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Gay & Bisex

I 40 anni di mio cugino (parte 2)


di FSeed
30.10.2017    |    17.292    |    8 9.6
"Eravamo così impegnati nell’amplesso che non sentimmo la porta che si apriva..."
La mattina dopo fummo svegliati dal suono della sveglia. Aprii gli occhi e vidi che mio cugino dormiva ancora, nudo e con il caazo moscio che gli ricadeva su una coscia. Mi alzai e entrato in cucina trovai Simone e Andrea intenti a fare colazione.
“Ecco qua il nostro frocetto” disse Simone dandomi una sberla sul sedere mentre entravo.
“Dai smettila non chiamarlo così” lo rimproverò Andrea.
“Perchè ti offendi se ti chiamo frocietto” disse Simone rivolgendosi verso di me.
“Bhe si” risposi io “te lo dico io quando mi puoi chiamare così” gli strizzai l’occhio e comincia a sorseggiare il caffè. Simone scoppiò a ridere e cominciò a prepararsi una canna. Tornai in camera e trovai Daniele sveglio, intento a infilarsi i boxer. Quando mi vide mi fisso per un pò fino a quando non disse: “Ma si può sapere che cazzo è successo stanotte?”. Era inutile mentire, anche perche sicuramente Simone gli avrebbe raccontato tutto, così mi sedetti sul letto e gli raccontai tutto. Più raccontavo e più Daniele sembrava scioccato.
“Abbiamo fatto un casino” disse quando ebbi finito di raccontargli tutto. Non la stava prendendo molto bene.
“Senti Dani” dissi io “eravamo tutti fatti e ubriachi. E poi io sono stato al gioco. Se non mi fosse piaciuto non lo avrei fatto”.
Non sembrava molto convinto. “Quello che succede ad Amsterdam rimane ad Amsterdam. Tornati a casa non ne parliamo più e finisce la storia. Godiamoci il resto della vacanza”. Ci preparammo ed uscimmo di casa. La giornata passò tranquilla, sempre all’insegna del fumo. Simone fu sballato per tutto il giorno, anche quando decidemmo di visitare il Museo della storia nautica dell’Olanda. A metà della nostra visita, dove Simone rimase particolarmente zitto e pensieroso, ci fermammo per fare una pausa. Io andai in bagno, senza accorgermi che Simone era dietro di me. Il bagno era quasi deserto, ma anche se con pochissime persone optai per i gabinetti chiusi. Finito di fare le mie cose aprii la porta, e mi ritrovai davanti Simone, con il cazzo moscio in amno. Mi spinse dentro e chiuse la porta.
“Dai famme una pompa al volo” disse obbligandomi in ginocchio.
“Ma sei scemo? E se ci beccano?” dissi io.
“Se famo piano non ce becca nessuno” dicendo così mi ficco il cazzo in bocca. Aveva un retrogusto di urina, ma dopo alcune succhiate il sapore andò via. Avevo sempre sentito dire che le persone da fatte o ubriache hanno difficoltà nelle erezioni, ma questo non era il caso di Simone. Il cazzo divenne subito duro, occupando sempre più spazione nella mia bocca. Sentivamo la gente entrare e uscire dal bagno, e preoccupato che qualcuno potesse beccarci aumentai il ritmo del pompino. “Piano che me fai veni...pianoo” ma Simone non resistette molto e sborrò nella mia bocca.
“Bravo frocetto...te lo posso di adesso?” disse mentre gli ripulivo il cazzo.
“Certo che si” risposi io. Lui mi fece un sorriso, mi diede un buffetto su una guancia e uscì. Finito il giro nel museo ci chiudemmo in un coffè shop. Dopo alcuni spinelli mio cugino divenne molto più sciolto, e cominciò a farmi domande su di me, da quando sapevo di essere gay ecc. Simone interveniva ogni tanto con qualche battuta oscena, mentre Andrea non aprì bocca. Per la sera i ragazzi decisero di andare finalmente nel quartiere a luci rosse, eanche Adrea sembrava d’accordo questa volta.
“E te che fai mentre noi ci scopiamo qualche figa?” disse Simone.
“Perchè non ti trovi qualcuno pure te? Disse Daniele “non hai detto che hai un’app che trova ragazzi gay?”. Risposi di si, e aprende l’applicazione cominciammo a guardare qualche ragazzo. Mi scrissero in tre o quattro, ma uno attirò l’attenzione degli altri.
