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Amore nostro figlio sta crescendo... (3)


di geppettino2003
23.10.2013    |    57.654    |    4 9.6
"Apro gli occhi ed è mio marito! Un cazzo tesissimo stretto in una mano sul quale tira come un ossesso..."
“Ogni cosa si tramuta in piacere quando si pratica spesso. In ciò sta uno dei più importanti segreti dell’esistenza”
Oscar Wilde

Ancora una giornata a mare con ancora vivo il turbamento di ieri sera.
La giornata è splendida, il primo sole scotta già e non può bastare frescura dell’acqua a darmi ristoro.
Rivivo la mia notte. Una notte intrigante e trasgressiva. Una notte insonne non per quello che è successo, o meglio che ho fatto, bensì per quello che avrei ardentemente desiderato fare. Una notte trascorsa scopando immaginando di godere della focosa passione del mio ragazzo.
Gianni ha dato il meglio di se, ma prendo atto che non mi basta più la sua foga.
Oggi, in particolare, faccio fatica a contenere uno crescente friccichio che dal basso ventre risale infido al cervello stimolando la mia immaginazione. Stanotte ho certamente goduto ma prendo atto che sono ancora maledettamente eccitata!

Elvira stamattina mi ha raggiunta presto in cucina, con Andrea, sono rientrati con il sole che faceva già capolino. Ci siamo guardate in assoluto silenzio. Nei suoi occhi due conferme: - la prima che ieri notte, talmente presa dal suo incestuoso amplesso, non si è accorta delle performance con mio marito a così poca distante da lei, la seconda, e che è veramente un troione -.
Pochi minuti e poi ha inteso girare tra le bancarelle del mercato rionale alla ricerca di non sa nemmeno lei cosa, mentre io, dopo una doccia ristoratrice e un buon caffè, ho preferito scendere in spiaggia per restare sola con i miei pensieri, mentre Andrea è già alla sua mattutina lezione di surf.

Andrea, sulla tavola del surf non molto lontano dalla battigia, ha appena finito la sua lezione, avvicinandosi con gli occhi richiama la mia attenzione. Senza controllo corro in acqua a raggiungerlo.
Un brivido intenso e non solo dovuto all’acqua fresca sul mio corpo.
Il mio ragazzo si avvicina saltando dal surf nel mentre le mie braccia si appoggiano alla sua tavola
“….mamma vuoi… venire.. con me ”
nel suo sguardo intenso leggo, sottile, una intenzionale provocazione
“e dove vorresti portarmi….”
una risposta ambigua seguendo con lo sguardo il suo posizionarsi alle mie spalle
“prova ad immaginarlo…ti porterei in paradiso”
è immediato il sentire le sue mani risalire dall'acqua il mio corpo e cercare il mio seno, le dite si perdono repentinamente tra già grossi capezzoli, e percepisco distintamente il suo uccello farsi strada tra le mie cosce, e crescere morboso. Cerca un perverso contatto!
Sussulto ma riesco a sottrarmi all’intrigante abbraccio allontanandomi subito da lui
"con te corro il rischio di finire all'inferno…"
Ride allontanandosi con il surf mentre, turbata, torno al mio telo, senza riuscire a scacciare l'emozione di crudeli carezze rubate al mio corpo, con inaudita sfrontatezza, da mio figlio.

