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Gay & Bisex

ERO IN TRASFERTA


di Membro VIP di Annunci69.it matupas
06.11.2023    |    103    |    0 9.0
"Mi alzai e cercando di ricompormi alla meglio, cercai la via d'uscita, " Grazie ragazzi siete stati fantastici", uscii come ero entrata, dopo..."
Quella volta ero in trasferta in un piccolo paese sulla costiera adriatica. Alloggiavo nella città vicina che era distante una decina di km. La mattina uscivo in macchina per raggiungere il posto di lavoro, era piacevole guidare lungo la costiera, peròl'unica possibilità per bersi un caffè era raggiungere il paesello. Era una strada piena di curve con pochi rettilinei, e solo qualche piccolo slargo dava la possibilità di potersi fermare in caso di necessità, ed erano tutti sul lato che costeggiava il mare, ma per raggiungerlo bisognava attraversare una fitta boscaglia.
Sarei rimasto lì per circa una settimana, e dopo 2 giorni di andata e ritorno, la sera quando rientravo dopo il tramonto, notavo spesso qualche macchina ferma nelle piccole aree di sosta. Notai anche che le macchine erano sempre le stesse, e pensai subito che chi sifermava sempre lì un motivo doveva averlo.
Quando ho fatto la valigia, come al solito mi son portato le cose necessarie ad un'eventuale uscita en femme. Calze autoreggenti, mutandine, una maglietta attillata e una minigonna, non usavo la parrucca perché avevo sempre i capelli lunghi che legavo con un elastico facendomi la coda.
Erano i primi giorni d'estate, e la sera si poteva tranquillamente vestire leggero. Così il terzo giorno, prima di andare a lavoro, misi tutto in un borsone e poi in bagagliaio. Avevo deciso di fermarmi ad una delle piazzole per addentrarmi nella boscaglia, ma solo dove aavessi visto una delle solite macchine parcheggiate.
Dopo il tramonto c'era ancora abbastanza luce, percossi il rientro con calma e osservando bene ogni piazzola. Dopo le prime due che erano vuote, alla terza scorsi la solita Lancia Beta azzurra, rallentai con la mia Mini Cooper e riuscii ad infilarmi tra la Lancia ed un grosso albero che costeggiava la strada.
In men che non si dica presi il borsone da dietro, e con la portiera aperta mi cambiai in due minuti. Mi ero messo le scarpe da ginnastica prevedendo di camminare fra le sterpaglie. Con fare disinvolto mi addentrai, c'erano dei sentieri che portavano all'interno, ne scelsi uno incrociando le dita.
Iniziava a fare buio, ma col chiarore della luna si poteva camminare tranquillamente, dopo circa un centinaio di metri, iniziai a scorgere il mare potendone sentire anche il rumore della risacca.
Non vedevo anima viva nei dintorni, arrivai alla spiaggia cercando di scorgere qualche sagoma umana, ma nessuno era all'orizzonte. Camminando ancora per un poco, scorsi delle strutture che sembravano baracche in legno, probabilmente erano lì per i pescatori del posto, e pensai subito che il tipo della Lancia poteva essere un pescatore.
Mi avvicinai un poco timoroso non sapendo cosa mi aspettava, poi d'improvviso vidi sbucare una sagoma umana, e subito dopo un'altra che la seguiva. Feci finta di nulla e continuai ad avvicinarmi, i due tipi s'accorsero di me e per un attimo si fermarono ad osservarmi, mi fermai guardando il mare, ma con la coda dell'occhio li tenevo sotto controllo. Poi mi sedetti sulla sabbia tirandomi le ginocchia al petto, m'accorsi che uno dei due mi si stava avvicinando, presi una sigaretta e l'accesi tenendo a lungo la fiamma dell'accendino accesa per farmi vedere bene.
Il rumore di un ramo secco spezzato mi fece voltare di sobbalzo, il secondo tipo era arrivato alle mie spalle senza che me ne fossi accorto. " Buona sera" dissi un pò intimorito, " salve, che ci fa qui tutta sola", ed io " non sono di queste parti, sono qui da tre giorni ed ero curiosa di scendere in spiaggia, e voi? Che fate? Rivolgendomi all'altro che nel frattempo si era avvicinato.
