comprimere l’opulento seno.
Zia Valeria è veramente una splendida fica!
Pochi secondi, e non poter avere la possibilità di cercare ulteriori, sicure. trasgressive immagini che, furente, zia prende dalle mani il suo Smart, con una reprimenda che mi appare esagerato subire.
Forte il convincimento che in quel telefonino si possa nascondere più di un intimo segreto. Nel subito dopo ritrovarmi un duro uccello che sfacciato si erge dal largo boxer, lasciandomi la difficoltà di nasconderle i prorompenti effetti. Inevitabile, per il mio giovane essere, cominciare a soccombere alla fantasia. Lenta cresce una infatuazione per lei, con quella immagine che incentiva i zozzi miei pensieri.
Nel lungo, dopo, solitario trascorrere dedicarle, chiuso in camera mia, per la prima, volta una perniciosa, eccitante, fantasia e, sussurrando il suo nome, SBORRARE!

I giorni a seguire il mio accostarmi a lei, cercare il suo corpo, sfiorarlo sfrontato, non riuscire a governare un cazzo che, libero, continua a modellarsi nel largo boxer, rendendole palese la mia forte eccitazione. Il suo non reagire quasi autorizzarmi a sfidare la sua, intima, voglia di cazzo!
Di contro zia Angela, la cui presenza è diventata costante, accorgersi del mio fare ed arrossire al mio compiacermi alle mie provocazioni nei confronti di zia Valeria.
E, nel nervoso suo reagire, nell’espressione la censura della mia sfacciataggine. È come se nel suo controllarmi a distanza, ci sia, ferma, l’intenzione di inibire ogni mia, possibile, strategia.

Gli ampi spazi di casa vuoti, il lungo tempo a disposizione, la loro costante presenza e, vittima della mia fantasia, mi dedico ad un piacevolissimo sollazzo. Con difficoltà riesco a ricucirmi spazio, e tempo, per tirarmi sontuose seghe e, volutamente, lasciare che l’essenza del mio copioso seme si diffonda in casa e, poi seguire Zia Valeria, con lo straccetto in mano, volermi interrogare e nello sguardo di Zia Angela, l’intenzione di redarguirmi.
Ed io voler capire!

Nella mia, avviata, strategia cercare, quindi, nelle lunghe notti, lente nel loro trascorrere, intriganti riscontri. Non mi è facile prendere sonno dopo ore di apatiche situazioni nei quali si inseriscono continui momenti di trasgressive fantasie.
Il grande terrazzo mi offre, al buio del primo caldo estivo di fine giugno l’opportunità di soddisfare, in piena libertà, la cresciuta voglia di sborrare tranquillo!
La luna piena mi consente di spiare il sonno della mia desiderata zietta.

Dover passare dalla camera di Zia Angela per avere conferma del suo continuare, anche di notte, nel suo essere femmina anonima. Il suo sembra un sonno agitato Il florido corpo nascosto da un largo pigiama. Di fianco, di spalle alla finestra semichiusa, una gamba raccolta, braccia distese mi soffermo ad ammirare un culo che, invero, mi appare invitante è intrigante il disegno di due belle grandi chiappe, al punto che il voglioso cazzo reagisce con una immediata maschia frustata.

Solo pochi secondi per spostarmi alla finestra della cognata, mio vero interesse. Zia Valeria è coperta solo da un leggerissimo baby-doll bianco dalla cui trasparenza noto la intrigante lingerie che ama indossare.
Una rossa brasiliana esalta un culo da favola. Lunghi minuti in attesa, con la mano che inizia a trastullare il già duro cazzo. Al buio fantastico su quell’eccitante corpo, ed aspettare, finalmente, il suo girarsi, un attimo per sottrarmi ad uno sguardo assonnato, e poi ammirare tutta la procace consistenza del provocante seno proporsi nel suo maestoso essere. Seguo il plastico gonfiarsi di mammelle enormi, sode, al ritmo di cadenzati, lunghi, respiri.