E' ormai certo. Sarà inevitabile il mio consapevole cedere all'oblio dell'incesto! Non so come, ne quando, so solo perché. La mia debolezza avrà certamente il sopravvento. E' solo questione di tempo. Ma non posso consentire quella sua spudorata sfacciataggine!
Scossa si acuisce quella sensazione di piacere che ha morbosamente pervaso il mio corpo quando, stanotte, ho goduto pensando che fosse quel suo magnifico uccello a sbattermi forsennato.
Ma mi distrugge il pensiero che a soccombere sarà il mio coniugale rapporto. Gianni non merita il mio tradimento.
Ed è questo mio assillo che frena, bloccandolo il mio istinto carnale. Lui ha ben percepito questa mia debolezza e la conferma è tutta nei suoi sussurrati inviti ad apprezzare lo splendore del corpo di mio figlio rapito dalla lussuria. E' assolutamente vero che il nostro partecipare al fedifrago amplesso tra il mio ragazzo e sua sorella è stato bellissimo, ed i suoi subliminali messaggi hanno solo stimolato il mio essere troia. Ma una cosa è vivere la trasgressione una altra è subirla.
Tutto è nato per quelle mie preoccupazioni di mamma che, in poco, si sono trasformate in un intrigante gioco che mai avrei immaginato mi portasse a fantasticare su di una insana depravazione.
Amo mio marito, e non farei niente per ferirlo, ma amo anche me stessa, e il mio corpo arde di un assurdo desiderio.
Ed ora vivo con i miei dubbi e le mie preoccupazioni, prigioniera di questo dilemma lasciando che il sole continui a baciare un corpo fortemente accaldato e morbosamente eccitato.
Ad occhi chiusi immagino la mia lingua scorrere sul suo cazzo, fantastico all'attimo in cui sazia la mia sete di sesso… sola sussulto nell'immaginare il suo bell'uccello dentro il mio corpo. Sono preda dalla voglia di farmi scopare selvaggiamente dal mio ragazzo e poi dedicarmi al muscolo teso di Gianni eccitato dal mio renderlo partecipe del nostro piacere.
Persa in quel turbinio di sesso e perversione, scopro di avere un sogno che trascende il lecito per sconfinare nel morboso.
Quel morboso di cui prendo atto. Stanotte mancava Andrea tra di noi!

Attorno a me lentamente la spiaggia si ravviva di un vociare diffuso, e a me non va di condividerne gli effetti. Decido di andar via. Annodo il variopinto pareo in vita, e con il corpo in fermento risalgo verso casa.
Un sms a Gianni
“ho voglia di te dammi mezz’ora e poi raggiungimi”
E' come se sentissi l'obbligo morale di offrirmi per una ultima volta con tutta me stessa, forte e determinata, prima di diventare debole e volubile. Gianni merita un ultimo momento di intimo piacere. Si perché, ormai è certo, a breve non sarà più così!
Risalendo incrocio lo sguardo ambiguo del mio uomo che dal solarium, sorseggiando un caffè, mi mostra il telefonino, segno della sua piena accondiscendenza al mio accattivante invito.
Rientro nel nostro confortevole bungalow. Lascio sul divanetto del soggiorno il pareo privandomi contemporaneamente del reggiseno. In camera civettuola apprezzo dal grande specchio il disegno di un corpo che sa di essere intrigante. Subito una doccia, una cosa che non sopporto è la salsedine addosso. Lunghi minuti sotto il getto continuo di un acqua fredda che è un toccasana, rinfresca il corpo e distoglie la mente.
In piena libertà, in camera con il solo telo a cingermi i fianchi, comincio a massaggiarmi il corpo godendo della frescura della mia crema idratante. Ammiro, maliziosa, allo specchio un seno dall'accattivante disegno, tonico nel suo mantenersi su. Un culo armonioso ed invitante che si sostiene ammiccante su lunghe e ben tornite gambe.
Sussulto pensando che, a ragione, mio figlio mi vede come una gran bella fica.
E' strano come riesca in questo momento a coniugare due aspetti del mio essere moglie e amante. Ancora pochi minuti e sarà ancora sesso estremo!

Un piede sul letto e la crema idratante da immediato sollievo ad una pelle rinsecchita dal sole. Dal polpaccio avvio morbide carezze, le mani scorrono lente su e giù, una prima volta una seconda ed ancora, sempre più lentamente. Le dita, con leggeri tocchi sfiorano una pelle che lentamente diventa vellutata. Continuo risalgo sulla coscia, la parte superiore, quella esterna, poi senza fretta alla parte interna. La leggera pressione delle dita mi scuotono quando mi avvicino all’intimo. Un particolare momento di intenso perverso pensiero.
Ma posso pazientare!
Ancora la mano ad accarezzarmi dolcemente la pelle, la sento liscia al tatto. Adoro coccolarmi.
L’asciugamano abbandona la sua stretta e mi lascia completamente nuda. Sull’altra gamba ripeto con delicato impegno gli analoghi movimenti, le dita gioiscono della mia pelle, l’esterno della coscia, la parte superiore, ed ancora l’intimo incrocio.
Stavolta è un fremito, ed il mio corpo trema!
Un sms mi distoglie dal mio sollazzo. Lo leggo immediatamente
“qualsiasi cosa tu stia facendo Andrea ti sta spiando con il suo magnifico cazzo stretto tra le coppe del tuo reggiseno … continua…, mi sto eccitando come un maiale!....”
Ma se Andrea era a mare!
Di soppiatto uno sguardo verso lo specchio, caspita lo vedo. Seminascosto dalla porta, è praticamente alle mie spalle. Tra le sue mani le coppe del mio reggiseno a malapena celano un uccello imperioso. E' vero tira su un cazzo enorme. Sento intensi i suoi occhi su di me! Non sembra avere fretta godendosi il mio culetto e, riflesso allo specchio, l'intera mia figura.
È forte il sussulto che mi da la sua presenza. Vampate di calore infide, immediatamente, dal mio intimo risalgono al cervello sconvolgendomi la mente. Percepisco un devastante calore riscaldarmi le cosce.