“Guarda questo qua che caruccio” disse Daniele. Guardai il profilo e vidi che era un ragazzo italiano, 18 anni, moro e minuto, e dal profilo diceva di essere passivo. Ci scambiammo alcuni messaggi e decidemmo di vederci. Non volevo che Simone o Saniele facessero o dicessero qualcosa che potessere mettere in imbarazzo Gabriele (così si era presentato), allora gli chiesi di aspettare lontano ad una distanza dove avrebbero comunque potuto vedere la scena. Dopo una decina di minuti arrivò Gabriele. Dal vivo era ancora più carino, con gli occhi chiari e un ciuffo di capelli che ricadeva sulla fronte. Già dalle prime parole che ci scambiammo notai i suoi atteggiamenti molto femminili, e i jeans aderenti che indossava lasciavano intravedere un culetto sodo e alto. Scrissi a Daniele che era tutto ok e che ci saremmo rivisti a casa la sera. Al suo ok rispose poi Simone, facendo apprezzamenti sul culo di Gabriele e chiedendo un giro di prova anche per lui. Ignorai il messaggio e mi incamminai con Gabriele. Ci incamminammo per le strade della città parlando un pò di tutto. Lui era li con un gruppo di amici per sballarsi di alcool e fumo per il week end, e mi rivelò che anche in quel momento era piuttosto su di giri. Conmprammo dei dolcetti alla marijuana e continuammo a camminare. Ad un certo punto Gabri mi prese per mano e, infilandoci in un vicolo, mi mise contro il muro e cominciò a baciarmi. La sua lingua era calda e si muoveva da dio nella mia bocca, e il tutto era amplificato dall’effetto dei dolcetti. Dalla bocca passò al collo, e con la mano andò a insinuarsi nelle mie mutande, dove trovò il cazzo già duro. Stavo godendo tantissimo, ma non volendo concludere in un vicolo dove chiunque poteva vederci, chiesi a Gabriele se voleva venire a casa. Lui accettò subito e ci incamminammo. Ritrovare la strada non fu facile, e impiegammo quasi due ore per arrivare a casa. Si era fatto rmai tardi ma, entrando nell’appartamento notai che i ragazzi non erano ancora tornati. Come richiusi la porta alle mie spalle Gabriele mi saltò addosso, ci baciavamo e le nostre mani cominciarono a spogliarci a vicenda. Nudo era ancora più bello: longilineo e completamente depilato, con i capezzoli piccoli e rosa, e un culo stupendo. Lo portai sul divano, e messo alla pecorina mi fiondai con la lingua su quel buchetto liscio. Leccavo e infilavo la lingua il più dentro possibile.
“Ah si bravo....mi fai morire” Gabrile godeva e spingeva il culo per far entrare più lingua possibile. Volevo scoparmi quel culo così presi uno dei presewrvativi lasciati dai ragazzi sul tavolino da caffè, insieme agli scarti di canne e birre vuote. Infilai il preservativo e senza tanti preamboli ficcai il cazzo nel culo di Gabriele. Rimase quasi senza fiato, am il sospiro liberatorio che fece dopo le prime spinte mi fece capire che gli piaceva.
“Oddio si scopami” cominciò a dire Gabriele “sono una troia che va scopata” continuammo in quella posizione per un pò, fino a quando Gabriele non prese l’iniziativa facendomi sdraiare sul divano, e posizionandosi sopra di me non si impalò sul mio cazzo. Era bellissimo, e facendo su e giù il cazzo di Gabri, ormai duro, sbatteva sul vio ventre lasciando piccole gocce di precum. Eravamo così impegnati nell’amplesso che non sentimmo la porta che si apriva. Daniele, Simone e Andrea ridevano e scherzavano, erano ubriachi come sempre, ma quando si ritrovarono quello spettacolo davanti si ammutolirono.
“Porca di quella troia” disse Simone con un gran sorriso stampato in faccia “ma do stiamo sul set di un porno gay?”. Io non ci stavo capendo nulla, volevo che non mi vedessero li ma Gabriele continuava imperterrito a scoparsi il mio cazzo.
“Oh che bello. Altri maschioni” esclamò Gabriele quando si accorse degli altri “ho sempre voluto fare un’orgia”.
Mio cugino e Simone scoppiarono a ridere, e quest’ultimo girando intorno al divano si piazzò proprio dietro al culo di Gabriele.
“No ragazzi guardate qua. Ha il culo come quella che mi sono scopato prima” Daniele e Andrea vennero a vedere, e per godere meglio dello spettacolo Gabriele si cacciò fuori il cazzo dal culo e mise in mostra il buco bello aperto.
