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La mia prima crociera 3


di Membro VIP di Annunci69.it matupas
16.04.2022    |    473    |    4 9.4
"L’altro si segava guardando la scena e sperando che poi sarebbe venuto il suo turno, ma poi capito la difficoltà , iniziò a cercare qualcosa aprendo il..."
Ripartimmo di pomeriggio per un’altra tappa che sarebbe stata Tangeri in Marocco, avremmo viaggiato tutta la notte ed anche il giorno dopo.
Durante quella tratta di mare , passavo dalla cabina del cuoco a quella dove dormivo con Amir durante le pause di lavoro e nella notte , i 2 non erano mai sazi del mio culo, e devo dire che anche io non ne potevo farne a meno, credo di aver capito una parte di me che si avvicina molto all’essere ninfomane.
Bhe si, il cazzo mi piaceva e continua a piacermi tutt’ora, non so se si tratta di essere ninfomane , sta di fatto che quando mi si presentava l’occasione non rifiutavo mai.
All’attracco a Tangeri, fummo accolti da una delegazione di persone del posto, il comandante ci disse che dovevamo preparare un rinfresco , ma che poi saremmo potuti scendere a terra per distrarci un poco e che potevamo restare a terra anche la notte, , ma saremmo ripartiti al tramonto del giorno dopo.
Avevamo attraccato a fianco di un altro yacht, un poco più piccolo del nostro, e quando sistemavamo i parabordi i 2 marinai della barca vicina, controllavano anche loro che tutto andasse bene.
Erano 2 ragazzi di colore, non come Amir ed il cuoco , ma totalmente Blak, erano in pantaloncini bianchi e canottiere dello stesso colore, la loro pelle nera risaltava tanto era quasi lucida , bellissima.
Non avevo mai scopato con uno di colore, ma guardandoli la voglia mi venne su come un’ossessione.
Dovevo assolutamente cercare di farmi fare il culo da 1 di loro, durante le manovre coi parabordi sorridevo ad ogni loro sguardo, usavo la lingua fra le labbra per dare segnali ambigui ai due.
Uno di loro sembrava aver capito visto che si toccava il pacco ad ogni mio sorriso, l’altro pareva meno malizioso un poco serioso e non mi degnava troppo di sorrisi .
Dopo il ricevimento, Amir ed il cuoco andarono a prepararsi per scendere a terra, io non volevo scendere con loro, avrei voluto restare e vedere se uno dei blak potesse farmi il culo, quindi dovevo inventarmi qualcosa per restare.
Amir si era fatto la doccia e stava per vestirsi, vedendo che io non scendevo dalla cuccetta, mi chiese come mai, gli risposi che non mi sentivo bene e che forse sarei sceso più tardi dopo aver riposato.
Si preoccupò davvero che non voleva lasciarmi solo, dovetti insistere per farlo andar via, e ci riuscii.
Rimasi solo sulla barca , accertatomi che fossero tutti lontani , mi sedetti a poppa su una sdraio a fumare, erano circa le 21.00 e stavo li fuori già da più di un’ora ma non c’era traccia dei 2 blak.
Mi stavo preparando a scendere a terra , quando vedo i 2 che erano a terra a 50 metri , rientravano a bordo con buste piene di qualcosa. Vado vicino alla passerella sculettando un poco, togliendomi la sigaretta di bocca li guardo e salutandoli in inglese < hi , ow are you?> Mi guardarono sorpresi, e sempre in inglese mi risposero che < we are fine tanks> , meno male dai almeno con loro posso parlare e capirci.
Scesi dalla barca e avvicinandomi a loro cominciai ad attaccare bottone, sempre coi miei modi da troietta dissi loro che ero solo in barca e che mi annoiavo a stare li senza fare nulla.
Il ragazzo più furbetto ,subito mi invitò con loro sulla barca per bere qualcosa , anche loro erano rimasti a bordo per mangiare e bere cose da loro comprate li vicino. Non faticarono a convincermi a salire con loro, andammo sottocoperta dove alloggiavano, avevano una cabina abbastanza grande con un letto matrimoniale.
Ne fui sorpreso, ma mi spiegarono che stavano li ormeggiati da una settimana , e che i proprietari sarebbero tornati dopo 3-4 giorni cosi loro usavano quella cabina per mangiare più comodi , ma dormivano in cuccette come facevamo noi .
Non cucinavano, mangiavano cose fredde o calde comprate in un negozio kebab, mentre l’ alcool , nello specifico birre, dovevano cercarle un poco più lontano, perché li era proibito.
Mi dissero che erano Nigeriani, e lavoravano li in barca da 2 anni andando sempre in giro per le vacanze dei proprietari .
