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Da piccola troia a puttana di lusso cap. 4

05.07.2025 |
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"Io godo nel sentirmi una puttana e divento ancora più vogliosa di cazzo, soprattutto sento il bisogno di manifestarlo perché esibirmi mi eccita e mi fa diventare sempre più..."
Ammetto che il pomeriggio in emporio con quei maiali bastardi è stato estenuante; ancora nuda mi rilasso su una poltroncina e una scena in particolare non mi è sfuggita: Mario, lasciando l’emporio, ha volutamente dimenticato il suo portafogli su una poltroncina. Ma mentre va via mi lancia uno sguardo da gran porco e un sorriso ghignante che traduco come veri e propri messaggi subliminali. Naturalmente la sua idea è che in qualche modo sia io a recapitargli quel portafogli a casa sua…da sola. Credo che sia un test che devo superare.Dopo qualche minuto, Tonio nota l’oggetto, ma proprio in quel momento Mario lo chiama e, accertatosi di aver lasciato lì il suo portafoglio, chiede a Tonio se può affidarlo a me perché glielo recapiti a casa l’indomani. Ascolto la chiamata in viva voce e faccio un cenno affermativo col capo a Tonio che lo riferisce al porco.
Il giorno dopo alle 10.00, non dovendo andare a scuola, invento a mia madre che ho da fare una commissione per suo cugino Tonio. Indosso una gonnellina plissettata che mi arrivava un palmo sopra il ginocchio e che per la mia altezza rischia di lasciarmi fica e culo in bella vista. Sotto un perizoma quasi inesistente e sopra un top che fascia i miei seni abbondanti e non sorretti da nulla; ventre scoperto fino sotto l’ombelico. Un paio di ballerine completano la mise. Indosso un giubbotto di jeans per mascherare a mia madre la mia tenuta da puttanella in vacanza e mi dirigo verso casa di Mario che dista appena un paio di chilometri.
Varco il cancello della sua villa e di fronte a me vedo la porta di ingresso che si apre e lui sulla soglia ad aspettarmi. Gli consegno il portafoglio e mentre mi guarda di sottecchi mi dice:
-“Vuoi entrare?”
-“Perché me lo chiedi? Ieri sera non hai volutamente dimenticato il tuo portafogli perché io te lo portassi a casa?”
Lo incalzo subito.
-“Se più furba di quanto immaginassi. Ma non vantarti di questa cosa. Sí, ho voluto fare un test e devo constatare che la prima parte l’hai superata. Ora, sappi che se varchi questa soglia, accetterai tutto ciò che ti accadrà da questo momento in poi. E questa é la seconda parte del test.”
Lo dice con un tono grave e quasi minaccioso.
-“Ti risulta che mi sia mai tirata indietro?”
Lo provoco ancora, facendo la sbruffona e so che questo lo smonta ancora di più, amplificando le sue smanie da porco.
Si sposta, spalanca la porta e, prendendomi per un braccio mi tira dentro quasi con violenza. Gli lascio appena il tempo di chiuderla e prima di qualsiasi altra sua mossa lo incalzo con tono deciso.
-“Qualunque cosa accadrá qui oggi, c’è una regola che devo rispettare e che dovrai osservare anche tu.”
Lo vedo dubbioso e con tono interrogativo mi dice:
-“Ora che cazzo ti inventerai ancora? Sai che sono allergico alle regole.”
-“Prima di ogni cosa voglio e devo essere pagata. Io sono una puttana, ricordi? E questa è una regola che mi ha insegnato padrone Tonio e che ho fatto mia da subito.”
Senza replicare tira fuori un fascio di banconote e aprendole a ventaglio mi dice:
-“Serviti pure, troia!”
Rimarcando l'ultima parola che, non lo nego, mi arriva dritta tra le cosce. Ne intravedo una da 5 euro e, fissandolo con aria di sfida, quasi gliela strappo dalle mani, e gli sbatto in faccia:
-“Queste possono bastare e io sono sicura di averli già guadagnati. Spero, invece, che tu possa dire alla fine di averli spesi bene.”
Sorride e mentre mi mette una mano sul collo, sbattendomi con le spalle alla porta, mi infila la mano tra le cosce, racchiudendo tutta nel palmo la mia fighetta già umida, poi replica:
-“Non c’è che dire sei proprio una troia; sei puttana dentro, nell’anima e la cosa eccitante è che ti piace e di questo ne godi.”