“Vi piace il mio buchino?” chiese Gabriele con una vocetta quasi da femmina. Riprese il mio cazzo e lo fece sparire di nuovo dentro. I ragazzi si godevano lo spettacolo e cominciarono a toccarsi i pacchi, fino a quando Simone non diete una gomitata a mio cugino, e scambiandosi uno sguardo complice non aprirono le cerniere dei loro pantaloni, tirando fuori i cazzi semiduri. Simone cominciò a strofinarmi il cazzo dulle labbra fino a quando non aprii la bocca e cominciai a succhiarlo, mentre mio cugino salì sul divano per offrire il suo palo a Gabriele. La stanza si riempì di gemiti e dalle solite parole sconcie di Simone. Anche Andrea aveva tirato fuori il cazzo, e si masturbava guardando la scena seduto su una poltrona. Soddisfatto del pompino Simone si spogliò completamente, andò a posizionarsi dietro a Gabriele, e senza tante cerimonie cominciò a spingere il cazzo nel suo culo. Gabri cominciò a fare piccoli gridolini, in parte soffocati dal cazzo di Daniele, che aveva seguito l’esempio di Simone rimandeo nudo. Mentre si spogliava aveva lasciato libera la bocca di Gabriele, che cominciò a gridare per il dolore misto al piacere.
“Oh cazzo si....siii mettilo dentro...sono la vostra troia” si accasciò su di me mentre Simone riusciva finalmente a farlo entrare.
“Dio mio che goduria” gemeva mentre cominciava a muoversi, costringendo il mio cazzo a rimanere immobile “questi so meglio delle troie di stasera”. Mentre Simone stantuffava il culo di Gabriele cominciammo a baciarci, fino a quando la cappella di Daniele non si insinuò tra le nostre labbra, cominciando così un bel pompino. Dopo Simone fu il turno di mio cugino, e appena lui si tolse Andrea si alzò dalla poltrona e mise il suo cazzo davanti ai nostri volti. Cominciammo a succhiare a turno fino a quando Simone non venne da noi, dandoci così la possibilità di avere un cazzo ciascuno.
“Finalmente te sei sciolto un pò Andrè” disse Simone mentre prendeva Gabriele per la testa e dava al ritmo al pompino.
Daniele scopava come un ossesso fino a quando non lo sentimmo gridare: “Cazzo vengo...cazzooo” sentii la sborra calda avvolgere il mio cazzo, e quando mio cugino fu fuori avvertii una sensazione di vuoto ora che il mio cazo era libero nel culo di Gabriele. Simone fece spostare Daniele e prese il suo posto. Cominciò a scopare davvero forte e prendendo Gabriele lo mise dritto e cominciò a dirgli oscenità all’orecchio.
“Ti piacciono sti cazzoni vero troia?”
“Si....ah...mi piacciono....sono una cagna...ahaaa” ogni parola era interrotta dalle spinte di Simone che prese la testa di Gabriele e cominciò a baciarlo. Le loro lingue sembravano impazzite, e spinto quasi da un moto di gelosia mi rialzai e presi il viso di Gabriele, baciandolo a mia volta. Simone non voleva cedere così cominciammo un bacio a tre, ed eravamo così effiatati che non riuscivo più a capire chi era la lingua di chi. Eravamo così presi che non ci accorgemmo di Andrea, che spostando il tavolino da caffè vicino al divano vi era salito sopra, puntando il cazzo verso i nostri volti.
“Ah si sborro...vi riempio cazzo” sei schizzi potentissimo ci colpirono, imbrattando le nostre bocce e i nostri visi, compreso quello di Simone. Ci baciammo e leccammo via tutto, fino a quando Simone non comiviò a fottere ancora più velocemente.
“Dai cazzo che ci sto...sto a veni”
“Si dai riempimi di sborra” gemeva Gabriele. Simone allora afferrò il cazzo di gabri, e dopo poche menate lo vece sborrare.
“Ahaaaaa siiii” gemette Gabriele, schizzandomi tutto il petto e imbrattando la amno di Simone che finalmente scaricò tutto il suo carico nel culo di Gabri.
“Eccola cazzooo....eccola...ahrrrrr cazzooo si” sentivo la sborra calda riempire tutto il culo di Gabriele, e a quel contatto non resistetti più.
“Cazzo sto vendo anche io” Simone fece alzare di peso Gabriele, io mi tolsi il preservativo e appena fu libero Simone indirizzo la testa di Gabri verso il mio cazzo, che sparì nella sua bocca appena in tempo per ricevere tutto il mio seme.
“Bevila tutta troia....bevi” diceva Simone mentre spingeva la testa di Gabriele sempre più forte. Io stavo godendo come non mai, e solo quando Gabri ingoiò tutto Simone lo lasciò libero.
