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47. Varsavia – Il giovane tecnico


di Sergioone61
06.06.2017    |    21.222    |    9 9.7
"Ho sentito la sua lingua, e la sua bocca avvolgere il mio cazzo e muoversi forsennatamente su e giù..."

A primavera dello scorso anno sono stato per lavoro parecchie volte a Varsavia ed ho avuto più di qualche incontro interessante.

Il primo che voglio raccontarvi ha come protagonista un giovanissimo tecnico dei computer.

Sono stato ospite di questa azienda molto ben organizzata e mi hanno messo a disposizione una stanza dove poter lavorare. Il primo giorno però, con il mio portatile, sebbene riuscissi a collegarmi al wi-fi, non riuscivo ad accedere praticamente a nessun sito internet.

Il mio ospite molto gentilmente contatta il supporto tecnico, e dopo pochi minuti si presenta questa specie di giovane vichingo biondissimo, alto oltre 1e80, dalle spalle massicce e le mani grandi, ma con un viso imberbe, che tradiva la sua giovanissima età. Per scherzare ho chiesto se papà non era potuto venire. Ha sorriso e replicato che ormai era ‘già ‘ 21enne. 

Comunque si messo a smanettare sul mio PC piegandosi sulla scrivania alla mia destra, abbastanza vicino da farmi apprezzare il profumo tipico dei giovani, bagno schiuma condito con il sapore acre del sudore carico di ormoni. Per chi mi conosce questo profumo scatena in me istinti animali.  Ma ovviamente non era certo il momento.

Osservavo la peluria dorata che ricopriva la pelle perfetta del braccio, le unghie corte un po’ smangiucchiate, il disegno perfetto della mascella e la bocca, dalle labbra rosa acceso rotonde e piene, che i denti, bianchissimi, ogni tanto andavano a mordicchiare. È qui che deve essersi sentito osservato perché si è voltato verso di me ed ha sorriso. Poi ha detto che era un problema di proxy e porte. Ho candidamente confessato che le mie conoscenze si limitavano al tasto di accensione.

Visto che il lavoro appariva più lungo del previsto gli ho chiesto se voleva sedersi, ma ha risposto di no. Però si è accucciato a terra. Per fargli spazio mi sono allontanato un poco con la sedia dalla scrivania, e li mi si è presentata questa visione meravigliosa…

Il jeans nero era abbondantemente sceso lasciando scoperta una parte consistente dello spacco tra le chiappe anch’esse come il resto di un rosa chiarissimo, lisce e senza la minima imperfezione, non un pelo a turbare quella mirabile perfezione che solo un culetto giovane e tonico sa ostentare.

È stato un attimo e avevo già l’uccello intostato. Ho fatto scivolare la sedia di nuovo vicino alla scrivania per godere di una visuale migliore. In quel momento si è voltato, e mi ha beccato con lo sguardo fisso sul suo fondoschiena. Momento di imbarazzo. Ma il giovane adone sembra non darsene a vedere.

Mi dice di riavviare il computer e che ora il problema dovrebbe essere risolto. Nel caso avessi altri problemi mi invita a chiamarlo senza problemi. Mi stringe la mano. Stretta energica ma non esagerata, mano calda. Mi passano davanti immagini con protagonista quella mano impegnata nelle più turpi attività! Mi sorride ed esce. Quel bel culo tondo se ne va con lui ahimè.

Il resto della giornata scorre tra riunioni e piani di progetto.

È ormai sera. Mi stiro le braccia dopo aver lavorato per ore al pc, ho bisogno di andare in bagno. L’azienda per cui sto lavorando è molto moderna e dinamica ed i loro uffici riflettono questa realtà. Il bagno non fa eccezione, come il resto è moderno e curato, un ampio antibagno con i lavabi appoggiati su una mensola di marmo nero, poi un locale separato con quattro orinatoi due per lato, di fronte due porte con le toilette. Entro in una delle due e faccio la mia pisciata. Apro la porta e c’è qualcuno ad uno degli orinatoi, lo riconosco subito, è il giovane biondo di questa mattina. Sta pisciando e per farlo ha aperto completamente i jeans che sono scivolati sotto la curva delle natiche sode che quindi sono in bella vista coperte solo dallo slip grigio melange.

Sentendo il rumore si volta e per la seconda volta mi becca con gli occhi incollati alle sue chiappe. Sollevo lo sguardo e gli sorrido, ricambia e mi saluta, poi mentre sta ancora pisciando mi chiede se ho avuto altri problemi con il pc. Rispondo di no e lo ringrazio. Intanto si è rimesso il pisello nelle mutande e si è voltato mentre si rialzava i jeans, ma abbastanza lentamente da farmi godere della vista di un gran bel bozzo di tutto rispetto.

