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Gay & Bisex

15. Vacanze alle Canarie.


di Sergioone61
06.12.2007    |    32.008    |    0 8.4
"Accettiamo e prendiamo accordi per trovarci lì di fronte alle 9..."
1982. E’ passato un anno. L’università, alla fine ho scelto Scienze Politiche, va un po’ a rilento, forse perché continuo al lavorare al bar: non voglio lasciare i miei amici.

Siamo quasi a metà luglio e devo decidere cosa fare per le vacanze. Non è che abbia molti soldi, quindi bisognerà accontentarsi. La sera al lavoro spesso si discute delle vacanze, chi va di qui, chi di là…. Una sera chiacchierando con Sandrino saltano fuori le Canarie, sembra siano molto economiche e che comunque il posto non sia male. Dopo un po’ che ne parliamo lancio la proposta “Eh se ci andassimo insieme?” Sandrino mi guarda, mi tende la mano io la stringo mentre lui dice “Affare fatto!”.

Passa qualche giorno e Sandrino arriva una sera carico di depliant turistici. Ha già trovato quello che fa al caso nostro: un piccolo alberghetto senza pretese in un villaggio che si chiama Puerto de la Cruz a Tenerife. Facciamo due conti e decidiamo di prenotare. Partenza il 2 agosto.

