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Gay & Bisex

QUELLA VOLTA IN FRIULI 2


di Membro VIP di Annunci69.it matupas
26.08.2022    |    202    |    2 6.0
"“Mi spiace che tu sia arrabbiato, non credo di aver fatto niente di male, ma forse sei geloso che io abbia fatto “ AMICIZIA “ con Fabio? Lui mi piace e mi..."
Usciti dal fienile raggiunsi Guido che a passo veloce tornava verso casa, lo affiancai e restammo muti fin quasi sull’uscio di casa, prima di entrare però, Guido mi bloccò afferrandomi per un braccio.
“Volevo dirti , che non sei per nulla un tipo rispettoso degli altri, sei nostro ospite e ti comporti come se questa fosse casa tua”, disse con voce ansimante e rotta da pause, come se fosse balbuziente, ed inoltre il suo viso diventò rosso, come di chi è arrabbiato e sa che le sue parole sono dette per ben altro motivo.
In quel momento capii che entrando nel fienile Guido forse aveva visto tutto quello che era successo tra me e Fabio, probabilmente era rimasto nascosto senza che noi ce ne accorgessimo.
“Mi spiace che tu sia arrabbiato, non credo di aver fatto niente di male, ma forse sei geloso che io abbia fatto “ AMICIZIA “ con Fabio? Lui mi piace e mi diverto con lui, tu sei un gran musone, e non so se saresti in grado di far divertire Fabio come faccio io", gli risposi tutto d’un fiato, e girandogli le spalle lo lasciai sull’uscio della porta.
Salii in stanza ed attesi che lui entrasse, appena sentii la maniglia girare nella porta, mi spogliai restando nudo in piedi davanti al mio letto, Guido entrò e chiudendosi la porta alle spalle restò fermo a fissarmi. Capii dai suoi occhi lucidi che aveva pianto, ero incredulo nel vederlo così fragile ma poi sedendomi sul letto gli allungai una mano.
Avvicinandosi lentamente accolse quella mia offerta, mi strinse la mano sedendosi al mio fianco, guardandomi negli occhi pose la mano dietro la mia schiena, iniziò ad accarezzarmela lentamente, poi con l’altra prese la mia portandosela sul pacco, lo lasciai fare senza opporre alcuna resistenza. Il suo cazzo era già duro nei pantaloni, iniziai a palparlo per sentirne la forma, la mia esperienza mi diceva che era bello grosso, lo spinsi indietro e lo feci stendere sulla schiena, infilai la mano dentro i pantaloni chiusi da una cintura, ed iniziai a masturbarlo lentamente.
S’abbandonò alle mie cure portando indietro le braccia, slacciai la cintura e aprendogli la patta mi chinai a baciare e mordicchiare il suo cazzone ancora chiuso negli slip bianchi. Riuscivo ad intravedere la forma del suo cazzo attraverso il tessuto bagnato dalla mia saliva, la cappella gli uscì fuori dall’elastico, con la lingua leccai il frenulo teso e duro mentre gocce di precum facevano capolino scivolando di lato sul suo ventre. Leccai tutto avidamente per poi ingoiare la sua cappella grossa e liscia succhiandola come fosse un biberon.
Tirandogli giù alle ginocchia gli slip, mi feci scivolare lentamente il suo cazzone fino in gola, un sussulto di piacere lo fece irrigidire, e allungando le mani sulla mia testa cercò di trattenerla e con movimenti del bacino mi fottermi in gola. Si spostò poi sul fianco scopandomi in gola a ritmo frenetico, la sua voglia di sborrarmi in gola era percepibile dal suo ansimare continuo.
Gli afferrai il bacino incitandolo a scoparmi in bocca senza mai lasciare che il cazzo uscisse, non durò molto, trattenne la mia testa con forza mentre un fiotto di caldo nettare mi riempì la bocca. Senza mollarlo ingoiai tutto continuando a succhiare, cercò di allontanarsi ma non glielo permisi, continuai finché non lo sentii supplicare, ”basta, basta, sei ingordo”, lo mollai dandogli una pacca sul culo, “si sono ingordo, e stai certo che non finisce qui”, gli dissi e prendendo un asciugamano corsi su a farmi una doccia.
Ero sotto la doccia, e lo vidi entrare avvolto in un enorme telo che lo copriva tutto, “hey, che fai? C’è spazio per tutti e due, non vieni?” Dissi mentre mi insaponavo il culo aprendo le chiappe a provocarlo, “no, no, qui no, meglio se torniamo in camera,” rispose arrotolandosi ancor più nel telo. Uscii dalla doccia, e scrollando le spalle me ne tornai in camera. Mi stesi nudo sul letto a pancia in giù aspettando che tornasse.
Mi ero appisolato quando alle mie spalle sentii che chiudeva la porta, feci finta di dormire ma con gli occhi socchiusi riuscii finalmente a vederlo tutto nudo. Era alto e magro, ma il suo corpo era davvero ben fatto, i muscoli definiti dei suoi addominali erano pazzeschi, anche tutto il resto era scolpito come una statua, e poi il suo cazzone moscio che gli ciondolava fra le gambe era davvero bello grosso.
Stava per infilarsi le mutande quando con un balzo scattai in piedi a fermarlo, “ che fai?” Dissi, “mica ti metti in pigiama?”, “ dai, resta nudo, sei bellissimo cosi, mi attizzi molto, vieni qui e stenditi vicino a me, voglio accarezzarti e leccarti tutto”.
