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I 40 anni di mio cugino


di FSeed
30.10.2017    |    24.548    |    10 9.7
"” fece una tirata di spinello “t’ho beccato col cazzo in bocca..."
Qust’anno mio cugino Daniele ha compiuto 40 anni, e per festeggiare ha deciso di organizzare un viaggio ad Amsterdam con i suoi amici. Mi stupì molto quando mi chiamò per invitarmi ad unirmi a loro. Anche se più piccolo di 15 anni ero il suo unico cugino maschio, e dato che suo fratello era via per lavoro, l’unico membro della famiglia con cui condividere questa esperienza. Il giorno della partenza mio padre mi accompagnò in aereoporto dove trovai Daniele ad aspettarmi. Poco più basso di me, fisico tozzo e peloso, mi aveva sempre affascinato con il suo fare scherzoso e disponibile. I suoi amici ci raggiunsero poco dopo, e costatai che erano solo in due. Simone, alto e definito, capelli castanie occhi scuro, con il viso reso poco avvenente dai segni di un’acne giovanile. Andrea era di altezza media, capelli scuri ed occhi chiari, con un fisico da ex calciatore. Dopo le dovute presentazioni ci avviammo per eseguire tutte le operazioni di rito prima del volo. Sull’aereo mi toccò il posto vicino ad Andrea, e durante il volo parlammo del più e del meno, delle nostre vite ecc. Scoprì così che era fidanzato da più di dieci anni, sempre fedele alla sua ragazza, ed anche se di solito era un ragazzo molto tranquillo non diceva di no ad una bevuta o uno spinello con gli amici. Simone sembrava invece tutto l’opposto. Single incallito come mio cugino, dalle poche parole che si scambiarono con Daniele capii che era un puttaniere seriale, e fumo ed alcol erano all’ordine dei suoi sabati sera. Arrivati ad Amsterdam raggiungemmo l’appartamento che mio cugino aveva affittato per il week end. Era situato in un palazzo moderno distante dal centro, con salotto, cucina e due camere da letto. Io avrei diviso la matrimoniale con mio cugino, mentre Simone ed Andrea avrebbero occupato l’altra camera. Passammo il pomeriggio nel centro della città, facendo numerose soste in diversi coffe shop. Non avendo mai provato piacere nel fumo Daniele e i suoi amici mi fecero sballare con alcuni dolcetti accompagnati da un paio di birre. Non essendo abituato ne all’uno ne all’altro, mi ritrovai bene presto ubriaco e strafatto. Daniele e Simone fumarono per tutto il pomeriggio, mentre Andrea si limitò solo a qualche tiro di spinello. Proprio per questo motivo fu Andrea a tenerci tutti e tre a bada. La sera i ragazzi abbordarono due ragazze italiane con la speranzadi portarle a casa (almeno da poarte di Daniele e Simone), ma quest’ultime non si fidarono abbasatanza dando un bel due di picche.
“Che palle ci toccherà andare a puttane” disse Simone dirigendosi verso il quartiere a luci rosse.
“No dai ragazzi stasera no” si lamentò Andrea “io sto a pezzi. Tutto il girno in giro e sono strafatto”.
“Sempre a lamentarti cazzo” rispose Simone.
Dal momento che mio cugino quasi non si reggeva in piedi per quanto era fatto, decidemmo di tornare a casa. Rientrati nell’appartemento Andrea si fiondò in bagno per ridare di stomaco, mentre Simone accompagnava in camera mio cugino. Lo fece stendere sul letto e cominciò a spogliarlo.
“Aiutami che adesso gli facciamo uno scherzo” cominciò a ridere e insieme cominciammo a svestirlo. Daniele non era affatto male. Fisico un pò grosso ma non grasso, con una peluria riccia sul petto e gambe altrettanto pelose. Indossava dei boxer aderenti bianchi, che lasciavano intravedere un bel pacco gonfio. Simone scattò un pò di foto che mandò ad alcuni amici. Io ero così fatto che neanche mi accorsi di essermi sdraiato vicino a Daniele, addormentandomi nel giro di pochi secondi. Non so bene per quanto dormii, ma una gomitata in pieno viso di Daniele mi svegliò di colpo. La camera era quasi buia, con una piccola luce di cortesia sul comodino che permetteva di vere qualcosa. Barcollai intontito fuori dalla stanza per andare in bagno. Entrando si sentiva ancora l’odore nauseante del vomito, e alcuni vestiti gettati in terra. Feci i miei bisogni e, una volta terminato, mi specchia nel grande specchio sopra il lavandino. Ero ancora parecchio sballato, non riuscivo nemmeno a mettere a fuoco la mia immagine riflessa. Notai che i miei jeans erano macchiati non so di cosa, così li tolsi e li gettai in terra. Tornato in camera ritrovai Daniele al centro del letto, con braccia e gambe spalancate, occupando così anche il mio posto. Cercai di spostarlo ma, tra lui pesantemente addormentato e io poco lucido, sembrava uno sforzo enorme. Mentre cercavo di rimetterlo al suo posto lo sguardo mi cadde sul suo pacco. La poca luce non mi aveva fatto notare l’evidente erezione all’interno dei suoi boxer. Tutta l’asta era ben delineata dall’aderenza della stoffa dei boxer, e dove la cappella spingeva prepotente si era formata una chiazza umida. Lo stato confusionale del momento mi fece perdere ogni freno inibitorio, e senza perdere tempo abbassai l’elastico dei boxer facendo schizzare fuori il cazzo turgido. Era un cazzo nella media, ben proporzionato, ma fui sorpreso nel vedere che era circonciso e venoso. La cappella era dura e bagnatissima, con una goccia di precum sulla punta della cappella. Per stare più comodo mi posizionai tra le gambe di Daniele, con il sedere leggermente all’insù, e cominciai leccando via quel precum così invitante. Il sapore salato mi fece salire ancora di più la mia voglia, e dalle prime leccate mi misi tutto il cazzo in bocca. Succhiavo come un ossesso, incurante che Daniele potesse svegliarsi, ma un leggero movinto e un suo rantolo mi fecero diminuire l’andamento del pompino. Passai così alle palle, pelose e belle dure. Ogni tanto Daniele faceva piccoli versi, ma rimaneva comunque addormentato. Mi rifiondai di nuovo sul suo cazzo e dopo pochi minuti mi accorsi del pungente odore di erba che stava riempiendo la stanza.