La sera del 2 agosto siamo già in albergo. Il posto è carino anche se non lussuoso e la gente è davvero amichevole. Abbiamo una stanzetta simpatica ed un bagno più che decoroso. Ci sistemiamo. Poi ci cambiamo ed usciamo per andare a mangiare qualcosa.
Siamo un po’ fuori dal centro del villaggio, ma basta una camminata di un quarto d’ora per arrivare alla zona del passeggio sul lungomare.
Ci sono dei bei locali ed è pieno di gente. Ci sediamo ad una terrazza vicino alla spiaggia, Paella e sangria, ci pare il minimo. Mangiamo con gusto. Poi torniamo in albergo, siamo stanchi del viaggio e vogliamo essere in forma domani.
L’indomani mattina in perfetta tenuta da spiaggia andiamo a cercare un posto dove prendere il sole e fare il bagno…..sorpresa: la costa è quasi tutta rocciosa e priva di spiagge! Siamo un po’ contrariati. Ci aggiriamo per il villaggio con i nostri teli mare senza sapere bene che fare. Ci sediamo sul lungo mare. Ogni tanto passano dei ragazzini che propinano volantini di locali e luoghi di ritrovo. Li prendiamo senza troppi interesse. Poi Sandrino me ne mostra uno: reclamizza delle piscine a poca distanza. Decidiamo di dare un occhiata.
Altro che piscine! E’ un complesso di diverse vasche ognuna delle quali ha la forma di una delle isole che compongono le Canarie. C’è molta gente, ma anche un sacco di spazio. Poi costano pochissimo, e il biglietto d’ingresso è giornaliero.
Ci troviamo un bell’angolo sull’erba all’ombra di uno splendido pergolato ornato di bouganville. Sdraiati sui teli mare cominciamo a guardarci intorno. Beh, c’è un gran bel via vai. Commentiamo qualche bella ragazza, ed anche qualche bel ragazzone. Decidiamo di farci un bagno prima di andare a mangiare qualcosa.
Un paio di tuffi, qualche risata. Ci accomodiamo al bar ristorante ed ordiniamo due panini e due birre. Il cameriere è un bel moretto molto giovane, davvero simpatico e gentile. Ogni tanto passa e ci sorride. Ormai sono quasi le 4 del pomeriggio ed il bar è pressoché deserto. Il ragazzino ripassa e ci chiede se vogliamo qualcos’altro, ordiniamo due caffè. Arrivano i caffè, che sono imbevibili! Ridiamo con il cameriere, ci chiede di dove siamo, rispondiamo italiani, il ragazzino emette un fischio, e commenta “Italianos muy bonito!” Io e Sandro ci scambiamo un occhiata. Gli chiediamo se vuole sedersi un po’ con noi, ma dice che non può, però finirà il turno alle 9, propone di vederci la sera per una birra. Accettiamo e prendiamo accordi per trovarci lì di fronte alle 9.
Torniamo in albergo. Doccia, ci vestiamo e ci incamminiamo verso il nostro appuntamento.
Alle 9 e un quarto ecco arrivare il nostro nuovo amico, fresco di doccia, bermuda a canotta, ha un bel fisico, capelli ricci e nerissimi, occhi scuri ed una bocca carnosa ornata da denti bianchissimi.
Ci saluta con energiche strette di mano e si presenta, si chiama Felipe ed ha 20 anni, anche se ne dimostra meno. In effetti è di Barcellona, ma si trova qui per la stagione. Gli raccontiamo che lo capiamo benissimo poiché facciamo lo stesso mestiere. Si instaura subito un rapporto di grande simpatia, e mentre ci incamminiamo sul lungo mare ci raccontiamo vari aneddoti sulle nostre rispettive esperienze ridendo con gusto. Meno male che italiano e spagnolo sono simili, per cui la lingua non è un problema, un po’ con l’una un po’ con l’altra ci si intende.
Raggiungiamo una bella birreria, molto animata. Ordiniamo birra e tortillas. Si ride e si beve. Si sono fatte le 11 e Felipe dice che deve andare a dormire perché domani dovrà alzarsi presto. Ci incamminiamo, ci chiede in quale albergo siamo, e così scopriamo che abita a pochi passi dal nostro albergo. Facciamo la strada insieme, ed usciti dalla zona del centro le strade si fanno deserte. Continuiamo a chiacchierare, ridendo e dandoci grandi pacche sulle spalle, e non solo, dopo una battuta molto divertente ho dato una bella pacca sul culo di Felipe, lui si è girato ed ha sorriso.
