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Gay & Bisex

Al mare con Silvio


di FSeed
06.08.2016    |    25.550    |    5 9.6
"Però voi state attenti e non vi fate beccare" disse il bagnino rivestendosi prima di andare via..."
Finita la maturità potei godermi la tanto attesa estate. Avevo programmato un viaggio a Berlino con i miei amici, ma avevo ancora un mese di vacanza da sfruttare. Dato che molti dei miei amici erano già in vacanza, e io non avevo voglia di andare al mare da solo, accettai l'invito di Silvio a trascorrere qualche giorno nella sua casa al mare. Più conoscevo Silvio e più mi rendevo conto di quanto fosse solo. Figlio unico di una famiglia benestante, il padre sempre fuori dall'Italia per lavoro, e una madre poco presente troppo impegnata a godersi la vita. Sembrava una storia da film, ma sfortunatamente quella era la vita di Silvio.
La casa di Silvio era una bella villa, con giardino e piscina, a cinque minuti a piedi dalla spiaggia. I suoi genitori non c'erano, e l'unica persona presente era una domestica filippina che si prendeva cura di Silvio e della casa.
"Lei sa che sono gay" mi disse Silvio dopo che mi fu presentata "non mi dice mai niente quindi posso fare quello che voglio con chi voglio qui". Potevo solo immaginare cosa potesse combinare Silvio. In tarda mattinata andammo al mare, e Silvio mi portò al suo stabilimento preferito, uno dei più belli della zona. Zona bar e ristorante, lettini ed ombrelloni, zona bambini, piccole idromassaggio e cabine private. La famiglia di Silvio aveva affittato una cabina per tutta l'estate, e ci dirigemmo li per cambiarci. La cabina era ben attrezzata, provvista anche di una comoda doccia. Silvio si spogliò subito, mettendo in bella mostra il suo culetto e il cazzo completamente depilato.
"Se continui a guardarmi così mi fai venire strane voglie" disse Silvio con un mezzo sorriso.
"Non è colpa mia se ti ritrovi un culetto così bello" dissi io mentre cominciavo a spogliarmi per indossare il costume. Silvio tirò fuori dalla sua borsa uno speedo bianco, che una volta indossato sembrava più piccolo di almeno una taglia. Aderiva così stretto sulle natiche che non le copriva neanche tutte.
"Che dici? Meglio se lo metto così?" prese la stoffa dello slip e la fece sparire tra le natiche, trasformando il costume in un perizoma.
"Si certo" dissi io "Così lo fai venire duro a mezza spiaggia" ridemmo come due scemi, e una volta sistemati andammo in spiaggia. Fortunatamente la spiaggia non era molto affollata, e Silvio aveva dei lettini e un ombrellone vicino alla battigia. Prendemmo il sole e facemmo qualche bagno, ed ogni volta che Silvio si metteva a pancia in giù sul lettino qualcuno si girava ad osservare quel bel sederino tondo e sodo. Anche il bagnino, un bel ragazzo sui trent'anni, ogni tanto buttava l'occhio su quel ben di dio. Le mie attenzioni però si erano rivolta ad una famiglia che si trovava proprio vicino a noi, composta da madre, padre e due figli adolescenti. Il padre era un uomo quasi sui cinquant'anni, corpo possente ma non grasso, con una bella peluria bianca e un pacco di tutto rispetto. avvolto in un costume a slip. Il figlio più grande poteva avere più o meno la mia età, corpo tonico e abbronzato senza neanche un pelo, con un costume a pantaloncino molto corto. Li osservai fino a quando non si allontanarono per fare una nuotata, li avrei raggiunti volentieri, se Silvio non mi avesse costretto ad andare a pranzo proprio in quel momento. Mangiammo al ristorante, tutto pagato da Silvio ovviamente, e quando cominciai a dirigermi verso la spiaggia fui bloccato da Silvio.
