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L'amica di Franco


di freddy15
08.07.2015    |    12.063    |    3 7.6
"Oramai era più di un anno che la storia con Franco continuava (vedi racconti precedenti) e che in ufficio facevo da troia, o meglio da cagna come mi chiamava..."
Oramai era più di un anno che la storia con Franco continuava (vedi racconti precedenti) e che in ufficio facevo da troia, o meglio da cagna come mi chiamava lui, a Franco e ai due colleghi che aveva coinvolto. Spesso ero costretto a fare pompini in bagno o in archivio e sempre più spesso mi facevano fermare al lavoro dopo l'orario per fare gli "straordinari".
Mi ero abituato ad essere alla loro mercé e confesso che la situazione ormai mi piaceva molto, ero sempre pronto ad accontentare le loro voglie e loro non si tiravano indietro e non mancavano di richiedermi servizietti sempre più spinti. Negli ultimi tempi Paolo, uno dei due colleghi, si era divertito a farmi andare in ufficio indossando sotto i pantaloni dei perizomi femminili e spesso li indossavo, eccitandomi, anche se non espressamente richiesto. Franco prediligeva ancora la mia bocca, per pompini con ingoio e pisciate, mentre soprattutto Paolo aveva un debole per il mio culo. Non perdeva mai l'occasione di soddisfare le sue voglie inculandomi con il suo cazzone sempre bagnato e durissimo. Insomma ero la troia dell'ufficio, avevo ormai il culo ben aperto e la cosa mi eccitava da morire, e in più non avevo più bisogno di cercare maschi in chat o in posti strani per accontentare le mie voglie di puttana sempre in calore!

Un giorno Franco che non mancava mai di umiliarmi e di usarmi con poco rispetto mi ha detto che la sera mi aspettava a casa sua alle 21,30 e di portare una buona bottiglia di Franciacorta perché non eravamo soli e di bere almeno un litro d'acqua prima di venire.
Ubbidientemente ho detto di si e non ho fatto domande. Immaginavo una serata di sesso e sottomissione con i colleghi e forse con l'anziano dell'altra volta. Dopo lavoro ho cenato leggero, mi sono docciato per bene e ho fatto un lavaggio interno per essere pronto e ho bevuto una bottiglia d'acqua da 1 litro e mezzo e alle 21,15 ero sotto casa do Franco pronto a farli godere.
Ho aspettato l'orario perché sapevo che Franco odiava se arrivo in orari diversi dal pattuito e alle 21,30 in punto ho suonato al campanello. Mi ha aperto e sono salito. Entrato in casa ho subito notato che nel soggiorno stranamente c'era buio, ma pur non vedendo niente percepivo delle presenze.
Franco mi ha fatto andare con lui in camera e mi ha ordinato di spogliarmi e di indossare una specie di fuseaux bianchi che erano sul letto. Dopo essermi denudato ho preso i fuseaux in mano per indossarli e ho visto che avevano un buco sul lato posteriore che avrebbe lasciato scoperto il culo. Li ho indossati pensando a quale scopo questo abbigliamento e con un po' di agitazione che saliva, come sempre di fronte alle situazioni nuove o strane. Allora Franco mi ha detto di mettermi a novanta gradi e ha iniziato ad ispezionare il mio buco del culo con le dita e spalmandoci una grossa quantità di gel lubrificante. Poi mi ha messo una benda sempre bianca agl'occhi e mi ha detto: "bene cagna ora sei pronta, fammi fare bella figura, andiamo!" A quelle parole un brivido mi ha percorso lungo la schiena sia per il tono imperioso sia per la sensazione di andare incontro a qualcosa di forte.

Lo ho seguito ubbidiente facendomi accompagnare visto che non vedevo nulla e siamo entranti nel soggiorno. Franco mi ha fatto accomodare su di una specie di panca con la pancia appoggiata al sedile e il culo ben esposto. Mani e piedi toccavano a terra e ho capito che era una panca tipo quelle delle palestre, strette e lunghe con la seduta in similpelle. A quel punto Franco mettendomi il suo cazzo in bocca ha iniziato a spiegarmi cosa stava per succedere. Mentre succhiavo avidamente il suo bel cazzone mi ha detto che mi aveva preparato due sorprese. La prima visto che ormai avevo un bel culo aperto era una seduta con una sexmachine con un bel cazzone e la seconda era che c'era una spettatrice alla quale non dovevo mai dire di no. A quelle parole mi sono un po' irrigidito e stavo per chiedere chi era, ma Franco mi ha preceduto dicendomi: "stai tranquillo non la conosci". Continuavo a succhiare e ho sentito una voce femminile dire: "dai vediamo come funziona questa macchina!". Di queste macchine ne avevamo parlato in ufficio vedendo un filmato e Paolo aveva detto ridendo che era giusta per una troia come me mai sazia di cazzo, ma non pensavo di doverla provare sul serio.