Siamo arrivati al nostro albergo. E’ gia tutto buio, ma la signora ci ha dato le chiavi del portone. Iniziamo i saluti, ma Sandrino propone di bere l’ultima birra in camera nostra. Felipe all’inizio è restio, ma poi accetta.
Entriamo e saliamo in camera senza fare rumore per non farci scoprire.
Una volta in camera Sandrino suddivide l’unica lattina di birra che abbiamo usando i bicchieri del bagno e tenendo per se la lattina. Fa caldo. Invitiamo Felipe a mettersi comodo. E per metterlo a suo agio sia io che Sandrino ci togliamo le magliette. Con Sandro ci scambiamo un’occhiata di intesa. Ci sediamo a terra appoggiati al letto davanti al balcone per approfittare di un po’ della brezza che arriva dal mare. Felipe in mezzo che sorseggia la sua birra. Siamo in silenzio, spalla a spalla, le nostre gambe si sfiorano. E’ Sandrino a fare la prima mossa: appoggia una mano sulla gamba di Felipe a comincia ad accarezzarla, lui no si sposta, si mette più comodo stendendo ed allargando le gambe, appoggia la sua gamba sulla mia. Subito appoggio le mani sul suo ginocchio e inizio anch’io a carezzarlo, sempre più su lungo la coscia, fino ad infilare le mani sotto i bermuda e sfiorare le palle chiuse nelle mutande. Felipe socchiude gli occhi. Poi si volta verso Sandrino e lo bacia. Io passo una mano lungo la sua schiena ed infilo le dita nei bermuda e nell’elastico delle mutande, si muove per facilitare la mia azione. Allora con l’altra mano gli slaccio i pantaloni, e piano, piano tolgo pantaloni e mutande. Il nostro giovane spagnolo ha un cazzo di tutto rispetto e già bello duro. Mi abbasso e glielo prendo in bocca, mugola soddisfatto. Intanto Sandrino si è spogliato ed il suo uccellane svetta già umido, Felipe si abbassa a comincia a pomparlo. Anch’io mi sono liberato dei vestiti. Sollevo una gamba a Felipe mettendo in mostra il suo bel culetto ed il roseo buchetto nel mezzo. Mi avvicino e comincio a lavorarmelo di lingua. Felipe con una mano si allarga le chiappe quasi ad invitarmi a continuare, e mugola a bocca piena, mentre Sandrino lo scopa in bocca con movimenti lenti e ritmati.
Ho infilato due dita nel culo di Felipe senza incontrare resistenza, evidentemente non è una novità per il nostro nuovo amico. Lo metto in posizione a pecorina e mentre continua il pompino a Sandro, appoggio la cappella sul suo buchetto e comincio a spingere, entra senza difficoltà, in un attimo sono tutto dentro, Felipe geme di piacere. Inizio a scoparlo con gusto, Sandrino si godo la pompa e ci guardiamo, poi dice “Lasciane un po’ anche a me!” Rispondo di non preoccuparsi, il ragazzo è un appassionato….E’ arrivato il momento di Sandrino, tolgo il mio cazzo dal culo di Felipe che si sdraia supino, Sandro gli solleva le gambe e lo impala, per azzittire i lamenti di Felipe mi metto a cavalcioni della faccia e gli infilo il cazzo in bocca, succhia famelico ormai preso dall’eccitazione, mormora qualcosa che non capiamo, ma afferra i fianchi di Sandrino e lo invita a spingere di più, Sandro non si fa pregare e inizia a cavalcarlo con durezza, sento i suoi colpi che si ripercuotono sul mio cazzo stretto tra le labbra di Felipe. Sandrino ansima, mi afferra le spalle e inarcando la schiena spara una sborrata da cavallo nel culo di Felipe. Io sento sulla schiena gli schizzi del nostro giovane amico che è venuto a sua volta. Tocca a me, appoggio le mani a terra lo chiavo in bocca fino a scaricargli una litrata di sborra in gola, che Felipe ingoia con gusto, leccandosi le labbra.
Non male è la seconda sera ed abbiamo gia avuto ciò che volevamo. Felipe si riveste e corre a dormire. Ci rivedremo alle piscine.
Io e Sandro ci mettiamo a letto soddisfatti.

