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Non riesco a fare le cose nel segreto, mio figlio scopre tutto (2)


di alfredCA
02.06.2019    |    16.369    |    9 8.9
"Franco aveva infilato la mano dentro i pantaloni di Marcello e la cosa era chiarissima, Fernando si toccava il cazzo ma tentava di far finta di non aver visto..."
Questo racconto per essere compreso va letto dopo la prima parte dal titolo “Non riesco a fare le cose nel segreto, mio figlio scopre tutto”
Dopo il bocchino che ho fatto a mio figlio, per diversi giorni non è capitata alcuna occasione per ritornare sull’argomento e parlarne, si parlava di tutto tranne che di quella avventura. Pensavo che forse si sentiva in colpa per essere andato sopra le righe e io non volendo forzare la situazione lasciavo che fosse lui a parlarne o a prendere l’iniziativa.
Un pomeriggio eravamo soli in casa e Marcello si è seduto vicino sgranocchiando dei biscotti e nel silenzio prende coraggio e mi dice: “papi, sei offeso per l’azzardo che ho fatto l’altro giorno? Ma ti ho visto quando ti sei segato davanti a quei ragazzi miei coetanei in cam e ho anche sentito quello che vi stavate dicendo per cui ho pensato che queste cose a te piacevano e che sicuramente le facevi”
Io: “Tranqui Marcè non preoccuparti ti avrei bloccato al momento invece come hai visto dopo un po’ di esitazione mi sono buttato alla grande per succhiarti, dovrei essere io a chiederti scusa”
Lui: “ma non papi sei stato fantastico, ci sai fare veramente tanto. Sai anche io mi faccio fare tanti bocchini quando capita dai miei amici che ci stanno anche se preferisco i maturi come te o anche decisamente più grandi, è una cosa su cui vado matto e mi pare che alla fine abbiamo gli stessi gusti”
Io: “si vero, io preferisco i ragazzi più o meno della tua età se non poco più grandi. A te ti ho guardato con desiderio tantissime volte, spiandoti dal buco della serratura ma poi non avevo il coraggio di farmi avanti”
Lui: “si ti ho notato diverse volte spiarmi e infatti quando mi sentivo osservato cercavo di metterlo in evidenza ma li vi era una porta che ci divideva. Poi se ricordi un giorno ti ho visto con quei ragazzi in casa e prima di entrare ho sentito i discorsi che facevate ma poi quando sono entrato non vi era niente di anormale e li il dubbio ovviamente mi è rimasto”
Io: “Ah si sei riuscito a sentire qualcosa, il dubbio che avessi sentito a dire la verità lo ho avuto.”
Lui: “papi quando vuoi possiamo rifarlo, te lo do volentieri, potrai farmi quello che vuoi. A me piacciono come ti dicevo prima soprattutto i maturi come te, e tu sei stato sempre nei miei desideri” e mentre continuava a parlare si è messo al mio fianco prendendomi la mano e poggiandola sul suo paco.
Lo aveva già abbastanza barzotto ma al mio tatto non c’è voluto tanto perché prendesse consistenza. Mentre lo accarezzavo da sopra i pantaloni lui mi ha cinto il braccio sul collo ed ha voluto scambiare un bacio. Ormai le bocche si sono aperte e le lingue roteavano intrecciandosi. Un sogno che diventava realtà.
Marcello ci metteva passione e delicatezza. Con la mano libera si è slacciato i pantaloni e abbassato leggermente le mutande permettendomi di afferrare l’asta e dopo averla leccata esternamente la ho infilata in bocca e con movimenti lenti succhiavo e leccavo come fosse un cornetto.
Lui: “papi continua così, fai piano, infilala tutta fino infondo, leccami l’asta, che bello, sei fantastico. Papi sollevati un pochino voglio accarezzarti il buchetto. Quando ti sentirai pronto voglio sfondarti”
Io: “ok Marcè va bene, sono tutto per te, quando vuoi non devi fare altro che chiedermelo”
Quel pomeriggio ci siamo limitati al bocchino e a leccargli le palle e l’asta fino a quando non ha schizzato il suo nettare sul mio viso.
Terminato e ricomposti ho pensato di fargli domande e approfondire perché mi aveva appena confessato che non solo erano di suo gradimento i giovani ma anche i maturi più grandi di me e volevo capire. Forse e senza forse vi era già un senso di gelosia.
Io: “Mi dicevi che ti piacciono i maturi, quindi ti capita di incontrare spesso maturi?”