Erano entrambi in pantaloncini corti, più o meno della stessa età, circa 30 anni, due bei fusti, uno longilineo con la barbetta incolta, l'altro più paffutello e più bassino, ma entrambi abbronzati da far invidia. Il gonfiore del davanti mi preannunciavano due grossi cazzoni, il mio sguardo finiva sempre lì, anche perchè ero seduta e loro a gambe larghe davanti a me non mi davano alternativa.
" Ma lei, non è proprio una signorina vero" disse il paffutello accennando un sorriso mentre guardava il suo amico. " Bhe! dipende dai punti di vista" risposi scuotendo la testa e facendo dondolare la coda dei capelli. " Noi siamo alle baracche a mettere a posto l'attrezzatura per i lavori di pulitura della spiaggia, qui arriveranno tanti turisti, e ci portiamo avanti coi lavori, ma se vuoi puoi venire con noi che ci facciamo un caffè". Nel mentre del loro dire, li vedevo armeggiare di continuo i pacchi gonfi nei pantaloncini, con u evidente invito esplicito a ciò che ne sarebbe potuto venir fuori.
Non mi feci pregare, li seguii senza batter ciglio, una volta all'interno accesero due lampade ad olio che davano un'atmosfera calda ed invitante, la baracca era piena di attrezzi ma c'era anche un tavolo con due sedie, in un angolo ammassati dei sacchi di iuta pieni e gonfi, fecero il caffè su un fornellino a gas e me lo offrirono mentre me ne stavo seduta di fronte allo smilzo mentre il paffutello era poggiato al tavolo al mio fianco.
Nel bere il caffè, con la coda dell'occhio notavo il palpeggiarsi del cazzo del paffutello, " buono vero? Non abbiamo latte, ma se ti piace potresti mungertelo da solo", nel dire ciò tirò fuori il cazzo agitandolo con la mano. " Bhe un poco di latte ci vorrebbe, se permetti te lo mungo", glielo afferrai ed iniziai a segarlo, era un bel cazzo cicciotto che dopo due secondi diventò duro come la roccia. Lo smilzo si godeva lo spettacolo, dondolando sulla sedia iniziò a tirarlo fuori anche lui. WUAUUUU una sberla enormemente bella che sbatté sul tavolo come fosse un martello.
Allungai l'altra mano ad afferrarlo mentre lui si proiettava in avanti, posizione al quanto scomoda per entrambi, tirandolo come una molla lo feci girare intorno al tavolo e tenendoli entrambi iniziai una sega multipla. MMMM che meraviglia, due cazzoni che volevano esplodere latte ed io che li mungevo ad arte, i due ansimavano mentre mi dicevano " troia ....si cosi continua, sei bravissima, che sorpresa che ci hai fatto, sei proprio una puttanella".
Il paffutello, era il più audace e sollevandosi dal tavolo si avvicinò di più al mio fianco, il suo cazzone era in prossimità della mia bocca, sentii la sua mano afferrarmi dolcemente la testa e spingerla verso il cazzo, con la lingua gli leccai la cappella suscitando un brivido di piacere al suo corpo teso in avanti. " Dai si apri la bocca, fammi vedere quanto sei brava, prendilo tutto dai", non volevo dargli subito soddisfazione, mi girai verso lo smilzo e senza che potesse ritrarsi, me lo ficcai tutto in bocca fino in gola avvertendo un solletico sul mento esercitato dalla sua peluria folta e morbida.
Un grugnito di piacere rimbombò nella baracca, " cazzo che brava, non fermarti che ti riempio di latte", e no ...vorrà mica darmela subito pensa, e con un gesto fulmineo girandomi ingoiai l'altro che ansimava in attesa. Con una gamba spostai la sedia su cui ero seduta e scesi giù in ginocchio, tirai ambedue verso la bocca e li pompai alternandoli e fermandomi nel momento che erano al limite.
Sentire le loro mani che mi carezzavano la testa in segno di ringraziamento per il piacere che gli donavo mi mandava in estasi, continuavo a succhiare quei due cazzoni ascoltando le loro suppliche, " si, si ....mmmmmm sei stupenda, fino in gola si fino in gola....si non fermati, adesso a me dai anche a me si cosi ancora siiiiiii.
La mia bocca andava su e giù su quei cazzoni , ma io iniziavo a sentire il bisogno di farmelo sbattere in culo, volevo lo smilzo, era bello lungo e mi avrebbe soddisfatta sicuramente, lentamente feci scorrere le mutandine lungo le cosce e poi completamente via le afferrai e agitandole con la mano li lasciai sbigottiti. Chi sarebbe stato il fortunato?