Bevemmo e mangiammo, a me la birra ha sempre fatto effetto, infatti già alla seconda cominciai a tirare fuori la mia personalità da troietta, alzandomi in piedi cominciai a ballare al suono di una musica araba che davano alla radio, le mie movenze facevano ridere i due ragazzi, il più furbetto prendendomi per il bacino iniziò a farmi girare come una trottola , saltellavo ed ondeggiavo simulando la danza del ventre.
L’altro si era steso sul letto, e potei notare che si toccava il pacco duro nei pantaloncini bianchi , il suo cazzo scendeva lungo la coscia , e si intravedeva la cappella che usciva fuori , strofinava la mano lungo tutta l’asta.
Il furbetto invece, passò le mani dai fianchi al culo per farmi ruotare, ogni tanto mi dava una sculacciata bonaria , finchè a furia di girare caddi in terra ai suoi piedi.
Stavo per alzarmi, ero quasi in ginocchio quando lui mi si avvicina e con una mano afferra la mia testa se la porta alla sua patta dei pantaloncini cosi che la mia bocca toccò un cazzone duro che mi spaventa i un poco.
Nei pantaloni sentivo che era grosso duro, forse più del suo amico sul letto che intanto se lo era tirato fuori e si segava .
Ora le sue mani tengono ferma la mia testa , e lui simulando una scopata me lo sbatte ancora chiuso nei pantaloni sulla faccia , poi me lo struscia tutto intorno a farmi capire quanto grosso fosse.
Non resisto cerco di sbottonargli la patta , e lui mi lascia fare, la apro è senza mutande, cosa che avevo capito guardando il cazzo del suo amico anch’esso fuori e senza mutande.
La peluria intorno al cazzo è folta ma riccia, mai vista una cosa cosi, le sue palle sono lisce, grosse e gonfie chissà da quanto. Tempo non scopa, gli tiro giù i pantaloni, ed il suo cazzone svetta dritto davanti alla mia bocca, mmmmmm sarà almeno 22 cm bello non circonciso ma la sua cappella enorme è fuori dal prepuzio, e già le scende una goccia di precum.
Con la punta della lingua la raccolgo, e leccandogli il frenulo apro voracemente la bocca e scendo lungo l’asta , non riesco a prenderla tutta, mi arriva in gola che ne resta ancora fuori, ma lui mi afferra la testa e me la spinge ancora.
I conati di vomito lo fanno desistere , ma lentamente mi scopa in bocca , apro più che posso per accoglierlo , ma oltre che lungo è anche grosso e faccio fatica .
Mi aiuto con le mani e cerco di farlo felice, il suo cazzo è pieno della mia saliva che scende anche dalla mia bocca toccando terra copiosa, il suo amico intanto si è alzato e messosi anche lui davanti a me vuole che lo succhi ad entrambi.
Wauuuu mi sento proprio una troia , due cazzoni enormi che godono della mia bocca , penso a cosa può ancora succedere , ed il pensiero di quei due cazzoni nel mio culo mi fanno un poco paura, sono grossi mai presi di queste misure, ci vorrebbe un buon lubrificante, e penso al Crisco del mio giocatore di rugby, si con quello forse riuscirei a prenderli ma….
Sono li che li succhio avidamente, me lo sbattono in faccia come fossero bastoni, lecco le loro palle mentre me lo sbattono in faccia, ad una dei 2 riesco anche a prendergli le palle tutte in bocca, gli piace e vuole che lo faccio ancora , ci provo anche con l’altro ma le ha più grosse e riesco solo a prenderne una alla volta , sono li che penso al dopo quando i 2 segandosi mi sborrano tutto in faccia 2 sborrate simultanee mi fanno diventare la faccia come una maschera bianca di sperma caldo e burroso, quello che cola verso le mie labbra lo raccolgo con la lingua e rificcandomeli a turno in bocca li sento gemere di piacere.

Avevano goduto ed erano appagati, io non ero riuscito a soddisfare appieno le mie voglie, ma ero contento per loro ed anche per me che avevo per la prima volta assaporato un cazzo blak , anzi 2 in un colpo solo.
Avevamo sete, le birre li erano finite ma il furbetto ne aveva ancora in cella frigo in cambusa, scendemmo tutti e 3 giù cosi nudi come eravamo, li guardavo scendere le scale, e solo in quel momento mi resi conto di quanto erano belli, dei corpi stupendi scolpiti come statue, lucidi di un nero che luccicava sotto il sudore che colava loro addosso.
