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Gay & Bisex

L’Appetito vien mangiando…


di Sergioone61
18.09.2007    |    54.763    |    1 8.7
"Poi si avvicinò fino ad appoggiarsi con il culo al mio cazzo in tiro ed iniziò a muoversi..."
Dopo le prime esperienze nei bagni pubblici vivevo in uno stato di perenne dubbio. Cercavo di capire quale fosse la mia reale inclinazione. Forse tutti i 15enni passano per la stessa fase.

Oltre a ciò ero anche in una specie di continuo stato di eccitazione, bastava un bel culo fasciato in un paio di jeans stretti perché il cazzo mi andasse in tiro, ed i culi erano tutti di bei maschietti.

A quel tempo mio fratello aveva 12 anni. Dividevamo la stessa camera e spesso era capitato che mi vedesse in mutande ed osservasse le mie erezioni.
Era un ragazzino curioso e forse con le mie stesse inclinazioni. Fatto è che una sera mentre stavamo sul letto in attesa di addormentarci vidi che mi osservava mentre mi accarezzavo il cazzo duro da sopra le mutande. Lo guardai. “Bhe, che c’è da guardare?” “Hai sempre il pisello duro.” Rispose. “Vedrai succederà anche a te.” “Oh, se è per questo mi succede anche adesso.” Ed alzandosi mi mostrò il suo cazzettino che orgogliosamente stava ben dritto nelle mutandine. “Aha, bene.” dissi. Mentre la mia eccitazione aumentava.
Lui continuò “Quello che non ho ancora capito è cosa fai al buio sotto le coperte quando ti sento ansimare e ti vedo agitarti.”
Non sapevo cosa rispondere. Ma la situazione cominciava ad intrigarmi.
“Vedi, quando il pisello è duro è perché vuole essere coccolato. Ed io lo accontento.” “E come fai?” chiese. A quel punto non resistetti. “Se vuoi ti faccio vedere.” Così mi abbassai le mutande e tirai fuori il cazzo cominciando a menarmelo. Spararmi una sega sotto gli occhi del mio fratellino era un bel diversivo rispetto al solito. Lui guardava attento ed intanto si accarezzava l’uccello. “Prova anche tu.” Gli dissi. Lui si tirò fuori il cazzo e prese ad imitare i miei movimenti. La cosa era eccitante, ma io volevo di più.
“Certo è meglio se le coccole gliele fa qualcun altro.” “In che senso?” “Vieni qui, ti faccio vedere.” Si avvicinò al letto ed io gli presi in mano l’uccello e comincia a segarlo. In breve cominciò a genere ed ansimare. “Cosa mi succede!” chiese un po’ spaventato. “Non preoccuparti è normale, vedrai dopo sarai molto contento di avere provato.” Ora il cazzo di mio fratello aveva raggiunto una dimensione interessante per la sua giovane età. Gli presi una mano e me la misi sul cazzo invitandolo a fare a me quello che io stavo facendo a lui. Capì immediatamente e cominciò ad andare su e giù col mio uccello che era ormai vicino a venire.
I gemiti erano sempre più forti, improvvisamente si fermò, tremava in tutto il corpo, si piegò un po’ all’indietro, emise qualche suono incomprensibile e finalmente ebbe il suo primo orgasmo. Mi schizzo addosso e sulla mano, non resistetti a portarmela alla bocca per assaggiare il sapore di quella prima sborra virginale. Questo mi fece venire quasi subito nelle mani di mio fratello che sembrava non essersi ancora ripreso.
L’eccitazione era passata. “Allora? Com’è stato?” Il mio fratellino aveva gli occhi languidi che ben conoscevo e dipinta sul viso il ritratto della soddisfazione. “E’ stato fantastico! Non avevo mai provato niente di simile!” Lo osservavo quasi con tenerezza. “Vieni qui.” Gli dissi. Si avvicinò al letto ed io lo feci entrare sotto le coperte insieme a me. Luca si accoccolò addosso al mio corpo. Ed io comincia ad accarezzarlo. “Questo è il sesso?” Mi chiese. “Sì, ma solo l’inizio.” Risposi. Poi ci addormentammo.

Passarono alcuni giorni e non tornammo più sull’argomento.