Non so cosa guida la mia mano ad attivare la funzione video del cellulare nel mentre lo appoggio sul comodino accanto a me, in posizione tale da riprender me in primo piano e, alle mie spalle, inquadrare lo spudorato fare di Andrea.
Sul comodino ancora quel giochino erotico di Elvira. Chiudo gli occhi e, in un attimo, rivivo il trasporto carnale che l'ha coinvolta, e tutto stimola la mia erotica fantasia.
E' il momento che ne gioisca anche io….e non solo!

Riprendo a giocare con il mio corpo consapevole che la sua posizione gli consente di restare affascinato da frivolo ciuffetto che adorna la mia intimità.
Prona, e con entrambe le mani, friziono con insana sfacciataggine le gambe, dalle caviglie risalgo all’interno delle cosce, il procace seno accompagna i miei plastici movimenti.
Massaggi volutamente a fil di pelle che ripeto più volte.
La sua presenza stimola la mia perversa fantasia, le mie carezze diventano ancora più sfacciate. Alterno, provocatoriamente, leggere pressioni sulla pelle, a delicatissime carezze. Movimenti ricercati che poco hanno di materna innocenza.
Mi offro troia mentre contraggo i glutei.
Incentivo il suo perverso fare mentre è devastante l'eccitazione che si impadronisce di me.
Risalgo lentamente sui fianchi accarezzo il seno. Mi soffermo, i capezzoli oppongono resistenza alle mie dita tanto sono diventati turgidi.
Lentamente, con quella sottile provocazione che solo noi donne sappiamo accentuare, con fare da gran puttana gli offro in visione il mio prorompente seno, le mani provocatoriamente stringono le mammelle accentuandone, volutamente, il volume, gioco davanti a lui leccandomi morbosa i gonfi capezzoli.
Immagino come gli piacerebbe farlo lui!
Gli offro la maestosità di bellissime mammelle che ad arte, spudorata, faccio danzare davanti allo specchio per offrirli sfrontata a lui. Percepisco i primi sottili suoi gemiti che stenta a contenere.
L’espressione da troia del mio viso, riflessa nello specchio, evidenzia che la sottile linea di demarcazione che separa il piacere dal godimento sta per essere oltrepassata!
La mia lingua cerca di restituire frescura a labbra che l’arsura ha rinsecchito. Primi tremori si diffondono su tutto il corpo. Ormai sono succube del mio piacere.

I miei movimenti diventano ancora più lenti, la mia azione ancora più coinvolgente diventando magistralmente erotica.
Non do alcun peso al fatto che sono morbosamente eccitata davanti a mio figlio così, tangibilmente, accettando le mie debolezze di femmina in calore. Con intimo coinvolgimento, mi offro ai suoi occhi, mentre spudorata comincio e rendere tangibili anche i miei gemiti rapita da un incestuoso piacere. Con fare da zoccola, china agevolo la sua visione verso il nero triangolo del suo insano desiderio. Le mani tra le cosce e mi scopro terribilmente bagnata dall’assurdo piacere che sto regalando a mio figlio.
Lenti i minuti, durante i quali, morbosamente, accarezzo ogni centimetro della mia pelle.
Il respiro diventa estremamente corto, il corpo è tutto nelle mie mani, sento fremere ogni millimetro di delicata epidermide che, sensibile, vibra ad ogni mia carezza. Sapere che lui è lì alla mia mercé, e che suo padre lo sta guardando eccitato, esalta la puttana che è in me. E la lussuria, che ormai pervade il corpo, mi porta a gemere bisbigliandone il piacere.
Aspettavo il mio uomo per un intimo e trasgressivo momento di sesso e adesso sono impegnata a dare ristoro ad un desiderio di sconsiderato amore.