Irresistibile sale la voglia di sbattere il durissimo cazzo, appoggiata la schiena alla parete, lo sguardo su quell’eccitante figura, la mente viaggiare sulle più sporche fantasie, il cazzo sfoderato nella sua massima potenza, stretto nel pugno e pesto forsennato, tremando, in poco libero sborra con una violenza inaudita. Schizzi corposi, lunghi, densi, continui e ripetuti sporcano il pavimento davanti a me. Per quanto tenti, mi è difficile contenere il mio gemere che, al silenzio della notte, sembra un urlo di piacere!

Ancora lunghi minuti per bearmi di quel porco ficone, e Morfeo richiamarmi alla mia realtà.

Svuotato, quasi barcollando, ripasso dalla finestra di zia Angela per un ultimo sguardo ad un meraviglioso culo pieno, tondo, morbido che, ammetto, meriterebbe più di una particolare mia, intima, dedica.
Il suo sonno è diventato smanioso. Le braccia distese in avanti, le mani protese quasi a contatto con un cesto che fa capolino sul comodino. Un cesto che contiene i suoi principali alimenti, curve banane, lunghe carote e duri cetrioli. Le dita muoversi, sfiorare punte dure, ed ascoltare un, sussurrato, lamento…

E sta per passare la prima settimana.

Il mio svegliarmi piuttosto tardi. La casa è già in movimento, zia Valeria è già indaffarata. Secchio, palo e straccio, china davanti alla sua finestra, lava il pavimento.
Stamattina è particolarmente sexy, non volgare ma provocante. Un alto sandaletto, un aderente toppino giallo contiene la favolosa quinta di seno, cortissimi hot pants lasciano al sole di accarezzare le tornite gambe, e a delicate chiappe gonfiarsi, alternativamente, al suo plastico ancheggiare.
È la conferma che zia Valeria sa essere la femmina che invoglia le mie più erotiche fantasie.
Mi vede, sorride, ma mi preoccupa il suo fare!

Ma è un’altro il mio pensiero. Ho in mente ancora quell’invitante culo di zia Angela. La trovo in cucina, indaffarata, non si accorge della mia presenza. Finalmente un po’ di colore arricchisce la sua figura. Le è bastato un variopinto intrecciato morbido pareo, per rendere onore al suo morbida corpo diventato, in poco, molto più femminile. Una sbarazzina coda di cavallo invita a seguire spalle lisce. Zia Angela volesse, saprebbe esaltare le sue morbide forme, potrebbe essere una femmina con la F maiuscola, e oggi ha un certo non so che che la rende particolarmente sensuale e, perché no, nel suo essere, anche piuttosto desiderabile!

Seguo nel suo naturale chinarsi l’esaltare chiappe che, sembrano, chiedere di essere sfiorate, accarezzate, baciate, e non solo! A quel culo il merito della mia prima folle erezione della giornata. Nel girarsi resto affascinato dal suo procace seno che, ammiccante, sembra voglia debordare dal particolare incrocio della scollatura, lei accorgersi della mia presenza e schernirsi davanti al mio piacevole, interessato, sguardo, scuotersi, quasi scomposta, alla imperiosa sferzata di un cazzo che non ho saputo controllare.

La contemporanea presenza di zia Valeria per chiedermi di riempire la piscina, ed attrezzare il solarium, per un pomeriggio da dedicare al primo sole, spezza ogni mia perniciosa fantasia.
Giusto il tempo della colazione, con entrambe le ziette guardarsi, riprendere un compìto fare nello scrutarmi.
Minuti per poi ritrovarmi nel bagno della camera di zia Angela per lasciarle, sfrontato, l’odore della mia eccitazione a lei dedicata. È al suo culo il merito del mio potente schizzare!

Le ore passare e il solito frugale pasto offrirmi l’opportunità di sguardi enigmatici tra le cognate. I vispi occhioni di zia Angela cercare risposte nell’opporsi allo sguardo sorridente, e sornione di zia Valeria. A tavola aleggia una strana tensione, ed io interrompo quel loro discorso privo di parole per confermare che è tutto pronto per un primo pomeriggio di sole.

