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Gay & Bisex

48. Varsavia, Chubby Bart


di Sergioone61
16.08.2018    |    7.927    |    2 9.3
"Non passo nemmeno mezz’ora e qualcuno bussò alla porta, aprii la porta e di fronte a me c’era Bart: il solito cappellino militare, gli occhiali tondi, un..."
Quando sono in viaggio di lavoro provo sempre a vedere se è possibile trovare qualche compagno di gioco per le lunghe e solitarie serate in hotel.

Devo dire che Varsavia, dopo l’esperienza con il giovane collega, ha riservato altre interessanti sorprese…

La prima fonte sono sempre i siti di incontri on-line, fra tutti Planet Romeo.

Nonostante abbia ormai passato i 55 anni mi piace cercare compagnia tra i ragazzi più giovani di me che sono comunque tra i miei preferiti.

Una sera stavo navigando tra i vari profili e dopo un po di tempo sono incappato nelle foto di quello che sembrava essere un ragazzo paffutello, ho cliccato sull’immagine ed è apparso il viso rotondo, simpatico e sorridente di una ragazzo di 19 anni. Nel profilo erano presenti anche altre immagini a figura intera in jeans e maglietta, capelli biondi cortissimi e occhi castani, 1 metro e 85 per 98 kg., con tutta l’aria di un ragazzo di campagna dannatamente sexy!

Ho lasciato un impronta che dice “Sexy!” convinto che non avrebbe mai risposto.

Invece dopo pochissimo ricevo un messaggio: ‘Ciao.’ E così abbiamo iniziato a chattare.

Si chiama Bart e gli piacciono gli uomini maturi, ed essere educato da un papà severo, infatti fin da subito mi ha chiamato daddy. Durante la chat ci siamo scambiati alcune foto private: pelle bianca pallida, ventre rotondo e liscio, nemmeno un pelo sul petto, due tettine prominenti, una visione di assoluta perfezione. Gli sono piaciute anche quelle che gli ho mandato io ed i commenti sul mio profilo. E quindi abbiamo deciso che dovevamo assolutamente incontrarci.

Il giorno successivo ho lavorato tutto il giorno e sono tornato in hotel piuttosto tardi esausto. Mentre ero buttato sul letto ho ricevuto una notifica sullo smartphone, era lui ed abbiamo ripreso a chattare. Erano ormai le 22 e lui mi stava dicendo che voleva incontrarmi questa sera stessa. Accidenti ero molto eccitato all’idea, ma anche molto stanco. Lui ha detto che comprendeva e che avremmo potuto vederci anche solo per berci una birra e chiacchierare solo per conoscerci. Ci siamo accordati per vederci fuori dall’Hotel alle 22:30.

Nel dubbio mi sono infilato sotto la doccia, qualora la serata prendesse una piega diversa…

Ho indossato gli short di felpa una t-shirt e le mie adidas senza calze, fuori era una bella serata di primavera inoltrata. Per niente fredda.

Alle 10:40 non era ancora arrivato, quando ricevo un messaggio. L’autobus era in ritardo ma stava arrivando.

10 minuti e lo vedo arrivare: jeans e maglietta arancione, felpa nera con cappuccio, cappellino con visiera stile militare converse nere senza calze.

Ci guardiano e il suo volto si spalanca in un disarmante, accattivante e contagioso sorriso, che ricambio immediatamente. Ci stringiamo la mano, poi un po goffamente ci abbracciamo; sento sotto la felpa i rotolini di ciccia che fuoriescono da sopra la cintura dei jeans.

Iniziamo a passeggiare nel buio dei giardini che si trovano di fronte all’hotel, chiacchera molto, forse un po’ nervosamente. E’ uno studente, studia all’università ed è la prima volta che si allontana dal suo vilaggio in campagna. Qui in città ha scoperto un mondo tutto nuovo, e la possibilità di sfogare le voglie che aveva a lungo represso quando stava al paesello.