Le dita, sempre più padrone del mio corpo, sfacciata divarico lentamente le grandi labbra, lascio scivolare tra di esse il dito medio, accarezzo l’intima fessura, poi l’indice e subito l’anulare. Tre dita pervase dai miei umori. Sono eccitatissima così tanto che mi offro troia, spezzando sempre di più il mio intenso respiro. Rendo tangibile tutto il mio piacere mentre delicatamente mi possiedo.
Sento l’esigenza di stendermi sul letto, offrendogli la paradisiaca visione di una splendida mamma in calore. Mi sento porca mentre guardo verso la sua posizione, riesco ad intravedere il suo potente cazzo avvolto dal mio reggiseno. Seguo il suo smanettarsi godendo di sensazioni sconvolgenti. Ed il grande letto ospita un corpo in fermento.
Un pensiero mi sconvolge : - Non riesco ne voglio credere che il mio uomo desideri esser fatto becco dal suo ragazzo. -
Ma è solo un attimo!
Le mie intime carezza si fanno più ardite, mi sto masturbando. Prima delicatamente, e poi sempre più velocemente e, a cosce oscenamente divaricate, gli offro tutta la libidine che latente mi è cresciuta in corpo. Perversa gemo!

La parte porca che è in me subdola si sta materializzando in un corpo elettrizzato. Ora sono pronta per una nuova eccitante esperienza da condividere sola con mio figlio. Voglio far vibrare il mio corpo lasciandolo godere di conturbanti momenti.
Ormai ho perso il controllo del mio pudore, e con una particolare carica sessuale, mista all’esigenza di un nuovo piacere, mi abbandono. Divento attrice di un momento perverso.
Conduco io il gioco, ed è il momento di gioire del giochino di Elvira!
Animo tra le mie dita il finto cazzo. Una scossa intensa si distribuisce sulla mia calda pelle, ed è altissima l'eccitazione che mi assale.
“……….sssssssssiiiiiiiii!!!!…..……….”
Un gemito sussurrato anticipa il mio soggiacere al piacere di spudorate carezze.
Cedo al mio istinto carnale e mi dedico al magnifico supplizio che mi sto donando con la delicatezza del mio essere femmina. Offro alla mia bocca la vibrante punta. La lecco. Lascio che le labbra ne avvolgano il contorno. Con trasporto la succhio. Gioco con una impazzita lingua su tutta l’onirica asta. Fremo immaginandomi come quel suo bellissimo cazzo possa riempirmi la bocca. Ad occhi chiusi è come se lo sentissi pulsare nel topico momento di riempirmi la gola del suo caldo seme.
E’ sconvolgente come possa il piacere carnale prendere il sopravvento sull’istinto materno!
“mmmm…mm…mm…hhhhh….” È eccitazione allo stato puro. La conferma è tutta nei miei strozzati gemiti che, pervasi da intensa libidine, accompagnano il mio morboso fare.
Vedo Andrea che, impazzito di eccitazione, sta tirando con forza su di un cazzo splendido. Sento la mano sbattere continuamente sulla pelle comandata da un suo ritmico respiro.