Solo pochi minuti e statuaria il proporre il suo fisico con indosso quell’accattivante costumino zebrato che sa come esaltare un corpo perfetto. Non ho mai visto zia Valeria così intrigante come adesso. Ray-ban scuri a specchio. il ventre piatto sembra scolpito, il maestoso seno, quasi costretto dal reggiseno, pronto ad esplodere. Nel suo intercedere lasciare ammirare un desiderabile fondoschiena che definire invitante è riduttivo.
Unica nota stonata, scarpe da jogging sottraggono erotismo, e sensualità, ad un corpo che merita essere sbattuto con la più zozza volgarità

“Angela ci fai compagnia?”
“No!”
Ferma nel negarsi!
“Deve pur esserci qualcuno che anteporre il dovere al piacere”
Dura nel rispondere!”

Uscendo ascolto l’inutile attacco della cognata sulla opportunità del suo proporsi in presenza di un ragazzo possibile vittima dello schizzare degli ormoni. Nel sorridere malizioso di zia Valeria la silente risposta.

Solo secondi, per aprire l’ombrellone, sistemare la stuoia a terra, e avviare una sua, intrigante, sessione di footing attorno al perimetro della piscina.
Sulla sdraio, ammiro estasiato quel maestoso seno danzare ritmico ai cadenzati suoi passettini, le natiche gonfiarsi passo dopo passo, il culo ondulare.

Lasciato lo Smartphone sul tavolino, c’è una nuova foto sul display. Conturbante la sua figura! Stesa sulla battigia. Il corpo leggermente sollevato, sostenuto dagli avambracci poggiati sul ghiaino, il viso reclinato all’indietro, gocce di acqua marina brillano sull’abbondante porzione del suo libero seno, le gambe leggermente divaricate, raccolte riceversi il ripetuto morire dell’onda su di un’ospitale fica.

Mi vede, stavolta mi lascia fare con un sorriso, accentuando le movenze del sinuoso corpo che, ad ogni suo passo è come fosse una sferzata su di un cazzo già gonfio. Chiudo gli occhi e il mio potente uccello è stretto il quel magnifico seno.
Non ho limiti alla fantasia.
In quel suo cadenzato intercedere ho il cozzo stretto tra le chiappe, accarezzato da muscolosi glutei, diventato ancora più duro, pronto ad incularla.
Una zozza fantasia che, naturale, porta una mano a stringerlo e scoprire di non averlo avuto mai così duro e pronto ad esplodere!

Un supplizio interrotto dalla greve voce di zia Angela impormi di darle una mano in cucina. Timoroso che possa accorgersi del mio stato, un rapido passaggio sotto l’acqua fredda della doccia per avere la scusa di cingere, ai fianchi, un complice telo.
Rossa in viso, impacciata, “Stasera ho proprio voglia di una gran bella pizza…”
per questo chiedermi di salire su di un predellino nella piccola dispensa per prendere l’occorrente necessario al suo cucinare.
Bastano tre alzate per averla alle mie spalle con il viso all’altezza del mio bacino.
Porgerle quanto indicatomi mi offre l’opportunità di ammirare uno stupendo seno gonfiarsi al seguire di continui respiri e duri capezzoli modellare il leggerissimo pareo che maschera un leggero nero costume che offende un’apprezzabile figura.
Mi voltassi di scatto potrei schiaffeggiare un’inespressivo viso a colpi di cazzo, convinto che il suo chiamarmi mi pare più una scusa per distorgliermi da un piacevolissimo sollazzo e, volutamente, offrirmene un’altro!

Conclusa la corsetto zia Valeria è dedita agli esercizi di stretching. A terra, gambe larghe, mani protese in avanti, il busto chino, flettere lentamente il corpo. Il piccolo triangolino di stoffa zebrata a malapena cela un ricco cespuglietto di corti riccioli neri, sicuramente, ben curati.
Ultimata la prima serie defaticante, è in piedi, gambe leggermente divaricate flette il busto sino a far toccare terra a dita protese molleggiando alternativamente le gambe l’abbondante seno sembra danzare virtuoso al suo saper fare. Poi la schiena a terra, portare prima uno, poi l’altro, ginocchio quasi al viso, un fare che lascia chiaro vedere il piccolo taglio di una mastodontica fica. Infine davanti a me, braccia a terra, stende alternativamente le gambe, ancora quel seno sembrare violentare il giardino me è il perfetto disegno del culo che mi manda in visibilio.
Mi vedo dietro di lei, le mani cingere ferme i fianchi, bloccare ogni sua possibile reazione, incularla a sangue, ascoltando il suo sconvolto grido al piacere.

