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Gay & Bisex

16. Parigi o cara! (prima parte)


di Sergioone61
06.12.2007    |    18.882    |    1 8.4
"Me ne torno a casa in po’ ammosciato..."
Sono passati un po’ di anni dall’ultimo racconto, ma in questi anni non è successo nulla di divertente, anzi direi che sono stati parecchio duri e tristi.

Qualche guaio in famiglia, l’università che non è andata come avrei voluto, o dovuto. Ho lasciato anche il lavoro al bar.

Ora lavoro per un’agenzia pubblicitaria come image maker, anche se soprattutto mi occupo dell’organizzazione di eventi, tipo la presentazione di nuovi prodotti o feste e convention per le aziende. Il lavoro mi piace molto, sono sempre a contatto con gente nuova e stimolante e, in fondo, non faccio altro che passare da un party ad un altro.

Durante il mio ultimo periodo al bar ho conosciuto una ragazza fantastica ed ora siamo insieme da quasi un anno.

Non preoccupatevi. Ho mantenuto anche una certa passione per un bel cazzo duro ed ancora di più un bel culetto caldo.

Beh ora basta prologo, arriviamo al dunque.

Come vi stavo dicendo ho una relazione fissa con questa ragazza, Cinzia, mi piace molto, è estroversa, spiritosa, molto intelligente, insieme ci divertiamo molto e a letto è una vera goduria, senza freni o inibizioni.
Ovviamente i genitori, molto simpatici, non immaginano certo quello che facciamo a casa mia (forse ho dimenticato di dirvi che sono andato a vivere da solo), pensano che puri e duri arriveremo vergini al matrimonio!
Comunque i miei suoceri sono davvero carini, mi trattano quasi come uno di famiglia, così come gli altri membri della famiglia: nonna Ada, davvero deliziosa, ed il fratello 17enne di Cinzia, Federico, che non so bene perché tutti chiamano Dado.

Bene. Siamo a Natale del 1988. Ho ovviamente passato la festa con la mia famiglia, ma il pomeriggio sono andato da Cinzia a portarle il regalo, ho anche preso qualche piccolo presente per i suoceri, la nonna e Dado.
Si festeggia e si mangia panettone. Ci si raccontano i regali ricevuti. Cinzia ha molto apprezzato il girocollo che le ho regalato e Dado non la smette più di ringraziarmi per la cintura di Gucci (in quegli anni era molto di moda per un adolescente).
Chiacchiera, chiacchiera si finisce a parlare di Capodanno, lancio a Cinzia qualche idea, ma il sig. Beppe mi interrompe subito dicendomi che loro hanno già organizzato di andare a Parigi con un gruppo di amici. Ci resto un po’ male, ma faccio buon viso a cattivo gioco.
Me ne torno a casa in po’ ammosciato. Dopo cena suona il telefono, vado a rispondere è Cinzia ed è tanto eccitata che non riesco a capire cosa dice. Finalmente si calma e mi chiede se per caso volessi andare a passare il capodanno a Parigi con loro. Resto un po’ perplesso. Non era esattamente quello che avevo in mente, comunque mi dico perché no. Felicissima mi spiega. In effetti ormai era già tutto prenotato, ma sono riusciti a convincere l’albergatore ad aggiungere un terzo letto nella camera che Dado occuperà con un suo compagno di classe. Per il viaggio non c’è problema perché sarà in pulmann ed avanzavano già dei posti. Detto fatto decido di accettare: Parigi e pur sempre Parigi.

Partenza il 28 dicembre alle 19:30. Si viaggerà tutta la notte per essere a Parigi in mattinata. Saliamo sul pulmann e ci sistemiamo sui sedili in fondo, siamo gli unici giovani del gruppo, che per il resto è formato da coppie di mezza età. Dopo la partenza con Dado e il suo amico Matteo, che non so perché tutti chiamano Matti, ci mettiamo a giocare a carte. Poi sosta all’autogrill. Un panino veloce ed una bibita. E pisciata d’ordinanza, non ci si fermerà più fino al mattino. Le signore si avviano alla toilette delle signore, mentre noi ragazzi ci infiliamo in quella dei maschietti e ci mettiamo in fila ai pisciatoi. Lascio andare una bella pisciata, poi mentre me lo sto scrollando l’occhio mi cade a fianco sul cazzo di Dado: è assolutamente ben fatto ed interessante. Sento un formicolio all’inguine, ma mi costringo a pensare ad altro. Cazzarola è il fratello della mia ragazza! Vergogna! Vado a lavarmi le mani e mentre esco salendo le scale Dado e Matti sono davanti a me e mi soffermo ad ammirare quei due bei culetti stretti nei jeans. Ragazzi andiamo male! Devo smetterla subito!

