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Gay & Bisex

Come tutto è iniziato.


di freddy15
27.02.2024    |    13.929    |    19 9.8
"Dopo la pausa ha cominciato a spingere più a fondo il cazzo e mi sentivo come mi stesse aprendo in due, mi ha chiesto se mi faceva male e gli ho risposto di..."
Avevo quasi 16 anni e con i miei quattro amici e compagni di scuola, tutti più grandi di me di uno o due anni, ci ritrovavamo nel pomeriggio in una stanza dentro al capannone del padre di uno di loro.
Il capannone era la sede di una ditta di trasporti che lavorava quasi esclusivamente per delle cartiere, trasportando carta da riciclare tra cui molti fondi di magazzino di aziende della stampa. Per cui spesso avevamo a abbondantemente disposizione dei giornali porno che andavano molto negli anni ’80 prima dell’avvento della rete.
Con gli ormoni a mille tipici di quell’età ci incontravamo nella stanza per guardare in compagnia i giornali porno e per segarci insieme. Tra tutti io ero quello con il cazzo più piccolo, molto più piccolo di loro quattro e non solo per l’anno in meno che avevo, infatti ancora oggi sono minidotato, e tra l’altro ero anche circonciso. Questi due fatti scatenavano la tipica “cattiveria” dei ragazzini e venivo sempre deriso per il mio cazzetto, come lo chiamavano loro. Mi dicevano che non avrei mai potuto far godere una donna e che mi sarei fatto le seghe per tutta la vita perché le ragazze mi avrebbero deriso e sicuramente non sarebbero mai venute con me. Io ci soffrivo, ma anche sapevo che non era cattiveria la loro ed infatti non mi hanno mai isolato, anzi! Però un po’ alla volta quelle loro parole mi hanno fatto maturare la convinzione di essere “diverso”.

Tra i tanti giornali che guardavamo ogni tanto girava qualcuno con una storia bsx, quasi sempre un marito che godeva a farsi scopare la moglie da altri e che partecipava come passivo con i maschi. Già da un po’ mi rendevo conto che mi eccitava quasi di più guardare i cazzi dei miei amici piuttosto che le foto sui giornali, ma queste storie bsx mi eccitavano molto e mentre guardavo un uomo che spompinava un altro uomo o che veniva inculato venivo prestissimo.
Pensavo di essere molto discreto mentre facevo queste cose, ma un giorno Bruno, il figlio del proprietario e mio compagno di banco, mi ha chiesto di andare alla stanza il giorno dopo senza dire niente agli altri. Io ho acconsentito, lui era un po’ il capo banda e mi piaceva l’idea che scegliesse me per qualcosa. Il pomeriggio del giorno successivo sono andato alla stanza all’orario concordato e ci siamo seduti su uno dei divani e Bruno mi ha detto che voleva parlarmi. Ok gli ho detto e lui ha iniziato a dirmi che aveva notato che mentre ci segavamo io guardavo spesso i loro cazzi mentre mi masturbavo, mentre parlava credo di essere diventato rosso come un peperone e ho tentato di fare il duro quasi aggredendolo dicendogli che non solo si sbagliava ma che era uno stronzo a pensare a questo di me. Lui non si è nemmeno incazzato e ha tirato fuori i giornali che di solito guardavo, specie nell’ultimo periodo, dicendomi che da un po’ mi segavo sempre guardando le scene di maschi che facevano sesso tra loro. Ho fatto per alzarmi e andare via tutto incazzato, ma lui mi ha fermato e mi ha detto: “forse mi sbaglio ma non credo, ora c’è un solo modo per capire cosa sei, e credo ti farebbe bene anche a te capirlo.”. Gli ho chiesto in maniera brusca, ero incazzato perché mi aveva scoperto, quale sarebbe stato il modo e lui per tutta risposta ha tirato fuori il suo bellissimo cazzo e mi ha detto: “ora me lo succhi così capiamo se ti piace o no”. Sono rimasto di stucco a quella così diretta richiesta e stavo per alzarmi e andare via quando mi ha detto: “dai fallo per me, poi non ne parliamo più”.
Non so perché ma gli ho risposto: “Ok solo per una volta però”.
Mi ha chiesto di spogliarmi nudo, si è disteso sul divano massaggiandosi il cazzo già durissimo, mi sono spogliato e mi sono avvicinato con la bocca al suo cazzo e ho iniziato a leccarlo timidamente, lui mi ha detto di fare come nelle foto e allora mi sono deciso a prenderlo in bocca, il sapore del cazzo mi ha eccitato immediatamente, sentire quella carne dura e calda in bocca mi ha fatto perdere la testa e ho iniziato a fare il mio primo pompino. Io continuavo ad andare su e giù ingoiando quel cazzo, non sapendo in realtà quello che facevo e se lo facevo come andava fatto, quando mugolando dal piacere Bruno mi ha detto che ero più bravo della Gloria, una nostra compagna di classe che lui frequentava, a queste parole mi sono sentito orgoglioso e mentre avevo il cazzo durissimo per l’eccitazione ho accelerato le succhiate fino a quando Bruno non è esploso in un lungo orgasmo scaricandosi tutto e abbondantemente dentro la mia bocca. Non so come mai ero così spigliato nel farlo quel mio primo pompino ma mentre mi sborrava in bocca ho continuato a succhiarlo ingoiando tutta la sborrata. Bruno a quel punto mi ha detto che potevo segarmi se volevo e mentre io mi smanettavo forte mi ha confessato che era stato bellissimo mentre io venivo godendo eccitato da quello che avevo appena fatto e dal sapore di sborra in bocca.