Lui: “no no spesso, qualche volta quando capita ma non pensare a tanti maturi solo uno e lo incontro abbastanza spesso, ogni volta che vado da Fernando”
Io: “Fernando chi? Il tuo compagno delle superiori, ma siete coetanei, mi parlavi di maturi”
Lui: “Si maturo, col padre, vado a casa di Fernando quando lui non c’è e mi incontro col padre. Approfitto sempre di un appuntamento con Fernando per andare a casa sua un bel po’ prima in modo che quando arriva sono sempre appena arrivato. Lui è sempre in giro tra calcio, palestra, ragazza, a casa non c’è mai”
Io: “Il padre di Fernando? Franco? Non ci avrei mai creduto, è un uomo tutto d’un pezzo, molto distinto, uno che si sente superiore a tutti”
Lui: “Si Franco, nel sesso è formidabile, è una vera troia, figurati che mi chiede sempre di aiutarlo per far capire a Fernando che lo desidera e poi se li trovo qualcuno per fare sesso in tre o in quattro, ama fare la troia con tutti e prenderla dietro anche con due contemporaneamente ma ancora dice lui, non riesce a combinare”
Io: “mi stai dicendo una cosa che stento a credere, lo ho avuto per quasi sei mesi come capo ufficio ed era una bestia, ci trattava malissimo, pensava di essere il padre eterno”
Lui: “Eh eppure è vero, ma sai potrebbe essere per te una l’occasione per umiliarlo. Sodomizzarlo davanti al figlio io e te, il massimo o no?. Se sei d’accordo e ci stai organizzo e un pomeriggio quando siamo sicuri di essere soli invito sia Franco che il mio amico a venirci a trovare, ma devo pensare a come combinare per riuscire, ma non sarà difficile, lasciamo del tempo, giusto che lui vuole che il figlio sappia, quindi“
Io: “perché no, certo che ci stò. Fra 15 giorni circa la mamma deve andare al suo paese per fare il rogito dell’appartamento e mancherà almeno due giorni, quella sarà un’occasione unica”
Lui: “Siii vero fantastico, magari li invitiamo a pranzo con una scusa che troveremo e i giochi sono fatti. Non sarà facile con Fernando perché è sempre pieno di belle ragazze, ma quelli come lui sono più imprevedibili di altri”
Io: “Si ok va bene, comperiamo il pranzo già pronto, io mi preoccupo di questo e tu organizzi il resto”
I giorni trascorsero velocemente, con Marcello qualche pomeriggio ci scappava un bocchino veloce ma niente più. Mi capitava di chiedergli a che punto fosse l’organizzazione e mi diceva che aveva già risolto tutto e che dovevamo solo aspettare il giorno. Con Fernando ci ho parlato, gli ho raccontato che avrà delle sorprese anche hot ma gli ho chiesto di promettermi e lo ha fatto, che manterrà la calma e parteciperà alla festa oppure potrà rimanere in disparte.
Mia moglie era partita per il suo paese e il giorno seguente avremmo dovuto incontrare gli amici.
Marcello prima di andare in palestra mi dà finalmente le indicazioni e cioè che l’invito era per festeggiare la mia iscrizione all’università e da parte di Fernando per festeggiare il suo ingresso in una squadra nel campionato di D e così le spese dovevano essere divise tra lui e l’amico. Per tutto il resto avrei dovuto seguire le sue mosse.
Ero solo in casa e ormai avevo già preparato la tavola con quattro posti. Erano quasi le 13 e ancora non si vedeva nessuno, quando ecco il suono del campanello, entrano prima Marcello e poi a seguire Fernando e Franco.
Franco a vedermi è rimasto un po’ turbato infatti mi dice subito che non immaginava lontanamente che io fossi il papà di Marcello. Ci salutiamo come vecchi amici e vista l’ora, ci accomodiamo a tavola mentre Marcello prende dal frigo diverse bottiglie di Vermentino, un vino frizzante e gradevole e togliendo le bottiglie che avevo messo io e dicendo che quelle bottiglie le offriva Fernando.
Dopo il pranzo, eravamo un po’ tutti allegri, avevamo bevuto diverse bottiglie di vermentino, e anche se leggero 11 grandi, la quantità faceva il suo effetto.