Sobbalzo quando con estrema lentezza lascio scivolare il finto cazzo tra le mie ospitali intime labbra. Istintivamente stringo le cosce, come a voler bloccare per un attimo la mia azione, ma subito, vinta dalla lussuria, le allento per agevolare il movimento che è diventando più intimo e veramente coinvolgente. Lascio che il finto cazzo possa raccogliere il caldo fluido che gli regalo. Lentamente spingo l’animato vibratore che, abbracciato dalle grandi labbra, mi manda in estasi “…….mmmhhhhhh……..” gemo ancora del mio essere troia.
Stringo le labbra tra i denti. Il mio greve respiro è segno tangibile della mia altissima eccitazione. Sussulto muovendo il bacino consentendo, di fatto, una maggiore penetrazione che, ritmicamente, controllo.
È bellissimo!
Sento crescere la mia maledetta voglia di cazzo. Una mano lenta sulle mammelle a stringere forte i gonfi capezzoli, chiudo gli occhi non per pudore ma per invitarlo ad impadronirsi del mio voluttuoso corpo. Mi possiedo davanti a lui …. sempre più intensamente…. in preda alle più assurde delle eccitazioni. Scossa ammiro quel suo bel cazzo, teso e possente, mentre una vibrante punta solletica una palpitante clitoride.
Vorrei gridargli il mio pensiero: -… guardami …….. guarda quanto è troia tua madre, guarda come sta per godere ….. toccati per me continua… dai …… ahhaaaaaagg…. siiiiiii…. …. godi anche tu… ……. siiiiiiiiiii…….……. …… -.
Un gemito intenso, profondo, accompagna il mio fantasticare mentre assaporo, maiala, il calore del mio intimo, e gustarlo in questo modo, accentua notevolmente il mio piacere.
Sto godendo sentendo crescere ancor di più la sua eccitazione. Dio come vorrei soddisfarla!
Andrea stringe forte tra le dita un cazzo enorme. Seguo i suoi movimenti. Sta per godere del mio corpo. Sconvolta seguo il movimento della sua mano sul turgido cazzo. La piccola punta è dentro di me “…..ssss ….. …ssiiiii…. ….” tremo abbandonandomi alla mia azione “…SSSSSSIIIIIII…. …... MMMMMMMHHHH…..” sono devastata dalla eccitazione, mi possiedo selvaggiamente, non solo per il mio godere ma anche per il suo.
Gli occhi cercano mio figlio, vorrei gridargli sfacciata che desidero il suo grosso cazzo….. mi sento porca, vittima dal mio stesso gioco… ssiiiii…. il mio fare mi priva di ogni razionale volontà, …ho voglia di un bel cazzo…desidero essere scopata…
La mia è una implorazione figlia di un perverso gioco che ormai non governo più!
Sento che Andrea è pronto a godere del corpo di sua madre e senza più pudore le mani spingono il finto cazzo dentro la fica impregnata di umori.
E' violento il suo schizzare il piacere tra le coppe del mio reggiseno Seguo il suo fremere, con il gonfio cazzo in mano. Schizzi impetuosi, abbondanti, sicuramente ardenti, fuoriescono da un cazzo duro e tosto. È stravolto in viso mentre inarca il busto godendo in maniera potente.
"mmmhhhh……" Gemo del suo piacere.
Spingo la punta ancora più dentro la mia intimità rapita un piacere indescrivibile, sto per godere violenta, accelero i miei movimenti all’apice dell mio essere sfrontatae, anche io, lo raggiungo
“ooooohhhh….mmmmmmmhhhh…. ssssiiiiiiii……”

Lunghi secondi dove la mia vista si annebbia dalla spossatezza. Sento il respiro profondo di Andrea scemare allontanandosi. Un pensiero a suo padre che, sicuramente ci ha accompagnato, condividendo, solitario il nostro godere.
E' forte il bisogno di chiudere gli occhi e restare sola con me stessa.
Tremo come una foglia che il gelido vento di tramontana stacca dal suo albero per andare a morire privata della sua linfa vitale. Ben consapevole che la stessa, nel cadere lontano, si andrà a poggiare su di un fertile terreno generando una nuova vita che, alimentata dalla forza della natura, crescerà vigorosa e forte.
Anch'io mi sento pronta per dare vita ad un nuovo e più forte rapporto con il mio ragazzo!