Un pomeriggio tornando a casa dal lavoro sentii che il mio fratellino era impegnato in cameretta a giocare con il suo amico del cuore. Quei due stavano sempre insieme, erano persino riusciti a rompersi un braccio insieme un anno prima.
Mi misi in sala a guardare la tv.
Dopo un po’ sentivo uno strano silenzio provenire dalla camera, decisi di andare a controllare.
Socchiusi la porta e vidi i due che, mutande abbassate si stavano segando a vicenda. L’effetto fu immediato. Il mio cazzo divenne subito duro come il marmo. Comincia a toccarmi da sopra i pantaloni, poi mi tirai fuori l’uccello e comincia a segarmi mentre osservavo quei due maialini al lavoro. Ero troppo eccitato e decisi di entrare: “Bravi! Così vi divertite eh!” Ci fu un momento di panico, poi mio fratello sorrise e disse “Stavo facendo vedere a Fabio quello che mi avevi insegnato.” “Bravo.” Risposi. “Allora fatemi vedere come ve la cavate.” Mi sedetti sul letto e li invitai a continuare.
Sapevo che i miei non sarebbero tornati fino a tarda sera, per cui decisi di divertirmi. “Ragazzi, così però siete troppo impacciati. Toglietevi i vestiti.” I due si guardarono e cominciarono a spogliarsi. Prima le scarpe e le calze, poi i calzoncini, le magliette e le canottiere ed infine le mutandine. Io intanto avevo tirato fuori il mio cazzo durissimo e me lo massaggiavo. Devo dire che Fabio era decisamente ben dotato il suo uccello era già quasi delle dimensioni di quello di un adulto. In piedi davanti a me ricominciarono a segarsi a vicenda. Fabio sembrava parecchio abile in quella attività. “Mi sa che il tuo amico non ha bisogno di lezioni, sembra già esperto nel campo!” Fabio sorrise quasi a confermare le mie parole. Poi disse “E tu non ti spogli?” Detto fatto ero nudo anch’io sdraiato sul letto ad osservare questi due ragazzini che si masturbavano. “Venite qui.” Dissi. Vennero verso il letto e si sdraiarono accanto a me. Mentre Luca segava Fabio questi allungò una mano e mi prese l’uccello cominciando a masturbarmi. Il ragazzino prometteva bene. Di spalle vedevo quel culetto di burro, ma non potevo nemmeno prendere in considerazione altro che la possibilità di accarezzarlo e così feci. Il ragazzino sembrava gradire perché sporse in fuori il sedere per incontrare le mie carezze. Poi si avvicinò fino ad appoggiarsi con il culo al mio cazzo in tiro ed iniziò a muoversi. Accidenti questo ragazzino non la raccontava giusta.
Stavo per sborrare per l’eccitazione e non volevo ancora, così mi staccai e mi misi in mezzo ai due perché potessero segarmi entrambi, intanto avevo i loro cazzi in mano e li menavo. Era ora di una variabile.
“Sai Luca quando ti dicevo delle coccole, al pisello quando è duro piace ricevere tanti bacini.” Luca mi guardò perplesso. “Si è vero.” Disse Fabio. Si abbasso sul mio uccello e cominciò a baciarne la punta. Poi tirò fuori quella linguetta rosa ed iniziò a leccarmi la cappella. “Prova.” Disse rivolto a mio fratello. Luca si avvicinò e mi diede dei timidi bacini sulla punta del cazzo. Poi, come aveva visto fare a Fabio me la leccò. “E’ buono!” Disse. “Allora devi assaggiarlo.” Disse Fabio. Si sostituì al mio fratellino e si infilò in bocca quanto più potè del mio uccello cominciando a succhiare. Luca lo guardava sbalordito. Poi decise di provare anche lui, ci prese subito gusto, mentre si segava il cazzo freneticamente. Fabio passo dalla parte di Luca ed abbassandosi gli prese in bocca il cazzo iniziando a succhiare. Il cazzo di Fabio era proprio accanto al mia faccia e non mi feci pregare lo presi immediatamente in bocca creando un fantastico 69 a tre.
Ora ero davvero al limite e stavo per sborrare allontanai Luca con un gesto. Lui mi guardò “Che c’è? Ti ho fatto male?” “No, ma sto per sborrare.” A quelle parole Fabio lasciò l’uccello di Luca e si precipitò sul mio iniziando a succhiare con foga cercai di allontanarlo, ma ormai era tardi sborrai nella sua bocca una quantità di sborra tale che gli colava dagli angoli della bocca. Ero sorpreso ed esterrefatto quel ragazzino aveva 12 anni! Luca intanto si stava masturbando velocemente ed era arrivato al culmine. Fabio se ne accorse e giratosi fece appena in tempo a prendersi in faccia la sborrata di Luca. Intanto si segava furiosamente. Quel ragazzino meritava un ringraziamento. Lo sollevai e lo sdraiai sul letto, gli presi il cazzo in bocca e comincia a spompinare finché venne nelle mia bocca. Era dolcissima, come quella di mio fratello!

Esausti ci sdraiammo sul letto.

Dopo qualche minuto di silenzio chiesi a Fabio: “Mi sembri molto esperto in questo gioco?” Lui mi guardò e sorrise. “Sai ho due fratelli più grandi, mi hanno insegnato loro.” In effetti ricordavo che Fabio aveva due fratelli, uno aveva la mia età e frequentava la mia stessa scuola anche se non lo conoscevo bene, l’altro era più grande e doveva avere sui 18 anni e per quel che ricordavo era un gran bel pezzo di manzo. La cosa si faceva interessante.



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