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Gay & Bisex

24. Pellerina mon amour….Marco


di Sergioone61
12.06.2008    |    23.260    |    0 7.7
"” Lo prendo per mano e ci sediamo sull’erba morbida e fresca..."
Sono come al solito al parco della Pellerina in bici. E come sempre mi inoltro per le campagne circostanti verso il fiume. E’ la prima metà di luglio, sono le 2 del pomeriggio e fa un caldo boia, saremo sui 40°. Meno male che ho fatto provvista d’acqua.
Seguo il sentiero che costeggia il torrente. Ogni tanto qualche zona d’ombra ti fa tirare un po’ il fiato. Riprendo la bici e portandola a mano continuo per il sentiero che ora svolta costeggiando un campo di mais.
Appena completo la curva il mio sguardo viene attirato da un luccichio. Vedo che più avanti c’è un ragazzo fermo vicino alla sua bicicletta. Continuo a camminare fino ad arrivargli vicino. Il sentiero è stretto e quindi non ci si passa con due bici. Il ragazzo si gira un po’ sorpreso. E’ giovanissimo, sembra un adolescente. Ha i capelli rossi e due grandi occhi che sembrano d’ambra con lunghe ciglia chiare. Ha la carnagione bianchissima ed, ormai, un po’ arrossata sulle spalle. “Scusa” dico. Cerca di accostarsi alle fitte canne di mais, ma è inevitabile che ci si sfiori. Mentre gli passo accanto noto i boxer rossi scuriti in vita per il sudore che gli cola lungo la schiena ed il petto. “Fa un gran caldo oggi!” Dice. “Già, e mi sa che tu ti stai scottando!” Gli rispondo indicando le spalle quasi viola. “Mi sa di sì.” Poi mi guarda e dice “Scusa, posso chiederti un favore?” “Certo” “Mi guarderesti qui nell’incavo del collo. Mi prude da matti, non è che mi ha morso qualche insetto….” Mi avvicino e osservo la pelle che ricopre la clavicola e poi scende lieve verso il torace creando una piccola deliziosa conchetta. In effetti in quel punto è rosso. “Eh sì ti ha preso, una bella puntura di zanzara!” “Aspetta ho dei fazzolettini disinfettanti. Però togliamoci da qui. Vieni” Lo precedo lungo il sentiero e lui mi segue. Vado verso l’argine dove gli alberi di sambuco creano delle radure protette. Salgo sull’argine e ridiscendo in una della radure verso la riva del fiume. “Ehi! E’ bellissimo qui!” “Sì.” Dico. “E’ tranquillo, ci vengo a leggere ed a stare un po’ in pace. Vieni che ti disinfetto.” Apro lo zaino mentre lui poggia la bici accanto alla mia, trovo i fazzolettini, lui si avvicina sbircia nello zaino e vede anche la bottiglia d’acqua. “Accidenti sei proprio attrezzato! Io all’acqua non ci ho proprio pensato.” “Bevi pure se vuoi” “Come? A canna. Non ti dispiace?” “Ma no figurati” Afferra la bottiglia e comincia a bere con avidità,un po’ d’acqua gli scorre sul mento e poi lungo il torace ed il ventre completamente glabri. “Avevi sete?” “Sì grazie stavo morendo!” “Vieni qui” Prendo il fazzolettino e delicatamente comincio a passarlo sul collo ed intorno alla puntura, poi faccio giri sempre più larghi fino a sfiorargli con le dita il capezzolo. Non mi guarda, ha gli occhi socchiusi, “Che goduria! Sei bravo. Hai un tocco fantastico.” “Passato il prurito?” “Si grazie.” Continuo a massaggiargli il petto con il fazzolettino, adesso insisto sempre di più sul capezzolo che si è inturgidito. “Ehi. Così però mi fai eccitare!” “Davvero.” “Guarda” dice lui toccandosi il cazzo che si intuisce è in semi erezione. “E ti dispiace?” domando “No.” Risponde guardandomi e continuando a carezzarsi l’uccello nei boxer. Allora sostituisco la mano ed il fazzolettino con la lingua e comincio a leccargli i capezzoli. Lui si inarca e geme. “Mhmmm.” Mi fermo. Vedo che si è infilato la mano nei boxer e si stringe il cazzo. Decisamente interessante. “Vieni.” Lo prendo per mano e ci sediamo sull’erba morbida e fresca. “A proposito io sono Sergio e tu?” Mi guarda “Io mi chiamo Marco.” “Ciao Marco. Quanti anni hai?” “Quasi 19.” “E sei gay?” “A dire il vero no, ho la ragazza, ma….” “Ma..” “Ma ho avuto qualche esperienza al campeggio con l’accompagnatore….” “E ti è piaciuto?” “Si. Molto.” Non ha smesso di menarsi l’uccello da quando si è seduto. Gli passo la mano sulla schiena liscia e scendo vicino ai boxer. Infilo un dito nell’elastico e piano infilo la mano fino ad arrivare all’apertura delle chiappe. Gli accarezzo quell’area molto sensibile. Geme di nuovo. Scendo più giù e gli afferro una natica. “Mhmmm….” Ormai i boxer sono mezzi abbassati ed il cazzo fa capolino voglioso di uscire. “Vuoi che mi spogli?” chiede. “Dai” rispondo. Si alza e lentamente si abbassa i boxer e se li sfila rimanendo completamente nudo con solo le adidas ai piedi. Si risiede sull’erba molto vicino, posso sentire il calore della sua pelle nuda sulle gambe. Gli accarezzo il petto lui si butta indietro e si sdraia ricomincio a leccarlo sul torace, poi sulla pancia, l’ombellico. Ora ho il suo cazzo vicinissimo alla bocca, comincio a leccargli la cappella, poi piano me lo infilo in bocca. Marco comincia a muoversi facendo scorrere il suo uccello nella mia bocca. Sa di buono e di giovane. Con una mano comincio ad accarezzarlo sotto le palle verso il buchino e lui, per tutta risposta, allarga le gambe e le solleva! Non deve essere nuovo a questo trattamento. Scendo con la lingua sotto le palle e comincio a leccargli il buco del culo. Altro gemito. Mi alzo e mi tolgo anch’io calzoncini e slip. Mi sdraio pronto per un 69, ma Marco si limita a prendere in mano il mio cazzo duro ed a masturbarlo. “Prendilo in bocca.” Dico. “No in bocca no.” Non voglio forzarlo. Riprendo al spompinarlo ed a leccargli il culo lui mi mena sempre più in fretta. “Piano” gli dico. “E’ bello duro” dice lui “Vuoi mettermelo in culo?” Sono sorpreso. “Scusa?” “Vuoi fottermi? A me andrebbe” Mi giro e mi posiziono fra le sue gambe. Scendo di nuovo a leccargli il buco del culo ed il nostro maialino inarca la schiena. “Mhmmm! Si dai scopami!” Non mi faccio pregare e gli piazzo la cappella sul buco del culo e comincio a spingere. “Mhmmm! Sì! Dai!” Spingo ancora un po’ e la cappella è dentro. E’ caldissimo. Comincio a stantuffarlo sempre più velocemente e lui per tutta risposta spinge il culo verso il mio cazzo per prenderlo meglio. “Oohho, Si sfondami! Spaccami il culo! Si più forte!” Cambiamo posizione, io mi sdraio e lui sopra di me si impala dandomi le spalle e comincia ad andare su e giù sempre più forte mugolando di piacere. Ormai ho le palle strapiene. “Vai così, continua che ti sborro nel culo!” “Siiiii! Riempimi!” Due colpi e inondo quel bel culetto di sborra calda. Marco intanto si sega con violenza e sborra anche lui. Esausti ci sdraiamo sull’erba ansimando e coperti di sudore. Dopo qualche minuto lo abbraccio e ci baciamo con passione.


(continua)

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