Risaliamo sul pulmann e dopo poco quasi tutti si sono appisolati. I due ragazzi si sono presi una fila di sedili vuoti per ciascuno e se la dormono. Dado è nella fila davanti alla nostra, si è tolto le scarpe e vedo i piedi sporgere dal sedile nel muoversi si erano sollevati un po’ i jeans a lasciavano scoperto un pezzo di gamba tra il calzino e l’orlo dei pantaloni, e la sola vista di quel piccolo pezzo di carne rosea appena ricoperto di peli scuri aveva riattizzato le mie fantasie.
Cinzia si era sdraiata ed appoggiava la testa sulle mie gambe, ero un po’ imbarazzato perché il cazzo mi stava andando in tiro, cercai di spostarmi un poco perché non se ne accorgesse, ma era troppo tardi. Alzò gli occhi mi guardò sorniona, poi si girò rivolgendo il viso verso il mio pacco. La fulminai con una occhiata, ma lei ridacchiò. Mi prese una mano e se la appoggiò sul seno. Cominciai ad accarezzarle una tetta attraverso la camicetta. Intanto il mio fido compagno continuava a crescere. Piano, piano infilai una mano nella camicetta e nel reggiseno ed inizia a stuzzicarle i capezzoli. A quel punto sentii che con la bocca mi afferrava il cazzo da sopra la tuta cominciando a muoversi lentamente. Intanto osservavo intorno, ma tutti sembravano addormentati. Sentii le sue mani infilarsi nell’elastico della tuta e poi in quello dei boxer finché non mi tirò fuori l’uccello ed iniziò a leccarne la punta, poi la cappella ed infine se lo infilò in bocca cominciando a succhiare. Avevo lasciato le tette per passare ad altro. Ero sceso piano lungo la pancia fino ad arrivare ai jeans, poi avevo sbottonato il bottone ed abbassato la cerniera fino ad arrivare ad infilare la mano nelle mutandine ed ora stavo titillandole il clitoride, mentre Cinzia continuava con il suo pompino. Cercavamo di non emettere nessun rumore, anche se i nostri respiri affannosi a me sembravano un frastuono! Le infilai un dito nella fica e cominciai a farlo scorrere dentro e fuori. Lei assecondava i miei movimenti allargando le gambe. Andammo avanti per qualche minuto fino a che io sborrai nella sua bocca e lei riempì la mia mano di liquido umore caldo. Socchiusi gli occhi e quando li riaprii mi parve di vedere che Dado ci stesse osservando dal varco tra i due sedili. Mi ricomposi, ed altrettanto fece Cinzia. Poi ci addormentammo fino al mattino.

Ci fermammo a Fontainblue alle 09:00 per la colazione. Erano tutti molto eccitati mancava forse poco più di un ora all’arrivo a Parigi. Facemmo colazione noi tutti ragazzi insieme, i miei suoceri vennero a chiedere come era andata la notte, ma prima che potessi rispondere Dado disse benissimo, scoccandomi un occhiata da furbetto. Ora ero convinto che la sera prima ci avesse visto.

Finalmente arrivammo all’albergo che ci avrebbe ospitato nel nostro soggiorno a Parigi: Hotel de la Gare de L’Est, situato esattamente di fronte all’omonima stazione ed a due passi da Montmartre e Notre Dame. Riusciamo ad avere la chiave della nostra stanza, è decisamente carina: molto grande con un enorme letto matrimoniale, ed un lettino in un angolo, c’è un enorme bagno con una spettacolare vasca in stile. Ci buttiamo sul letto per riprenderci un po’. Poi iniziamo a sistemare la nostra roba. E poi fuori a girare per la Ville Lumiere!

E’ stata una giornata intensa, tour della città, poi visita al Louvre, ed infine salita serale alla Tour Eiffel e cena in un bistrot vicino all’albergo. Ora siamo tornati tutti in hotel, ci salutiamo e decidiamo di andare tutti a dormire visto che siamo stravolti. Un bacio a Cinzia che ha una stanza con un amica. Ed i tre moschettieri, così abbiamo deciso di chiamarci, se ne vanno nella loro stanza.

