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Gay & Bisex

38. Il Collega (I parte)


di Sergioone61
18.07.2012    |    10.538    |    2 9.8
"Davvero fantastica! Era tanto che non mi scopavano così..."
E’ un periodo che sono costretto a girare per le filiali dell’azienda per cui lavoro.

A volte bastano un paio di giorni. In altri casi una settimana. Per alcune filiali molto grandi la permanenza si protrae per un periodo più lungo.

Nella Filiale di Milano ad esempio mi sono trattenuto per 3 settimane.

In 3 settimane c’è il tempo di fare qualche nuova amicizia………

Durante la seconda settimana, mentre ero fuori a fumare ho conosciuto questo ragazzo, Loris, si è fermato a chiacchierare chiedendo da dove venivo e di cosa mi occupavo. Molto curioso, quando ha scoperto che venivo dalla sede di Amsterdam, ha cominciato a farmi un sacco di domande. Poi ho dovuto rientrare e quindi ci siamo salutati.

Il giorno successivo dopo una interminabile riunione, riesco finalmente a scendere a fumare. Neanche 2 minuti ed ecco tornare il mio nuovo amico. Lo guardo attraversare il parcheggio e venire verso di me salutando con la mano.
Lo osservo meglio capello cortissimo castano scuro, occhi grandi, scuri, un bel viso, labbra carnose, sarà alto 1 e 80, corporatura snella, ma dei bei pettorali evidenziati dalla t-shirt aderente, belle anche le lunghe gambe fasciate dai jeans.
Quando mi raggiunge si schernisce dicendomi che aveva aspettato di vedermi ancora per continuare la nostra conversazione se questo non mi disturbava. Ovviamente ho risposto di no.  Riprende il fuoco di fila delle domande. Come è la sede? Tu viaggi sempre? Rispondo quasi divertito dal suo entusiasmo. Il tempo di finire la sigaretta e devo rientrare ci salutiamo.
Mi metto al lavoro stilando relazioni e compilando prospetti. E’ ora di un’altra sigaretta. Scendo nel parcheggio. Mi siedo sullo scalino del marciapiede, ormai sono quasi le 19:30 e mi sono rilassato tolta la cravatta ed aperta la camicia, anche perché fa discretamente caldo. Sono assorto a pensare e sento un tocco sulla spalla. E’ Loris, mi dice che non dovrei lavorare fino a tardi. Sollevo un sopracciglio come a dire, beh anche tu sei ancora qui….abbozza e concorda. Poggia lo zainetto si siede accanto a me sul marciapiede. Mi racconta che vivendo da solo non ha problemi, nessuno lo aspetta a casa. Mentre racconta osservo le lunghe gambe, il jeans si è sollevato ed ha scoperto le caviglie nude che si infilano nelle sneackers. Lui è piegato in avanti appoggiato alle ginocchia. Io mi sollevo e mi appoggio all’indietro. La posizione gli ha fatto sollevare anche la maglietta sulla schiena, ed i jeans lasciano intravedere i boxer D&G e l’inizio del taglio di quello che ha tutto l’aspetto di un gran bel culo, una lieve peluria forma una “v” rovesciata che si infila nell’elastico dei boxer. Mmmm, movimento inguinale, …mio.
E’ ora di tornare a finire il lavoro. Mentre mi alzo gli do due pacche sulla coscia e gli auguro buona serata. Mi sorride si alza anche lui e mi saluta allontanandosi.

Il giorno successivo è di nuovo piuttosto frenetico. Alle 13:30 riesco ad uscire per andare a mangiare qualcosa e indovinate un po’ Loris sta uscendo a sua volta. Breve conversazione e subito si offre di portarmi in un “delizioso bar” dove fanno dei sandwich “favolosi”.
Ci andiamo in scooter, io ovviamente dietro attaccato alle apposite maniglie, ma con l’inguine attaccato alle sue chiappe, che, vista la posizione di guida leggermente piegata, fanno ancora capolino, stavolta dall’elastico di un paio di Calvin Klein.
Pranziamo insieme piacevolmente. I tramezzini in effetti sono molto buoni. Poi torniamo in ufficio.
A fine pomeriggio un collega mi dice che mi cercano al telefono, vado a rispondere è Loris. Si scusa, ma voleva sapere se mi andava stasera di andare a mangiare una pizza insieme. Gli rispondo perché no, ma probabilmente farò ancora un po’ tardi. Dice che non c’è problema mi aspetterà.