Il paffutello ingalluzzito dalle mutandine mi afferrò subito sotto le ascelle e mi tirò su, lo smilzo si spostò in dietro come se non avesse capito cosa stesse succedendo. Il paffutello mi girò sbattendomi a pecorina poggiata col ventre sul tavolo, col cazzo già pieno della mia saliva iniziò a puntarmelo sul buco e a cercare il varco. Lo smilzo lo guardava agitarsi cercando di infilarlo dentro non riuscendoci, con una spinta lo fece allontanare quel tanto da prendere il suo posto, si abbassò ed iniziò a leccarmi il buco allargandomi le chiappe.
La lingua ravanava il mio buco come se fosse un'operazione fatta già chissà quante volte, ero in estasi, guardai il paffutello e lo incitai a salire ginocchioni sul tavolo di fronte a me. Lo fece con un balzo da atleta anche se non ne aveva l'aspetto, afferrò a due mani la mia testa e se la portò sul cazzo dandomi della TROIA. Gli succhiavo il cazzo godendo della lingua dello smilzo che mi lavorava il buco in maniera suprema. Con le braccia larghe afferrai i lati del tavolo aspettando impaziente che lo smilzo mi stuprasse.
Il paffutello grugniva fottendomi in gola, non mi dava neanche il tempo di respirare, me lo ficcava in gola e non mi lasciava la testa fino a che non davo segni di vomito, fu in uno di quegli attimi che sentii il cazzo dello smilzo entrare in me prima lentamente, e poi con una spinta decisa potei godermi i suoi 20 cm senza poter urlare di goduria, il cazzo in bocca del paffutello soffocò ogni mio urlo.
Mi fotteva il culo in maniera magistrale, era esperto nel farlo, roteava dentro di me lentamente, come se stesse trapanando, lo tirava fuori e poi me lo sbatteva sulle chiappe, e di nuovo dentro con colpetti decisi senza andare in fondo, poi si fermava e spingeva afferrandomi per i trapezi," lo senti troia si? Lo senti tutto dentro, ne vuoi ancora?" Avrei voluto rispondergli ma la mia bocca piena a stento respirava" Si fottimi, fottimi, sono la tua cagna" ma non potevo. Mollai la presa del tavolo e cominciai a ravanarmi il cazzo, ero a limite volevo sborrare urlando di piacere, il paffutello intanto mi ripeteva che voleva inondarmi, incitandomi a succhiare senza fine. Ero in estasi, sentirmi preda di loro due mi faceva sentire una troia succube di quei maschioni, volevo che godessero insieme, ma li volevo entrambi davanti a me che masturbandosi mi avessero donato il loro latte tanto agognato.
Mi tolsi da quella posizione nella totale incredulità di ambedue, li tirai a me come avevo fatto prima e mettendomi in ginocchio iniziai a pomparli entrambi, poi mollandoli aprii la bocca mostrando loro la lingua...." datemi il latte", capirono le mie intenzioni e iniziarono a masturbarsi velocemente.
Anche io mi segavo, il paffutello fu il primo che inarcandosi all'indietro, con un grido quasi di dolore schizzò sella mia lingua, lo smilzo lo seguì eccitandosi a quel vedere ed anche lui mi schizzò il suo nettare dritto in bocca. Due sborrate copiose mi colavano dalla bocca mentre loro si alternavano a ficcarmi ancora i cazzi gocciolanti in bocca.
Ebbi un sussulto di goduria, schizzai sui loro piedi mentre cercavano di allontanarsi, esausto e appagato caddi disteso sotto il tavolo, i due si ripulivano con stracci di lavoro parlucchiando fra loro in dialetto cose mai capite.
Mi alzai e cercando di ricompormi alla meglio, cercai la via d'uscita, " Grazie ragazzi siete stati fantastici", uscii come ero entrata, dopo pochi passi lo smilzo mi chiamò," ci vediamo domani alla stessa ora?" lo disse quasi supplicando, lo guardai ed agitando la mano in segno di saluto gli dissi " forse, non so, tanto voi siete sempre qui no? Mi voltai ed andai via.

Tornai alla spiaggia ancora una volta prima di partire, giusto per salutarli ...eheheheeh.



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