Prime Esperienze
IL REGALO DI NATALE

05.01.2023 |
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"Le mie mani ora gli tengono la testa, la guidano fino al pube..."
Dopo tanti anni di matrimonio, è difficile trovare il regalo giusto, ma Mary (io) ha sempre un'idea particolare... Anche Giovanni è in difficoltà, quindi gli parlo del mio regalo, cioè "un'abito di sartoria, fatto su misura. Logicamente io ho qualcosa in mente, ma perché rovinare la sorpresa? Mio marito sembra sorpreso per la scelta, ma condivide l'idea e anzi, vuole fare la stessa cosa per me. Negli occhi un guizzo strano...
Io logicamente scelgo la "sarta " per lui e viceversa. Io avrò l'onore di avere un abito dal famosissimo Andrea, stilista di fama in città; non lo conosco neanche di vista, so solo che è gay (questi sono sempre i pettegolezzi che piacciono di più purtroppo) e che ogni suo abito non costa meno di duemila euro. Per Giovanni ho scelto Anna, una sarta fuori città, non allo stesso livello di Andrea, ma fa al caso mio. Faccio le mie telefonate, ci vuole del
Tempo per scegliere, chiarire i "desideri" del cliente, fare il bonifico e scegliere il giorno. Guarda caso, entrambi scegliamo lo stesso giorno, ed è impossibile un cambio. Peccato, volevo almeno assistere ai lavori... Vabbè.
Il mercoledì arriva in un attimo, sono molto contenta, perché so che Giovanni gradirà molto il suo regalo. Faccio la doccia, indosso biancheria nera di pizzo (che dovrebbe andare bene da indossare sotto un abito elegante), abito corto stretto, rosso acceso, scarpe tacco 12, nere. Niente profumo, né trucco, che non si mettono mai se si devono misurare abiti, ecc. Prima di uscire, bacio mio marito, infilandogli la lingua in bocca, a lungo... voglio ricordare per tutto il giorno il suo sapore. Gli metto una mano tra le gambe, mi piace sentire come diventa duro ogni volta che lo tocco, che lo accarezzo... mi guarda negli occhi, è un pò teso, come se si fosse pentito di qualcosa, mi abbraccia forte e la mia pancia sente la turgidità del suo pene... ma è tardi, deve andare, o salta l'appuntamento col suo "regalo". Vado con la mia macchina, perché Andrea ha la sartoria appena fuori città...Parcheggio, suono il campanello, apre un bel moraccione con i capelli lunghi fino alle spalle e decisamente bono!! Andrea? "Prego si accomodi". Cavolo, è davvero bello!! Lo immaginavo più vecchio, più... delicato, non so...
Mi fa accomodare dentro una stanza piena di stoffe, di manichini, di stampelle con abiti e pellicce... ampie vetrate per illuminare al meglio l'ambiente, specchi alle pareti, un enorme divano, un tavolo da lavoro ingombrato di squadrette, matite e scatoline con spillini e gessetti. Mi sento quasi una modella. Mi offre qualcosa, purtroppo un liquore, che mi va di traverso tanto è forte, tossisco e asciugo una
Lacrima... certo di darmi un contegno e sorrido. Andrea mi guarda attentamente, sembra mi stia facendo una radiografia, tanto il suo sguardo è profondo. Non riesco a togliere gli occhi da quella bocca, carnosa, quasi rossa, leggermente socchiusa, la lingua inumidisce la bocca, lentamente, in modo suadente... lo guardo negli occhi e anche lui sta fissando la mia bocca. La lingua esce tra la fessura delle mie labbra, la saliva bagna quell'uscio, che Andrea trova molto invitante a giudicare dallo sguardo inchiodato sul mio viso. Uno strano calore pervade tutto il mio corpo e me ne vergogno, lui è uno stilista, è normale che guardi così un corpo... e poi non sono neanche il suo tipo, visto che è gay!! Eppure nell'aria sembra ci siano onde magnetiche, mi sento terribilmente attratta... la mia patatina stringe i muscoli, cosa che succede solo quando sono eccitata... e Andrea mi fissa e lo sguardo non sembra poi così professionale... mi sta spogliando con gli occhi... cerco di pensare ad altro... perché sono lì? Ah sì, per il vestito!!... Chiedo a occhi bassi se possiamo iniziare e una voce profonda e molto "mascolina", mi dice di sì, si avvicina, apre la cerniera che sta sul fianco del mio abitino, lentamente... troppo troppo lentamente... Ringrazio il cielo di avere la fica e non il pene, altrimenti farei la figura della lussuriosa... l'abito cade giù e rimango in biancheria intima, ho i brividi...
