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Scopo mia suocera ed eccito mia madre...


di geppettino2003
14.10.2020    |    36.076    |    13 9.5
"Mi sono convinto che posso riuscire a circuirla, con le mie provocazioni potrei sopraffare quella forma di rispetto che le donne del sud portano al proprio..."
Angela, un femminone che fa sangue. Una donna che desta desideri piuttosto proibiti. Una intrigante figura, un viso da grande troia e un magnifico corpo da splendido puttanone. Lunghi capelli neri, labbra sensuali, una intrigante V° di seno, abbondante e tonico e, nello stesso tempo, morbido e plastico, un culo grande, tondo, sodo che definire stratosferico è, semplicemente, riduttivo.
È mia suocera, alta, formosa, un fascino erotico, una sensualità evidente nel proporsi con particolare attenzione, nel vestire sa come essere molto attraente.
Decisamente gran fica!Negli ultimi mesi ha messo su una leggera pancetta che su di lei è quanto di più libidinoso mi sia mai capitato di vedere.
È il classico femminone da sbattere con particolare veemenza.

La sua diventata costante presenza in casa stimola le mie più perverse fantasie, tanto che ho iniziato a toccarmi pensando a lei.
Estasiato ammiro le prosperose forme, i suoi plastici movimenti, assolutamente naturali ma pieni di sensualità. Contemplo la grazia, e la femminilità, con cui compie gli atti più volte usuali che una donna dedica alla casa. Scruto i lineamenti, ogni suo minimo dettaglio, apprezzo la dolcezza del suo corpo. Mi inebrio del suo profumo, il suo respiro, calmo e sereno, mi intriga. Naturale mi è sognare su quanto sarebbe bello poterla stringerla forte a me, confessargli il mio desiderio, palpandole l’immenso seno e, l’invitante, provocante culo.
Il gusto del proibito stimola la mia voglia di fare, con la fantasia, cose che, nella realtà, non penserei mai di ottenere.

La spio da mesi, nella speranza che il suo essere moglie di un uomo di 15 anni più grande, mi dia l’opportunità di stimolare un qualche atteggiamento più personale ed intimo.
So per certo che a 54 anni non può certo scemare il desiderio di stringere un bel duro cazzo tra le cosce!
Più volte ho immaginato il suo cedere alla sicura voglia di godere e, intimamente, accarezzarsi sino a godere, gridando, il suo sicuro, travolgente, piacere.

Mi sono convinto che posso riuscire a circuirla, con le mie provocazioni potrei sopraffare quella forma di rispetto che le donne del sud portano al proprio marito. Sono più che certo che quel suo certo bisogno di minchia potrà essermi di notevole aiuto. Intendo renderle palesi le pulsioni sessuali che, sempre più travolgenti, provoca in me.
Devo solo essere capace di far prevalere quel suo intimo essere zoccola quando si propone nel suo erotico charme, esuberante nel suo approccio a me, provocante in ogni sua manifestazione, dal seducente vestire, dalle languide espressioni, alle ambigue risposte, ai superficiali intriganti contatti, e trovare il coraggio di ostentarle, sfacciato, le mie violente erezioni.

Abitiamo in una unica villetta plurifamiliare per cui per le faccende domestiche in casa, si alterna con mia madre che, invece, non mi ha mai dato molte “gioie” dal punto di vista sessuale.
Mamma, sua coetanea, è una donna introversa, tutta casa e chiesa, sempre indaffarata negli impegni della sua famiglia, educata e gentile, mai una parola fuori posto o volgare. Un corpo che conosco poco, nascosto in anonimi vestiti che violentano le sue, sicure, procaci forme.
Di mia madre amo il viso, quella sua espressione angelica sempre sorridente, disponibile a coprire ogni mia fanciullesca marachella ed opporsi alle dure lavate di capo di mio padre.
Il suo essermi accanto, consolarmi, confortarmi, coccolarmi mi è ancora un piacevole, intimo, ricordo.
Ma non più di quello!