Una fresca doccia le mani sembrano voler dare conforto ad un corpo che invoca piacere.
China carezza le gambe, le dita sforano la ricca fica, risalgono lente, percorrono i fianchi, stringono il seno, sul viso le dita circoscrivono le gonfie labbra, un dito sembra voler dare sollievo alla bocca.

Non resisto alla voglia che siano mie le mani ad accarezzare il sinuoso corpo, ho un cazzo dura, quasi al limite del dolore fisico.
Se ne accorge, mi guarda, nei suoi occhi più di una semplice espressione di accondiscendenza. Non è sorpresa, vi è certo di più nel prendere atto del mio esaltato stato.
Che magnifica porca!

Zia Angela, nel sorprendermi con le mani sul gonfio cazzo, che fa spavento anche a me, mi aggredisce con lo sguardo, sibila il mio nome, e redarguisce la cognata del suo esagerare, così interrompendo, sul momento, la mia altissima voglia di sborrare.

Assisto al nervoso spiattellare verso la cognata il mio morboso reagire al suo fare.
Zia Valeria, un attimo per sorridere al mio essere solo un ragazzino, giocando sulla ambiguità delle parole.
“Pensi che nostro nipotino possa mancare di rispetto alla sua zietta?…”
“Alla zia no! Ma alla troia si!!!…”
L’immediato duro, sussurrato, riscontro.

Resto solo, piegato in due per un lancinante dolore ai testicoli che, pieni, mi tagliano il fiato. Con difficoltà raggiungo la piscina e, in acqua, scarico la mia tensione. Pochi veloci colpi, secchi, continui, e sborro con le immagini di zia Valeria fisse negli occhi. Spruzzi lunghi e potenti, con il seme risalire in superficie portandosi con se la mia sofferenza.
Spontanea un convincimento: Zia Valeria mi tira da morire, ma è il gran culo di zia Angela che mi fa sangue!

Risalgo in camera, una rapida doccia per affacciarmi dal terrazzino, e vedere zia Angela in piscina, il corpo immerso nell’acqua, un braccio circoscrivere la zona dove ho abbandonato il mio piacere, l’altro sottratto alla mia vista, le labbra a pelo d’acqua. Incrocio il suo sguardo, solo un attimo di paura, forse vergogna, ma non si sottrae al mio interessato guardare, al contrario, sembra volerlo favorire immergendosi totalmente a pelo d’acqua e, attimi dopo, riemergere con il capo reclinato all’indietro con il viso nel punto dove ho lasciato l’abbondante mio seme.

All’imbrunire le sono davanti, in cucina segue il suo impastare, ondula plastica il corpo spingendo le lunghe braccia sul piano, le mani affondano sulla morbida pasta la modellano. Sul sinuoso morbido corpo un leggerissimo pareo nero, la cui trasparenza accompagna il suo fare. I lunghi capelli neri, ancora raccolti nella sbarazzina coda di cavallo, esaltano i movimenti del grosso seno che, nudo da costringimenti, sembra pronto a trasbordare dalla scollatura,
Vedermi e, per la prima volta, seguire il suo sorriso che interpreto come invito a fermarmi.
Frastornato, un turbinio di pensieri, immagini, fantasie, scuotono il mio corpo, mi immagino alle sue spalle apprezzare tutta la procace consistenza del magnifico suo seno. Ne seguo il plastico gonfiarsi ai ritmi di diventati lunghi respiri.
Un brivido mi pervade al solo pensiero del contatto di delicate labbra sul suo collo e sconvolgermi di più la certezza di poter ascoltare il suo smaniare. Mi vedo dietro di lei, le mani cingere il grosso seno, le dita cercare sicuri sensibili capezzoli, stringerli forti, al limite del dolore fisico, farla gridare nello spingere il busto sul tavolo, le mie mani tenere le sue distese, lei non opporsi al rapido mio sollevare il corto pareo, sfoderare il duro cazzo, ed incularla a sangue. Colpi forti, secchi ripetuti fino a sborrarle tra le cosce.
Fantasie di un attimo!
Nel mio guardarla, sorrido quasi sfottente, i miei occhi accompagnano i suoi tra le mie gambe dove il cazzo ha reagito scomposto alle mie fantasie, mostrando tutta la sua potenza. Quell’innocente essere, il naturale fare, l’espressione del viso trasformatosi, il diffuso rossore colorare le guance, mentre lo guarda con una espressione mista tra rabbia, sorpresa, voglia…