Arrivati in stanza sorge il problema di chi dormirà nel lettino, per me e Matti è troppo corto, per Dado, che è un po’ rotondetto, è troppo stretto. Alla fine decidiamo che ci stiamo tutti comodamente nel lettone che è davvero immenso.
Ci prepariamo per il bagno. Io sarò l’ultimo. Mi sdraio sul letto e prendo il mio libro fingendo di leggere, mentre invece osservo i due giovani puledri che si spogliano. Dado è decisamente carino, sarà 1 e 70, piuttosto in carne, anche se non grasso, diciamo morbidoso, ispira tenerezza come un orsetto di peluche, capelli lunghi castano scuri ed occhi azzurri, come sua sorella. Matti invece è magro ed alto sarà almeno 1 e 85, capelli nerissimi e cortissimi, occhi scuri.
Si sono seduti ai due lati del letto e si tolgono le scarpe scherzando sulle relative puzze, che per fortuna non ci sono. Via le calze. Poi, prima uno poi l’altro tolgono le felpe, quindi le camicie, restando in maglietta. Dado ha qualche rotolino al giro vita, mentre non si può dire che Matti frequenti assiduamente la palestra, il torace è magro come il resto. Abbasso gli occhi sul libro, poi sento il tintinnare delle fibie delle cinture e il rumore delle zip che scendono. Matti è il primo a levare i jeans, mutanda classica con apertura anteriore e…accidenti un gran pacco di tutto rispetto! Poi è la volta di Dado che abbassandosi i pantaloni abbassa un po’ anche i boxer rigati scoprendo il solco tra le natiche coperte da una leggera peluria scura. Dopo una breve trattativa è Dado ad andare per primo. Restiamo io e Matti, che si siede a gambe incrociate sul letto, lasciandomi tutto il piacere di guardare il bozzo che ha tra le gambe, anche a riposo ha dimensioni davvero interessanti, accompagnato da due coglioni rotondi e pieni. Cominciamo a parlare della giornata, poi del libro che sto leggendo, gli chiedo da quanto conosce Dado, mi risponde da sempre hanno fatto tutte le scuole insieme. Molti campeggi con gli scout (immediatamente mi vengono alla mente scene orgiastiche di giovani scout arrapati!) e molte vacanze in campagna. Decido che è venuto il momento di mettermi comodo, mi spoglio anch’io restando a torso nudo con i boxer aderenti. Matti notando la muscolatura mi chiede se faccio palestra, rispondo di sì, almeno due volte la settimana. Sembra interessato soprattutto ai miei addominali.
Dado torna dal bagno e viene anche lui a sedersi sul letto, l’asciugamano che si è allacciato alla vita si apre facendo intravedere il cazzo mollemente appoggiato alle palle. Matti lo prendi in giro invitandolo a coprirsi e Dado ribatte dicendo “Come se fosse la prima volta che lo vedi!” E gli strizza l’occhio. Matti arrossisce. Mhmm, comincio ad avere qualche sospetto.
Matti va in bagno. Dado si avvicina e mi domanda come và. Rispondo bene. Che il suo amico è simpatico e carino. Ha un buon profumo di bagno schiuma ed il continuo occhieggiare del suo cazzo dall’asciugamano stanno avendo un certo effetto sulla mi attrezzatura….Matti mi chiama dal bagno. Lo raggiungo. Mi dice che se non voglio aspettare, nella vasca c’è spazio per tutti e due. Mi pare un ottima idea, così finiamo prima. Matti si toglie la maglietta e le mutande ed entra nella vasca. Anch’io mi levo i boxer ed entro dal lato opposto, mi sdraio e le nostre gambe si toccano, il mio piede sfiora i suoi coglioni ed il suo i miei. Comincio a lavarmi e così fa Matti, sollevo le gambe per sciacquarle, mostrando parte del mio sedere sodo. Vedo Matti che sbircia sotto l’acqua. Poi gli chiedo se può aiutarmi con la schiena, mi giro e mi siedo tra le sue gambe, mi strofina la schiena e sento il suo uccello che decisamente sta prendendo tutt’altra forma. Faccio finta di niente. “Adesso tocca a te.” Dico. Si gira e non riesce a nascondere il cazzo mezzo duro. Si siede anche lui tra le mie gambe. Anche lui non può non sentire che ho il cazzo duro appoggiato alla base della sua schiena. Passo la spugna sulla schiena poi la strizzo per risciacquare. Faccio scorrere l’acqua sulle spalle. Poi lascio la spugna e comincio a massaggiargliele, poi scendo sul torace e gli accarezzo