Mentre sorrido ai suoi insulti, quella mano che mi "munge" la fica mi strappa un lungo gemito. Lo vedo inginocchiarsi e, istintivamente, allargo le cosce. Solleva la gonnellina rimboccando l’orlo sul cinturino in vita per bloccarla e avere campo libero. Sposta il filo del perizoma e col pollice, stuzzica rudemente il clitoride; ci sputa sopra e inizia a lavorarlo con gesti circolare del dito. Guaisco come una cagna. Metto le mie mani sulla sua testa e inizio ad accarezzarlo, aspettando qualcosa di più che non le semplici dita.
Alza il capo e mi fissa con un’aria da grandissimo maiale e io inizio a sciogliermi perché so già di cosa è capace. Gli infilo le dita in bocca, le lecca e poi e succhia. Mimo una penetrazione ed è un modo per dirgli che voglio lo stesso trattamento sulla fica. Ma mi premuro ad intimargli un ordine e una regola precisa:
-“Io devo rimanere vergine, quindi la fica è “off limits” per il tuo cazzo e per qualsiasi altro oggetto tu pensi di volerci infilare; anche se lo desidero più di ogni altra cosa al mondo.”
Senza neanche guardarmi, risponde, rassicurandomi:
-“Tranquilla il tuo tesoro è al sicuro e quello che infileremo in questo succoso buco non altererà il tuo status di verginella oltre che di grandissima puttana rotta in culo; e ora alza questa cazzo di coscia chilometrica”.
Quegli insulti finiscono direttamente in fica, procurandomi fitte di piacere, ma ciò che mi fa sballare e rantolare di piacere e la sua lunghissima lingua che si infila in fica come un piccolo cazzo e inizia a scoparmi. Vado subito fuori di testa e i pensieri osceni che ho avuto per tutta la notte, pensando a questo esemplare di animale cazzuto, trovano riscontro nel primo imminente orgasmo che sento arrivare dopo neanche un minuto di quello slinguamento lussurioso, osceno e perverso. Urlo senza ritegno e gli piscio in bocca sborra e urina. Tremo tutta e se non fosse perché la porta mi sorregge e le sue mani mi bloccano la coscia, sarei finita a terra, rovinosamente.
-“Cazzo sei un torrente. Ne avevi di sborra accumulata, da quanto è che stavi pensando a questo momento? Sì, perché sei così troia che lo stai coltivando almeno da ieri sera.”
Sorride beffardo e soddisfatto perché sa di aver colto nel segno.
-“Sì, porco perverso e bastardo. È da ieri sera, dopo che mi hai inculata e fatto godere come una cagna che sogno di ripetere questa esperienza con te e da sola. Ma perché io possa godere appieno dovevi pagarmi e trattarmi da puttana e lo hai fatto. Ora sai che sono nelle tue mani, completamente!”
Una scarica elettrica sembra colpirlo dopo quelle mie parole. Si alza, mi solleva e, già nudo, mi prende in braccio e mi conduce in quella che sembra una camera da letto, ma in realtà ce n'é uno circolare, al centro di quello spazio e attorno pieno di pareti con specchi, persino al soffitto. Poi un corredo di fruste, palette, verghe e scudisci fanno bella mostra su una bacheca. Inizio a capire ciò che mi aspetta. Avevo intuito che Mario fosse un dominatore, ma adesso mi convinco che è animato anche da una discreta vena di sadismo. Mi lancia sul letto, poi mi prende per i capelli e mi costringe in ginocchio sul letto, infilandomi la sua minchia grossa e tozza in bocca.
L’odore e il sapore mi arrapano già; lecco e succhio la cappella e le sue palle, depilate. Alza un piede appoggiandolo su letto e mi ordina:
-“Lecca, puttana! Vediamo come ti guadagni il tuo denaro. E non risparmiare nulla con quella lingua, fammela sentire ovunque e sai cosa intendo.”
Non posso negare che quel trattamento umiliante e mortificante mi eccita ancora di più. Sì, perché otre che una puttana vogliosa e felice di esserlo sono anche una sottomessa, una schiava. Quindi mi giro supina e mi sistemo con la testa fuori dal bordo del letto e tra le sue cosce. Impugno la sua minchia e inizio a segarlo mentre la mia bocca ispeziona le sue palle, prendendole in bocca, leccandole e, subito dopo, succhiandole.
