Racconti Erotici > Gay & Bisex > 42. I Nuovi vicini - continua
Gay & Bisex

42. I Nuovi vicini - continua


di Sergioone61
16.12.2013    |    13.954    |    9 9.7
"Impegnato, nessuno ti disturberà..."
Purtroppo dopo gli episodi narrati nel precedente racconto sono stato molto fuori per lavoro. Quindi non ho avuto modo di seguire le vicissitudini dei miei due giovani e infoiati vicini.

La scorsa settimana però ero finalmente a casa. Stanchissimo, dopo un lungo giro che mi ha portato in Francia, Spagna, Grecia ed Israele. Sono rientrato giovedì sera e venerdì sarei rimasto a casa a recuperare un po’ di energie.

Venerdì mi sono svegliato tardissimo, tipo alle 11:00, e solo perché è venuta la signora che si occupa delle pulizie.
Ho fatto una lunga doccia e poi sono uscito così la signora poteva lavorare senza impicci.
Ho preso la bici e me ne sono andato al Vondelpark che è molto carino e frequentato, inoltre ci sono ottimi caffè dove mangiare qualcosa. E così ho fatto. La temperatura mite di inizio luglio invita e godere del caldo sole. Dopo aver oziato per un po’ su un prato riprendo la bici e me ne torno a casa.
Svoltato l’angolo praticamente quasi investe il giovane Mark, che accanto all’ingresso di casa sta caricandosi in spalla la sua bicicletta.
“Scusa Mark! C’è mancato poco ..”
“Ciao Sergio? Vero. Nessun problema. Tranne il dover tutte le volte trascinare la bici di sopra!”
“Ma non avete il sottoscala?”
“Purtroppo no, per cui le teniamo all’ingresso accanto alla scala…”
“Ma senti se vuoi puoi lasciare la bici nel mio sottoscala, c’è un sacco di spazio…..”
“Ma non voglio disturbarti quando poi devo prenderla…”
“Ma che dici! Ti do’ una copia delle chiavi così puoi prenderla quando meglio credi.”
“Sul serio? Ma ti fidi?”
“Certo! Come potrei non fidarmi di un bel giovane con quel sorriso!”
Arrossisce appena al complimento, ma sorride ancora di più.
“Vieni seguimi.”
Scendo nel sottoscala apro la piccola porta in legno e accendo la luce.
“Non far caso al disordine, questa è diventata una specie di discarica della roba che non mi entra in casa…”
Sorride. “Vedessi il nostro sottotetto! Ormai è quasi due mesi che siamo qui e non abbiamo ancora svuotato tutti gli scatoloni del trasloco.”
Gli indico dove lasciare la bici. Poi sfilo la chiave dal portachiavi e gliela consegno.
“E tu?”
“Non preoccuparti ne altre copie in casa.”
Usciamo, mi saluta con un energica stretta di mano ringraziandomi moltissimo per la soluzione bici.
Poi ci avviamo ognuno verso la propria casa.

Ormai è sera e sto preparando la cena, quando sento suonare il campanello, scendo le scale e aperta la porta mi trovo davanti il padre egiziano dei miei due giovani amici.
“Buonasera. Mi chiamo Hussein al Hashem (o così mi sembra di aver capito!), il padre di quel maleducato, scansafatiche di Mark, che asserisce di aver avuto da lei il permesso di riporre la bicicletta nel suo sottoscala.”
Stringo la mano tesa, che ė grande e forte, rido alla strana presentazione.
“Molto piacere sono Sergio, e suo figlio ė tutt’altro che maleducato, e le ha detto la verità. Ma la prego si accomodi non stia sulla porta.”
“Oh no non volevo disturbarla. Volevo solo scusarmi per l’impertinenza di mio figlio.”
“Non c’è nulla di cui debba scusarsi.”
“Quindi è vero può lasciare la bicicletta nel suo sottoscala e gli ha dato anche le chiavi. Lei è davvero gentile.”
“Intanto direi di smetterla con questo “lei”. Mi è sembrata una buona soluzione per tutti. E poi tra vicini... Anzi sarei io a dovermi scusare per non essere ancora venuto a darvi il benvenuto, ma purtroppo il mio lavoro mi porta spesso a viaggiare.”
“O Sergio non devi scusarti. Lavoriamo tutti a ritmi frenetici. Ma sono sicuro che non mancherà occasione di poter approfondire la conoscenza. Ora ti lascio alla tua cena.”
“Ok. Sicuramente troveremo il modo. Ti auguro una buona serata Hussein. E salutami i tuoi ragazzi.”
Dopo un'altra stretta di mano lo guardo allontanarsi e me ne torno in casa.