Ci sediamo su un muretto in una zona apparta dei giardini, sebbene con circospezione le nostre mani si sono già sfiorate e ora si stringono. Flirtiamo uno con l’altro, distratto non mi sono accorto che ha tolto le scarpe fino a che non sento il suo piede nudo accarezzarmi le caviglie. Gli sorrido e gli dico di fare attenzione, che se mi fa eccitare poi sarò costretto a trascinarlo in camera. Lui sale con il piede fino ad infilarlo nei pantaloncini e sfiorarmi il cazzo (ovviamente non porto le mutande). Mi risponde che esattamente quello che spera…e sussurra…daddy!

Sono davvero molto stanco e non voglio rischiare di sprecare il nostro primo incontro gli propongo di rivederci una altra sera. Capisce, anche se sembra un po’ deluso. Mi propone però di accompagnarmi comunque in camera per augurarmi la buona notte.

Si rinfila le scarpe e torniamo all’Hotel. Nessuno fa caso a noi mentre ci avviamo all’ascensore e saliamo al mio piano.

Entriamo nella mia stanza e ci sediamo sul letto, ci abbracciamo e ci accarezziamo. Le nostre bocche si incontrano e le nostre lingue si assaggiano per la prima volta, è fantastico! Le sue labbra sono così morbide ed il sapore è così dolce. Nonostante la stanchezza mi viene subito duro come il marmo.

‘So che sei stanco Daddy.Lascia che ti aiuti a rilassarti.’ Mi dice con aria sorniona. Poi infila le mani nei calzoncini, mi stringe il cazzo e inizia a masturbarmi.

‘Ohh si bravo ragazzo…’ Lo osservo e mi sembra di avere di fronte un ragazzino impacciato tutto da coccolare.

‘Posso leccare il tuo arnese se vuoi…’ dice ‘Non dovevamo aspettare domani…’ Ma sa già che non gli resisterò. Mi sfila i pantaloncini e il cazzo duro svetta dritto sulla mia pancia.

‘Hai un bell’uccello Daddy! Piacerà molto al tuo boy!’

Io mezzo nudo e lui ancora completamente vestito ha iniziato a farmi un glorioso pompino.

Succhiava solo la cappella, poi lo ingoiava tutto fino in gola facendomi gemere, poi si ferma e scende a leccarmi e succhiarmi le palle.

Mentre mi lavorava, accarezzavo dolcemente la sua testa, passandogli le dita tra i capelli corti.

La sua grande abilità mi ha fatto arrivare al limite abbastanza rapidamente. Gli ho detto che stavo per venire: ‘Dove vuoi il succo di paparino?’ Unica risposta un verso strozzato visto che aveva ancora la bocca piena. L'ho avvertito di nuovo e ho detto se non voleva che gli riempissi la bocca e che stavo per sborrare in un secondo, di nuovo con il ‘mmmhmmmph’ come risposta. Ha ingoiato il cazzo ancora più a fondo mentre io lasciavo andare un bel carico di sborra. Ha risucchiato tutto, non ha sprecato nemmeno una goccia. Poi si è preso il suo tempo pulendo il mio cazzo, ha succhiato ed inghiottito di nuovo, infine ha alzato gli occhi verso di me.

‘E’ buona la tua sborra.’ Poi sorrise. Ero sicuro che doveva averlo duro come il marmo e gli ho chiesto se voleva che ricambiassi il servizio, ma mi rispose, che si aveva il cazzo in tiro ma voleva conservarsi per il nostro prossimo incontro, se volevo ancora rivederlo domani?

Gli ho afferrato la testa e ho ricominciato a baciarlo. ‘Tu che dici? Diavolo sì che voglio rivederti!’

Sorride e dice ‘Bene, voglio davvero rivederti e stare più con te paparino. Forse possiamo fare di più domani sera?’ ‘Puoi starne certo! Non vedo l'ora!’ Risposi.

Ci auguranno la buonanotte. Appena uscì dalla stanza crollai sul letto e mi addormentai immediatamente.