La figura di un etereo corpo maschile accanto a me mi riporta alla crudele realtà. La presenza si materializza e mi sconvolge, la lussuria sale e l’istinto sessuale mi priva dei miei pensieri, cedo a fantasie incestuose con accanto la figura mascolina del mio amante.
Apro gli occhi ed è mio marito!
Un cazzo tesissimo stretto in una mano sul quale tira come un ossesso. Il mio reggiseno nell'altra.
“Dio come sei porca!”
offrendomi le coppe del mio reggiseno piene di un caldo seme.
“hai visto il nostro ragazzo che bel cazzo che ha… l’ho visto godere, schizzava impetuoso raccogliendo tra queste coppe il suo sperma”
Non ho forza di rispondere mentre sul mio corpo scivola un seme che sento caldissimo.
Sto per cedere ad una insana emozione.
Gianni con il mio pareo lentamente avvolge i miei occhi
“che fai…”
“vedrai sarà bellissimo….”
Sconvolta lo lascio fare.
Si ho goduto come una gran maiala, ma mi manca il cazzo, desidero ardentemente essere sbattuta, solo così potrò calmare i bollenti spiriti che esaltano il mio essere intimamente troia.
“…ti prego scopami …. ho voglia di cazzo…….”
Con gli occhi bendati, il buio decuplica la mia eccitazione.
Un calore estremo riscalda le mie labbra. Sussulto!
“Assaggia il seme di tuo figlio”
una seconda goccia è raccolta da una avida lingua.
Tremo come una baldracca mentre una maschia lingua mi devasta l’intimo Ne percepisco la corposità
“mmmmmhhhhhhhh…..”
Gemo ancora
“è lui che ti lecca, dai impazzisci, lui ti da piacere. E’ lui il tuo focoso amante…”
le parole di Gianni mi scuotono. Fremo. Eccitata mi abbandono alla sua fantasia, regalandogli il calore del mio corpo che la frenetica lingua raccoglie tra le mie grandi labbra.
Le mie mani guidano il suo fare.
Il mio corpo trema, immaginare che possa godermi il magnifico cazzo di mio figlio mi eccita al punto che comincio a fantasticare sul suo grosso uccello dentro la mia fica, e come se lo sentissi, distintamente.
Il calore cola tra le cosce. Dio come è bello! Prendo atto che è eccitazione allo stato puro che cresce all’incestuoso pensiero.
Vorrei quel grosso uccello e poterne godere.
Mi sento una troia, mentre gemo delle sue carezze sulla mia intimità.
Una irruente passione guidano mani frenetiche sul mio corpo.
“dai godi della lingua di Andrea “
sto impazzendo ”
“MMMMMHHHHHH……”
Non riesco a contrastare i suoi pensieri … “senti come è duro il suo cazzo”
Stringo il cazzo tra le mani e ne sento forti le pulsazioni Dio è veramente grosso!
“dai godi del superbo cazzo di tuo figlio …senti come è duro… è un cazzo grosso e duro… è tutto per te…..È IL CAZZO DI ANDREA… è lui che ti vuole scopare …È LUI CHE VUOI!!!”
Ho gli occhi chiusi con il cazzo di Andrea in mente che mi scopa. Senza difese, e né ne cerco “…Dio Gianni ….non ti fermare… sto venendo…” mi abbandono ad un orgasmo scatenante “SSSSSSSSSIIIIIIIIIIII…….”
“Si ora scopami fammi morire ”
Gli occhi bendati incentivano la mia fantasia e cedo alla puttana che è in me stravolta dall’impugnare un cazzo che sento superbo
“ti piace….vero?”
“sssssssiiiiiii……”
“senti come è duro… dai succhialo… ora… forza… così….”
Gianni non ha mai avuto una mazza così vigorosa. Dio è veramente dura! La sento palpitare frenetica. È eccitato come un maiale.
L’inconfondibile sapore di sperma pervade la mia lingua
DIO È LO STESSO SAPORE….
Un attimo per privarmi del pareo e realizzare che E' IL CAZZO DI MIO FIGLIO CHE STO LECCANDO!
… le sue mani tramanti sul mio capo. Gianni mi è accanto con il cazzo, in splendido tiro, stretto tra le mani
“non ti fermare… continua… fallo morire…”
Un attimo per realizzare che ho quello che ho ardentemente desiderato in questi mesi, è quello che mio figlio ha desiderato. Quello che suo padre, adesso, vuole da noi!
“mamma…”
“sssssssshhhhh…. non dire niente….. voglio solo ascoltare i tuoi gemiti….”
Sto per essere scopata da mio figlio, non riesco a controllare le mie sensazioni, comincio a toccarmi pensando come quell’uccello saprà farmi gemere di un piacere assurdo. Gianni stringe la mia mano facendola scivolare sull'uccello del nostro ragazzo.
“senti come è duro”
Piano comincio ad accarezzarlo, lo passo sul viso, sulle guance, sulle labbra, completamente rapita da una intensa lussuria.
Andrea estasiato si gode le mie carezze accompagnandole con intensi gemiti di piacere.
Lascio scivolare della saliva tra le mie mani ed il suo uccello, e con passione comincio a leccarlo. Indugio sulla cappella, ne roteo la punta a raccogliere gocce di bestiale eccitazione. Lo avvolgo tra le mie labbra e lentamente lo faccio scivolare sino in gola. Le labbra serrate per percepirne i palpiti. Lo ingoio avida.
Quanto è duro.
È bellissimo!
Governo il cazzo, con estremo trasporto. Lo sento pulsare impetuoso, ed enorme, tra le mie sensibili labbra. Andrea inebetito segue la mia lingua passare lenta sulla potente asta e a richiamarla in una famelica bocca. E' immensa l’assurda voglia di vivere l’incestuosa esperienza. Sto impazzendo dal piacere!
Tremo intensamente ed ho un primo, violento, orgasmo.
“SSSSSSSSSSSSiiiiiiiiiiiiiii”

