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Gay & Bisex

UNA BELLA ESTATE


di Membro VIP di Annunci69.it matupas
27.06.2022    |    365    |    0 8.0
"Si tirò giù il costume ed il suo cazzo era già duro e pronto a fottermi, mi abbassai e succhiandolo lo riempii di saliva, era eccitatissimo, lo ero anche..."
Avevo circa 16 anni, e quell’estate mio padre era dovuto andare in trasferta per lavoro. Non volle lasciarmi solo per 3 mesi e così fui costretto a seguirlo al sud in una cittadina sul mare. Al nostro arrivo, aveva già organizzato tutto, prese in affitto una cabina in uno stabilimento balneare, mi ci portava al mattino e veniva a riprendermi la sera.
Le cabine erano grandi, avevano anche una specie di terrazzino con tavolino e sedie, dentro una panca e appendiabiti, erano attaccate l’una all’altra e le pareti laterali erano comunicanti.
Il primo giorno arrivammo presto, mio padre mi affidò alle cure del bagnino ed andò via. Bell’uomo il bagnino, 50 anni con una leggera pancetta che lo rendeva molto sexy, un pacco gonfio trattenuto dal costume, attirò subito la mia attenzione. Mi accompagnò alla cabina tenendomi sempre la mano sulla spalla, un modo protettivo che mi fece subito sentire a mio agio.
Non c’era ancora molta gente in spiaggia, entrai in cabina e salutai il bagnino, fu gentile e premuroso ed avrei voluto ricambiare subito le sue attenzioni, ma andò via per piantare ombrelloni. Misi il costume quasi adamitico, uno slip bianco che a stento tratteneva il mio pisello. Seduto sulla panca mi guardai intorno, notai dei piccoli fori su ambedue le pareti.
Stando seduti quei fori erano posizionati all’altezza degli occhi, con curiosità mi ci avvicinai, guardai oltre e vidi chiaramente l’interno della cabina alla mia sinistra. Qualcuno li aveva fatti apposta per sbirciare, la cosa mi attizzò subito e già avvertii l’eccitazione di poter sbirciare chissà quanti bei cazzi.
Mi tuffai in acqua e poi mi stesi sull’asciugamano a pochi metri dalla cabina, ero curioso di vedere chi occupava le cabine di fianco alla mia, passò circa un ora ed ecco che vidi arrivare una famigliola, padre, madre e figlio. Papà e mamma cinquantenni, il figlio sui 25 anni, vedendomi steso lì, mi guardarono incuriositi, ma gentilmente mi salutarono, il bagnino li raggiunse subito dopo e lo vidi confabulare con loro mentre i loro sguardi curiosi continuavano a scrutarmi.
La signora, posate le enormi borse, iniziò a stendere asciugamani davanti alla loro cabina, aprì qualche sdraio mentre il bagnino piantava l’ombrellone. Il ragazzo entrò in cabina chiudendosi la porta alle spalle, senza indugio mi alzai e con fare sornione entrai nella mia. Corsi subito al forellino, un culo bianco segnato dall’abbronzatura fu la mia prima visione, giratosi di lato vidi il suo arnese moscio che ciondolava mentre si infilava il costume a pantaloncino.
Niente male pensai mentre con la mano mi ravanavo il pisello. Un cazzo di tutto rispetto, da quel poco che avevo visto da duro avrebbe raggiunto di sicuro una ventina di cm, Aveva il culo liscio ma le gambe pelose, ed anche davanti un bel cespuglio avvolgeva il suo pube. Il bagliore della porta che si aprì, fece spazio all’ombra del padre che entrava, guardai incuriosito lo spogliarello lento che anticipava le sue nudità.
Tale padre tale figlio si dice, infatti il culo liscio e le gambe pelose erano identiche, ma quello che mi fece sobbalzare dalla panca, fu la visione del suo cazzo. Era davvero grosso, anche da moscio gli pendeva giù che arrivava quasi a metà coscia. Il mio cazzo svettò dritto e duro nella mia mano, iniziai a segarmi sperando che non si infilasse subito il costume, la mia speranza durò poco, uscì dalla cabina mentre la moglie ne prendeva possesso.
Aspettai 5 minuti prima che potessi uscire in condizioni di non erezione, tornai a stendermi seguito dagli sguardi del ragazzo. Si era messo sulla sdraio a un paio di metri più in alto da dove ero steso io, da quella posizione riusciva a tenermi continuamente sotto il suo controllo. Mi girai a pancia in giù, e lo fissai per un po' tenendomi sui gomiti, faceva finta di non guardarmi tenendo gli occhi socchiusi, tenni il mio sguardo fisso sul suo pacco ed iniziai a leccarmi le labbra. Vidi chiaramente il suo imbarazzo, ma allo stesso tempo il gonfiore del suo costume aumentò.
