Prime Esperienze
LA VISITA OCULISTICA

03.11.2023 |
379 |
3
"Il cuore batte impazzito, il sangue scorre bollente lungo tutto il mio corpo..."
Ottobre è il mese della mia visita oculista annuale. Prendo appuntamento nel solito studio in centro e mi preparo ad una lunga attesa, ma nel pomeriggio squilla il cellulare, si è liberato un posto per le 18,40... beh si, fantastico! Ho solo il tempo per una doccia veloce, spruzzo un po’ del mio profumo (si sì, proprio il mio Passion don Bairo!), indosso biancheria intima in comodo cotone bianco, jeans scoloriti con uno strappo sulle cosce, una camicia molto aderente a quadretti marroni, che copre a malapena metà nel mio seno abbondante e un paio di sneakers bianche. Mi guardo allo specchio con aria compiaciuta, sembro una trentenne decisamente sexy, anche se so già che al mio solito oculista non fregherà nulla del mio aspetto... è refrattario al fascino femminile! Arrivo in studio con 5 minuti d' anticipo, ma la segretaria mi fa subito accomodare dentro. Con mia grande sorpresa, dottor Marco non c'è, ma al suo posto c'è una ragazza alta, magra, con un caschettino di capelli neri, occhi azzurri e labbra carnose. Mi sorride, rispondendo alla mia muta domanda "Marco è andato in pensione, ed io sono la sua sostituta, mi chiamo Claudia. ". Penso che il nome le si addica, è dolce e fresco come lei... che continua a guardarmi, anche se non capisco perché. Le porgo il vecchio referto, giusto per dare inizio alla visita. Mi fa accomodare nella solita poltrona, ed inizia a usare i soliti macchinari "guarda qui, luce rossa, luce verde, chiudi, apri, leggi qui.". Sembra tutto ok, tranne per il fatto che ho bisogno di un integratore. Continua a fissarmi e seguo il suo sguardo... quei piccoli bottoncini della camicia, non hanno retto alla pressione del mio seno esplosivo, e due di loro si solo ulteriormente aperti, dando ampia visuale sulle poppe gonfie. Mi scuso imbarazzata, ma il battito impazzito del mio cuore, fa sollevare velocemente il mio décolleté, peggiorando la situazione. Claudia si schiarisce la gola, sorride..."Scusa, non ti volevo mettere in imbarazzo, ma mi hai colpita appena ti ho vista... sei molto bella... perdonami, non è da me, ma... ". Colpita in che senso? Cioè, io non...io...a me non... Sono sposata! ... Ma lei non demorde "Immaginavo... ho visto la mano sinistra. Ma se vuoi, se ti va, potremmo conoscerci meglio. Ti chiedo ancora scusa, ma dovevo dirtelo, mi hai fatto ribollire il sangue. ". Non voglio crearle false speranze, quindi metto in chiaro che a me piacciono i maschietti e che per il momento, non ho la curiosità di fare nuove esperienze. Se è delusa non lo dà a vedere, sorride dolcemente. "Capisco, ma ti posso chiedere un favore? ". Tipo? ... "Aspetta un attimo!". Esce velocemente, per rientrare poi dopo circa due minuti, mette una mano nella tasca del camice, tira fuori qualcosa, allunga la mano e me la porge. È una mutandina viola, in pizzo. Ma che me ne faccio? E di nuove risponde "Per favore, tienila con te stanotte, quando farai l'amore con tuo marito. Mettila nel letto tra voi. Non ti chiedo altro. ". È una richiesta strana, ma non ho il coraggio di dire di no, quindi la prendo e la metto in borsa. Allungo la mano per salutarla con cortesia, lei la prende, la stringe... ed un attimo sfugge al mio controllo, perché mi ritrovo le sue labbra stampate sulle mie! Mi scosto, ma non faccio in tempo a dire nulla, perché mi ha già girato le spalle. Esco senza dire una parola, vado in segreteria a pagare e rientro a casa, tra mille pensieri. Sarò stata maleducata? In fondo lei è stata gentile, è molto carina e diciamocela tutta, ormai sono corteggiata più dalle donne, che dagli uomini. Boh, il tempo saprà rispondere alle mie domande. Giovanni non è ancora rientrato da lavoro, quindi gli mando un SMS, oggi non mi va di cucinare, quindi ordiniamo la pizza. Verso le otto e mezzo, sento la porta del garage e poco dopo lo squillo del campanello, per le pizze. Un bacio frettoloso, e subito ci sediamo a mangiare. Giovanni mi fissa con attenzione... "Cos'hai? Sei strana...". Sorriso, rispondo che non ho nulla e gli racconto grosso modo com'è trascorso il pomeriggio, senza scendere troppo nei particolari (anche se mio marito mi conosce troppo bene, per non aver capito!). Dopo cena mi metto nel divano, mentre Giovanni va a fare una doccia. In TV non c'è niente, quindi vado in camera, mi spoglio della camicetta e dei jeans, slaccio il reggiseno e lascio libere le mie gonfie rotondità. Mi metto a letto, aspettando che arrivi mio marito e intanto chiudo gli occhi... forse mi sono appisolata, perché rivedo la scena del pomeriggio, sento quelle labbra sulle mie, e le sue mani sul mio seno... Apro gli occhi, era un sogno! O meglio, è mio