Neanche ebbi finito di chiederglielo che era già steso al mio fianco a pancia in su. Iniziai ad accarezzare e baciare i suoi pettorali, con le mani e la bocca percorsi ogni centimetro del suo corpo, il suo cazzo svettò dritto e duro ancor prima che lo avessi raggiunto. Anche io ero già bello che duro, e a quel punto mi distesi su di lui, i nostri membri si strusciarono sui ventri di entrambi, la voglia e l’eccitazione si palesò con il fuoriuscire delle prime gocce di precum inumidendo entrambi.
La mia mano corse giù ad afferrare il suo cazzo per ficcarmelo fra le cosce, lo riempii di saliva e cominciai a muovermi su e giù, le sue braccia mi afferrarono in una morsa, poi col bacino seguì il mio movimento scopatorio. Il cazzo mi scivolò fra le cosce umide di saliva ed aumentò la nostra libidine. Anche la voglia di farmi fottere il culo aumentò a dismisura, allargai le gambe lasciando libero il suo cazzo, mi posi a cavalcioni su di lui e lubrificandomi il buco del culo con un poderoso sputo, indirizzai la sua cappellona sul mio sfintere.
“No, no, che fai? Non voglio, fermati”.
Non ascoltai le sue suppliche, e in un sol colpo me lo feci scivolare tutto dentro fino in fondo, mi fermai solo quando anche l’ultimo centimetro fu dentro di me. Restai fermo un attimo e poi cominciai a roteare godendomi tutta l’asta, le sue mani sul mio petto cercarono di fermarmi, ma avvertii la sua poca convinzione nel respingermi. Fece qualche cenno a divincolarsi cercando di sottrarsi a quella posizione, ma era sempre meno convinto e pian piano iniziò a rilassarsi godendosi il mio culo famelico e caldo che lo accoglieva.
Dal petto le sue mani scesero sui miei fianchi, poi afferrò con forza i miei glutei e inarcando il bacino iniziò a fottermi come doveva. Lo agevolai mollando a mia volta le mani che gli tenevano ferme le cosce a non farlo divincolare, puntai le ginocchia e mi sollevai il giusto per farmi fottere sempre più forte.
Facendomi ruotare sul fianco mi stantuffò il suo cazzone con foga e decisione, mi afferrò la testa dal collo con ambo le mani e tenendomi fermo, aumentò i suoi colpi ritmicamente, il suono del suo cazzo che mi sbatteva mi mandava in estasi e volevo sentirlo dentro come piace a me, così con una manovra da contorsionista tornai nella posizione iniziale, e poi girandomi come una trottola sul suo cazzo gli diedi le spalle a smorza candela.
Mi alzai a gambe piegate, andai su e giù mandandolo in delirio, i suoni gutturali del suo piacere mi fecero godere della troia che c’era in me, poi lui mi cinse la schiena con le braccia, e con forza mi girò a pancia in giù. Allargai le gambe inarcando in su il culo, la foga con cui mi fotteva fece rimbalzare lo schienale del letto. Dovetti bloccarlo afferrandogli le gambe da dietro, se avesse continuato così, di sicuro di sotto qualcuno ci avrebbe sentiti.
Ci fermammo un attimo ascoltammo se qualcuno salisse le scale, era tutto tranquillo e ne approfittai per mettermi a pecora, poi gli diedi una pacca sulla gamba e lo incitai a continuare. Il suo cazzone duro iniziò a fottermi con vigore, spingeva dentro mentre mi tirava indietro afferrandomi i fianchi, il letto però continuava a muoversi sbattendo sul muro ed il rischio che ci sentissero era diventato possibile.
Lo feci scendere dal letto e feci lo stesso, andai alla parete di fronte ai letti, poggiai le mani e stando in piedi inarcai il culo , dietro di me Guido senza che lo incitassi mi impalò senza nessun preambolo, me lo sbatté in culo come se lo avesse fatto mille volte, dalla foga mi morse la schiena tenendomi fermo nella morsa delle sue braccia, fui in estasi ed ebbi una gran voglia di sborrare, Guido non accennò in nessun modo a sborrarmi dentro, la sua resistenza era fantastica, godevo di quel cazzone che mi sventrava, e allo stesso tempo avrei voluto sborrare.
Mi segai vogliosamente aspettando la sua esplosione di goduria, gli afferrai una mano portandomela sul cazzo, accennò un attimo di resistenza ma mi girai e lo fissai in modo brusco e lo rimproverai con lo sguardo. Non ebbe più esitazioni e afferrò stretto il mio cazzo, iniziò a segarmelo velocemente mentre mi sbatteva dentro il suo. Strinsi i muscoli dell’ano, e quella mia stretta fu l’inizio di altre che lo portarono a sborrarmi dentro con schizzi ripetuti e copiosi, in quell’attimo la mia goduria fu all’estremo del piacere, skizzai lungamente sulla parete trattenendo il suo cazzo dentro di me.
Esausti ed appagati ripulimmo il macello che avevamo fatto, poi crollammo a letto senza dir parola, solo i nostri sguardi parlarono di quella fantastica notte che ripetemmo ancora ….ma quella è un’altra storia.



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