“Una scopata epica ragazzi” disse Simone sedendosi per terra “guarda che culo slabbrato la troietta”. Gabriele si mise carponi per terra e mise in bella mostra il buco oscenamente aperto, con lo sperma che cominciava a colare.
Andrea si era già rivestito, mentre Daniele non si vedeva più. Io e Gabri andammo in bagno per ripulirci, e quando fummo dentro mi diede un bacio e mi disse: “Grazie per stasera. Volevo proprio essere la troia in un’orgia” io gli feci un sorriso e ci ficcammo in doccia. Usciti dalla doccia mi asciugai per primo, ma notai che non c’erano altri asciugamani, così uscii per prenderne uno per Gabriele. Ci misi un pò a trovarne uno pulito, e quando tornai in bagno mi ritrovai davanti una scena inaspettata. Gabriele era poggiato al muro con una gamba poggiata sul wc, mentre Andrea se lo scopava da dietro.
“Sei propio una ragazzina maiala” gli diceva mentre lo fotteva fortissimo. “Adesso ti riempio il culo....eccola cazzo...ahaaa” Andrea diete gli ultimi colpi e tirando fuori il cazzo ormai moscio mise in mostra il culo aperto di Gabriele, di nuovo sporco di sperma. Andai via prima che mi notassero, lasciando l’asciugamano fuori dalla porta. Rientrato in camera ero di nuovo eccitato, e vedendo mio cugino nudo sul letto che dormiva non resistetti. Mi fiondai tra le sue gambe e inizia a succhiargli il cazzo, che dopo alcuni minuti divenne duro. Questa volta Daniele si svegliò quasi subito, e mezzo assonnato mise la mano sulla mia testa e cominciò a spingere. Andammo avanti così per un pò, fino a quando non sentii lo sperma schizzarmi in bocca, e Daniele fare un sospito profondo. Finito il tutto mi sdraiai di fianco a lui, che con un braccio mi portò a se e mi accoccolai sul suo petto. La mattina seguente mi sveglia solo a letto. Daniele aveva già sistemato le sue cose per il viaggio di ritorno, e quando finii di raccogliere le mie cose lui entrò in camera in accappatoio, appena uscito dal bagno. Ci guardammo un momento e lui sembrava imbarazzato.
“Ricordati, quelklo che succede ad Amsterdam rimane ad Amsterdam” gli dissi io con un emzzo sorrisi. Uscii dalla stanza e andai a cercare Gabriele, di cui mi ero completamente dimenticato per tutta la notte. In cucina trovai Andrea a fare colazione, mi disse un buongiorno a mezza bocca senza neanche alzare lo sguardo, così continuai a controllare la casa. Arrivato davanti la camera di Simone sentii dei gemiti, ed aprendo la porta mi ritrovai Gabriele a pecora sul letto che si stava facendo scopare proprio da Simone.
“Ah eccoti finalmente” disse Simone “questa troietta ha bisogno di un’altro cazzo”.
“Si ti prego dammelo”mi pregò Gabri mentre gemeva “quello stronzo di Andrea non me la voluto far succhiare...però ieri notte non era così schizzinoso quando me l’ha buttato nel culo in bagno”
“Ti sei fatto scopare da Andrea nel bagno?” disse Simone prendendolo per i capelli e alzandogli la testa “te sei na troia...e lui uno stronzo” gli mise la lingua in bocca, e vedendoli mi divenne il cazzo duro. Mi avvicinai a loro e tirandolo fuori avvicinai la testa di Gabri, che subito fece sparire il mio cazzo nella sua bocca. Quando Simone non ne potè più di fotterlo si mise vicino a me, insieme cercammo di far entrate tutti e due i nostri cazi nella bocca di Gabriele, ma riuscì a prendere solo le cappelle. Gli sfregamenti della lingua e della cappella di Simone mi fecero venire quasi subito, imbrattando la cappella di Simone e la bocca di Gabriele.
“Dai che ci sono anche io....eccoti la sborra” tenendo ancora la mia cappella tra le sue labbra Gabri prese tutto lo sperma di Simone, che si fece ripulire per bene il cazzo.
“Madonnamia...e chi se la scorda sta vacanza” disse Simone “sbrigamose o perdiamo l’aereo. Accompagniamo anche questa troietta” e dicendo così diete un bacio a stampo a Gabriele.
Una volta tutti pronti riaccompagnammo Gabriele al suo albergo. Ci scambiammo i numerio, visto che viveva a pochi chilometri dalla nostra città. Tornati a casa nessuno diesse niente bsull’accaduto, ma con simone ogni tanto parliamo di vederci con Gabriele e di farci una bella scopata insieme, prima o poi.
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