2 culi che mi fecero invidiare la loro rotondità perfetta, duri belli che scendendo le scale si irrigidivano al movimento della discesa. Pensai che per essere cosi perfetto, sarei dovuto andare in palestra almeno per 2 anni prima di poter raggiungere quel livello di perfezione.
Prese le birre restammo li a berle, li guardavo di fronte a me coi cazzi che ciondolavano ancora lunghi e mosci, portandomi la bottiglia alla bocca simulavo un pompino guardandoli negli occhi, questo gioco li fece arrapare tanto che i loro cazzi si rianimarono in un attimo.
Vennero verso di me, ed accarezzandomi entrambi il culo , cominciarono una danza col bacino avanti e dietro avanti e dietro, volevano scopare, cazzo dovevo fare il bravo , ora come si fa?
Il furbetto mi gira , e mi spinge il suo cazzo sul culo, apro le chiappe con le mani per sentirmi la cappella sul buco , spinge spinge ma è difficile, gli dico che non riesco ma lui insiste lubrificandosi la cappella con la saliva , ci riprova ma mi fa male e non riesco a rilassarmi.
L’altro si segava guardando la scena e sperando che poi sarebbe venuto il suo turno, ma poi capito la difficoltà , iniziò a cercare qualcosa aprendo il frigo, con un grido urlò yesssss, ci voltammo entrambi a capire perché urlava , e lui agitando la mano ci mostrava un pezzo di margarina già aperta , capii che sarebbe venuto il momento di soffrire non poco.
Passò la margarina al suo amico che scaldandola con la mano la fece scogliere passandomela anche sul buco del culo e sul suo cazzone, mi mise con la pancia sul bancone da lavoro della cucina e spalmando sempre di più, mise prima un dito poi 2 e poi 3 nel mio buco allargandolo a sufficienza , puntò la cappella e lentamente , dolcemente la sentii entrare , poi sempre lentamente mi sentii entrare quel cazzone enorme tutto dentro , si fermò solo quando non trovò più varco da percorrere .
Avevo preso un 22 cm e non mi aveva fatto male anzi, mi era entrato tutto senza ostacolo alcuno, è vero che avevo già preso bei cazzoni , anch di 20 cm , ma quello era davvero enorme non pensavo di riuscirci.
Il suo movimento di bacino era giusto , mi fotteva davvero bene , sembrava danzasse tanto il movimento era fluido e costante, il suo amico intanto si era spalmato anche lui la margarina e toccando al braccio il furbetto decise che era il suo turno.
Cosi fu che lo sentii entrare anche lui , ma stavolta era più deciso il movimento ,,mi scopava veloce sicuro che sarebbe stato facile per lui , il mio culo ormai era cosi largo che a volte manco lo sentivo che entrava ed usciva senza mai fermarsi, ma quel rumore e le sue palle che sbattevano contro le mie , il sudore misto a margarina , lo faceva entrare cosi bene che ormai anche io ero duro e pronto a godere con entrambi.
Si tolse, e di nuovo torno a fottermi l’altro, ma mi prese sotto le ascelle e girandomi mi mise a gambe all’aria sul banco, mi tirò un poco indietro e via tutto dentro a fottermi come non mai in vita mia.
Cazzo ce lo avevo duro e mi menavo , ma volevo sentire il suo latte dentro di me per sborrare, intanto anche il suo amico era salito sul banco e stesosi sopra di me lo aveva ficcato in bocca.
Si ora si che ragioniamo, fottuto gola e culo insieme, mi segavo ed aspettavo quel momento, che arrivò prima col cazzo in bocca che mi riempi tutta quasi a soffocare , feci in tempo ad inghiottirla tutta che anche in culo sentii arrivare quel fiotto caldo che ti skizza dentro …si si si trattenendo i due cazzi in bocca e in cuilo skizzai fino a colpire chi mi scopava.
Finimmo di bere, ma stavolta stetti calmo , non sarei riuscito a farmi scopare ancora.
Mi rivestii dopo essermi fatto una doccia nella loro cabina, erano sorridenti quando scesi dalla barca, mi invitarono anche per il giorno dopo, peccato saremmo ripartiti.
Scendendo dalla loro passerella vedo Amir ed il cuoco che stavano rientrando, era tardi quasi le 3 di notte , mi guardarono sgomenti, Amir non mi rivolse neanche la parola ed andò in cabina , il cuoco mettendomi una mano sulla spalla, fece cenno di aver capito cosa avevo fatto.
Poi con calma parlai con Amir, si era offeso ed era anche geloso , ma nel ritorno a casa lo consolai molte volte , quando poi fu il momento di lasciarci , Amir mi baciò su una guancia , e potei vedere una lacrima che gli scendeva sul viso.
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