Ci siamo rivestiti e ora, passata l’eccitazione, mi sentivo molto in imbarazzo e Bruno credo se ne sia accorto perché mi ha detto: “non devi sentirti in colpa ora, era chiaro che ti sarebbe piaciuto e comunque è una cosa tra noi”. Gli ho risposto che era vero, mi era piaciuto moltissimo e che tutto sommato lo ringraziavo per avermi aiutato a capire cosa mi piaceva ma anche che non volevo si sapesse in giro. Poi senza nemmeno sapere perché gli ho detto che quando voleva si poteva rifare. Lui mi ha risposto: “certo che si! Sei troppo bravo con quella bocca e poi sono stanco di farmi seghe”.

Da quel giorno almeno una volta alla settimana ci ritrovavamo io e lui da soli e io lo spompinavo affinando così le mie doti. Certo continuavamo anche a fare gli incontri di seghe in compagnia con gli altri, ma io non avevo nemmeno più bisogno di guardare il giornale porno per segarmi e godere, che fingevo comunque di leggere, mi bastava guardare il cazzo di Bruno.
Dopo qualche mese di incontri a due un pomeriggio, mentre gli stavo succhiando con piacere e per l’ennesima volta il cazzo, Bruno mi ha detto che voleva provare ad incularmi, io lo sognavo spesso questo momento ma avevo anche paura, e gli ho confessato della mia paura di sentire troppo male. Bruno mi ha detto di stare tranquillo che mi avrebbe preparato e che avrebbe fatto piano. Mentre diceva questo ha tirato fuori una scatolina di vasellina e con uno sguardo sornione mi ha detto che voleva provare ad infilarmi un dito in culo per abituarmi.
Mi ha fatto mettere alla pecorina e ha iniziato a massaggiarmi il buco del culo con la vasellina. Anche se non mi aveva ancora infilato il dito dentro al culo, quei massaggi mi eccitavano da morire e ho iniziato a mugolare, allora lui ha premuto il dito fino a infilarmelo in culo. Appena il dito ha passato lo sfintere ho sentito come un brivido attraversarmi tutto il corpo ed inconsciamente ho spinto il culo verso il suo dito. Bruno ha iniziato ad andare su e giù dicendomi: “vedi come ti piace, sei proprio una troietta”, io gli dicevo di sì e continuavo a muovere il culo fino a quando ho sentito entrare il secondo dito, un leggero fastidio iniziale ma poi senza che volessi ho sborrato godendo di quella penetrazione. Allora Bruno mi ha messo il cazzo in bocca e continuando a penetrarmi me lo ha fatto succhiare venendo anche lui quasi subito tanta era l’eccitazione.
Appena ci siamo ripresi dai rispettivi orgasmi abbiamo parlato e Bruno mi ha detto chiaramente che voleva sverginarmi e che sicuramente avrei goduto anch’io visto come era andata con un paio di dita. Io mi sentivo sia imbarazzato, lui parlava di me come una cosa da usare in pratica, che attratto fortemente e volevo farlo nonostante un po’ di timore permanesse. Parlando Bruno mi ha rassicurato che sarebbe stato molto attento a non farmi male e che lo avremmo fatto con tutta calma. Poi mi ha detto che domenica i suoi erano via perciò potevamo andare su in casa in camera sua. Vinte le mie paure ho accettato. A quel punto Bruno mi ha detto che dovevo farmi una bella pulizia interna perché non voleva sporcarsi di cacca mentre mi inculava. Io ho detto che non sapevo come fare e allora lui, dimostrando che aveva già previsto tutto mi ha spiegato che dovevo togliere il telefono dalla doccia e appoggiare premendo il tubo al buco del culo e farmi un bel clistere in questo modo, riempiendomi per almeno tre volte in modo di pulire per bene.