Due mamme all’antitesi - una il diavolo, l’altra l’acqua santa. -

Angela oggi indossa un leggero corto vestitino a fiorellini rosa con le bretelle che valorizza ancora di più le sue provocanti forme e la rendono decisamente libidinosa. A completare la paradisiaca visione una scollatura che lascia intravedere i bordi di un civettuolo reggiseno di una taglia sicuramente più piccola che la rende, semplicemente, irresistibile.

Le nove del mattino Katya, mia moglie, è già in ufficio, io in casa per i postumi di uno sciocco incidente che mi costringe ad una fastidiosa, lunga, convalescenza tra quattro mura.
Amo crogiolarmi a letto sino a tardi ma il suo essere a casa, unito a quel mio morboso desiderio, mi impongono, oggi, trovare la giusta occasione per renderle palese ciò che scuote mia immaginazione.
Oggi intendo provocarla per soddisfare la mia voglia.
Desidero fortemente scoparla!

Normali convenevoli seduti nella nostra grande cucina, giusto il tempo di un caffè per poi seguirla nelle sue domestiche attività.
Non faccio altro che guardarla, mentre accavalla le gambe, portandosi le mani ai capelli con respiri intensi e profondi come è solita fare quando il caldo la uccide.
Mi provoca un piacere intenso, e irrefrenabile, scrutarne i lineamenti, ogni minimo dettaglio, apprezzo la voluta sensualità dei piccoli movimenti del suo corpo.
Oggi non mi oppongo al rossore che si diffonde sul mio viso per il forte imbarazzo, e la paura, che possa accorgersi del mio evidente, spontaneo, sfacciato stato di eccitazione.

Ma mi è, quasi, incontrollabile la voglia di stringerla forte a me, lasciarle percepire la mia eccitazione, prenderla, sbatterla e scoparla furioso sul tavolo, ma è il coraggio che mi manca per stimolare in lei i miei stessi appetiti sessuali.

Pochi minuti, accesa la tv, ed è già presa del suo fare. Sul piccolo predellino, le braccia tese in alto, mi offrono uno spettacolo che è veramente eccitante. Il corto vestitino sale sino a lambire il bordo più scuro di nere autoreggenti che esaltano tornite cosce leggermente divaricate. Incredibile, tutto ciò che è molto che sogno, tanto che desidero, è li, a pochi metri da me.
Vorrei poter allungare una mano per poterla toccare. Attimi per restare succube di un incontenibile desiderio sessuale e abbandonarmi completamente ad esso. Inizio ad immaginare le cose più porche che potrei farle. Fantastico su quanto sarebbe bello far sprofondare il viso nel suo invitante fondoschiena, baciarlo, leccarlo, poggiarle la rossa cappella del mio duro cazzo, incularla, farla gridare come la più grande puttana di questa terra.

Senza controllo lascio scivolare la mano nel corto pantaloncino ed inizio a toccarmi facendo molta attenzione a non far rumore. Con un grande piacere, picchietto il glande. Trattengo un respiro che si fa sempre più breve ed accelerato e, in poco, perdo completamente il controllo. Tiro sul pene sempre più vigorosamente, stringendolo forte fra le dita. Il piacere che provo è indescrivibile, mi sembra di impazzire dal desiderio. Sento i genitali infiammarsi di un piacere immenso ed incontenibile, stringo il duro cazzo già umido di sperma.

È un piacere indicibile, tanto che non riesco a contenere la mia voglia. Mi lascio scappare qualche mal soppresso gemito di eccitazione, e il mio respiro si fa continuo, frequente. Toccarmi non mi ha mai dato così tanto piacere.
Sono eccitatissimo!
Meno sempre più velocemente tenendo saldamente il mio cazzo, pulsante di libidine, stretto tra le mani.
La guardo, è di profilo, il disegno del suo procace seno lotta con i lineamenti di un magnifico culo, con la mia erotica fantasia sono dietro di lei a sbatterle il duro cazzo nel culo mentre pizzico i voluminosi capezzoli per ascoltare il suo, sicuro, urlo di piacere.
Fantasie perverse e inconfessabili!

Cerco di trattenere lo sperma nel mio corpo il più possibile, ma cedo al piacere dei sensi e lascio che il mio seme sgorga da una cappella livida di desiderio.
Un fiotto di sperma si sparge sul mio petto. Non mi fermo continuo a pestare sul duro cazzo e il mio piacere schizza potente ancora sul mio corpo.
Se mia suocera si girasse ora, e mi vedesse, in questo stato non saprei che fare, che dire.