"Aspetta. Andiamo un attimo in cabina, devo farti vedere una cosa". Entrammo nella cabina, e Silvio si mise a trafficare con la parete di legno. Avvicinandomi vidi che stava tirando un chiodo a cui era attaccato un disco di legno, che una volta venuto via lasciò un buco sulla parete.
"Guarda dal'altra parte" dissi Silvio spostandomi. Appoggia l'occhio al buco e mi ritrovai ad osservare la cabina a fianco, dove si trovava il bagno turco degli uomini.
"Non sarà quello che penso che sia" dissi io guardando Silvio con un misto di stupore ed ammirazione.
"Cero che si" disse lui con un gran sorriso "l'ho visto in un film porno". Quel ragazzino ne sapeva una più del diavolo. Aveva creato un glory hole personale nella sua cabina.
"Ho dovuto dare una mancia al responsabile delle cabine per farmi fare questo buco, e adesso vediamo se ne sarà valsa la pena". Ci mettemmo li ad aspettare, e dopo alcuni minuti entrò il primo uomo. Fece i suoi bisogni senza far caso al buco e lasciando subito la cabina. Dopo cinque minuti non successe ancora nulla.
"Uffa ma non viene nessuno" disse Silvio.
"Forse non sanno che cos'è" dissi io "magari serve qualcosa che li attragga"
"Bravo hai ragione" Silvio si sedette sulla panca proprio davanti al buco, mi avvicinò a se e mi abbassò il costume.
"Forse così capiranno" prese il mio cazzo ancora a riposo e se lo ficcò in bocca. In poco tempo il cazzo mi divenne duro come la pietra, e dovetti trattenere i gemiti di piacere che mi provocava la lingua di Silvio sulla mia cappella.
Sentimmo la porta della cabina a fianco aprirsi, e poi il rumore del getto di urina sulla ceramica. Silvio cominciò a mugolare e a fare suoni osceni di risucchio. Non sentimmo la porta aprirsi, quindi il tipo dall'altra parte aveva sentito o visto attraverso il muro, perchè dopo poco una cappella rosea spuntò fuori dal buco. Silvio afferrò il cazzo e lo spinse verso di se, mostrando una bella mazza, e dopo un breve sega si mise il cazzo in bocca. Dall'altra parte sentimmo un gemito, e dopo alcuni minuti il cazzo esplose con abbondanti schizzi sul viso di Silvio, che ripulì in fretta la cappella prima che il cazzo svanisse nel buco.
"A quanto pare funziona" dissi io porgendo un asciugamano a Silvio.
"Dai che il prossimo è il tuo" disse lui. Ricominciò a giocare con il mio cazzo davanti al buco, e non appena sentimmo la porta riaprirsi ricominciò con i mugolii e le succhiate rumorose. Prima che il cazzo facesse capolino dal buco mi abbassai per spiare dall'altra parte, e mi ritrovai davanti una mano che si massaggiava un cazzo già barzotto, in uno slip che riconobbi subito come quello dell'uomo a fianco del nostro ombrellone. Tirò fuori il cazzo e lo mise nel buco, e appena lo vidi non resistetti e me lo misi subito in bocca. Aveva un sapore di salsedine misto ad urina, ma nel complesso non era affatto male. Tirai fuori il più possibile il cazzo verso di me, ed essendo il buco abbastanza grande ne uscirono fuori anche le palle e un ciuffo di peli pubici brizzolati. Più leccavo e succhiavo e più i respiri dell'uomo si facevano più pesanti. Sentendosi escluso Silvio si avvicinò e cominciò a leccare le palle, a succiarle e a prenderle in bocca. Dopo alcuni minuti di quel trattamento sentii il cazzo gonfiarsi nella mia bocca, lo tirai fuori e, porgendolo a Silvio cominciammo a leccarlo insieme, fino a quando con un rantolo l'uomo non venne con sei schizzi, che finirono sulle nostre facce e lingue.