Sabato mattina. La solita routine. Spesa al mercato, qualche commissione. Dopo pranzo un po’ di riposo.
Nel primo pomeriggio avevo in programma di farmi un giro in bici. Mi sono cambiato indossando i miei calzoncini stretch da ciclista ed una t-shirt. Poi sono sceso nel sottoscala per prendere la bici.
Sto per inserire la chiave nella serratura quando mi accorgo che della luce filtra da sotto la porta. Ascoltando si sentono anche dei rumori provenire dall’interno. Penso subito che sia il mio giovane amico, ma non si sa mai..
Inserisco piano la chiave ed apro. Socchiudo la porta per sbirciare all’interno, e la scena che mi trovo davanti è spettacolare.
Mark è sdraiato di schiena su uno dei banconi che sono sul fondo del locale. Gli occhi chiusi e la bocca semiaperta. Le gambe sollevate, pantaloncini e boxer alle ginocchia, ma soprattutto un bel cazzo lungo e duro che gli entra ed esce dal buco del culo.
Dopo un istante di sorpresa, mi abbasso verso terra per non essere visto, ed osservo meglio, non è il fratello a sollazzare il giovane Mark, ma un biondissimo e snello giovane uomo, pantaloni e mutande abbassati alle caviglie, le chiappe piccole e sode si muovono, facendo contrarre i muscoli, al ritmo della penetrazione. Entrambi ansimano e gemono.
Mentre li osservo nel loro fervore il cazzo mi si è rizzato scendendo lungo la coscia stretto dai pantaloncini.
Mi basta un secondo per decidere di entrare di soppiatto e chiudere la porta lentamente dietro di me.
Appena sono dentro, mi schiarisco la gola, i due si voltano di scatto. Dovreste vedere le loro espressioni soprattutto il biondino!
Prima che abbiano modo di reagire li tranquillizzo.
“Prego ragazzi continuate pure. Non fate caso a me. Fate finta che io non ci sia.”
Mentre parlo mi sto smaneggiando l’uccello ormai in piena erezione e visibilissimo stretto nei pantaloncini.
E’ tutto immobile come in una fotografia. Poi è Mark a prendere l’iniziativa. Allunga una mano sul culo dell’amico e lo attira a se con un gemito. Il biondino si volta a guardarlo, poi guarda di nuovo verso di me. Infine lo vedo riprendere lentamente il vai e vieni del bacino spingendo il cazzo nel buco accogliente che lo sta stringendo.
Mark solleva le mani e carezza il torace dell’amico stimolandogli i capezzoli. Il biondino sta accelerando il ritmo della scopata. Ed anch’io quello della sega che mi sto facendo.
Mark ansima e guarda verso di me ed il mio cazzo che ora è libero. Anche il biondino ogni tanto mi guarda di sottecchi.
Mi avvicino lentamente fino ad essere a pochi centimetri dai due. Non resisto e faccio scorrere la mano lungo la schiena del biondino fino al culetto liscio e teso. Poi sento una mano afferrarmi il cazzo e stringerlo, iniziando a poi a masturbarmi. Mi giro ed è la mano di Mark, che ora è quasi in trance. Gli occhi chiusi, il corpo scosso dai colpi dell’amico, il cazzo duro che ondeggia sopra l’addome piatto e glabro. Mi stringe ritmicamente il cazzo. Poi lo lascia ed afferra il proprio cominciando a menarselo velocemente. Inarca il busto e dice qualcosa all’amico, che subito aumenta il ritmo e la forza delle inculate. Sul viso del biondino scende un goccia di sudore.
Mark aumenta ancora di più il ritmo della sua sega, i suoi lamenti aumentano, così come gli ansiti del biondino. Vedo contrarsi i muscoli dell’addome di Mark e capisco che ormai ci siamo. Preso da un impulso irrefrenabile, con uno scatto mi abbasso tra i due ragazzi fino a raggiungere il cazzo di Mark, faccio appena in tempo ad avvolgere la cappella con le labbra che il mio giovane amico scarica bordate di sborra dolce e densa direttamente nella mia bocca vogliosa. Stringo le labbra per non perdere nemmeno una goccia di quella delizia. Dietro di me un verso gutturale, un ultima poderosa spinta ed il tremito che ne segue sono i chiari segnali che anche il biondino ha sborrato riempiendo il culo aperto di Mark.
Mentre continuo a succhiare la cappella di Mark mi sto segando furiosamente e dopo pochi attimi sborro anch’io sul pavimento di cemento.
Cerco di riprendere fiato dopo aver lasciato con riluttanza la dolce bega di Mark. Il biondino rivestitosi precipitosamente si è dileguato.
Mark è ancora disteso sul bancone. E’ bellissimo avvolto nell’aura della soddisfazione dell’amplesso.
Il buchetto del suo fantastico culo, appena arrossato è lucido dal sudore, poi si dilata e lascia uscire un rivolo della sborra che lo ha riempito. Occasione troppo invitante. Immediatamente mi inginocchio e comincio a leccare tutto quel ben di dio, e poi anche il buchetto, infilando la lingua, fino a che non esce più nulla.
Mi rialzo. Mark si è sollevato sui gomiti e mi sorride. Ormai abbiamo stretto un patto silenzioso.

Ci rivestiamo. Io prendo la mia bici e lui la sua. Usciamo.
Ci incamminiamo portando le bici a mano.
Gli sorrido.
“Amico mio devi fare attenzione. Usa pure il sottoscala ma assicurati che non possano vederti e soprattutto inventiamoci un segnale così, quando sarai..impegnato, nessuno ti disturberà.”
“Ok. Possiamo anche farlo, ma per te Sergio non varrà. Potrai entrare sempre. Anzi dobbiamo trovare il modo per rifarlo. Voglio assolutamente riprovare la tua lingua.”
Il ragazzo di sicuro non soffre di timidezza...
Rido. Lui sorride. poi con un balzo atletico salta in sella e si allontana pedalando lasciandomi l’immagine di quel bel culetto nei pantaloncini tesi.

Alla prossima.

[email protected]

http://sergioone61.blogspot.it/
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per 42. I Nuovi vicini - continua:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni