Gay & Bisex

Mignon


di apbsxmi
17.12.2014    |    14.487    |    2 9.5
"Quando sono nudo vedo Michele di schiena che si sta togliendo le mutande: ha un bel culo..."
Mi sono dovuto recare a Potenza per lavoro; non c'ero mai stato.
Ho appuntamento alla stazione ferroviaria di Salerno dove un responsabile mi viene a prendere in auto e nel tragitto mi ragguaglierà in merito al sopralluogo da compiere i giorni seguenti.
Il treno entra nella stazione di Salerno con quasi mezz'ora di ritardo; scendo dal treno e mi reco all'uscita dove vi sono diversi che attendono le persone, tutti con un cartello in mano con scritto il nome della persona che stanno aspettando. Guardo e vedo in fondo a sinistra un uomo sulla cinquantina, ben messo, alto più o meno come me che ha in mano un cartello con il mio nome, così mi dirigo verso di lui. Mi presento e dopo le ormai scontate considerazioni sulla puntualità dei treni, ci dirigiamo verso la sua automobile; lui mi prende una delle mie borse mentre io rimango con l'altra e con in spalla lo zainetto con il computer ed un po' di scartoffie. Depositiamo tutto nel baule poi mi chiede se voglio sedermi dietro o davanti ed io opto per davanti così si può parlare meglio. Saliamo in auto ed appena avviata mi dice che sarà un viaggio di un'ora e mezza circa perché con quel tempo, sta piovigginando, è probabile che si troverà qualche fiocco di neve. Mi informa sul programma del pomeriggio e della serata per cui, verso le 18:30 saremo in albergo, poi alle 20:00 andremo a cena in un ristorante vicino all'albergo. Il primo sopralluogo sarà il giorno dopo con inizio alle 09:30 ma mi verrà lui a prendere in auto per portarmi a destinazione, circa un quarto d'ora di auto dall'albergo.
Appena siamo fuori da Salerno, inizia a ragguagliarmi sulla situazione che troverò il giorno dopo. Dopo una ventina di minuti che stiamo viaggiando, sposta la mano dal cambio sulla mia coscia, la lascia qualche secondo poi la toglie , continuando a parlare come se niente fosse. Penso che sia stato un gesto involontario ma dopo una decina di minuti la cosa si ripete e questa volta la mano rimane per qualche secondo in più sulla mia coscia. Faccio finta di nulla.
Passano altri dieci minuti e la mano ritorna sulla mia coscia ma questa volta rimane lì ferma. Lo guardo e lui mi guarda poi rimette lo sguardo sulla strada. Continua a parlare come se nulla fosse e la mano inizia ad accarezzarmi la coscia e si sta spingendo verso il mio pacco. Quel massaggio mi ha eccitato ed ora ho il cazzo duro. Lui continua a parlare come se nulla fosse ed arriva a mettermi la mano sul cazzo duro. A quel punto smette di parlare, imbocca una stradina e dopo pochi metri parcheggia in una piazzuola seminascosta, sempre tenendo il mio cazzo stretto nella sua mano. Ferma il motore, si sgancia la cintura di sicurezza e sgancia la mia, senza dire una parola mi abbassa in un lampo la cerniera e mi slaccia i pantaloni; infila la mano nelle mie mutande e mi fa saltare fuori il cazzo duro e le palle. Si butta con la bocca sul cazzo ed inizia a farmi un pompino in piena regola mentre con la mano sinistra mi accarezza le palle. Gli accarezzo la testa.
Lui si ferma un attimo, manovra il sedile ed il mio schienale va tutto giù: ora sono sdraiato. Mi abbassa pantaloni e mutande, quindi si rimette a succhiarmi il cazzo; si ferma un attimo, si succhia il dito indice ed il dito medio della sinistra, poi riprende in bocca il mio cazzo. Infila la mano sotto il mio culo ed arriva immediatamente al mio buchetto; mi infila tutte e due le dita assieme nel culo e me le spinge bene dentro. Ho un sussulto ed un attimo dopo inizio a sborrare nella sua bocca mentre lui mi sta inculando con le sue dita.
Si solleva, mi sorride, mi dà un bacio sulle labbra che sanno della mia sborra; mi fornisce un pacchetto di fazzoletti di carta per pulirmi. Mi pulisco il cazzo e mentre faccio ciò, lui scende dall'auto, si allontana qualche passo e fa una bella pisciata; ne approfitto e scendo anch'io dall'auto e faccio anch'io una pisciata.
Quando risalgo in auto, lui aveva riposizionato lo schienale del mio sedile; mi siedo, lui accende il motore, poi mi dice “io sono Michele...” gli rispondo “io sono Claudio.... possiamo darci del tu, cosa ne dici?” (quando ci siamo incontrati in stazione ci eravamo presentati con i nostri cognomi, come si fa di solito). Lui mi risponde “va bene, ma solo quando siamo in privato, non voglio che sappiano che noi ci diamo del tu”. Ripartiamo mentre siamo percorrendo l'ultimo tratto di strada mi dice che sarebbe felice di poter venire in camera mia dopo la cena ed io accetto immediatamente. Mi dice che mi inviterebbe anche a casa sua ma sua cognata è una pettegola e da quando lui è rimasto vedovo lei lo controlla in tutto; poi abitando lei sotto con la sua famiglia e lui sopra, il gioco è semplice. La cognata è la sorella di sua moglie, morta un paio di anni fa'; mi dice che è sempre stato attratto dagli uomini ma si era sposato per volere più delle famiglie che per sua effettiva volontà ed è riuscito a soddisfare le sue voglie con gli uomini solo dopo la morte della moglie e solo quando è in trasferta.
Arriviamo all'albergo, Michele mi accompagna alla reception e mi dice che passerà alle 20:00 a prendermi con il suo socio, per andare a cena. Ringrazio, sbrigo le formalità del check in , quindi vado in camera. Mi spoglio, svuoto le borse, mi infilo in doccia. Terminata la doccia, mi preparo per la cena ed alle 20:00 sono in reception ad aspettare Michele. Michele arriva con una decina di minuti di ritardo e mi dice di scusarlo ma il suo socio non può venire perché ha dei problemi a casa per cui ceneremo noi due soli. Il ristorante è a pochi metri dall'albergo per cui andiamo a piedi; sta nevischiando... pioggia mista a neve. Entriamo nel ristorante e da come ci accolgono capisco che Michele è di casa. Ceniamo parlando del più e del meno, lui entra un po' più nell'intimo così mi racconta che non ha avuto figli e la moglie è morta per un infarto mentre era in un negozio per la spesa. Mi dice anche che poi mi racconterà meglio perché lì ci sono molti curiosi con le orecchie lunghe. Terminata la cena, usciamo e torniamo in albergo. Lui sale con me in camera.
Entriamo e lui, come chiudo la porta mi abbraccia forte emi bacia sulla bocca; apro un po' la bocca ma vedo che lui non presenta la lingua così entri io con la mia lingua nella sua bocca ed inizio a sciabolare la mia lingua con la sua. Ci accarezziamo le spalle, la schiena, il culo. Ci stacchiamo ed iniziamo a spogliarci. Quando sono nudo vedo Michele di schiena che si sta togliendo le mutande: ha un bel culo. Quando si gira mi accorgo che ha un cazzettino in tiro che sarà lungo 6 o 7 centimetri; lui mi guarda negli occhi e vedo che si riempiono di lacrime. Mi alzo gli vado vicino e lo abbraccio stretto e gli chiedo cosa ci sia da piangere e mi risponde che lo hanno sempre preso in giro tutti per le sue dimensioni mentre io sono stato l'unico che non si è messo a ridere.
Lo faccio calmare poi andiamo sul letto. Lui si siede, mi fa avvicinare e mi riprende in bocca il cazzo ed inizia succhiarmelo. Il mio cazzo reagisce e diventa duro nella sua capace bocca; quando mi sento in tiro giusto, mi stacco dalla sua bocca e gli dico di mettersi alla pecorina che lo voglio inculare; lui è un po' titubante poi mi dice che lo ha preso nel culo poche volte. Lo rassicuro dicendogli che lo preparerò bene.
Si mette alla pecorina e mi presenta le sue belle chiappe e sotto vedo due palline piccole che sembrano quelle di un ragazzino; la cosa mi eccita e gliele accarezzo. Gli apro le chiappe e mi appare il suo buchetto stretto. Inizio a leccarlo, prima sullo sfintere poi poco alla volta spingo dentro la lingua, continuando ad aggiungere saliva. Michele si sta eccitando ed ha spinto più fuori il culo; con questa manovra la mia lingua è riuscita ad entrare meglio nel suo buchetto. Mi allontano con la bocca e con il medio spargo bene la saliva sul buchetto poi spingo il centro ed inizio ad entrare; lui ha un piccolo sobbalzo quando il mio dito metro entra quasi tutto nel suo buchetto. Mi fermo un attimo poi ruoto in un verso e nell'altro il dito nel culo. Faccio un po' di avanti ed indietro mentre ruoto il dito e sento che si sta rilassando. Sfilo il dito e bagno ancora il buchetto. Questa volta infilo il medio unito all'indice; le due dita fanno un po' più fatica ad entrare ma poco alla volta riesco a d infilarle tutte. Quando sono in fondo, mi fermo un attimo, quindi inizio a ruotarle prima da una parte e poi dall'altra. I mugolii di Michele mi danno il segnale che gli sta piacendo. Sfilo le dita, mi accarezzo il cazzo duro, me lo bagno con la salive, quindi appoggio la mai cappella al suo buchetto. Afferro i suoi fianchi ed inizio a spingere per entrare; lui è rigido e devo forzare un po'; Michele mi chiede di fare piano e lo accontento. Mi fermo un attimo, poi riprendo a spingere; lui fa ancora un po' di resistenza così lo afferro be saldo per i fianchi e do un colpo di reni deciso ed entro tutto nel suo culo, fino alle palle. Michele ha un sobbalzo, rilascia una “aahhhhhhhhhhhhhhhhhhh” ma ormai sono tutto dentro di lui. Sto fermo un attimo e gli dico che sono tutto dentro di lui per cui il più è fatto, ora avrà solo del piacere. Riprendo piano un movimento di avanti ed indietro per poi, poco alla volta accelerare. Michele si sta eccitando ed ha portato la sua mano destra al suo cazzo ed ha cominciato a segarsi. Io accelero e lui si blocca, il suo sfintere mi stringe forte il cazzo: sta venendo. Tolgo l mai dai fianchi e mi piego su di lui; porto la mano destra sotto al sua pancia ed arrivo al suo cazzetto che sta avendo le ultime contrazioni dell'orgasmo. Lo sego io e fa ancora un paio di schizzi. Mi fermo dentro di lui. Michele ha il fiatone. Decido di sfilarmi e di girarlo sulla schiena; mi eccita l'idea di vedere il suo cazzetto mentre lo inculo da davanti. Una volta sfilato gli dico di girarsi con la schiena sul letto e lui esegue con uno sguardo interrogativo.
Una volta con la schiena sul letto, gli sollevo le gambe sopra le mie spalle, bagno ancora il mio cazzo con la saliva, quindi lo penetro in quel modo. Vedere il mio cazzo entrare nel suo culo appena sotto le piccole palline d il cazzetto semirigido, mi eccita parecchio.
Gli vado bene in fondo e riprendo l'inculata. Il suo cazzetto è diventato ancora durissimo così mentre lo inculo gli faccio una sega; eccitante toccare un cazzo così piccolo, eccitante quasi come toccare un bel cazzone. Lo sto segando ed inculando e sento che si sta irrigidendo perché prossimo all'orgasmo; rallento la sega ed accelero l'inculata. Quando sto per sborrare, accelero la sega e dopo qualche colpetto fa partire uno schizzo che disegna una parabola con la parte finale sulla sua faccia all'altezza delle labbra. Anch'io vengo e gli schizzo tutto nel culo. Michele gode ancora ed ha il suo cazzetto sempre durissimo. Finisco di scaricare tutto la mia sborra nel suo culo, quindi mentre aspetto ceh il mio cazzo si ammosci un po' per uscire dal suo culo, con le dita gli prendo la sua sborra sulla sua faccia e gliela porto alla bocca. Gli faccio aprire la bocca e succhiare la sua sborra. Sena alcun problema si lecca tutto.
Mi sfilo e mi sdraio al suo fianco, abbracciandolo stretto. Lui sta un po' abbracciato poi mi dice “ho una domanda da farti ma se non vuoi dimmelo senza problemi”; gli dico di espormi la sua richiesta e lui “avrei voglia di provare a mettertelo nel culo... non sono mai riuscito perché mai nessuno ha voluto dicendomi che avevo un cazzo troppo piccolo...”. Rispondo che non ci sono problemi e mentre dico ciò gli tocco il cazzo che è ancora duro... incredibile... gli chiedo se vuole provare subito emi risponde di sì perché è ancora eccitato.
Mi metto alla pecorina, posizione sicuramente più comoda per il suo cazzetto, mi allargo bene le chiappe e gli dico di leccarmi il buchetto così sarà più facile la penetrazione; in effetti non sarebbe necessario perché le sue dimensioni sono davvero piccole, ma così gli do una carica in più. Mi lecca il buchetto; sembra che me lo voglia divorare.
Quando il buchetto è bello bagnato, si mette dietro di me in piedi (ero sul bordo del letto), punta la sua cappella al mio buchetto ed entra subito. Capisco che è tutto dentro perché la sua pancia batte contro le mie chiappe. Mi afferra saldamente i fianchi ed inizia ad incularmi subito forte; nel giro di qualche minuto lo sento che si irrigidisce e si libera in un orgasmo violento. Nonostante le piccole dimensioni del suo cazzo e nonostante sia già venuto più volte, mi sento schizzare nel culo. Quando si toglie anche il suo cazzetto si è ammosciato. Mi alzo in piedi e lo abbraccio poi gli propongo una doccia assieme prima che vada a casa sua. Accetta ed in doccia ci laviamo reciprocamente, segandoci ancora; io sono venuto quasi a secco, mentre lui ha schizzato ancora.
Lui si riveste e m ringrazia per la bella serata e ci diamo appuntamento alla mattina seguente; prima di uscire dalla camera ci baciamo e quando ci stacchiamo mi dice “ricordati che domani mattina dobbiamo ritornare a darci del lei... se ti farà piacere, domani sera potremo rifare il bis...”. Lo rassicuro che la sera seguente faremo il bis.
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