marito che mi sta baciando, che mi accarezza il seno, che succhia i miei capezzoli turgidi. È molto eccitato, vedo i suoi occhi semi chiusi, velati di passione, la voce roca... "Perché hai messo le tue mutandine sul mio cuscino? Hanno un profumo delizioso, sanno di sesso, di voglia... dimmi che mi vuoi! Dimmelo!". E le mie labbra si schiudono... "ti voglio!". E la mia testa mi chiede "a chi lo stai dicendo? ". Ma poco importa, ho davvero voglia di fare l'amore, sento il mio sesso che pulsa...Giovanni continua a baciare il mio collo, il seno, mordicchiano le grosse ciliegie dure, che troneggiano sulle mie grosse tette. Mi tiene la testa indietro con una mano, mentre con l'altra scende fin dentro le mie mutandine. Per un attimo di ferma, forse sorpreso per il laghetto che bagna l'esterno della mia fica calda. Qualche secondo e poi il suo grosso dito medio, finisce dentro la mia pulsante intimità, strofinandolo velocemente dentro e fuori dall'orifizio dalla mia vulva, per poi spingerlo tutto dentro e muovendolo in tondo dentro la mia vagina. Le sue labbra stringono più forte il mio capezzolo, mugugno di piacere e dolore...e l'attesa diventa snervante... il mio bacino si arcua in avanti, a richiesta che voglio di più. La sua mano esce fuori dalle mie mutandine e le tira giù, mi apre le cosce con entrambe le mani, e scende con la bocca fino alla mia vulva pulsante. Nonostante il mio orgasmo sia ancora lontano, dalla vagina escono perle di piacere, che mio marito lecca avidamente, prima esternamente, poi più in profondità, spingendo tutta la sua lingua dentro di me. È calda, dura, esigente. Il mio bacino si curva ancora più in avanti, stringo le cosce, chiudendo la sua testa tra le mie gambe, mentre con le mani gli tengo la nuca premuta su di me. Il mio cuore sembra impazzito, ma è un piacere ancora insoddisfatto... sento una spinta sul mio orifizio anale, che si schiude, accogliendo quel dito così esigente, che penetra sempre più in fondo, dentro il mio corpo caldo, mentre la lingua si muove sempre più velocemente dentro di me, assecondando i movimenti del dito dentro il mio culetto... e il piacere cresce ancora... entrambi i miei buchetti iniziano a pulsare di volontà propria, risucchiando quei piccoli pezzi di piacere, dentro di me. Il cuore batte impazzito, il sangue scorre bollente lungo tutto il mio corpo... vorrei urlare di piacere, ma la voce è troppo roca... Giovanni aumenta la velocità della lingua e del dito... non riesco, non voglio, più trattenermi... lascio che quella pazza voglia di "fare pipì", faccia il suo corso, che dia sfogo alla sua voglia... il culetto si chiude forte intorno al dito di mio marito, mentre il bacino spinto tutto sulla sua faccia, si apre e si chiude velocemente, facendo schizzare fuori, tutto il mio piacere. Mio marito sembra impazzito, continua a leccare e muovere la lingua, senza darmi tregua... a fatica toglie il dito dal mio culetto e dopo aver leccato i miei umori esternamente, si mette su di me, tenendo le mie gambe sollevate... le appoggia sulle sue spalle e con un colpo deciso, spinge tutto il pene dentro di me. Un piccolo gridolino accoglie quel corpo così duro ed esigente, schiudendo la carne calda, per poi avvolgerlo completamente, assecondando i movimenti lunghi e lenti, sempre più in fondo... lui sta in ginocchio davanti a me, sempre tendendo le mie gambe sollevate... il suo sguardo fisso nei miei occhi... le spinte ora sono più veloci, il desiderio di nuovo esigente... poi una richiesta strana "prendi le mutandine dal mio cuscino... per favore.... Prendile...”. Le prendo, ho voglia del suo cazzo sempre più in fondo, non chiedo nulla... Ma lui parla di nuovo "fammi sentire il profumo...è eccitante... mi piace... mi fa godere... mi fa sborrare... Senti il profumo, sentilo anche tu, adesso!!..." Le annuso...è vero, sanno di buono... ma ora non mi importa, sento il suo cazzo sempre più gonfio, che inizia a vibrare dentro la mia fica caldissima... "Dammi le mutande, tienimele schiacciate in faccia! Adesso!!... Sii.... Così... brava... dai...! “.. Sento lo sperma caldo che schizza dentro di me, la voglia che mi assale di nuovo, il mio corpo che inizia a vibrare e sussultare, fino ad urlare di piacere, senza riuscire più a fermarmi... insieme continuiamo a godere, sussultando di piacere incontrollabile, mentre le mutandine di pizzo sono ora di mio viso...
Stanchi ma appagati, stiamo abbracciati... bagnati di sudore e desiderio... poi lo sento chiedere "Di chi sono le mutandine? "... ma... "Vuoi che non distingua il tuo profumo di fica, da un altro profumo? Ho goduto moltissimo... tu?"... Beh, in effetti... chissà se devo restituire le mutandine a Claudia...
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per LA VISITA OCULISTICA:
