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Clara e il fratellastro adolescente


di FSeed
06.01.2023    |    11.399    |    18 9.9
"Mio padre aveva scelto bene questa volta..."
Mi sono sempre sentito femminile sin da quando ero bambino e crescendo aumentava il desiderio di essere una ragazza, diventare l’oggetto del desiderio dei ragazzi. La fortuna ha voluto che mio padre, chirurgo plastico, fosse così largo di vedute da farmi intraprendere il percorso che mi portò al cambiamento del mio corpo. A 26 anni ero una bella ragazza con un seno prosperoso e un corpo dalle belle forme e un pene di modeste dimensioni. Mi piacevo così come ero e piacevo anche agli uomini. Proprio l’estate dei miei 26 anni mio padre organizzò una vacanza nella nostra casa al mare per farmi conoscere la sua nuova compagna e suo figlio. Avevo già visto i due in alcune foto e rimasi colpita dalla bellezza di lei e anche di suo figlio. Arrivata a destinazione li trovai tutti e tre a bordo piscina mentre si rilassavano dopo il viaggio.
“Eccoti finalmente tesoro” disse mio padre venendomi incontro e abbracciandomi. “Lei è mia figlia Clara. Loro sono Stefania e suo figlio Federico”. Stefania confermò l’impressione che ne ebbi vedendola nelle foto: bella, simpatica e molto spigliata. Sapeva tutto di me e della mia storia e nei giorni stati assieme non vidi in lei nessun tipo di pregiudizio. Mio padre aveva scelto bene questa volta. Suo figlio Federico fu una vera sorpresa. Aveva 16 anni ma ne poteva dimostrare forse qualcuno in più. Capelli castani tendenti al biondo, occhi nocciola, corpo già definito da qualche muscolo. Sapevo che giocava a calcio e venni poi a sapere che era abbastanza fissato con l’allenamento fisico. I giorni passarono veloci e all’insegna delle risate e del buono umore. Spesso mi capitava di osservare Federico mentre faceva il bagno in piscina e non potevo fare a meno di notare il suo fisico definito e il bel pacco gonfio messo in risalto dai suoi costumini a slip. Si era creata una bella sintonia tra di noi e avevo capito che lui era il classico adolescente belloccio sicuro di se e anche un po' porco. Oltretutto non ero solo io a soffermarmi sul suo corpo, lo avevo spesso sorpreso mentre mi fissava il culo e le tette.
Una mattina mio padre e Stefania uscirono presto per una escursione in barca con dei loro amici lasciando me e Federico soli per tutto il giorno. Quando mi alzai trovai la casa vuota. Federico era già uscito per la sua corsa mattutina e i suoi esercizi. Ne approfittai quindi per prendere il sole in topless, cosa che desideravo fare ma che avevo evitato in presenza della famiglia. Non so quanto tempo passò quando sentii Federico rientrare.
“Cazzo oggi fa un caldo che si muore” esordì sedendosi sulla sdraio vicino alla mia. Io alzai lo guardo verso di lui e vidi il suo sguardo fisso su di me. Non mi ero ricordata di essere davanti a lui con le tette al vento. Ma la cosa non mi disturbava affatto.
“Si è vero” risposi io facendo tornare Federico alla realtà “sto sudando io da sdraiata, non oso immaginare quanto hai sudato tu correndo”. Il corpo abbronzato di Federico era imperlato di sudore e i muscoli sembravano ancora più tesi.
“Infatti adesso mi do una bella rinfrescata” così dicendo si alzò, si abbassò i calzoncini da calcio rimanendo in slip e si tuffò in piscina. Quando ne uscì lo slip bianco era quasi trasparente lasciando intravedere la forma del cazzo ben adagiato di lato.
“Ora che siamo in confidenza posso dirti una cosa?” mi chiese sedendosi di nuovo sulla sdraio e passandosi un asciugamano sulla testa.
“Certo” risposi io voltandomi verso di lui.
“Hai delle tette magnifiche”. Mi venne quasi da ridere nel sentire quel complimento così spontaneo e genuino. “Grazie. Tutto merito di mio padre” risposi io.
“Posso toccarle?” chiese Federico in tono naturale, come se mi avesse chiesto un bicchiere d’acqua. Rimasi un attimo in silenzio, ma la maiala dentro di me voleva vedere fino a dove si sarebbe spinto quel ragazzino sfacciato.
“Certo che puoi” risposi con un sorriso “siediti qui”. Gli feci posto al mio fianco e mi posizionai comoda sulla sdraio. Federico si sedette e senza indugio posò le sue mani sulle mie tette. Ebbi un brivido causato dalle mani ancora fredde dall’acqua della piscina, ma mi abituai subito al tocco gentile e curioso di Federico.
“Cazzo sono stupende. Calde e morbide” le massaggiava con movimenti lenti e delicati, strusciando le dita sui capezzoli oramai turgidi. Io chiusi gli occhi e iniziai a fare piccoli gemiti proprio quando iniziò a giocare con i capezzoli.
“Posso leccarli?” chiese Federico stringendoli ancora di più. In tutta risposta presi la sua testa e la avvicinai a uno dei capezzoli che iniziò a leccare e succhiare. Fortuna che il giardino aveva una recinzione in muratura alta che permetteva la privacy più totale, quindi mi godetti senza preoccupazioni quella bocca e quella lingua calda che esploravano ogni centimetro dei miei seni. Notai con piacere che lo slip di Federico era deformato da una potente erezione che metteva in mostra un cazzo di belle dimensioni.
“Vuoi segarti mentre continui con le mie tette?” gli chiesi alzandogli il viso. La sua espressione sorpresa fu in un attimo sostituita da un sorriso smagliante. Si tolse in attimo gli slip lasciando uscire un cazzo davvero notevole per la sua età. Saranno stati 18 centimetri buoni, con un corto prepuzio che lasciava parte della cappella esposta e una peluria scura che saliva in un filo più rado verso l’ombelico. Mentre Federico continuava a leccare e baciare ogni parte delle mie tette io non resistetti e scostai la sua mano dal cazzo per poterlo impugnare. Dopo pochi secondi che lo ebbi in mano la cappella iniziò a far uscire un quantitativo di precum tale che pensassi fosse già venuto. Portai la mano alla bocca e assaporai quel liquido salato che mi fece eccitare ancora di più.
“Se continui così mi fai sborrare” disse Federico sospirando sul mio capezzolo. Volevo rendere quel momento ancora più eccitante per lui, quindi scesi dalla sdraio, mi inginocchiai e feci sedere Federico sul bordo e avvolsi il cazzo tra le mie tette e inizia una spagnola.
“Oh cazzo si” sospirò lui sdraiandosi sul lettino. Io iniziai un movimento lento, stringendo più che potevo quel cazzo meraviglioso che stava imbrattando le mie tette di liquido. L’odore di quest’ultimo e del sudore di Federico mi riempirono le narici e aumentai così il ritmo.
“oh cazzo….cazzo si continua….vai” Federico inarcò la schiena a il suo cazzo iniziò a schizzare sborra ovunque. Il primo schizzo mi arrivò sulle labbra, aprii la bocca per ricevere il secondo, mentre gli altri cinque schizzi mi imbrattarono il collo e le tette. Presi il cazzo ancora duro in bocca per ripulirlo per bene, facendo contorcere Federico e facendogli scappare dei versi di godimento.
“Cavolo non pensavo di avere una sorella così troia” disse lui alzandosi sui gomiti e guardandomi ancora ricoperta di sborra.
“E io non sapevo di avere un fratellino così maiale” risposi io prendendo un po' di sborra da un capezzolo per farla poi sparire nella mia bocca.


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