Franco si è staccato dalla mia bocca e poco dopo ho sentito qualcosa di grosso appoggiarsi al buco del mio culo. Poi un rumore come di trapano e quel qualcosa ha iniziato a spingere sul mio sfintere. Un po' alla volta il buco ha ceduto e facendomi fare un urletto ha superato lo sfintere cominciando ad affondare dentro di me. Nel momento che mi ha penetrato oltre ad un certo dolore ho sentito un brivido si eccitazione quasi come un orgasmo e Franco che se ne è accorto ha commentato con la sconosciuta: "vedi la cagna quasi viene subito con un cazzo di quella misura!" e si sono fatti una risata. Lentamente sia il ritmo che l'escursione del fallo aumentavano e aumentava il mio godimento anche se mi pareva di spaccarmi in due quanto era grosso. La macchina pompava e io cominciavo a godere, ogni tanto Franco mi dava il cazzo da succhiare e io tentavo di ingoiarlo tutto. La differenza tra un maschio e una macchina è che il cazzo vero è morbido e si adatta al buco del culo che lo avvolge e che il ritmo cambia spesso, mentre il dildo è un oggetto estraneo che ti riempie senza adattamenti, si fa strada e basta e il ritmo non cambia se non voluto da chi la comanda.
Dopo 5 o 6 minuti di trattamento sentivo che non sarei resistito a lungo a quei colpi così profondi e continui, sentivo il culo come strapparsi anche se non provavo dolore, anzi sentivo che un orgasmo molto profondo stava per arrivare ma resistevo per non deludere Franco. Mentre ero sottoposto a questa "tortura" sentivo i commenti del mio pubblico e specialmente lei si complimentava con Franco per la sua "cagna". Io gemevo sempre di più, mi sono reso conto che stavo per perdere il controllo, gemevo, godevo e muovevo la testa in maniera involontaria a quel punto lei ha detto che voleva vedermi gli occhi e Franco mi ha liberato dalla benda. Lei ha detto: "ma guarda ha rivoltato gli occhi dal godimento!! E' una troia mai vista la tua cagna" e in quel momento non ho potuto più trattenere l'orgasmo e sono venuto tremando e sussultando e riempiendomi i fuseaux di sborra. Franco a spento la macchina e mi ha detto di alzarmi.

Mi sono alzato a fatica, le gambe mi tremavano, ero tutto sudato e mi sembrava di avere ancora un palo piantati in culo. Allora la signora mi ha puntato la luce della lampada addosso. E si è messa a guardarmi deridendomi per essermi sborrato addosso. Istintivamente ho portato le mani a coprirmi ma lei con un improvviso cambio di tono della voce mi ha ordinato di togliere quelle mani e di non premettermi mai più di fare una cosa del genere. Mi sono sentito un verme ma ho ubbidito. Ero sfinito fisicamente, tutto sporco della mia sborra e non avevo la forza di reagire. Intanto lei si è alzata la gonna e sotto non aveva niente, e si è seduta sul cazzo di Franco dandogli la schiena per continuare a guardarmi. Mi sentivo imbarazzato ma alla vista del cazzo di Franco che entrava nella fica bagnata così spalancata di fronte a me ho avuto un'erezione che non è passata inosservata. Lei cavalcava il cazzo di Franco e dopo un po' mi ha ordinato di inginocchiarmi davanti e di leccare. Mi sono subito buttato a leccare gli umori della sua fica, l'asta di Franco che andava su è giù e le sue palle. Lei godeva e mi diceva di leccare. Io leccavo.
Ad un certo punto mi ha detto: " vediamo se sei proprio una cagna ubbidiente come dicono?". "Alzati e mettiti li davanti" mi sono alzato e mi sono messo ad un metro da loro che continuavano a scopare. "Ora ti pisci addosso, voglio vedere che ti bagni!" MI sono sentito un verme ma anche perché ormai da tempo non ce la facevo più a trattenerla ho iniziato a pisciarmi addosso. I fuseaux bianchi ora erano spiegati. L'urina che mi bagnava li rendeva trasparenti e lei si godeva lo spettacolo di un uomo che se la faceva addosso. Io mi vergognavo da morire ma ormai non riuscivo più a trattenerla e continuavo a pisciarmi, mentre lei rideva umiliandomi sempre di più finché non ha raggiunto l'orgasmo assieme a Franco che le ha schizzato in fica tutta la sua sborra.

Dopo essersi calmati Franco mi ha detto di andare a lavarmi e di pulire tutto mentre loro si sono accomodati in terrazzo a gustarsi il mio Franciacorta.
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