I primi giorni di vacanza vanno alla grande. Passiamo molte serate divertenti. Qualcuna anche produttiva, come la sera che ci siamo fatti due cugini tedeschi in spiaggia, o quella dove ci siamo sbattuti il cameriere 40enne dell’albergo che era venuto a portarci gli asciugamani.

Ma quella che voglio raccontarvi è la sera del penultimo giorno.
Felipe la mattina ci dice che c’è un locale gay assolutamente fantastico che non possiamo perdere. Ci accordiamo per andarci la sera stessa. Felipe il giorno dopo è di riposo, quindi potrà fare tardi con noi.
Felipe ci ha consigliato un abbigliamento molto comodo e di portarci solo le 10 pesetas per l’ingresso. Quindi usciamo in bermuda e t-shirt con 10 ptas in tasca.
Ci troviamo al solito posto. Felipe è già li, ci sono anche due suoi amici. Rapido giro di presentazioni. Poi ci incamminiamo verso la periferia del paese, lungo il mare. Quasi fuori dalla zona dei locali arriviamo ad un disco bar. Entriamo. L’ambiente è carino, popolato da molti bei maschietti, ma sembra assolutamente normale. Guardo Sandro, anche lui sembra un po’ deluso. Felipe osserva le nostre facce e ride. Ci dice di aspettare che il bello viene più tardi.
Ci prendiamo un tavolo vicino alla pedana dove un gruppo sta suonando e vicino alla pista da ballo già affollata.
Il gruppo smette di suonare ed un simpatico ragazzone in pantaloni neri e papillon a torso nudo sale sul palco, afferra un microfono e comincia a parlare incitando i presenti che applaudono, purtroppo non riusciamo a capire bene, poi parte una musica assordante, chiediamo a Felipe che succede, lui ride e ci fa cenno di aspettare. Il tipo comincia ad aggirarsi tra i tavoli parlottando con i ragazzi seduti, qualcuno ride, altri rifiutano con energici scuotimenti del capo, poi ad un tavolo occupato da un gruppo di ragazzi inglesi uno di loro viene spinto dagli amici ed accompagnato sul palco dagli applausi. Sandrino mi guarda e dice “Non è che adesso attaccano col karaoke!” “Speriamo di no!” Beh non potevamo essere più fuori strada.
Sì era una serata principianti, ma di strip-tease!
Il ragazzo inglese sul palco ha cominciato a ballare a ritmo della musica, si accarezza il torace soffermandosi sui capezzoli, poi lentamente si sfila la maglietta, applausi e fischi del pubblico. Si volta e si rivolta accarezzandosi il pacco. Poi si gira di spalle ed abbassa i pantaloni facendo vedere le mutande, ma subito li ritira su. Si dimena un altro po’ poi si sdraia sul palco e scalcia via le scarpe. Sempre sdraiato slaccia i jeans e se li sfila, una gamba per volta. Ora è in mutande. Tutto il pubblico acclama.
Intanto il presentatore ha trovato un altro volontario che raggiunge il primo sul palco. Anche lui dopo qualche moina ed aiutato dal primo ragazzo resta in mutande. I due si esibiscono in seducenti toccamenti e strusciate, tanto che ormai i loro uccelli sono duri e premono sulla stoffa delle mutande. L’Inglese abbraccia l’altro ragazzo e giratolo di spalle al pubblico gli infila le mani nelle mutande abbassandole e scoprendo un gran bel culo. Poi si abbassa ed è evidente che si è preso in bocca il cazzone del ragazzo.
Urla ed applausi. Siamo tutti presi dallo spettacolo. Mi guardo in giro e mi accorgo che ci sono molti ragazzi con il cazzo in mano che se lo menano. Qualcun altro se lo fa menare dal vicino. E qualcuno ha già trovato chi glielo succhia. Torno a guardare sul palco i due ora sono nudi e si esibiscono in uno spettacolare 69. Guardo verso il bar e vedo due ragazzi che sono saliti sul bancone e ormai completamente nudi si fanno toccare a palpare da tutti. Dietro di noi un ragazzino è in mezzo ad un gruppo di barbuti tedeschi di mezza età che lo stanno spogliando e se lo passano di mano in mano e di bocca in bocca.
Ho il cazzo durissimo e non riesco a non toccarmi. Sandrino, più eccitato che mai lo ha già tirato fuori e se lo mena.
Uno degli amici di Felipe si avvicina, toglie maglietta, pantaloni e mutande e si inginocchia a succhiare il cazzo di Sandro, che ovviamente lascia fare.
Da dietro qualcuno mi passa le mani sopra le spalle a scende ad accarezzarmi i capezzoli, sollevo la testa è un bel biondo, non saprei dire di che nazionalità. Si abbassa, mi lecca il collo e le orecchie. Mi solleva la maglietta e me la sfila. Poi passa davanti e comincia a succhiarmi i capezzoli. Felipe e l’altro suo amico si avvicinano ed iniziano a spogliare il biondo che in un batter d’occhio è nudo, inginocchiato tra le mie gambe. Mi slaccia i pantaloni e mi tira fuori l’uccello, prima lo bacia, poi lo lecca completamente, sento qualcuno che mi toglie i sandali e mi sfila pantaloni e mutande. Il biondo si è preso il mio cazzo tutto in bocca e se lo spinge fino in gola. Fantastico! Qualcun’altro si appoggiato alla mia schiena, mi volto e mi trovo a tu per tu con un gran cazzo duro e lucido, non ho il tempo di pensare che quello me lo appoggia alla bocca e lo spinge dentro. Con la coda dell’occhio vedo che adesso sono in due ad occuparsi del cazzone di Sandrino, mentre lui sta slinguando il buco del culo di un altro bel ragazzone. Ovunque mi giri c’è qualcuno che fa sesso. Continuo a spompinare il mio amico, mentre sento che qualcuno si sta servendo del mio cazzo infilandoselo in culo, è un ragazzino, e di spalle e dopo essersi impalato mi si sdraia addosso muovendosi piano per godersi l’inculata, anch’io comincio a muovermi andando incontro alle sue spinte. Il ragazzino mugola ed ansima aggrappandosi al divanetto, stringe il buco del culo in maniera fantastica seguendo il ritmo, lascio il cazzo che stavo succhiando per concentrarmi sulla scopata, afferrò i fianchi del ragazzino e comincio a muoverlo su e giù, sempre più forte, lui grida qualcosa di incomprensibile, Lo scopo sempre più forte, intanto il tipo del pompino si è spostato e si sega davanti al ragazzino, da gli ultimi colpi poi gli sborra in faccia e qualche schizzo colpisce anche me. Continuo a fargli il culo sempre più a fondo, spingo fino a che ho le palle attaccate al suo culo, lui stringe lo sfintere quando lo sente tutto dentro, non ce la faccio, scoppio in una sborrata che gli riempie l’intestino. Sono sudato e sfinito. Crollo sdraiato sul divanetto.