Più tardi, quasi alle 20:00 scendo a fumare. Il mio amico Loris è lì seduto sul gradino ad aspettare. Mi siedo anch’io e gli dico perché non mi ha chiamato od è salito. Dice che non voleva disturbare. Gli appoggio una mano sulla schiena, appena sopra il bordo della t-shirt e lo rassicuro che non avrebbe disturbato nessuno. Sono rimasto solo io. Ho lasciato la mano sulla sua schiena e sto muovendo piano le dita. Lui non fa un movimento. Si volta solo a guardarmi. Gli sorrido e gli dico dai sali. Si alza e mi segue di sopra, mentre saliamo le scale gli passo un braccio intorno alle spalle, come tra vecchi amici. Superiamo le varie porte a vetri ed arriviamo dove sono collocati gli uffici. Mi risiedo alla mia scrivania e lui si accomoda di fronte. Ogni tanto sollevo lo sguardo dallo schermo del PC e lo trovo a fissarmi, ogni volta sorride. Ha steso le lunghe gambe davanti a se incrociandole, questo mette in risalto il pacco, decisamente ben riempito.

Decido che è ora di andare. Spengo il pc e lo infilo nella borsa. Ci alziamo e spenta la luce ci incamminiamo nella penombra dei corridoi  illuminati solo dalla luce che proviene dai lampioni esterni. Arrivati al ballatoio decidiamo di chiamare l’ascensore, nell’attesa, mi appoggio a lui fingendo di non stare più in piedi per la stanchezza, lui subito mi passa un braccio intorno alla vita come per sorreggermi. Mi stringe con forza. Anche il mio braccio è scivolato alla base della sua schiena sento la sua pelle nuda sotto le dita, dove la maglietta si è sollevata. Ci fissiamo. I volti sono vicinissimi ed abbiamo entrambi il respiro accelerato.
Lo fisso nei grandi occhi marroni. Lentamente avvicino la bocca alla sua. Non si ritrae. Le nostre labbra si toccano. All’inizio è un bacio lieve, poi sento la sua bocca aprirsi, faccio scivolare a lingua tra le labbra carnose e calde e trova la sua pronta.
Gli metto una mano sulla sua nuca e comincio a limonarlo con passione. Le sue braccia ora mi stringono, mentre le mie mani accarezzano la sua schiena sotto la t-shirt.
Subito accanto all’ascensore c’è l’ingresso del bagno per i disabili. Così avvinghiati ci infiliamo dentro. Lascio cadere la borsa del PC e chiudo la porta.
Gli afferro la maglietta e gliela sfilo, gli stringo i pettorali definiti, sfioro i piccoli capezzoli che subito si inturgidiscono. Sento la sua mano sul pacco che mi stringe il cazzo ormai duro e teso. Smanioso comincia a slacciarmi la camicia, poi me la fa scivolare sulle spalle mentre mi bacia il collo.
Scende a leccarmi i capezzoli, io mugolo per il piacere, gli accarezzo la nuca, lo sento armeggiare e vedo che si toglie le scarpe. Allora scendo verso i jeans gli abbasso la cerniera e glieli faccio scivolare sul culo fino a che cadono alle caviglie, lui li sfila e li calcia lontano. Gli stringo le chiappe sopra i boxer attillati. Poi infilo le mani nell’elastico ed accarezzo la pelle morbida.
Lui con una mano afferra i boxer e se li abbassa fino a sfilarli del tutto. Ora è nudo, eccetto che per i calzini. Alza la testa io mi abbasso e di nuovo ci baciamo con passione. Scendo e gli afferro l’uccello che è di tutto rispetto e duro come l’acciaio. Lui armeggia con la mia cintura, lo aiuto mi apro i pantaloni, lui si libera scende ad abbassarmeli, poi mi sfila le scarpe e me li toglie. Risale accarezzandomi le gambe, poi mi afferra i boxer e libera il mio cazzone, mi abbassa i boxer fino alle caviglie, io sollevo i piedi per sfilarli. Lui intanto non ha perso un attimo e si infilato il mio cazzo in bocca, dio come è calda, un fremito mi