Una pacca di zia Valeria sul culo della provocante cognata la scuote, un attimo il suo voltarsi, quasi furente, mi lascia apprezzare forma e contorni di chiappe che meritano, veramente, grandi apprezzamenti.
Quasi assente seguo il loro conciliabolo, non ascolto parole ma espressioni di visi diversi dai normali caratteri che, sembrano volersi sfidare!

La nostra cena in giardino, io ritrovarmi al forno, zia Angela aiutarmi e la cognata ostentare il suo essere, profondamente, una bella maiala.
Tangibile mi appare il loro voler provocare il maschietto di casa. Zia Valeria si propone con il prorompente seno a mala pena protetto da una stretta bianca camicetta annodata sul nudo ombelico che mi lascia, nella sensualità del suo fare, apprezzare i contorni di brune areole, zia Angela oppone lo stratosferico culo che, morbido, ostenta nell’accentuare il suo chinarsi, magnifiche chiappe che non hanno eguali. Vittima di quel fare subisco, la paura, forse più la vergogna, che frena ogni mia plausibile, sfacciata reazione. Confuso, forte, mi riprende la voglia di sborrare!

Ed è a letto che, solo, spargo il mio seme sul corpo tra il petto il bacino, il cazzo e le gambe. Immagino siano quattro vogliose mani a farlo, e mi abbandono ad un sonno profondo imposto dall’essere esausto, mille pensieri, molte le fantasie, tante le immagini favorite da due intriganti femmine, diverse dall’essere ma, sicuramente, con le stesse voglie e analoghi desideri.
Se dal passato di Valeria posso interpretare l’atteggiamento provocatorio di una splendida troia, è in quello rinunciatario di Angela che non so darmi spiegazioni, ormai più che convinto che anche lei è donna, femmina con desideri, fantasie e voglie.

So solo che la prima settimana è passata, e mi sto consumando a pugnette!

Al primo sole del mattino, un profondo respiro risvegliarmi. Una delicata mano, a fil di pelle, sul mio petto, mi accarezza, timide dita, ardite, risalire dalle muscolose gambe, sfiorare uno splendido cazzo nel suo, mattutino, frenetico tiro che, un attimo dopo, pulsa nervoso stretto in una vogliosa mano.
“ZIA ANGELA!…”
"Sssshhhh..."
Non controlla il suo fare, intende osare!
Un sibilo che è, quasi, una frustata sulla rossa cappella.
Un solo secondo per realizzare!
Il mio respiro diventa subito corto, la vista mi si annebbia, il corpo sussulta.... e il cazzo cresce!
Lunghi capelli mascherano la sua chiara espressione di eccitazione, seminuda china al mio fianco, perso il pudore, pronta a condividere con me la sua intima voglia di cazzo, ammira una splendida verga!
Gemo!

Ancora intorpidito mi è naturale portare le mani sul suo capo che, titubante, segue quella mano sul bacino. Attimi perché labbra carnose, attratte dall’essenza di maschio rimasta sul mio corpo, accarezzino, morbose, un maestoso duro cazzo che continua a palpitare tra dita che, lente scorrono sull’intera asta.
“Oh zia si……”
Ripetuti caldi respiri muoiono sulla cappella, il cazzo reagisce furioso. Chiara mi appare la sua immensa voglia di sfidare il peccato.

"Si pendilo in bocca!…”
Sfacciata la mia richiesta!
La vellutata lingua inumidisce la cappella, mani pervase di voglia la scappellano, morbide labbra l’accarezzano e una famelica bocca la pervade di un intimo calore.
Poi ancora più sfrontato
“Troia.... Spompinami...."
Non so dove trovo il coraggio del mio essere sfacciato.
Un attimo per incrociare il suo sguardo, mi è chiara l’implorazione a non offenderla!