Intanto Sandrino si sta scopando uno a pecorina mentre l’amico di Felipe gli lecca il buco del culo. Dal ritmo capisco che è vicino a sborrare, toglie il cazzo dal culo del tipo, si volta ed afferrata la testa del ragazzo gli schiaffa in bocca il cazzo sborrandogli in gola.
Intorno ormai è orgia pura! Non c’è più nessuno che indossi ancora i suoi vestiti. Devo andare in bagno. Mi guardo in giro ed individuo le toilette. Così come sono scavalco coppie impegnate in ogni tipo di sollazzo e raggiungo i bagni. Mi dirigo verso i pisciatoi e subito un tipo si inginocchia a terra in mezzo agli orinatoi e spalanca la bocca invitandomi con la mano, mi avvicino, mi posiziono davanti alla bocca spalancata e lascio andare una pisciata infinita dritta in faccia al tipo che cerca in tutti i modi di prenderla in bocca e la beve avidamente. Intorno la storia non è cambiata, anche nel bagno c’è chi si dà da fare, un tipo si sta facendo inculare da uno seduto sul water, mentre succhia l’uccello di un altro al suo fianco.
Torno nel locale. Al nostro tavolo è pausa. Sandrino è sdraiato nudo, ed un gruppo di ragazzi lo stanno leccando dappertutto, il trattamento sta avendo i suoi effetti il suo cazzo comincia a dare segni di risveglio. Vado al bar a prendere da bere. Sul bancone ci sono molti tipi nudi che si fanno toccare ovunque, Lì accanto uno si è accosciato e gode mentre altri gli infilano una bottiglia di coca nel culo! Sull’altro lato un altro se lo fa succhiare da un avventore, dopo averlo pucciato nel cocktail. Chiedo da bere, mi scolo il mio drink, ma non faccio in tempo ad allontanarmi che vengo chiuso da due tipi che iniziano a palparmi, cerco di divincolarmi, ma uno mi ha afferrato il cazzo ed il bastardello si è subito rizzato, lo assecondo e sto al gioco. I due mi sollevano e mi fanno sedere sul bancone poi iniziano a turni a succhiarmi l’uccello, i vicini si soffermano a guardare. Poi mi sdraiano sul bancone, uno continua a farmi il pompino, mentre l’altro si siede sulla mia faccia spalancandosi le chiappe in modo che possa leccargli il buco del culo. Inizio a slinguarlo e ad infilargli la lingua nel culo. L’amico mugola e si dimena, scosta l’altro dal mio cazzo e se lo infila nel culo ormai ben lubrificato, si appoggia a me e comincia a andare avanti indietro facendosi scorrere il cazzo in culo. L’altro tipo salta su e comincia a leccare il culo dilatato dell’amico e il mio cazzo che entra ed esce. Poi lo sento allargarmi le gambe e posizionarsi in mezzo, sento il suo cazzo sopra il mio che spinge, il tipo ha un lamento, mi fermo, sento l’altro spingere e infilare anche il suo cazzo insieme al mio nel culo del tipo.
Il tipo è in trance, con il culo spaccato da due cazzi mugola, ansima e subisce i nostri colpi. L’altro spinge sempre di più strusciando sul mio cazzo e facendomi andare in estasi, anch’io cerco di muovermi, anche se schiacciato dal peso dei due. Siamo al culmine. Sento la sborra che sale, scarico tutto nel culo del tipo con una serie di spasmi di goduria come non mi era mai accaduto! Anche l’altro viene sborrando nel culo del tipo. La sborra è tanta che nonostante il buco del culo sia ben riempito la sento colare sulle palle calda e vischiosa. Sudati e stremati restiamo avvinghiati.
A questo punto sono davvero senza forze né fiato. Resto un po’ sdraiato sul bancone. I due tipi se ne sono andati. Un vecchio si avvicina e cerca di afferrarmi l’uccello, ma adesso davvero non c’è possibilità di ripresa. Lo allontano e torno verso il mio tavolo.
Trovo Sandro intento in una scopata in serie. Ha disposto sul divano Felipe, i suoi due amici ed un altro ragazzo sul divano a gambe spalancate e se li incula a turno. Mi vede e mi fa segno di unirmi al gioco, ma ammicco e gli dico che per stavolta passo. A dire il vero anche lui non sembra molto convinto. Infatti dopo poco abbandona lo sforzo e viene a sedersi sul divanetto accanto a me. Gli altri protestano, ma trovano subito con che consolarsi ed in breve sono tutti ben riempiti.
Guardo Sandrino. “Beh, accidenti! Né è valsa la pena! Davvero una serata interessante.” “Direi proprio di sì. Ho l’uccello in fiamme per quanti culi ho rotto stasera!” Scoppiamo a ridere.
Sono ormai quasi le due del mattino. Il locale va svuotandosi. Con Sandrino stiamo cercando di recuperare i nostri vestiti e più o meno ce la facciamo (io come al solito non trovo più le mutande!). Ci rivestiamo e recuperiamo anche Felipe ed i suoi amici. Usciamo nell’aria fresca della notte e ridendo tutti insieme torniamo ognuno al suo letto per il meritato riposo.

Il giorno dopo siamo tornati a casa. Con Sandrino abbiamo deciso che questa era stata la vacanza migliore della nostra vita.

(continua)

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