Ci laviamo le mani vicini. Poi mi domanda dove alloggio, gli dico il nome dell’hotel, dice che non è male e soprattutto è in centro città. Mi chiede come tornerò in hotel stasera. Gli rispondo che chiederò di chiamarmi un taxi.

Mentre usciamo dal bagno mi dice che per lui è di strada e che se mi fa piacere può accompagnarmi lui. Gli rispondo che è molto gentile, ma che non volevo approfittare. Al contrario! Sarebbe un piacere per lui ed intanto potrebbe fare un po’ di pratica con l’inglese. Accetto l’offerta, pensando che così avrei potuto godere della vista e del profumo di questo giovane corpo!

Raccogliamo le nostre cose e ci dirigiamo al parcheggio. L’auto è quella che ci si aspetta da un giovane 20enne: Polo blu vecchio modello, probabilmente di seconda mano. Dentro un misto tra un armadietto da palestra ed una dispensa…Cerca di mettere un po’ d’ordine e fare spazio alla mia valigia ed allo zaino del PC.

Partiamo. Mi racconta dei suoi studi, della famiglia, della vita a Varsavia. E mi fa un sacco di domande sul mio lavoro, su come sia viaggiare e cambiare spesso paese.

Arriviamo all’hotel, molto carino, un vecchio palazzo dell’800. Ci stiamo salutando. Poi gli chiedo se ha programmi per la cena. Risponde nessuno. Ottimo lo invito a cenare con me per sdebitarmi della sua gentilezza. Accetta subito. 

La cena è stata piacevole e divertente, ed anche un lungo corteggiamento. Ci siamo spesso fissati negli occhi. Le nostre mani sono sfiorate un paio di volte, così come le gambe sotto il tavolo. Sentire il calore del suo polpaccio accanto al mio mi ha davvero eccitato. A cena finita gli offro un ultimo bicchiere in camera mia. Tergiversa. Ma poi accetta.

Entriamo in camera. Ci togliamo io la giacca lui la felpa. La maglietta gli si solleva nel gesto e posso avere un anteprima dell’addome appena segnato da una leggera striscia di peli che scende dall’ombelico dentro i jeans.

Ci sediamo sul grande letto. Prendo due bottigliette di gin e una tonica dal minibar. Gli preparo il bicchiere e glielo offro. Sorride prendendolo. Brindiamo. E ci fissiamo negli occhi. Altro sorso.

Gli prendo il bicchiere dalle mani e lo appoggio insieme al mio sul comodino. Gli sfioro il viso. Passo la mano dietro il collo, è caldo sulla nuca. Lo attiro lentamene verso di me, mentre continuiamo a fissarci, siamo a un centimetro, sento li suo fiato caldo, l’aroma del gin-tonic, poi le labbra, prima sfiorate, poi calde e morbide e umide, poi socchiuse e la lingua caldissima. Ci scambiamo un bacio profondo stringendoci sempre di più. Stringo i muscoli della schiena sotto la maglietta.

Lo spingo sul letto e sempre baciandolo gli salgo sopra, i nostri corpi avvinghiati, sento la sua erezione crescere accanto alla mia.

Gli sfilo la maglietta e scendo a leccare le ascelle lisce degustando il sapore dolce ed acre del suo sudore. Mi sposto sui capezzoli, il mordicchiare dei miei denti lo fanno ansimare. Scendo sul suo corpo dando leggeri colpi di lingua e baciando i muscoli che si tendono ad ogni tocco. La mia mano stringe il suo culo sodo. Il suo cazzo è così duro che i jeans sembrano esplodere.

Inizio a sbottonarli, spingendo la mano dentro per sentire il caldo dei suoi coglioni, lui sospira. Non posso più aspettare, tiro fuori il suo cazzo, e inizio a succhiarlo, l'odore e il sapore che ben ricordo di un cazzo giovane e vigoroso, un inebriante miscuglio di sudore, piscio e presborra.

‘Wow! Stop. Non voglio venire troppo presto! Ho ancora quasi tutti i vestiti addosso. ’

Detto fatto tiro giù i jeans attillati insieme agli slip fino a sfilarli.  Torno su leccando le caviglie, i polpacci magri, l’interno delle cosce e la leggera peluria bionda, fissando il bellissimo cazzo che pulsa sul suo addome.

‘ Voglio succhiarti anch’io. ’ dice ’69’

Subito si è gettato su di me, aprendomi freneticamente i pantaloni e abbassandomi i boxer. Ho sentito la sua lingua, e la sua bocca avvolgere il mio cazzo e muoversi forsennatamente su e giù. I denti mi graffiano leggermente. ‘Ohi! Calma ragazzo. Abbiamo tempo. ’

‘Scusa. Sono ancora le prime volte per me. ’ Commenta sornione.