Impazzita la lingua tormenta un cazzo enorme, lo porta alla bocca, labbra carnose lo avvolgono, lo succhia con ingordigia. Usa le sole labbra nel suo morboso fare.

"Mmmmhhhhh...."
Un intenso gemito di piacere mi si strozza in gola.
Nel suo fare c’è, tanta, la voglia di godere. Ma senza fretta. Lo sfila dalla bocca, per lunghi secondi, ne ammira estasiata la potenza, sensuale raccoglie i lunghi capelli, lasci così che ammiri un viso pervaso dal piacere, ma sono le morbide mammelle che richiamano il mio eccitato interesse. Porca le offre alla mia bocca, chiaro l’invito a succhiare gonfi, grossi e duri capezzoli. Li mordo in modo convulso.
Un urlo, secco, materializza il salire del suo piacere.

Stringe il cazzo alla base, godendo di una visione paradisiaca, e riprende il suo sublime gioco di lingua, picchietta il cazzo con colpetti di punta sulla cappella.
Sono in paradiso!
Non controllo il mio vero pensiero
"Dio quanto sei troia!!!"
Reagisce al mio etichettarla con entrambe le mani che impugnano il cazzo, uno lo stringe alla base l'altra porta la punta alla bocca. Solo le labbra governano la mia eccitazione!
I denti mordono la cappella, scorrono pressando sul canale gonfio del cazzo.
"Sei un magnifico puttanone!!!"
È posseduta dall'eccitazione lo percepisco dall'intenso suo ritmico, ed intenso, respiro.
"Mmmmmhhhhmmmm....."

Zia Angela sta materializzando il suo desiderio, una voglia repressa da chissà quanto tempo, c’è passione nel suo sontuoso pompino.
I nostri cresciuti respiri si diffondono nella penombra della mia stanza.

La mano ben ferma sulla sua testa, tenerla e farmi scopare in bocca con movimenti, ripetuti e continui, il cazzo lentamente le arriva sino in gola, lei mantiene ferma il capo sino, a quasi, spezzarmi il respiro.

“Mmmhhhh... ti piace senti quanto è duro, dai stringilo... brava così... leccalo, succhialo…farti riempirti la bocca della mia calda sborra.”

Perso il rispetto verso la donna
esaltato dal bellissimo fare del grande pompino di un magnifico puttanone!

"Così, dai così! Sicopami con la bocca! Oohhhhh!! Aaaahhh!.. così su e giù!... lecca, brava... sei un grande troione!"

"Ooooolhhhhhhhh...."
Forti sono i gemiti di una femmina rapita da lussurie e libidine, palesemente trasformata da un vogliosissimo desiderio di cazzo. È spudorato il mio osannarla!

"Si! si... succhia! Sssiiiiii! Senti come me lo hai fatto diventare duro. Ooooohhhh! In bocca, si tutto in bocca. Mi fai impazzire!!! Siiiiii!... Aaaah!.... Si ingoialo tutto!.... Ohhhh… quanto sei porca.”

Una sensazione fantastica, vederla con il mio cazzo in bocca, succhiare quasi senza prendere fiato. Tiene le mani tra il mio petto e le muscolose gambe e fa tutto con la sola bocca.
“Succhia! Cosììììì! Dio che grande troia! Succhialo tutto! Così brava! Ancora! Puttana!!! Aaaah! Ooooh! Siiiiii! “Aaaah…. sssiiii ….. troia…… dai…. ssssiiiiiiiii ….cazzo che bocca da pompinara che hai!…. Cosìiii!!!”

Mi sta succhiando l'anima!!!....
“.... ti scopo in bocca e poi ti sborro! Troiona! Voglio sborrarti in bocca!!!! Siiiiii! Aaaah! Dai…ingoialo tutto! Succhia! Cosììì! Tutto in bocca…siiiiiiii….. fino in gola…aaaah…Ti sborro tutta! Brava!.... Oooooh!”

È una splendida porca nel suo succhiarmi il cazzo. È intenso il calore della sua bocca!