Il giorno dopo fu di nuovo molto intenso, ma ho continuato a pensare al giovane e focoso Bart, aiutato in questo dal fatto che abbiano continuato a scambiarci messaggi per tutta la giornata. Sulle nostre preferenze sessuali e su cosa avremmo fatto insieme quando ci saremmo rivisti.

Gli chiesi anche come mai gli piacevano i daddy come me e lui mi ha raccontato che era stato cresciuto a una madre single e non aveva mai avuto una figura maschile adulta come modello, questo lo aveva portato ad andare in terapia.

Ma ha trovato gli uomini più anziani sessualmente attraenti fin dall’adolescenza, quando si masturbava guadando immagini di uomini più anziani in internet.

Aveva avuto la sua prima esperienza sessuale con un uomo sulla quarantina quando aveva 14 anni. Non era stato molestato perché lo aveva voluto e gli era piaciuto molto.

Da quel momento in poi aveva sempre preferito fare sesso con uomini più maturi.

Era anche un ragazzo birichino! Durante la giornata si prese una pausa dallo studio nel bagno dell’università e mi ha mandato una foto del suo cazzo duro! Mi ha chiesto se mi era piaciuta. Gli risposi che adoravo il suo bel cazzo duro e liscio e senza un pelo! Rispose che dopo ieri sera era così eccitato che aveva avuto il cazzo duro tutto il giorno. Beata gioventù! Pensai.

Finii di lavorare e mi precipitai in hotel per fare una bella doccia ed essere pronto per il mio cucciolo.

Bart mi mandò un messaggio dicendo che era al dormitorio e si stava preparando e mi chiese cosa velvo che indossasse, gli dissi che mi sarebbe piaciuto che indossasse dei calzoncini da jogging, ovviamente senza mutande, e delle infradito, la stagione non era ancora caldissima, ma lui non obbiettò.

Non passo nemmeno mezz’ora e qualcuno bussò alla porta, aprii la porta e di fronte a me c’era Bart: il solito cappellino militare, gli occhiali tondi, un t-shirt bianca della nike, un paio di calzoncini da running in raso nero, che non riuscivano più a nascondere un incipiente erezione, le gambe praticamente senza peli ed i piedi chiarissimi infilati nelle infradito.

Non potei far altro che trascinarlo nella stanza e iniziare a limonarlo con violenza.

Mentre lo baciavo gli carezzavo il culo coperto solo dalla stoffa sottile dei calzoncini.

Ho infialto le mani e fatto scorrere le dita tra quelle belle chiappe morbide fino a trovare il buchino, pulsante e voglioso.

‘Vuoi che paparino ti faccia sentire quanto gli sei mancato?’ Dissi.

‘Oh si Daddy! Per favore fai l’amore con me, fammi godere!’



L’ho allontanato e piano gli ho sfilato la t-shirt ammirando il ventre sporgente e le tettine con i capezzoli già turgidi. Gli ho tolto le infradito, ho baciato quei bei piedi cicciottelli e succhiato gli alluci, provocando i suoi gemiti.

Ho abbassato i calzoncini liberando un gran bel cazzo duro, dritto e bagnato che ho dovuto subito assaggiare. Altro gemito. Ora era splendidamente nudo!

‘Sei un delizioso bocconcino paffuto tutto da strapazzare!’ Dicendo questo lo attirai sul letto dove ci avvinghiammo in uno stretto abbraccio e riprendemmo a baciarci e a toccarci ovunque.

Si sganciò dall’abbraccio e disse ‘Lasciati spoglare Daddy.’

Cominciò sfilandomi la maglia, poi si fece strada fino ai miei pantaloni forzati dal mio cazzo durissimo, li sbottonò e li aprì per rivelare la mia erezione, abbasso i boxer e senza attendere nemmeno un secondo ha aperto le labbra e risucchiato il mio cazzo nella sua bocca calda e dolcemente ha cominciato a spompinarmi, mentre gli passavo le dita tra i capelli. Stava andando alla grande! Meglio della sera prima. Lavorava il mio cazzo su e giù, spingendoselo giù per la gola mentre stringevo la sua testa in grembo. Ebbe un leggero conato e la saliva fuoriusci colandomi sul cazzo. Si sollevo a prendere fiato, mi guardò con il mento lucido della sua saliva. ‘Sto facendo bene daddy?’