Nei tre giorni successivi a scuola Bruno ogni tanto mi ricordava l’appuntamento e mi chiedeva se mi ero già segato pensando a quando mi avrebbe sverginato. Io, che un po’ mi vergognavo quando faceva così, gli dicevo che era uno stronzo, ma ho dovuto anche confessargli che in effetti ero molto eccitato all’idea. In realtà mi segavo anche due volte al giorno pensandoci!

Domenica pomeriggio sono andato in doccia e ho fatto come mi aveva spiegato Bruno, e devo dire che la sensazione di riempirmi la pancia in quel modo per poi scaricare era anche molto piacevole, eccitante.
Alle tre del pomeriggio sono andato a casa di Bruno, sono entrato e Bruno mi ha detto che non vedeva l’ora che arrivassi, e senza tanti preamboli mi ha detto “andiamo in camera” e siamo andati. Ci siamo spogliati e Bruno aveva già il cazzo duro, a vederlo così grosso e lungo mi è risalita la paura ma l’eccitazione era tanta che ho iniziato subito a leccargli l’asta per poi cominciare a succhiare quel ben di Dio! Mentre succhiavo mi ha spalmato della vasellina sul buco ed ha iniziato ad accarezzarmelo. Il piacere che mi dava quel massaggio era intenso, sentivo il buco pulsare e Bruno ha iniziato a dirmi che ero una troia e che mi avrebbe allargato per bene il buco del culo.
Poi mi ha detto basta succhiare che voglio godermi il culo e non venire subito. Mi ha fatto mettere alla pecorina e ha iniziato ad infilarmi prima un dito e a lavorarmi il culo. Dopo un po’ ha infilato il secondo dito, mi penetrava ma anche roteava le dita come per allargarmi. Io iniziavo a godere e senza pensarci ad un certo punto gli ho detto: “dai sfondami voglio il cazzo tutto dentro”. Bruno esclamando che ero una troia in calore mi ha lubrificato ancora il buco e il cazzo e si è messo dietro di me. Ho sentito che strusciava il cazzo lungo il solco del culo, ogni volta che la cappella passava sul buco avevo dei brividi e gli ho detto che lo volevo. Ha puntato la cappella sul buco e ha iniziato a spingere lentamente, sentivo il buco allargarsi ma naturalmente lo sfintere faceva resistenza. Bruno mi ha detto di rilassarmi e ha cominciato a spingere con più forza entrando sempre un po’ di più fino a che di colpo la cappella ha superato lo sfintere entrandomi entro. Ho lanciato un urletto misto di dolore e piacere. Bruno è rimasto fermo per qualche momento per farmi abituare, sentivo una sensazione di bruciore e un po’ di dolore ma niente di particolare. Dopo la pausa ha cominciato a spingere più a fondo il cazzo e mi sentivo come mi stesse aprendo in due, mi ha chiesto se mi faceva male e gli ho risposto di incularmi piano. Bruno ha iniziato ad andare su e giù lentamente, il mio culo rispondeva bene e sentivo partire come dei brividi che mi attraversavano il corpo e ho iniziato istintivamente ad accompagnare la montata con movimenti del bacino. Per Bruno è stato il segnale e ha iniziato a scoparmi, sbattendomi sempre più a fondo e velocemente esclamando “cazzo che troia che sei! Te lo sei preso fino in fondo puttana!”. Più mi scopava e più mi piaceva e anche lui mugolava di piacere, sentivo le sue mani che mi stringevano ai fianchi per poter affondare al massimo i colpi, il rumore del suo pube che sbatteva sulle mie chiappe era l’evidenza che me lo infilava fino in fondo e il godimento aveva cancellato il dolore iniziale, pensavo a quel lungo cazzo tutto dentro e lo imploravo di sbattermi. Bruno eccitato anche dalle mie parole ora mi sbatteva forte facendomi urlare dal piacere, poi si è fermato, sentivo chiaramente il suo cazzo che pulsava avvolto dal mio sfintere. Dopo qualche attimo, ho capito che si era fermato per non venire, ha tolto lentamente il cazzo dal culo e nel momento che è uscito mi sono sentito come svuotato e volevo che me lo rimettesse dentro. Bruno mi ha detto di girarmi e mi ha messo il cuscino sotto il culo per alzarlo un po’ dal materasso e mi ha detto che voleva scoparmi da davanti come una troia. Ha preso le mie gambe e le ha alzate e ha appoggiato ancora una volta la cappella al buco del culo che mi pulsava dal piacere e ha spinto. Questa volta è entrato con poca difficoltà e quando mi ha impalato fino in fondo ho iniziato a godere. Era un orgasmo strano, diverso dal solito ma bellissimo, avevo il cazzo molle ma godevo come fossi eccitato. Ha ricominciato a sbattermi e dopo poco sono esploso in un orgasmo incredibile, nonostante il cazzo fosse molle ho iniziato a sborrare a flutti ansimando rumorosamente. A quella vista Bruno non ce l’ha più fatta mi ha dato gli ultimi colpi potenti quasi con rabbia come volesse spaccarmi e ha raggiunto anche lui l’orgasmo scaricandosi tutto dentro di me per poi crollarmi addosso dicendo: “Dio mio che bello! Sei stata bravissima!”. Il fatto che si rivolgesse a me con il femminile, non so perché ma mi ha fatto piacere, anzi lo trovavo appagante.
Siamo rimasti sdraiati a riprendere il fiato poi una volta ritrovata la respirazione normale gli ho detto: “Grazie, è stato bellissimo”, Bruno mi ha risposto: “Ora sei la mia troia, mi hai fatto godere come non mai. Ti fa male?”. Ho sorriso e ringraziato per l’interessamento e gli ho detto che per ora andava tutto bene e poi: “mi piace essere la tua troia”.