percorre la schiena ed un gemito mi esce dalle labbra. Sento la lingua roteare intorno alla cappella ed stuzzicare il buchino ed il frenulo, poi scende fino in fondo sento la cappella toccargli al gola, ha un piccolo rigurgito e sento la saliva colarmi sulle palle, poi prende fiato e si ingoia la cappella. Cazzo! Non mi è capitato molto spesso che me lo succhiassero fino in gola, sento i muscoli della gola che mi stringono al cappella. E’ fantastico! Dopo qualche secondo se lo sfila e riprende fiato, ho il cazzo completamente bagnato dalla sua saliva che cola copiosa. Glielo infilo di nuovo in bocca e lui riprende a succhiare vigorosamente.
Poi se lo leva dalla bocca. Si alza e mi bacia. Io gli ho afferrato il cazzo con una mano e con l’altra gli accarezzo il culo, con un dito inumidito gli stuzzico il buco, che sembra cedere senza problemi.
Le labbra si staccano, mi guarda. Poi si gira e si allarga le chiappe con le mani. Poi dice:
- “Dai mettimelo in culo che non ce la faccio più ad aspettare!”
Non mi serve altro. Ho l’uccello ancora bagnato dalla sua saliva. Lo afferro e lo appoggio a questo delizioso buchetto rosa, senza un pelo. Appena sente la cappella sul buco comincia a spingere indietro.
- “Dai entrami dentro! Spingi!”
Do una bella spinta e la cappella entra nel culo.
- “Aaahhh! Sì! Così! Spingilo dentro tutto!”
Un altro colpo di reni e sono tutto dentro. E’ caldissimo e bagnato. Sento la sua mano che mi afferra le palle da sotto stringendole. “Ooohhh,sì! Dai scopami! Lo sento è duro e grosso! Chiavami come una puttana! Dai!” Sfilo il cazzo quasi del tutto poi lo risbatto dentro tutto fino in fondo.
- “Aaaahhh! Si così! Spaccami il culo!”
Inizio a muovermi dentro e fuori prendendo il ritmo.
- “Più forte! Fammelo sentire tutto! Sbattimi più forte!”
- “Ok ora te lo sbatto fino in gola!”
- “Si! Tutto in culo fino in gola!”
- “Lo senti?! Ti piace!?”
- “Lo sento si! Mi piace! Dammelo tutto! Sbattimi più forte!”
Lo sbatto con violenza. Il bagno risuona degli schiocchi del mio inguine sulle sue chiappe. Lui è appoggiato al muro. Con una mano gli afferro il cazzo e comincio a menarglielo.
“Lo senti quanto me lo hai fatto venire duro!?” “Ooohhh si! Lo sento che mi sta spaccando! Dai scopami più forte!” “Eccolo è tutto tuo! Ora ti riempio il culo di sborra!” “No! Aspetta, non venirmi in culo. La voglio in bocca!”
Continuo a pomparlo con forza, tanto che gli sollevano i piedi dal pavimento. “Eccomi ci sono sto per godere!” Sfilo il cazzo dal suo culo. Il primo spruzzo di sborra gli colpisce il buco spalancato. Si volta velocissimo e si prende il cazzo in bocca succhiando il resto della mia sborra calda mentre mugola come un cagnolino. Ho il respiro affannato ed il corpo scosso dagli ultimi fremiti dell’orgasmo appena passato.
Abbasso gli occhi, sta ancora succhiandomi l’uccello. Lo allontano lentamente. Lui mi guarda. Poi apre la bocca che è piena di sborra. Uno schiocco ed ingoia tutto, leccandosi le labbra.

Lo afferro per le braccia e lo sollevo. Ci baciamo stringendoci.

- “Wow! Una scopata memorabile!”
Lui sorride.
- “Oh si. Davvero fantastica! Era tanto che non mi scopavano così.”
- “Sono contento che ti sia piaciuto. Magari possiamo rifarlo.”
- “Oh per me possiamo rifarlo anche subito!”
- “Sei un vero maialino!”
- “Non sai ancora quanto!”
Mi strizza l’occhiolino. Poi cominciamo a rivestirci.
Usciamo dagli uffici sono ormai quasi le 21:30.
Ci andiamo a mangiare una bella pizza. E il resto della serata scorre piacevolmente.
Continua……..

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