-“Ahahahahah… Sì, cagna, lecca, infilamela dappertutto quella lingua, bocchinara, succhiacazzi".
Mi sento enormemente gratificata ed eccitata per tutti gli insulti che mi rivolge e io aumento il mio impegno con le mie labbra che succhiano e la mia lingua che lecca. Poi intravedo il suo buco del culo ed è solo l’istinto che mi porta a leccarlo e a penetrarlo, iniziando così una scopata che lo fa rantolare e urlare mentre continua ad insultarmi. La mia lingua per dimensioni non scherza e io ho imparato ad usarla alla grande. Quindi, continuo a leccargli il culo e a segargli il cazzo; dal suo respiro sempre più affannato e dai rantoli di piacere che escono dalla sua bocca, capisco che per sborrare ci vuole poco e io non voglio perdermi la sua sborra calda in bocca, da ingoiare e poi ripulirgli il cazzo in ogni anfratto dalla cappella fino alle palle.
Ma Mario è maschio esperto e non si accontenta di un pompino ancorché accompagnato da una meravigliosa leccata di culo; pertanto, si allontana e mi fa distendere a pancia in su sul letto. Senza attendere oltre mi fa sollevare in alto le gambe e mi infila il medio nel culo che entra senza alcun attrito. Il secondo dopo una decina di secondi e intanto con nell’altra mano con una paletta, presa dal suo armamentario di sadico, mi percuote la fica, colpendo più volte il clitoride. Urlo e mi dimeno ma le sue dita nel culo mi hanno letteralmente artigliato e limitano i miei movimenti. Inizia a penetrarmi con grande rapidità fino alle nocche e io inizio ad urlare perché quel trattamento nel culo e sulla fica mi stanno facendo impazzire.
L’orgasmo arriva e mi travolge come uno tsunami. Urlo e godo insultandolo e insultandomi.
-“Sì, sì, sì…! fottimi, inculami, sbattiti questa puttana. Mi hai pagato e allora puoi fare quello che vuoi di questa troia. Godo, godo, godooooooo…!”
Inizio a zampillare sborra dal culo e lo colpisco con gli schizzi in faccia. Da vero porco non si sottrae e cerca di catturare ogni stilla. Poi quando ne ha raccolto un po’ si piega e mi bacia in bocca, condividendo con me i liquidi del mio piacere. Non smetto di godere perché lui non si ferma e, infoiata come una cagna in calore, gli stringo il viso tra le mani e inizio a leccarlo proprio come farebbe la sua cagna. Gli infilo la lingua in bocca e me la faccio succhiare, poi sono io a succhiare la sua. Nel frattempo, la mia eccitazione è di nuovo al limite e provo a muovere il bacino per anticipare i movimenti delle sue mani, ma mi prende per i fianchi, mi capovolge, mettendomi nella posizione a pecora e con una mano sul collo mi blocca la testa sul materasso, lasciandomi con culo e fianchi in altro e a cosce spalancate; poi mi ordina:
-"Non muoverti da questa posizione perché adesso avrai il tuo primo orgasmo vaginale, mentre ti inculo col mio cazzo.”
-“Mario ricordi che non puoi violarmi vero?
-“E non lo farò, fidati e affidati al tuo padrone perverso!”
Le sue parole mi rassicurano. Poi da un cassetto appena sotto il bordo del letto tira fuori un oggetto lungo 13 centimetri circa, sottile e del diametro di meno di un centimetro e inizia a penetrarmi in fica. Lo sento scivolare dentro e avverto solo un fastidio quando oltrepassa il foro aperto nel sottile velo imeneo e un secondo dopo lo sento vibrare. La mia fica ancora intatta è così elastica che ha quasi imprigionato l’oggetto; quindi, avverto una grandissima e intensissima stimolazione che ben presto mi fa toccare vette di piacere straordinarie. Inizio a gemere e poi ululare il mio godimento; non è ancora un orgasmo vero e proprio, ma qualcosa che gli si avvicina molto e che mi lascia in uno stato di perenne e acuta eccitazione.
_”Tienilo tu stessa tra le dita e, ruotando la parte finale, aumenta o riduci l’intensità delle vibrazioni, ma fai attenzione a non fare danni, troietta vogliosa.”