‘Stai facendo benissimo!’ Poi gli dissi che anch’io volevo gustare il suo bel cazzo. Così ci posizionammo l’uno sull’altro a 69, così potei prendere in bocca il sua cazzo liscio e duro e leccare la grossa cappella turgida e succhiare le grandi palle completamente depilate. Lui si demenava sul letto gemendo e mugolando con la bocca piena del mio cazzo.

Dopo pochi minuti, lo sentii ansimare ed i suoi muscoli irrigidirsi ed sparare un enorme carico di sborra nella mia bocca vogliosa che io ho subito inghiottito. Il suo torace si sollevava ansimando e il suo corpo si contrasse. ‘Come è stato dolcezza?’ ‘Oh dio, daddy è stato fantastico! Grazie.’ Mi sollevai verso di lui e ricominciai a baciarlo di nuovo. ‘Mmmm sento il sapore della mia sborra!’ Disse. Baciandomi con ancora maggior trasporto.

Stavamo abbracciati vicini, io strigevo il suo corpo morbido e cicciottello, feci scivolare le mani tra le belle chiappotte e trovai subito Il buco caldo e umido. Piano feci scivolare un dito, poi due. ‘Oh si mmmm! Sì daddy, ti voglio! Mettimelo dentro e schizzami nel culo!’ Una richiesta che non potevo che soddisfare.

Sono scivolato di lato è l’ho girato in modo che fosse sulla sua pancia, la due grandi chiappe all’aria. Mi stesi sopra di lui, il mio cazzone duro e fremente annidato tra le sue chiappe. Lo baciavo sul collo e succhiavo i lobi delle sue orecchie. Si lamentava piano con gli occhi socchiusi, sembrava davvero apprezzare quello che stavo facendo.

‘Ti piace piccolo Bart?’ ‘ Siiiii….!’ Sospirò.

Comincia a scivolare lungo la sua schiena sfiorando con piccolo tocchi della lingua la sua spina dorsale, muovendomi sempre più verso il suo grosso culo, poi masaggiando i grossi globi morbidi e carnosi aprendoli e giocando con i pollici sempre più vicino al suo caldo buco rosa. Più mi avvicinavo, più si lamentava e fremeva.

Mentre mi accostavo insistevo a pastrugnare quelle meravigliose chiappe, odorava di fresco e di pulito, ma anche di umori e di voglia, come piace a me.

Ho strisciato il suo buco tremolante con la lingua in una lunga, lnta e profonda passata. Spalanco la bocca in un gemito. ‘Oh dio! Sì, per favore!’

Mi tuffai in profondità saettando la lingua dentro e fuori dal buco e poi giù fino alle palle, e lui urlò, ‘Oh cazzo

si! Fallo paparino, limonami il culo!’ Ho continuato a leccargli e lubrificargli il buco per alcuni minuti, con lui che si agitava tremolante e gemendo piano. ‘Ti piace che Daddy ti lecchi e bagni il buchetto vero?’ Ha rotolato fuori da sotto di me in un lampo, tirando a se la mia faccia e mi bacia con violenza come fosse posseduto.

‘Adesso scopami big daddy!’ Rotolò sulla schiena, e gettò le gambe in aria, afferrando le sue caviglie ed esponendo li buco del culo ancora lucido della mia saliva. ‘Dai paparino, fottimi, spacca il culo al tuo ragazzo, scopami duro!’

Mi sono messo tra le sue gambe, ho allineato la cappella al buco e ho spinto dentro, lentamente ma con decisione. E lui ha mugolato ‘Oh dio, Gesù, sì daddy! Fottimi!’