Nulla a portata di mano per potermi asciugare se non il suo spolverino, impregnato del dolce profumo del suo corpo. Lo passo sul petto e tra le gambe e mi ripulisco l’uccello, fradicio di sperma.
- Angela questo è il mio pensiero per te! - Sussurro, sfrontato, fra me e me.

Con il cazzo nella sua potente erezione, incrocio lo sguardo di mia madre! È appoggiata allo stipite della porta, le mani sul viso, probabilmente a contenere un urlo di rabbia credo misto a paura, forse di vergogna.
Ha visto tutto?
Secondi di forte imbarazzo, e notevole impaccio.
Nessuna possibilità di nascondere le mie fattezze, ma peggio ancora nessuna scusa che possa giustificare la mia porcaggine.
Pochi secondi per riassumere la sua forza, accorgersi della presenza della consuocera in casa, e scappare sbattendo la porta di casa.

“Roberto! Ma in che stato stai? Che fai?”

Imperiosa mia suocera mi riporta a quella sporca realtà che le appartiene. Pochi attimi per determinarmi e, con chiara l’intenzione di rischiare, la provoco sfacciato.
“Sei una gran fica e mi ecciti da morire!”
Accenna un sorriso sornione,
“Non mi dire che te l’ho fatto diventare duro io?”
“Si, duro e pieno della voglia di far godere un gran bel femminone.”
Sfrontato nel mio attacco!

Lenta si avvicina a me, si accorge del mio piacere ancora diffuso sul petto.
Mi prende la mano
“Mi lusinga che un bel ragazzo giovane come te pensi a me in certi termini, ma non dovresti farlo, posso essere tua madre, e tu essermi figlio.”

Le appoggio una mano sul fianco, e con il coraggio del l’eccitazione:
“Ho voglia di te, non ce la faccio più non voglio continuare a masturbarmi da solo.”

Mi è accanto con fare malizioso: “Ma che ti passa per la testa? Vuoi veramente scopare una tardona!”

Anticipo ogni sua, più giusta, reazione. Faccio scivolare la mano lungo la sua schiena fino al sedere. Sono mesi che sogno di palpeggiarlo. È tondo, sporgente, sodo, compreso tra due fianchi generosi che lo rendono irresistibilmente desiderabile. Lo palpeggio usando tutte e due le mani con molta insistenza, poi un dito sotto la gonna, in un niente è in mezzo ai glutei. Lo spingo sul tondino del buco del culo, ispezionandone con cura ogni singolo millimetro, finche non inizio a spingerlo tra lo spacco, stuzzicando il clitoride. Ascolto un sibilo di piacere.
“Non mi dire che ti piacerebbe sfondarmi il culo. Sei un un gran porco, lo sai?”
“Angela, si, mi piace da impazzire. Voglio incularti come una vacca. Questa mia sborra è tutta per questo gran bel culo.”
Evidentemente compiaciuta sporge il prosperoso culo perché possa palpeggiarlo meglio, mentre accompagno la sua mano sul prepotente cazzo invitandola ad inginocchiarsi davanti a me. Un attimo per piazzarle un voglioso cazzo ad un palmo dal viso e seguire la sua evidente sorpresa.

“È proprio un bel cazzo!”

Un sorrisetto beffardo:
“So che ti tocchi guardandomi, non immaginavo che alla mia età ti potessi intrigare così tanto.”

“Come… tu lo sapevi?”
Mi assale la vergogna.
“Sono mesi che ti spio mentre lo fai, cosa credi anche tua suocera ha le sue esigenze di femmina. Ho cominciato a provocarti, e a propormi per la troia che sono, per la voglia che ho. Sapessi quante volte ho sperato che non ripulissi la tua sborra e me la lasciassi a disposizione. Ne avrei goduto leccandola.”
Basito ascolto.
“Mi intriga l’idea di farmi sbattere da un bel ragazzo come te. Ne ho voglia da impazzire. Sai, anche tua suocera ha le sue fantasie erotiche, è un po’ che ho bisogno di assaporare un signor cazzo, quello di mio marito non mi basta più. Scopami… fammi sentire una puttana!”