“Siiii oh.... siiii... cosiiii succhia!Ooooohhhhhh quanto sei
BALDRACCA!!!!!... “

"Troia mi stai facendo godere.... Siiiiiiii zia sto venendo ooohhhhh…mmhhh…ecco… VENGOOOO……..."

“Si… sborrami… sborra sulla tua vogliosa troia!”

Nei suoi occhi chiara l'implorazione! Definitivamente sconfitta da lussuria e libidine, cede al piacere confessando il suo vero, nascosto, essere
“Si! Voglio essere una puttana, una grande troia, il puttanone che ho sempre voluto essere…”

Con tutto il corpo, che trema, godo! Ripetuti, ed abbondanti, schizzi tutti nella sua bocca. Lo ingoia tutto alternando profondi sospiri ad intensi gemiti. Sfila il cazzo dalla bocca per farsi sporcare il viso, è lei che governa il mio piacere. Continuo a sparare sborra sul suo seno, la cappella schizza su entrambi i capezzoli.
Devastante vederla leccare il mio seme da entrambi i capezzoli di un grande seno portati alla bocca! Lecca tutto lasciando alla lingua la gioia di impazzire.
Uno splendido pompino da un magnifico puttanone!
Ancora duro adesso spetta a lei godere….

“PUTTANA!
Zia Valeria, stizzita, appoggiata allo stipite della porta, grida la sua, nervosa, sorpresa.
Una espressione di forte libidine connota il suo viso, una mano sul grande nudo seno e l’altra tra le gambe, oltre il bordo di un minuto slip. Le accattivanti sue labbra inumidirsi al circoscriverle lente dalla sensuale punta della lingua.
Avrà goduto del piacere della cognata?

Zia Angela si schernisce, scappa per la vergogna, mentre io ho, definitivamente, perso il pudore.
“Angelaè stata bravissima! Adesso fammi vedere quanto sai fare tu! Dai vieni che ho una gran voglia di sborrare anche nella tua di bocca!…”

Volgare il mio invito e, imperterrito, continuo
“… e ne hai voglia anche tu, vero?
In silenzio il suo essermi accanto, languido lo sguardo sul mio viso, un suo dito segue il contorno delle mie labbra, lo spinge in bocca, vuole che assapori il suo di piacere, inizia a scoparmi in bocca.
Lecco, con perverso fare quel dito, lo avvolgo con la lingua, e mi inebrio del suo sapore. Pochi secondi per mettersi prona tra le mie gambe, l’espressione del viso materializza una morbosa eccitazione.
Zia Valeria intende proporsi per quello che è. Un grande troione!
Si stende su di me, il sinuoso corpo abbraccia il mio, lo accarezza, si appropria del mio fermento.
Un sodo seno sul mio petto, duri capezzoli lottano frenetici con i miei, le sue punte stuzzicano entrambi i miei.
È un morboso supplizio!
Attimi, e poi lunghe, ed affusolate, unghie lente scivolano sul bacino, una leggera pressione e graffiarmi!
Sobbalzo, con un gemito in un lungo secondo di intrigante tormento. Nel suo sguardo ho la certezza di un esperto saper fare.
La lingua gioca plastica sull'ombelico, la punta sembra volerlo scopare.
Sento la sua calda saliva scivolare sul cazzo, con la mano la sparge sulla rossa cappella, sbatte nervosa sulle labbra, le martorizza, lenta le accarezza.
Lunghi secondi di un erotico fare, schiude lentamente le labbra, una avida lingua raccoglie le tracce di calda sborra ancora diffusa sulla cappella.
Geme del piacere che mi ha donato la cognata!
Attimi per appropriarsi di un cazzo, rimasto di marmo, che reagisce impetuoso all’esperto contatto. Mani vogliose lo impugnano, lo stringono, pochi secondi per soffermarsi su testicoli ridiventati pieni. Porca un suo dito sfiora, morboso, il buco del culo, mentre la punta della esperta lingua martirizza i coglioni. Ci gioca intorno con leggere pressioni, li prende in bocca, li succhia alternativamente, prima uno e poi l’altro senza smettere di masturbare un signor cazzo. Risale l'asta leccandola piano senza fermare la masturbazione.