“E bravo il frocetto. Ti sbocchini il cazzone di tuo cugino mentre dorme” mi girai di scatto e vidi Simone poggiato alla stipide della porta che avevo lasciato aperta. Con lo spinello in mano e una birra nell’altra non so da quanto tempo era li a guardare.
“Io glielo avevo detto a Daniele che eri frocio, e adesso t’ho beccato...” fece una tirata di spinello “t’ho beccato col cazzo in bocca. Oltre che recchione pure troia sei”. Si avvicinò al letto e, salendoci sopra in ginocchio, si tirò fuori il cazzo già duro. Era un pò più grosso di quello di Daniele, con il prepuzio che copriva in parte la cappella.
“Tra quelle due stronze di prima e Andrea che non ci ha voluto portare a puttane, so tornato a casa con una voglia assurda. Adesso ci pensi te” e dicendo così mi prese la testa schiaffandomi il suo cazzo tutto in bocca. Spingeva fortissimo e veloce, lasciandomi quasi soffocare.
“Cazzo se sei bravo. Un pompinaro esperto” lo tirava fuori quasi tutto per poi risbattermelo in bocca. Non so per quanto andò avanti, ma avevo la bocca piena di saliva e del suo cazzo.
“Porca troia c’ho voglia di fotte” mi tolse il cazzo dalla bocca e si posizionò dietro di me. Con un colpo solo mi abbassò le mutande, lasciando all’aria il mio culo in una posizone perfetta per essere scopato.
“Guarda qua che culo” mi diede uno schiaffo su una natica mentre lo accarezzava “secondo me è pure bello rotto”. Sputò sul buco cominciando a infilare qualche dito. Non ci volle molto prima che i muscoli si rilassassero a quel contatto, e una volta riempito di saliva anche il suo cazzo, Simone cominciò a spingere.
“Cazzo pare burro” disse quando arrivò tutto dentro “mai entrato così bene manco dentro al culo di una femmina”. Cominciò a fottermi sempre più veloce, e mentre io masturbavo il cazzo di Daniele Simone mi prese per i capelli e indirizzò la testa verso il cazzo di mio cugino. Lo presi di nuovo in bocca, e una volta dentro Simone cominciò a dare il ritmo del pompino, spingendomi la testa così forte che mi ritrovai con il naso schiacciato sul pube di Daniele.
Simone aveva perso ogni controllo. Mi scopava e urlava frasi oscene: “Cazzo ti spacco il culo” “Succhia mentre ti scopo troia” “Ti piacciono due cazzi insieme vero?”. Le urla di Simone e il ritmo violento del pompino fecero svegliare mio cugino, che sembrava ancora stordito dall’alcol e dal fumo.
“Ma che caz...” le parole gli si fermarono in gola mentre prendevo tutto il suo cazzo fino in gola.
“Hai visto Dani che bel regalo ti ha fatto tuo cugino?” disse Simone continuando a scoparmi e con la mano sulla mia testa “te lo dicevo che era un gran frocio”. Daniele cominciò ad ansimare sempre più forte, fino a quando il suo cazzo non si irrigidì e cominciò a schizzare tutto il suo seme nella mia bocca. Simone neanche si accorse che Daniele era venuto, e continuava a spingermi su quel cazzo che nn sembrava perdere vigore. Ingoiai quasi tutto mentre alcune gocce ricaddero sulle palle.
“Adesso tocca al festeggiato divertirsi un pò” disse Simone. Tolse il cazzo dal culo, mi fece alzare e mi posizionò sopra a Daniele.
“Dai ficcatelo dentro. Fatti scopare per bene” presi il cazzo di Daniele, che sembrava ancora più duro di prima, e lo indirizzai verso il mio buco. Facilitato dal buco già aperto e dalla saliva mista allo sperma il cazzo di Daniele mi scivolò subito dentro. Mio cugino però non sembrava molto partecipe alla cosa, così cominiciai a fare su e giù sul suo cazzo.