Con una voce, diventata, sensuale:
“E oggi ho una gran voglia di minchia!”

Ascolto, interdetto, la sua ammissione, mentre apprezza il volume di grossi testicoli tra le mani.
Una vigorosa mano mi masturba freneticamente guardandomi con fare malizioso ed accennando un insinuante sorrisetto:
“Adesso facciamolo diventare più duro!”
Quasi sprezzante avvicina le carnose labbra, bacia amorevolmente, prende in bocca il fallo ancora umido di sperma, lo scappella, lo lecca con l’avidità di una femmina in calore, avendo cura di non tralasciare un solo centimetro dei miei pieni coglioni. Mi sembra di impazzire, le mani tra i suoi lunghi capelli spingono la sua bocca
“Sei fantastica!”

Succhia con voglia i miei testicoli per poi proseguire lungo l’asta fino alla cappella. È un piacere intenso ed irrefrenabile. Il cazzo pulsa indecente sotto l’opera della sua esperta lingua che prosegue nei suoi movimenti alternandosi con quelle delle mani, sempre più frenetica.

“… Non così... aspetta… non resisto.”

Con tremanti dita tiro giù le spalline del suo vestito lei, veloce e complice, si priva del reggiseno offrendo alle mie mani l’opportunità di palpare le enormi tette, strizzo e tiro i grossi capezzoli con una certa foga tenendoli stretti fra le dita. Gli devo far parecchio male perché ascolto un urlo non credo di solo dolore, questo la fa arrapare ancora di più.
Affondo il viso nel suo enorme seno, con la mano palpeggio una tetta e con la bocca lecco l’altra.

“Ti piacciono le tette di tua suocera, mi fa impazzire sentire le tua lingua...non smettere....mmmmhhh...”

Perdo ogni inibizione, pervaso da un desiderio primordiale ed irrefrenabile mi getto tra le sue braccia ed inizio a baciarla sulla bocca. Sento sul mio viso il suo dolce ansimante respiro. Le sue morbide labbra, la bocca calda e umida, hanno un sapore buonissimo.
Quando riesco a riprendere fiato mi porge la lingua per farsela leccare e succhiare con grande soddisfazione di entrambi. È la sua lingua che cerca la mia, che vuole piacere, che mi sta facendo impazzire. Bacio e lecco il viso, il collo, lento sul seno fino a raggiungere i capezzoli.

Apprezza la mia veemenza avvinghiandosi su di me, il suo respiro si fa decisamente più corto e frequente stringendomi forte, iniziando a lamentarsi in maniera sempre più insistente.
Sussurra:
“Fammi vivere quello che sogni io ti faccia. Voglio essere completamente tua. Voglio essere la vacca della tua fantasia ma devi essere capace di essere il toro della mia realtà!”

Sdraiandosi sul tavolo della cucina, il corto vestitino sale sulle gambe ad accompagnare il suo divaricare le cosce, lascia scivolare la sua mano sulla mia a sfilare l’intimo slippino per poi appoggiarla sulla sua calda fica già umida di umori.
“Toccami, sono la tua troia.”
Con entrambe le mani massaggiamo la fica, è evidente sua eccitazione, mugola come una puttana. Si sdraia all’indietro sorridendo in maniera provocante, allarga le cosce in maniera oscena, infila le dita nella fica e le offre alla mia bocca per farmi assaggiare il sapore dei suoi bollenti umori.

La visione di mia suocera in quella posizione oscena che mi guarda sorridendomi, incitandomi a fotterla, mi fa perdere completamente il controllo.

“Fottimi… fottimi… sono tua… sbattiti la tua puttana… dammi la tua sborra ....”

“Sei stupenda. Una gran vacca!”
“Si.....la tua puttana. Fammi fare tutto quello che vuoi. Soddisfa la voglia di cazzo che ha tua suocera.”

Guardo il mio cazzo, diventato più duro e di dimensioni impressionanti. Il dolore mi eccita ancora di più.

“Fammi venire. Si… adesso, riempimi della tua sborra, si che troia che sono.. Si… così… Godi anche tu! Godi con me, per me.....Oddio… è meraviglioso!”