"PUTTANONE! Succhiami!!!..."

Non ha fretta!
Con entrambe le mani sull’imponente seno,stringe forte il duro palo di carne, ne saggia il vigore, il frenetico pulsare. Solo la rossa cappella sporge tra le morbide mammelle, ogni volta che la cappella resta scoperta la lingua saetta veloce.
“Ti piace quello che la tua maialona ti sta facendo?"
"....Sssiiiiiii….. sei una splendida porca!"
Zia Valeria manifesta la sua indole di femmina troia ed esigente. Lecca con passione un cazzo che palpita impetuoso, succhia, si scopa in bocca.

“Mmmmhhhh….”

Stravolta di eccitazione, ingoia sempre più porzioni di un cazzo duro, ondulando ritmica il capo. La bocca scorre veloce accarezzando il cazzo che sento arrivarle sino alla gola.

".... Amore di zia voglio farti godere....aspetto la tua sborra....voglio essere anch’io la tua puttana…”
"....Siiiiii… una meravigliosa puttana."
Le sue mani cingono a pugno il cazzo, e la cappella resta lunghi secondi nella sua bocca.
"Ohhhh Ssssssiiiii !" È intenso il piacere.
"Succhialo, leccalo, fammi venire…!"

Coniuga sapientemente la bocca, le mani e le morbide mammelle, un intrigante dito gioca ancora sul buco del culo.
Zia concretizza il suo esperto fare, dimostra di non avere limiti nella ricerca del piacere, si dedica al mio cazzo con la voglia di goderne e quel suo dito in culo è sconvolgente.
Raccolgo le gambe contorcendo il corpo. La mano mi spugnetta, la bocca mi spompina ed un dito mi devasta il culo. Splendido!!!!
Cedo ad un devastante supplizio... e, irrigidendo, il corpo, schizzo in modo impetuoso. Furioso. Indirizza i miei caldi spruzzi in una assetata bocca!
"Put...tan...naaaaa......"
"Mmmmhhhh..." Schizzo su di un viso devastato di lussuria, lei si lascia sporcare i capelli, poi l’immenso seno, sui suoi capezzoli, prima uno poi, in rapida successione, sull’altro. Sul viso!

Lo tiene ben fermo con le mani e continua a scoparmi con la bocca.

Respira a fatica, Il piacere è forte ogni volta che passa la lingua sulla cappella il mio corpo è scosso da intensi tremori.
È stupenda mentre succhia sino all'ultima goccia del mio immenso piacere.

È l’intenso gemito di Zia Angela che richiama la mia attenzione. Seduta sulla sedia davanti al mio letto, l’espressione del viso stravolto dalla eccitazione, sussulta frenetica al piacere del suo fare. Furiosa un duro cetriolo è spinto forsennato in una fica impazzita di voglia.

Estasiato, incredulo, vedo il suo corpo tremare, l’enorme nudo seno gonfiarsi al ritmo di lunghissimi sospiri, ascolto il suo intenso gemere e seguo il suo godere con Valeria che, accanto, sfila dalla umida fica il duro cetriolo per portarlo alla bocca e assaporarne il piacere.

Ho difronte due magnifiche troie, una più porca dell'altra. Si materializza spontaneo quella mia, per quanto assurda, intrigante fantasia. Chissà che gran voglia di cazzo hanno entrambe se si sono offerte a porche profferte.
Un loro sorriso sornione accompagna la certezza che in casa ho due femmine da chiavare con un cazzo che deve essere capace di mandarle in paradiso.

Chiudo gli occhi e rivivo l'eccitazione procuratami dalle mie zie, ascolto la voce imperiosa di zia Valeria:
“Sai zio Giuseppe è ancora positivo…”
Subito quella, ancora, tremula, e piena di sensualità, di zia Angela
“…e Rocco impiegherà tutta la settimana a tornare da Reykjavik…”
Ed io aggiungere
“…e da domani torniamo in zona rossa…”

Mentre zia Valeria trasferisce alla bocca della conturbante cognata il sapore del mio di piacere, è appena iniziata la seconda settimana di un piacevole supplizio…adesso ho due culi da sfondare!
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