“Mentre ti impali col cazzo di tuo cugino prendi un pò del mio” Simone si mise in piedi sul letto e mi mise il cazzo in bocca. Si tolse la maglietta, rivelando un corpo tonico e definito senza un pelo, e fumando il suo spinello ricominciò a urlare frasi oscene. Le urla svegliarono Andrea, che mezzo addormentato e incazzato arrivò in camera.
“Simo si può sapere che cazzo ti urli?? Ci sta gente che dorme” rimase sulla soglia come impietrito. “Ma che cazzo state a fa?”
“Andre viè pure te” disse Simone mentre mi prendeva la testa con tutte e due le mani “se lo scopamo in tre sto frocetto”.
“Ma che sei scemo? Io non me metto a fa ste porcate” Andrea era sconvolto, ma non riusciva a togliere lo sguarda dalla scena.
“Ma nun fa il ragazzino e viè qua! Questo è meglio di una femmina fidate” Simone prese il suo cazzo e cominciò a sbattermelo sul viso.
“Voi siete matti” disse Andrea dopo alcuni minuti, uscì dalla stanza e poco dopo sentii una porta chiudersi.
Simone fece un verso di stizza nei confronti di Andrea e ricominciò a scoparmi la bocca. Io continuavo a cavalcare il cazzo di Daniele, che ogni tanto apriva gli occhi e farfugliava qualcosa. Stanco di stare in equilibrio posai le mani sul petto villoso di mio cugino, mentre Simone cacciava fuori suo cazzo dalla mia bocca.
“Adesso ti riempio di sborra. Sei pronto?” si masturbava velocissimo con la cappella che sbatteva sulle mie labbra. “Dai cazzo che sto a veni...dai cazzoooo” i primi due schizzi mi arrivarono dritti sulle labbra, ma rimettendomi il cazzo in bocca Simone mi fece bere la restante sborra.
“Dio che goduria” ansimò mentre tirava fuori il cazzo semiduro. “Mica vorrai sprecà sta sborra” disse guardando il mio viso. Si chinò verso di me e, con mio grande stupore mi leccò le labbra e il mento, raccogliendo con la lingua tutta la sborra.
“Apri la bocca” eseguii l’ordine e mi fece colare dritto in bocca la sborra mista alla sua saliva.
“Adesso fai godere pure il cuginetto” si mise dietro di me e, prendendomi con i finachi, cominciò a dare il ritmo alla scopata come aveva fatto prima per il pompino.
“Lo senti sto culo Dani? Lo senti?” diceva Simone mentre scuoteva Daniele per farlo svegliare.
“Ahaaa si... si cazzo...ahaaa” Daniele ansimava e godeva. Andammo avanti così per altri dieci minuti, con Simone che finiva di bere la sua birra e mi dava delle sberle fortissime sul culo.
“Ahaaa cazzo si..si..siii” Daniele cominciò ad ansimare ancora di più, segnale che stava per venire. Comincia a segarmi fino a quando non sentii il culo riempirsi di sborra calda.
“Ah sta vendo” dissi sedendomi completamente sul cazzo di mio cugino. Non resistetti più e sborrai sul petto di Daniele.
“E brava la troietta” disse Simone mentre mi toglievo il cazzo quasi moscio dal culo. “Guarda che hai combinato! Pulisci” mi prese la testa e mi fece leccare la mia sborra dal petto di Daniele.
“Vatti a lavare che c’hai il culo che ti gronda di sborra” mi diede un’ultima sberla sul culo e se ne andò. Daniele sembrava di nuovo addormentato. Gli ripulii il cazzo dalle ultime goccie di sperma e mi diressi in bagno per lavarmi. Entrato in bagno mi ritrovai Andrea seduto sul gabinetto, con i pantaloni calati e la maglia alzata fino al petto, mentre si faceva una bella sega. Lui rimase di sasso qaundo mi vide, rimanendo con l cazzo duro in mano. Era davvero bello; non troppo lungo ma grosso, e con una cappella rosea come tutto il cazzo.
“Scusa puoi uscire?” disse Andrea coprendosì il cazzo con le mani. Io chiusi la porta alle mie spalle e mi inginocchiai tra le sue gambe.
“No che fai? Fermo aspe...” spostai le sue mani e misi il cazzo tutto in bocca. Andrea faceva finta di respingermi, ma si stava godendo il pompino.
“No dai fermo...smettila...io c’ho la ragazza” più parlava e più lo succhiavo forte. “Dai no....fermo...fermo...cazzo no sborro”. Cercò di spingermi via ma io mi afferrai alle sue gambe spingendo ancora di più il cazzo nella mia bocca. Con un rantolo liberatorio scaricò tutto il suo sperma nella mia bocca, ed era così tanto che non riuscii a contenerlo tutto in bocca. Finito il servizio Andrea si alzò di scatto e uscì dal bagno. Io mi misi sotto la doccia e, una volta pulito e asciutto, andai a letto sdraiandomi vicino a mio cugino.
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