Le mani di Andrea sono padrone assolute di un corpo in fermento. Le sue labbra sfiorano i capezzoli gonfi. Li bacia dolcemente. Mi abbandono a lui sino a quando impazzita lo spingo sul letto, le mie gambe cingono il suo giovane corpo, le sue mani impazzano sul seno cominciano a devastarmi i capezzoli. In un attimo sono padrona del suo splendido cazzo, duro potente, lo dirigo, senza alcuna remora, verso il mio piacere. Lo faccio scivolare lentamente dentro me. D’impeto mi possiedo il suo corpo, mentre inizio ad ondulare ritmica sul suo cazzo.
Sussulto di piacere. Di enorme piacere.
È tutto dentro!
Gianni è alle mie spalle, sento il suo respiro, profondo e intenso, ventilare delicato sul mio collo, le labbra schiuse, la punta della lingua leggera sul mio collo. Tutto accentua il mio piacere.
“ti piace….”
“sssssssssssssiiiiiiiiiii…..”
Non so cosa altro rispondere mentre si sposta alle mie spalle, invitandomi a piegarmi per impadronirmi della lingua di Andrea. Un attimo e prona percepisco la sua lingua tra i glutei. Lecca dolcemente, si insinua tra il solco, sfiora l’intimo foro, lo inumidisce.
“ooooohhhhhhh……”
Non riesco a trattenere i gemiti, contraggo i muscoli mentre assaporo le pulsazioni di un uccello che mi sta sfondando la fica. Gemo, sospiro con affanno contorcendo, contemporaneamente, il mio corpo sulla lingua di Andrea.
Gianni si ferma, qualche secondo, per me interminabili, mi volto, nel mio sguardo l’implorazione di non smettere. Giusto il tempo di vedere pronto un magnifico cazzo, e le sue mani cingermi i fianchi.
È chiaro quello che vuol fare. Ed è chiaro quello che voglio! Divarico le gambe, allargo con le mani le natiche, ed agevolo il suo poggiare la rossa cappella tra le conturbanti chiappe.
Sto per morire di piacere!
Mi possiede dolcemente, lento spinge un cazzo durissimo. Respiro a fatica. Gemo! Le mie mani sulle spalle di mio figlio fanno resistenza alla spinta di suo padre.
Un gemito intenso, inarco il busto, e mi ritrovo con due cazzi in corpo che mi stanno distruggendo dal piacere. Un urlo intenso di immenso piacere, che mi scuote lasciandomi senza fiato.
Un piacere assurdo!
Entrambi seguono il mio corpo vibrare di piacere. La fica posseduto da un magnifico cazzo, mentre un secondo mi devasta il culo. Il primo è imperioso e durissimo, il secondo è massiccio e superbo.
Godo di entrambi!
Il seno reagisce ai colpi forsennati dei due possenti cazzi che ho dentro. Colpi che violenti mi stanno mandando in estasi. Contraggo i glutei come la più grande troia! Li sento entrambi pulsare. Stanno impazzendo, li sento gemere dal piacere. Una mia mano scivola tra la fica, stringe la clitoride in un ditalino devastante, comincio a godere!
“è bellissimo …….sssssssiiiiiiiiiii……”
Vengo guardando la mia espressione di troia nel grande specchio.
Non credevo potessi essere così puttana!
Un cazzo, duro, nella sua giovanile esuberanza, completamento perso nella mia umida fica, un secondo, teso nella sua eccitazione, pieno di libidine a riempirmi il culo. Tutto sconvolge la mia lussuria più intima.