Andrea prende il metro da sarto e inizia misurare il collo, le spalle, le braccia... poi il seno, e si sofferma un po’ troppo... 103 cm (quasi mi vergogno!), poi la vita 83 cm... aiuto!!... E poi i fianchi, 103cm... muoio di imbarazzo!! Sarebbero misure perfette, se non avessi quei 20 cm in più ovunque!!... Poi si inginocchia per misurare il "cavallo", ma che cavolo, voglio un vestito, non un pantalone!! Ma lo lascio fare, il suo sguardo sempre più caldo... posiziona il metro nell'inguine e un brivido mi pervade la schiena, arriva alla caviglia...e col dorso della mano accarezza il collo del piede, sale al polpaccio... il metro cade... avvicina il viso alle mie gambe e annusa la pelle, inizia ad accarezzarla, e le mani salgono, salgono... fino alle mutandine; le tira giù lentamente, aspetta una mia reazione, che non arriva, quindi continua... mi solleva un piede e toglie lo slip e poi l'altro. Le mie gambe tremano. Mi bacia le caviglie, l'interno delle gambe, le accarezza con le mani calde e morbide, e sale ancora... è inginocchiato davanti a me,
Avrà cambiato idea? Ma Andrea si toglie i pantaloni, i boxer e. mamma mia, che pene!!! Con misure xxl e pieno di nervature, leggermente curvo e spaventosamente grosso. Mi gira non molto delicatamente, di schiena, mi piega sul tavolo e inizia a sculacciarmi... ma che fa!? E avvicina quel cazzo al mio corpo... sento le chiappe doloranti che si aprono... no, li no!! Esita per un secondo, allarga le mia gambe per avere maggior visuale e infila un dito dritto nella mia fica, lo toglie e lo lecca, gli piace... lo rimette dentro e di nuovo lo toglie e. lo infila nel mio culetto!! Aaah!! Sento un pò di dolore, così a freddo... ma inizia a muovere quel dito con maestria e il mio buchino gradisce, accoglie, avvolge...e si apre di più... ed è un attimo, toglie il dito e infila la punta di quel pene così grosso, sento la pressione e il dolore, nonostante sia già stata ben lubrificata, ma Andrea sembra esperto, non si muove, lascia che il mio culetto si abitui, si rilassi... piano piano inizia il suo percorso, centimetro per centimetro... fino a farmi sentire piena come un uovo. I suoi movimenti diventano più veloci, ma sempre delicati... la mia pancia schiacciata sul tavolo, mentre con una mano mi tiene il fianco. "Ti piace vero? Ho una sorpresa per te!". Toglie la mano dal mio fianco e preme un pulsante sul bordo del tavolo, che non avevo visto prima... un rumore di "macchinario" e qualcosa che esce da sotto il mobile. Mi sposto un pò impaurita e il cazzo finisce ancora più in fondo... il mio sguardo scruta e. ma... un pene!? Cioè no, un dildo!!! Che marchingegno è? Andrea risponde alla mia muta domanda "è la sorpresa che ti avevo permesso, infilalo!!". Ma... la situazione è strana... ho un cazzo che mi sta sbattendo e una fica bagnata che vuole essere soddisfatta... e sono curiosa, tanto... osservo quel dildo marrone scuro... Andrea
Si fa spazio tra le mie cosce e bacia ancora, lasciando tracce di saliva ovunque. Le mie mani ora gli tengono la testa, la guidano fino al pube... sarò audace, sfrontata, ma... ho da sempre un desiderio folle: che un gay si innamori di me, che perda la testa, che dimentichi tutto per me... forse il momento è sbagliato, ma non mi importa, del resto ha iniziato lui, quindi forse non gli sono indifferente. Andrea accoglie la provocazione e si fa largo con la lingua tra le mie grandi labbra, annusa, gli piace, va a cercare le piccole labbra, trova la "linguetta" del mio clitoride e lo succhia... libidine!! Le mie gambe cedono un po’, ma Andrea è pronto, mi sostiene, mi spinge dolcemente fino al tavolo da sarto, mi solleva la gamba sinistra e la porta fino al bordo del mobile. Più che sostenermi, in quella posizione sento che si allarga la fica, il suo sguardo affamato...e di nuovo si inginocchia davanti a me, prende la mia piccola linguetta tra i denti, mordicchia, succhia, poi spinge dentro la lingua, si delizia con i miei umori che scendono copiosi e ancora le mie mani gli guidano la testa, spingendola ancora più in fondo... sento come muove quel piccolo pezzo di carne dentro di me... piacere assoluto. Poi si ferma, mi libera da quella dolce tortura...
Mi guida verso l'oggetto, senza mai togliere il pene dal mio culetto, si abbassa un pò, mettendomi esattamente davanti a quel "coso" e mi spinge in avanti, più avanti... lo impugno con la mano, non è durissimo, sembra vero, lo posiziono davanti alla mia fica vogliosa e una spinta da dietro mi fa penetrare da quel giochino, che al contatto inizia a vibrare. Mi piace da morire, vado più avanti, sono bloccata tra il tavolo "cazzuto" e Andrea, che mi afferra per i fianchi... pompa velocemente, le palle sbattono all'esterno del mio ano, mugugna, geme, poi il cazzo si "impenna" con un movimento secco e sborra tanto, tantissimo sperma. Sento la mia carne idratata e quel liquido che adesso schizza fuori ad ogni pompata. Anche il dildo è magnifico, spingo in avanti il bacino, più che posso, le gambe larghe e il culetto ancora pieno... la fica è rovente, pulsante, poi si contrae... eeee...aah!!! Gemiti di
Piacere mi assalgono!! Stupendo... vorrei ricominciare e anche Andrea, ma qualcuno bussa alla porta ed entra, per niente sorpreso dalla scenetta " Luca, a che ora finisci? ". Cosaaaa!? Chi cazzo è Luca? Mi guarda tra il dispiaciuto e il divertito e dice "io sono il tuo regalo di natale!". Il mio regalo? E il vestito? ... "ah, tuo marito ti aspetta a questo indirizzo. Buon natale!".
E Giovanni? Credo si stia godendo il mio regalo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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