È tanta l’eccitazione e non controllo i miei spasmi,
arretro di un passo, sbatto in mano su di un cazzo durissimo e le schizzo addosso tutto il piacere accumulato da mesi, tra le cosce sul seno, ma è sul viso che voglio indirizzare la mia sporca eccitazione. Regalo i miei potenti schizzi su di un corpo diventato elettrico e disponibile.
Terribilmente imbarazzato, mi aspetto un rimprovero di per averle sporcato il viso, con mia grande sorpresa, lei sorride in maniera provocante ed inizia a baciarsi l’opulento seno e a leccare il caldo mio sperma con enorme piacere.
Scopro ama farsi sborrare addosso, me lo chiede ed è cosa che faccio per il suo piacere e per quel mio innato spirito di dominatore.
Il possente maschio che conquista, e pretende dalla sua femmina!
Un attimo e le riempio la bocca di continui e corposi schizzi pieni di tutto il mio piacere.

Lecca la mia sborra su quel magnifico corpo.
“Leccami anche tu!”
Al troione piace anche essere leccata per concludere il suo orgasmo, e vuole che lecchi dalla fica il mio seme, mischiato al suo per poi appropriarsene nel lungo bacio di fine amplesso
“Ora sei pronto per scoparmi!”

Mi lascio completamente andare tra le sue braccia.
In un attimo me la ritrovo
sopra di me con le sue morbide tette appoggiate sul mio viso, pronta a cavalcare selvaggia un cazzo che non intende perdere il suo fulgore.

“Ma siete impazziti! incoscienti! Sta arrivando Katya!”

Cazzo di nuovo mia madre!

Il rumore del ghiaino del cortile confermano il suo parcheggiare, uno, forse due minuti e sarà nelle scale, secondi per essere in casa.

In un attimo mamma diventa padrona della situazione
“Tu esci dal balcone, vai in camera, restaci. Troia tu resta così, non abbiamo molto tempo...”

Giusto il tempo per ritornare padrone della situazione, coprire le mie indecenze, ed aspettare Katya. Mi sposto, non visto, alla porta che da al soggiorno, ed assisto ad un qualcosa che posso solo definire MERAVIGLIOSO!
Due splendide femmine vestite di niente. Mia suocera superba nel suo essere la fica della mia perdizione, e mia madre stupenda nel suo sostituirsi in quel mio, morboso, interrotto, fare.

Resto colpito, ed affascinato, dalle procaci forme di mamma nuda. Un florido seno su cui svettano due grandi capezzoli bruni e turgidi, tra le strette cosce si staglia un folto ciuffo di neri riccioli.

Angela ancora sdraiata sul tavolo, i gomiti a sostenere il corpo, la testa reclinata, le cosce oscenamente divaricate, si masturba frenetica succube della sua forte eccitazione interrotta, guaisce come una cagna in calore, in bocca evidenti tracce del mio sporco piacere, raccolte da mia madre in un languido bacio. Mamma si sposta sulla caldissima sua fica, e spinge, prepotentemente, una famelica lingua tra sporche labbra con movimenti sempre più decisi. Il suo fare arrapa decisamente Angela.
La visione è eccitante!Sento il respiro di mia madre farsi sempre più frequente e il suo corpo voluttuoso strofinarsi sulla disponibile fica di mia suocera.

Incrocio il suo sguardo, e una espressione che non ho mai visto, ne leggo lussuria, libidine pervasa di altissima passione!
Ho sempre considerato mia madre un essere asessuato, affrancata da ogni passione, desiderio, fantasia erotica. Si vede che mi sbagliavo!

Un grido di mia moglie riporta ad una difficile realtà un intrigante, trasgressivo, momento!
Nel suo sguardo non so se leggere rabbia, vergogna, una profonda delusione, o qualcos’altro, quello che mi è evidente è la sorpresa!

Lascio a dopo la sua reazione, le giustificazioni di sua madre, la evidente difficoltà della mia, ed i miei pensieri. Di par mio, lascio far credere a mia moglie, la mia (piacevole) sorpresa nell’assistere al (bellissimo) momento di debolezza di due donne intimamente sole, i cui respiri stentano a tornar normali!.....
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