"Cazzo che goduria" bisbigliò l'uomo, e ritirando il cazzo quasi moscio se lo rimise nello slip e andò via. Seguirono altri uomini, molti dei quali però non ci deliziarono con i loro cazzi. Un signore anziano, con un bel cazzo tosto e largo venne dopo pochi secondi di succhiata, ma quello che mi stupì di più fu il ragazzo che venne dopo. Avrà avuto al massimo quindici anni, con un cazzo nella media, e dopo alcuni minuti di succhiate chiese se poteva inculare. Io e Silvio ci guardammo, lui fece un sorriso e prese un preservativo dalla sua borsa, lo mise sul cazzo del ragazzo, si girò a novanta mentre io impugnavo il cazzo e lo indirizzavo verso il buco di Silvio. Il ragazzino ci sapeva fare, spingeva il cazzo così in profondità da far gemere Silvio, e dopo cinque minuti venne nel preservativo. Silvio lo tolse, ripulì il cazzo semi moscio e il ragazzo se ne andò. Io avevo il cazzo così duro da non poterne più, così presi un preservativo e, dopo averlo messo, mi sedetti sulla panca mentre Silvio si sedeva sul mio cazzo. Passarono pochi minuti che sentimmo bussare alla nostra porta.
"Aprite. Sono il bagnino" con mio stupore Silvio si alzò e andò ad aprire la porta. La socchiuse appena lasciando la testa di fuori. Io ne approfittai e richiusi il buco nel muro, non pensando di coprire la mia erezione.
"Ho sentito dire che succedono cose strane qua dentro"
"Ma no niente di strano" disse Silvio "vieni a vedere tu stesso". Lo fece entrare e richiuse subito la porta, tornò verso di me e si impalò di nuovo sul mio cazzo, mettendo bene in mostra il culo.
"Vedi. Ci stiamo solo divertendo un po" disse Silvio facendo su e giù, e tenendo lo sguardo fisso sul bagnino.
"Allora il ragazzino non raccontava balle ai suoi amici. Glielo avete succhiato davvero il cazzo"
"Si" mugolò Silvio "e mi sono fatto anche inculare. Vuoi provare anche tu?". Il bagnino sembrava titubare, ma ben presto cominciò a tastarsi il pacco, per mettere a posto l'evidente erezione che si gonfiava nel costume.
"Non ti va di provare due belle bocche?" Silvio tentava di convincerlo, e poco dopo il bagnino si avvicinò, calandosi il costume e porgendo il suo cazzo verso di noi. Era ben proporzionato, nella media, con una cappella bella gonfia. Cominciai a succhiarlo, mentre Silvio leccava il suo addome bel definito, per poi scendere e prendere il mio posto e succhiare.
"Cazzo che bello" disse il bagnino mentre le nostre labbra si intrecciavano insieme sulla cappella "non mi hanno mai fatto un doppio pompino". Cominciai a masturbare Silvio mentre il ritmo della scopata aumentava. Il bagnino prese le nostre teste e cominciò a far strusciare a colpi di bacino la sua mazza tra le nostre labbra. Sentii Silvio irrigidirsi, e cinque fiotti di sperma imbrattarono tutto il mio petto e l'addome. Le contrazione dell'orgasmo mi fecero venire nel culo di Silvio, facendomi godere da morire.
"Cazzo sto per venire. Cazzo vengooo" continuava a strusciare avanti e indietro il suo cazzo mentre veniva, imbrattando le nostre labbra e noi che con la lingua cercavamo di farlo godere ancora di più stimolando la cappella. Ripulimmo per bene il cazzo del bagnino, e non contento Silvio leccò via lo sperma che aveva riversato sul mio petto.
"Io non dico niente a nessuno. Però voi state attenti e non vi fate beccare" disse il bagnino rivestendosi prima di andare via.
"Certo. E quando vuoi sai dove trovarci" gli fece l'occhiolino prima di richiudere la porta. Ci facemmo una doccia e tornammo in spiaggia. Le mie vacanze non potevano cominciare in modo migliore, ed era solo il primo giorno.
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