Dopo un po’ sentivo la sborra scendere dal culo, mi aveva proprio riempito per bene, e allora sono andato al bagno a scaricarmi e lavandomi ho sentito con le dita che avevo il culo aperto, senza quasi spingere un dito entrava senza difficoltà e la cosa mi ha eccitato. Ora sentivo anche il culo farmi un po’ male, la sensazione come una botta ma sopportabile. Ero felice! Sono tornato in camera e ci siamo rivestiti. Siamo scesi giù e con una birra in mano abbiamo parlato delle sensazioni avute. Bruno mi ha detto che ora lo avremmo fatto spesso e io gli ho risposto che non vedevo l’ora, ormai il più era fatto e lui mi ha detto: “eh sì! Posso dire di averti sfondato il culo troia” e ci siamo fatti una risata.

Comunque parlando di come era andata ci siamo anche eccitati e Bruno mi ha fatto vedere il cazzo duro sotto i pantaloni della tuta, per un momento ho pensato volesse incularmi una seconda volta ma poi ha tirato fuori il cazzo e mi ha detto di inginocchiarmi davanti a lui seduto sul divano. Mi sono inginocchiato e ho iniziato a succhiargli il cazzo. Mentre lo succhiavo pensavo che quel cazzo che facevo quasi fatica a farmi entrare in bocca mi aveva appena sfondato il culo e l’eccitazione era a mille. Ora anche il mio piccolo cazzo era duro e mentre succhiavo ho iniziato a segarmi. Quando ho sentito che Bruno stava per arrivare ho accelerato e nel momento che lui mi schizzava in bocca ordinandomi di ingoiare tutto sono venuto anch’io.

Abbiamo finito la birra e sono tornato a casa a finire i compiti per il giorno successivo, ma il ricordo di cosa era appena successo ha reso tutto più difficile. Ora il culo mi faceva un po’ più male, ma stranamente la cosa era più eccitante che fastidiosa. Finalmente lo avevo preso in culo e scoperto quanto mi piacesse, tutto grazie a Bruno. Pensavo che a parte quello che si dice in quelle situazioni, volevo proprio diventare la sua troia!

Nei mesi successivi Bruno mi inculava almeno una volta alla settimana e dopo poco avevo il buco abituato alla sua grossa cappella, bastava uno sputo per penetrarmi. Sentivo che avevo aperto un nuovo capitolo della mia storia sessuale e non mi pesava più avere il cazzo piccolo, anzi come diceva Bruno era il massimo, ero come una donna con un grosso clitoride diceva ridendo, ed a me faceva sempre più piacere questo suo modo di trattarmi, poteva sembrare irrispettoso ma accendeva in me una sensazione di essere in suo possesso, di essere sempre a sua disposizione, insomma di essere la sua puttana!
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