i capezzoli che sono già dritti, mi soffermo un po’, non dice niente, ha gli occhi socchiusi. Scendo sull’addome e gli accarezzo l’ombellico, ha un brivido. Con la mano ora sto sfiorando la punta del cazzo che ora è in piena erezione. Scendo fino ad accarezzare la peluria alla base del cazzo, poi scendo sotto ad accarezzargli le palle, altro fremito. Ora risalgo lungo l’asta fino a stringerla tra le mani. Inizio un lento movimento. Intanto lo attiro verso di me e struscio il mio cazzo sulla sua schiena. Matti si appoggia completamente. E’ una sensazione bellissima sentire la sua pelle a contatto con la mia. Continuo a masturbarlo. Lui porta una mano dietro a mi afferra il cazzo ricambiando la mia sega. Ansima. Aumento il movimento. Lo sento irrigidirsi, emettere un breve sospiro e subito dopo il caldo della sua sborra mi inonda la mano. Lui mi sta stringendo l’uccello, io mi muovo nella sua mano. A quel punto Dado chiama: “Ehi! Voi due che state facendo?” Matti si riprende subito. Si alza, mi guarda poi esce dalla vasca prendendo un asciugamano. Ne passa uno anche a me. Ci asciughiamo e torniamo nella stanza.
Dado si è gia messo il pigiama e si è infilato sotto le coperte. Anche Matti indossa il pigiama. Osservo la scena e dico: “Beh ragazzi spero che a voi non dia fastidio, ma io dormo nudo.” Mi tolgo l’asciugamano e con l’uccello ancora un po’ arzillo per poco prima mi infilo nel letto e mi metto in mezzo. I due rispondono che non ci sono problemi. Matti si infila nel letto a sua volta mettendosi alla mia sinistra. Buona notte di rito e spegniamo al luce.
Sono ancora eccitato e non ho potuto sfogarmi. Mi sento le palle piene di sborra. Ok meglio pensare ad altro. Mi giro su un fianco verso Matti, che mi da le spalle. Ascolto il suo respiro: non dorme ancora. Il mio cazzo è a mezzo centimetro dal suo culetto ed il solo pensiero me lo fa rizzare. Lo sento spostarsi e nel farlo tocca il mio cazzo, si blocca, poi lentamente si avvicina fino a farlo aderire alle sue chiappe. Resto immobile. Dado sembra ormai addormentato. Matti inizia a strusciarsi contro il mio uccello. Cerco di restare fermo, ma sono troppo eccitato, gli passo un braccio intorno alla vita e lo attiro verso di me spingendogli il cazzo nel solco tra le natiche. Poi comincio ad accarezzargli la pancia, infilo la mano sotto la maglia del pigiama fino a raggiungere i capezzoli. Matti si muove contro il mio cazzo. Gli sfioro la pancia, poi ritorno ai capezzoli, mentre continuo a strusciargli il cazzo contro il pigiama. Matti lentamente si sfila la maglia del pigiama. Sento di nuovo la pelle calda della sua schiena contro il mio petto. Scendo di nuovo verso la pancia ed infilo una mano nel pantalone del pigiama, il suo cazzone è già li ad aspettare glielo afferro e comincio a segarlo. Matti porta una mano su un fianco e si fa scivolare giù i pantaloni del pigiama. Lo aiuto e con i piedi glieli spingo giù fino a sfilarglieli del tutto. Ora il mio cazzo è a diretto contatto con quel giovane culetto di burro. Mi scosto e gli infilo l’uccello tra le coscie, lui apre leggermente e lo fa entrare, poi con la mano lo accarezza da davanti. Fantastico!. MI muovo cercando di limitarmi per non farci sentire. Ma in quel momento sento una mano che mi accarezza un fianco, poi sale verso l’alto e si infila a cercarmi i capezzoli. Dado mi si avvicina e mi sussurra all’orecchio:”Non pensavate mica di divertirvi da soli”. Allungo una mano dietro e gli afferro quel culetto tondo stringendogli una chiappa. Sento che anche il suo arnese è duro contro la mia schiena. Dado allunga una mano ed accarezza Matti sulla spalla questi si volta e gli sorride. Mi volto verso Dado gli attiro il viso verso il mio a gli ficco la lingua in bocca, sembra sorpreso, ma sta la gioco. Con la mano gli alzo la maglia e lui se la sfila, poi rapidamente fa altrettanto con i pantaloni e le mutande. Ora siamo nudi ed ansimanti sotto le coperte. Dado si sposta dall’altro lato si mette di fronte a Matti e gli porge il cazzo duro. Matti lo afferra ed inizia a masturbarlo, poi lentamente se lo