Faccio come mi ha istruito e inizio a giocare con quel cazzetto vibrante, impazzendo letteralmente di piacere. Intanto, avverto la cappella di Mario che cerca spasmodicamente il mio buco del culo e grazie al lavoro preparatorio delle sue dita, lo sento scivolare tutto dentro senza il minimo attrito, fino alle palle che iniziano a sbattere sul culo ad ogni affondo.
-“Oh cazzo! mi hai aperto il culo in due come una mela, ma non smettere mi piace troppo sentire quella minchia che scivola dentro.”
-“Ho intuito subito che potevi diventare una gran troia, ma adesso lo sei diventata veramente ed é questa la cosa che arraperà ogni maschio che ti possiederá perché constaterá che a te piace troppo essere trattata da vera puttana e questo ti fa godere senza ritegno.”
Lo dice con molta convinzione e non posso fare a meno di riconoscere che è così. Io adoro quello che sono diventata e che ancora potrò essere e glielo confermo, incitandolo anche.
-“Si sono diventata proprio una gran troia e più lo sono, più ho voglia di essere trattata come tale.
Io godo nel sentirmi una puttana e divento ancora più vogliosa di cazzo, soprattutto sento il bisogno di manifestarlo perché esibirmi mi eccita e mi fa diventare sempre più cagna…ahahahahhahahah…
Mi afferra per i capelli e mi costringe a girare il capo verso di lui; mi lecca il viso e la bocca proprio come un mastino. Io tiro fuori la lingua e mi lascio lappare come una cagna.
-"Sei proprio una puttana da strada una lurida troia da marciapiede e sapere quanto ti piace esserlo mi fa impazzire".
Capisco che lo eccita insultarmi e trattarmi come la sua prostituta e vederlo cosi infoiato come un animale mi fa impazzire di eccitazione, per cui lo provoco.
-"Allora dimostrami quanto sei maschio e cazzuto, maiale…
Dimostra alla tua puttanella quanto la desideri. Ora sono la tua troia e puoi fare di me quello che vuoi; e ora, per esempio, potresti farmi godere. Anzi sto per godere, Cazzo! Mario, fottimi, inculami, fammelo arrivare in gola il tuo cazzone…
Spaccami il culo io, però, ora godo con questo giocattolo che mi sta facendo pisciare sborra…
Sì, sì, sì, sì, godoooooooooo…
Ancora, ancora, più forte, Mario; più a fondo, ti prego; tutto dentro…
ahaaaaaaa.”
Non connetto più ora gli orgasmi sono diventati due, forse tre, non riesco più a capirlo. Il mio culo gode per conto suo grazie a quella bella minchia del mio padrone, il cazzetto vibrante mi devasta la fica di piacere e con una mano mi schiaccia la testa sul materasso e con l'altra ha preso a martoriare il clitoride con le dita. Un urlo disumano, come fossi un maiale sgozzato, esce dalla mia bocca quando inizio a godere con fica, culo e clitoride. Mario mi sorregge proprio tenendomi per la dica e con gli ultimi affondi gode anche lui, ringhiando come un mastino e riempiendomi il culo di sborra calda.
Non mi reggo più e crollo sul letto, disfatta e distrutta dal piacere. Sento armeggiare Mario col cellulare e dopo un minuto si avvicina e mi mostra le immagini di un video nel quale dalla mia fica esce un liquido biancastro che dovrebbe essere la mia sborra mista a urine e dal mio culo fuoriesce un fiotto denso e biancastro del suo sperma, che inizia a perdersi tra le mie cosce. Il porco bastardo raccoglie con le dita un po’ di tutto, si avvicina e mi invita a leccarle insieme a lui. Lo faccio perché lo desidero e perché è una cosa cosi oscena e perversa che quindi io adoro.
Non so per quanto tempo mi ha scopata e quanti orgasmi mi ha regalato, ma di certo mi sento appagata. Non so se raccontare a padrone Tonio ciò che é successo, ma la mia devozione a quell'uomo reclama che io sia sincera con lui. Devo solo trovare il modo. Mario in modo discreto si é rivestito ed é uscito di casa, dicendomi di tirarmi dietro la porta quando sarei andata via. Mi ha salutato con un sorriso ed ho risposto alla stessa maniera. So che lui sarà determinante per la mia crescita e questa consapevolezza mi rassicura sul futuro che mi attende.
Continua?
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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