Do ora sfoggio a tutto il mio essere troia. Divento attrice della perversa situazione che ho creato.
Stringo ora, tra le mani, due superbi cazzi, li masturbo, cadenzando i miei movimenti al loro palpitare, percepisco la loro irrefrenabile voglia di godere del mio corpo.
Sono sconvolta dai gemiti sempre più intensi e forti che si stanno amplificando nella stanza!
Le loro mani impazzano sul mio corpo. Quelle di Andrea perse tra i miei lunghi capelli governano i movimenti del mio capo, spingendo, con forza, la mia bocca sul suo uccello, Gianni con le sue stringe forte tra le dita i miei duri capezzoli
Tutto mi sta facendo morire! Lunghi minuti di un piacere che non ha limiti.
Ancora saliva per lubrificare il potente cazzo di Andrea, mentre comincio a pestare su quello di Gianni, aumentando la foga dei miei colpi.
Continuo a tirar di sega sui due cazzi che stringo tra le mani, li sento gonfiarsi di piacere.
Andrea comincia fremere come un ossesso, Gianni aumenta l’intensità dei suoi gemiti.
Tiro con particolare trasporto, i loro occhi incrociano i miei, la mia espressione è tutta nel piacere che sto vivendo. Che stiamo vivendo!
Mi accorgo che stanno per venire, sono pronti a scaricarmi addosso la loro sborra.
Prendo in bocca tutta la cappella di Gianni e stantuffo con innaturale trasporto. Il cazzo gonfio modella le mie guance. Lo sperma sta per arrivare, lo sento risalire. Mio marito si irrigidisce, sfila il cazzo dalla mia bocca e comincia a schizzare. Schizza con una potenza assurda, un fiume inarrestabile di sperma. La bocca famelica, si riceve il suo seme.
Bevo avidamente!
Subito Andrea afferra la mia testa la sposta sul suo uccello, preme forte e mi spinge il cazzo in gola.
Neanche il tempo di godere della potenza di un muscolo possente e, anche lui, mi inonda del suo seme. Mi abbandono al piacere di perversi schizzi. Schizzi impetuosi in gola, forti inarrestabili.
Tira fuori il cazzo e schizza in maniera potente sul mio viso. Con passivo trasporto mi faccio sporcare da entrambi il viso, i capelli, il corpo.
Continuo a toccarmi la fica, gemo ad occhi chiusi. Godo come una baldracca!
Sborrano copiosi sul mio corpo. Mi sporcano di insano piacere, schizzano, guardandosi complici negli occhi, ancora sul seno che danza di perversa eccitazione.
Prendo prima il cazzo di Andrea in bocca e con la lingua assaporo il suo seme, poi a Gianni faccio assaporare il calore della mia bocca. entrambi fremono al caldo contatto.
Vengo con un altro orgasmo.
Devastante!
Sto sbrodolando come la porca che hanno sognato! È fantastico, mi sento troia, una grandissima troia. La troia che entrambi hanno desiderato in questi lunghi mesi.
Andrea mi rimette in bocca il cazzo, e lecco assetata, succhio come più non posso, non sono più padrona dei miei pensieri. Ho solo voglia di godere ancora e gemo.

Esausta, e con un calore infinito fra le gambe, il viso tirato e sporco, il seno martoriato, il corpo oggetto delle sborrate dei miei amanti, un dito raccoglie l’essenza di un filo di sperma che scivola dalle mie labbra, e lo riaccompagno alla bocca, dove la lingua, in un ultimo sforzo, ne gusta il piacere.

"Siete splendidi!"
Elvira sconvolta di eccitazione, appoggiata lascivamente allo stipite della porta si è lasciata sopraffare dal nostro perverso amplesso.
Da quanto tempo è lì!
"sei stata magnifica ma adesso voglio farti godere come nessuno ha finora fatto"
Lentamente si avvicina a noi denudandosi. Offre il voluttuoso corpo alla bocca di Andrea, contemporaneamente il suo meraviglioso seno è nelle mani di Gianni, mentre si impadronisce con una impazzita lingua della mia caldissima fica pervasa di un immorale piacere…………...…………
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