appoggia alle labbra e piano, piano se lo fa scivolare in bocca, l’uccello si Dado non è molto lungo, ma è bello cicciotto e gli riempie quasi completamente la bocca, Dado comincia a fotterlo in bocca. E’ evidente che i due si sono divertiti così altre volte in passato! Sfilo il cazzo dalle coscie di Matti, lui si gira sulla schiena e noi, uno per lato, gli porgiamo i cazzi da succhiare lui si alterna da una all’altro mentre con la mano si mena l’uccello. Mi allungo per afferrargli i coglioni e strizzarglieli, mugola con la bocca piena ed inarca la schiena. Poi mi abbasso, non vedo l’ora di assaggiare questo bell’esemplare da 22 centimetri! Piano gli lecco la cappella e poi tutto intorno, mi soffermo sul filetto e gioco con la lingua sul buchino in cima, sempre con la bocca riempita da cazzo di Dado lo sento ansimare e fremere. Infine me lo infilo in bocca, non riesco a prenderlo tutto, abbastanza comunque per poterlo spompinare a dovere. La mano di Matti mi accarezza il culo ed il buchetto nel mezzo. Ora Dado si è messo a 69 e spompina l’amico insieme a me: succhiamo e ci baciamo, poi succhiamo di nuovo. Mi sposto tra le gambe di Matti e mentre Dado gli succhia il cazzo io gli sollevo le gambe e comincio a leccargli e succhiargli le palle, poi lecco sotto i coglioni e lentamente arrivo al buco del culo. Prima qualche morsetto poi vado di lingua infilandola nel buco più che posso. Matti mugola e sospira, ma quando provo ad infilare un dito si irrigidisce. Lascio perdere e riprendo a leccare. Cambio di posizione. Mi sdraio sul letto a pancia su, il mio cazzo svetta nella penombra. Dado accoglie subito l’invito e si butta a prenderlo in bocca succhiando da vera troia: “Accidenti! Sei più bravo di tua sorella!” Lui alza gli occhi ed accenna un sorriso con la le labbra strette intorno al mio cazzo. Poi anche Matti viene a servirsi ed i due si alternano a spompinarmi: “Se continuate così vengo.” Dado smette immediatamente, si alza si avvicina al mio viso e mi bacia lingua in bocca poi si scosta: “No ho in mente altro per questo stallone…” Si appoggia alle mie spalle e messosi a cavalcioni si struscia il mio uccello tra le chiappe appoggiandolo sul buchetto, che Matti provvede subito a lubrificare leccando simultaneamente il buco del culo di Matti e la cappella del mio cazzone. Poi lo prende in mano e lo appoggia all’ano dell’amico. Dado inizia piano ad abbassarsi, il cazzo diretto da Matti scivola nel culo del mio giovane cognato senza intoppi. Ora è dentro tutto fino in fondo. Dado è immobile con gli occhi chiusi sembra godersi questa presenza nelle viscere. Poi inizia ad andare su e giù, sempre più velocemente, io lo assecondo andando incontro ai suoi movimenti, è un lungo lamento fatto di sì, sì, sì…”Siiii! Dai fratellone dammelo tutto! Fammelo sentire quant’è grosso e duro!” Sono orma preso dalla foga e lo sbatto vigorosamente. Poi lo afferro e senza togliere il cazzo dal culo lo rigiro spalle al letto gli afferro le gambe e le sollevo tenendole allargate. Ora lo stantuffo con forza da vero maschio e Dado sembra apprezzare, non parla più emette solo rantoli ritmati. Matti si mette a cavalcioni e gli sbatte il cazzo in bocca, Io lecco il culo di Matti. Spingo ancora a fondo e finalmente sborro nel culo di Dado, che quasi contemporaneamente schizza di sborra la schiena di Matti. Subito dopo Matti riempie la bocca di Dado di calda sborra, che Dado ingoia con gusto, leccando il cazzo di Matti fino a ripulirlo completamente. Matti si sposta e si sdraia sul letto a riprendere fiato. Anch’io, dopo essermi fatto ripulire l’uccello da Dado mi sdraio stirandomi e dico: “Bene. Ragazzi. Fantastica scopata! Dobbiamo rifarlo qualche volta.” Ridiamo. Ci tiriamo su le coperte e ci addormentiamo abbracciati gli uni agli altri.

Secondo giorno. Visita a Versailles. La sera, dopo cena ci facciamo una passeggiata tutti insieme. Con Cinzia ci stacchiamo un po’ dal gruppo per farci qualche coccola. Poi si torna in albergo per andare a dormire. Buona notte a tutti.

(continua)

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