Intanto godevo della splendida vista. I suoi glutei che si separavano davanti a me. Le sue belle palle giovani che dondolano alettanti, il suo cazzo eretto e lucido di umori.

Glielo prendo in bocca di nuovo e ci avvinghiamo in un violento 69 rotolandoci uno sull’altro. Ancora mi allontana con la mano. ‘Voglio godere quando mi sverginerai! ’

‘ Vuoi dire che nessuno ti ha ancora inculato ?! ’

‘No. Nessuno. ’  ‘Ho solo giocato con verdura varia e candele. ’ dice arrossendo.

Avevo di fronte il suo buchetto. L’ho osservato, rosa e senza peli. E ho pensato sarò il primo a infilare il cazzo in questa meraviglia! Sollevai la testa ed attirai il suo culo sulla mia faccia, poi premetti la lingua sul buco del culo spingendo a fondo. Lui sospira e freme.

‘ Di più! ‘ ordina. E io eseguo. Il suo sapore è intense, spingo con forza la lingua in profondità, esco e lecco su e giù tra le chiappe fino ad arrivare alle palle. Le succhio facendole girare in bocca prima una poi l’altra, mentre gli lavoro il cazzo duro.

‘ Di più! Ancora! Leccami il culo! ’ dice e si rovescia sulla schiena aprendo le lunghe gambe per facilitare l’accesso. Mi lecco un dito e lo passo piano sul buchetto pulsante. Lo guardo, ha gli occhi socchiusi e le lunghe ciglia che fremono leggermente. Infilo il mio indice in quell’anello voglioso e comincio a spingere. Geme forte. Spingo ancora fino a quando il mio dito è completamente dentro di lui e ruoto dolcemente. Ansima in estasi mordendosi il labbro.

‘Non venire ancora. ‘ gli dissi.

Ho tirato fuori il dito e gliel’ho avvicinato alle labbra, subito le apre e mi succhia il dito. Mi fissa con gli occhi spalancati. Gli spingo di nuovo il dito in fondo al culo, e poi di nuovo in bocca, lecca e succhia con entusiasmo.

Mi sono inginocchiato seppellendo la faccia nel suo culo, la mia lingua infilata in profondità dentro di lui, spingendo il più possibile, per lubrificarlo il più possibile. Ho continuato per alcuni minuti, alternando la lingua con un dito, poi due. Lui ansimava e si contorceva, lamentandosi.

Poco dopo mi sono sdraiato sulla schiena, lui accovacciato sopra di me a strusciando il suo culo contro il mio cazzo. Non riuscivo a ricordare quando era stata l’ultima volta che lo avevo avuto così duro!

Si solleva e poi si abbassa lentamente. La mia cappella a premere sul suo buco bagnato. ‘Hai!’ Gli occhi serrati. Un attimo immobile, poi, con decisione si infila tutto il cazzo fini in fondo. ‘Oh,oh! O mój Bo¿e! ’ (Oh mio dio! ‘)

Ci fissiamo. Gli sorrido. Sta ancora ansimando, ma si china a baciarmi con violenza.

‘Wow! Ti sento! Lo sento tutto dentro. E’ bellissimo! ‘

Ha iniziato a andare ritmicamente su e giù sul mio cazzo, lentamente in un primo momento, ma aumentando gradualmente la velocità.

La sensazione di essere dentro di lui bareback era magnifica. Sentire il suo giovane corpo muscoloso che mi cavalcava un vero godimento.

Ho accarezzato le sue cosce lisce, raggiungendo il suo cazzo. Lui si stava masturbando, l’umido di qualche lacrima agli angoli degli occhi chiusi in una intensa espressione di piacere, il suo cazzo durissimo che curva verso l'alto. Dal buchino della cappella esce una goccia densa di sborra.

‘Sto per venire! ‘ Ansima.

‘Lo so ragazzo’ rispondo. Godendomi la vista del torace ampio, dei muscoli tesi dell’addome, la mano che stringe il cazzo con la cappella che appare e scompare freneticamente. E infine esplode. La sua calda sborra sparata sul mio torace, il primo schizzo mi colpisce il labbro inferiore. Subito la lecco, il sapore è fantastico! Lui sta ansimando li occhi ancora serrati la fronte leggermente sudata. Il suo culo che stringe ritmicamente il mio cazzo. E a questo punto sborro anch’io. Eiaculando dentro di lui fino all’ultimo schizzo.

E’ crollato sopra di me. Le sue labbra contro le mie, la lingua dentro la mia bocca, le mie braccia strette intorno alla sua schiena. Siamo rimasti lì fermi assaporando il momento e il contatto dei nostri corpi per alcuni minuti.

Si è sollevato e guardandomi con quel dolce sorriso mi ha detto ‘ Magari la prossima volta Sergio potrei fare io il maschio…’ ‘ Magari…’ ho risposto. Poi ci siamo baciati di nuovo.


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