Si alzò di scatto tenendosi una mano sul pacco e corse a buttarsi in acqua, mi girai e lo vidi che nuotava verso il largo, mi alzai e camminando verso il bagnasciuga scossi la testa facendo ondeggiare i miei capelli lunghi, aspettai che si fermasse e che dall’acqua potesse vedermi mentre li raccoglievo a coda legandoli con un elastico.
Era li fermo con la testa che gli fuoriusciva dall’acqua e mi guardò, entrai camminando fino a che il mio bacino fu completamente sommerso e mi tuffai, nuotai sott’acqua fino a che non vidi le sue gambe agitarsi per tenersi a galla, riemersi ad un metro da lui e avvicinandomi con due bracciate fui davanti al suo viso.
“Ciao, nuoti bene” gli dissi, la sua espressione di sbalordimento fu tale che non riuscì a dire nulla, i nostri corpi erano a pochissima distanza, “Ho visto che ti sei eccitato prima in spiaggia, è passata qualche bella ragazza?”. La sua incredulità gli fece balbettare un si poco convinto, ne approfittai per allungare la mano sul suo pacco sott’acqua. “Sento che sei ancora eccitato, stai pensando ancora a lei?” Infilai la mano nel costume e glielo tirai fuori, era durissimo e cominciai a segarlo lentamente, la sua testa si muoveva di continuo a guardare intorno, la paura di essere visti gli faceva sgranare gli occhi.
Lo segavo tenendomi a galla con il solo appoggio del suo cazzo, scesi sott’acqua a candela e tenendomi ai suoi fianchi, riuscii per pochi secondi a prenderglielo in bocca, quando riemersi sentii un grugnito uscire dalla sua gola, flussi di sperma risalivano verso la superfice appiccicandosi ai nostri corpi. Senza dir nulla lo vidi allontanarsi da me nuotando velocemente, andai alle docce e lo trovai li a strofinarsi cercando di togliersi lo sperma appiccicoso di dosso.
Tornai alla mia cabina, era li che discuteva coi genitori, sentii solo le parole RISTORANTE…..VIENI CON NOI,O MANGI QUI? Anche io avevo fame, andai al chiosco e presi 2 panini, quando tornai lui era ancora li sulla sdraio, i suoi genitori erano andati al ristorante dello stabilimento, entrai in cabina e lasciai la porta socchiusa quel tanto da poterlo vedere. Tolsi il costume restando nudo sull’uscio della porta, mi girai di spalle mostrando il culo. Con la coda dell’occhio lo vidi alzarsi e venire verso di me, mi spinse dentro chiudendosi la porta alle spalle.
Si tirò giù il costume ed il suo cazzo era già duro e pronto a fottermi, mi abbassai e succhiandolo lo riempii di saliva, era eccitatissimo, lo ero anche io, quella situazione faceva salire l’adrenalina ad entrambi, voleva fottermi il culo e lo voleva subito. Mi alzai volgendogli le spalle, mi spinse contro la parete e mi fece allargare le gambe, due sputi sulla mano e le sue dita iniziarono ad intrufolarsi nel mio buco voglioso.
Inarcai la schiena porgendo il mio buco alla sua cappella, l’appoggiò delicatamente giocandoci per farmelo allargare, la sentii entrare dentro di me senza che nulla la trattenesse. Un colpo di reni ed entrò tutto fino in fondo, cominciò a fottermi con veemenza, mi teneva i fianchi e lo sbatteva dentro senza pausa alcuna, mugugnavo di piacere e questo poteva attirare l’attenzione di qualcuno, mi mise una mano sulla bocca e continuò a fottermi sempre più velocemente.
Mi abbassai ancor di più fino ad appoggiare le ginocchia sulla panca, non voleva fottermi così, stese il mio asciugamano sul pavimento di tavole di legno e mi volle a gambe all’aria, entrò ancora dentro di me e “ SI COSI’ TI VOGLIO, COME UNA TROIA A GAMBE LARGHE” con le gambe avvolsi i suoi fianchi per non farmelo scappare nel momento migliore. Il suo respiro aumentava sempre più, ed io lo incitavo a fottermi “ SI; SI DAI FOTTIMI, FOTTIMI, NON TI FERMARE” a queste mie parole il suo ritmo aumentò ancor di più, quando poi con un grugnito trattenuto fra i denti, lo sentii inondarmi del suo caldo seme.
Le mie gambe lo trattennero dallo scappare subito, con una mano gli afferrai la testa portandola verso il mio viso, la sua fronte si poggiò alla mia mentre segandomi skizzai tre volte colpendo la mia e la sua faccia, gli leccai il mio seme dalla sua e con le dita raccolsi il mio per ficcarmelo in bocca.
Mollai la presa con le gambe solo quando fui appagato e stremato, infilandosi il costume mi chiese se restavo ancora fino a sera, gli dissi che mio padre sarebbe venuto prendermi dopo il tramonto. Uscì di soppiatto guardandosi bene in giro sull’uscio della porta, poi girandosi mi disse,” Sarà una bell’estate quest’anno, che ne dici?”






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