Con colpi deliberatamente lenti e profondi, ho spinto dentro e tirato fuori, il mio cazzone durissimo, andando più in profondità che potevo, guardandolo ad ogni affondo sbararre gli occhi e spalancare la bocca in un ansito.

Via via ho cominciato ad accellerare dando colpi sempre più forti e profondi, ritmati dai suoi ‘Oh! Oh!’ Ad ogni spinta le sue palle e il suo ventre si muovevano su e giu e avanti e indietro. Gli ho afferrato le caviglie e le ho appoggiate alle mie spalle, gli ho afferrato i fianchi rotondi e ho aumentato ancora di più le spinte e la velocità.

‘Siiii! Dio! Daddy inculami! Fottimi! Scopa il tuo bambino duro e profondo!’

"Sìii, paparino! , MI piace! Continua, non ti fermare! Fai tutto quello che vuoi, usami!"

Stavamo sudando entrambi, io gli gocciolavo sul petto mentre si pizzicava i capezzoli. I suoi capelli bagnati si arruffavano sulla fronte. Sposto un amano in basso e iniziò a smanettarsi il cazzo duro, la cappella rossa che scivola avanti e indietro, dentro e fuori, sbavando presborra. Ormai era vicino all’orgasmo.

‘Daddy sto per sborrare!’ ‘Fallo tesorino! Sborra per il tuo paparino!’

I suoi occhi si rovesciarono indietro, scosse la testa freneticamente a destra e a sinistra e lascio partitre due grossi e potenti schizzi che gli arrivarono sui capelli e in faccia, seguiti da altra sborra che scivolò sulla sua pancia bagnata e ansante. Le contrazioni del suo orgasmo mi strinsero il cazzo nel culo e mi hanno quasi mandato oltre il limite.

‘Bart sto per sborrare! Vuoi che ti sborri sulla pancia?’

Mi guardò con gli occhi spalancati. ‘Noooo! Dentro! Sborrami dentro! Sfondami il culo di sborra! Dentrooooo!!!’

L'ho sbattuto duramente per pochi secondi e con un ultimo colpo ho scaricato le mie palle nel profondo del suo buco mentre lui piagnucolava ‘Si! Oh Dio si! Riempimi tutto! …Grazie Daddy! Grazie!’

E mentre mormorava queste parole successe una cosa che non avevo mai visto prima, dal suo cazzo che ormai cominciava ad ammosciarsi, uscirono altri tre quattro fiotti di sborra, non a schizzi ma lentamente colando come crema da un tubetto! Emise un altro mugolio, socchiuse gli occhi e sembrò quasi svenire.

Ho tirato fuori il cazzo grondante sborra dal suo culo e ci siamo sdraiati vicini lui si è rannicchiato vicino a me.

‘Dio, è stato così forte e caldo e coinvolgente. Grazie!’ Gli ho chiesto ‘Cosa? La scopata?’ E lui ‘No. Cioè voglio dire, sì. Ma anche il gioco dei ruoli tra Daddy e Boy. Tu l’hai goduto com me, lo sentivo da come il tuo cazzo diventava più duro quando ti chiamavo così.’

Lo strinsi a me carezzandogli la schiena liscia e la testa dietro il collo.

Ormai erano le 23 e sia io che lui domani dovremo darci da fare.

Si è vestito, con mio grande rammarico. Mentre lo accompagno alla porta ci scambiamo un ultimo profondo bacio. "Buona notte Bart, stai attento a tornare a casa."

‘Lo faro Daddy, ti mando un messaggio appena sarò al dormitorio, così saprai che sono al sicuro.’

Fedele alla sua parola, mi mandò un messaggio circa 20 minuti dopo per dirmi che era arrivato ed era al sicuro nel suo letto.

A causa dei conflitti di pianificazione dei nostri rispettivi impegni e dei continui cambi di programma dei miei viaggi non abbiamo avuto più occasione di rivederci, ma non dimenticherò tanto facilemente questo focoso 19enne cicciottello e molto, molto porcellino.

Alla prossima storia.

S.

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