Ci sediamo in salotto e Marcello mette sulla TV un film porno etero, dopo aver chiesto a tutti se era gradito al fine di rilassarci. L’unico a fare osservazioni è stato Fernando il quale ha voluto precisare che il porno non dovevano essere stronzate gay ma un bel film con buona trama etero. Sicuramente Marcello conosceva molto bene l’amico infatti il porno era esattamente come diceva lui. Mi ha lasciato un po’ perplesso quando ha parlato di stronzate gay, ma mi fidavo di mio figlio, sapevo che aveva organizzato tutto nel dettaglio.
Marcello non perde tempo, si siede sopra il bracciolo dove era seduto Franco e inizia ad accarezzargli i capelli, a baciarlo sulla fronte, a prendergli la mano e a mettersela copra il pacco. Io osservavo Franco che era rosso come il colore della bandiera e sentivo che diceva sotto voce qualcosa a Marcello senza riuscire a capire cosa si stessero dicendo. Il mio sguardo andava verso Fernando perché volevo capire la sua reazione, se aveva osservato quello che stava succedendo tra il padre e Marcello.
Inizialmente non so se era riuscito a vedere qualcosa, poi io ero in mezzo e magari impedivo la visuale, così mi sono alzato per andare verso la cucina e bere dell’acqua. Dalla cucina potevo vedere tutto senza essere osservato. In effetti non essendoci io la possibilità per Fernando di vedere era decisamente maggiore infatti dopo un po’ mentre Franco continuava a lisciare il pazzo di Marcello, ho visto che Fernando si era leggermente girato osservando la scena e per meglio vedere si era sistemato sul divano di sbieco, in quel modo vedeva il padre e la tv.
Inizialmente ho visto il viso di Fernando irrigidirsi e fare delle smorfie e battersi i pugni sulle cosce, ma poi con tranquillità continuava ad osservare.
Io per giustificare il mio allontanamento ho preparato dei bicchierini di amaro e li ho portati in salotto. Franco aveva infilato la mano dentro i pantaloni di Marcello e la cosa era chiarissima, Fernando si toccava il cazzo ma tentava di far finta di non aver visto niente. Porgo i bicchierini e mi siedo alla sinistra di Fernando infilandomi tra lui e il bracciolo. Ormai la mano di Fernando era fissa sul suo pacco e pensavo che da un momento all’altro succedesse qualcosa. Ritiro il vassoio e lo porto in cucina e vedo che Fernando mi segue dicendomi a bassa voce e guardando verso la tv senza farsi vedere dal padre: “Sig. Luigi, ha visto cosa stanno combinando mio padre e Marcello, venga a vedere. Mio padre è una merda, mi fa schifo.
Cazzo vede, non ci posso credere, mio padre ha la mano dentro i calzoni e sta toccando il cazzo di Marcello. Non voglio reagire, voglio star calmo e far finta di non aver visto”
Io: “no non ho visto niente, davvero?” guardo un po’ e faccio finta di aver visto solo in quel momento così da rivolgermi a Fernando e a bassissima voce dicendogli: “si vedo e mi sembra che la cosa piaccia ad entrambi. Fernando devi far finta di niente e stare calmo, dai non rovinare la giornata ti prego, accetta e fai finta di niente” Lui con la testa ha fatto cenno di si e nel frattempo ho visto che si toccava il pacco e siccome ero al suo fianco potevo osservare che era già bello in tiro. Guardavamo la scena uno di fianco all’altro e ormai la cosa si era fatta più ardita, Marcello si era calato le braghe e Franco era intento a sparargli una sega, mi aspettavo che da un momento all’altro lo prendesse in bocca e aspettavo quel momento. Nel frattempo Fernando continuava con una mano a toccarsi il pacco e l’altra la appoggiava nel mio sedere accarezzandolo e cercando da sopra i calzoni di accarezzare la rosellina. Un po’ mi irrigidisco, mi giro e gli sussurro: “che cazzo fai, togli quella mano, smettila” Lui mi fa un cenno di star zitto e non fare rumore e anziché togliere la mano la ha infilata meglio dentro e accarezzava con maggior energia cercando di infilarmi un dito dentro. Io mi sposto e vado verso il lavabo per fargli capire che la cosa doveva finire li e non andare oltre anche se mi piaceva da matti. Lui mi segue e mi sussurra: “Ma vedi ora mio padre lo ha appena preso in bocca, troppa disinvoltura per capire che tutto sta succedendo per caso. Sei una troia anche tu come mio padre e sapevi cosa doveva succedere, non a caso avete messo il porno. Ora zitto, inchinati e succhia il mio cazzo altrimenti faccio un casino. Mi prende la testa e con forza me la spinge verso il suo pacco che orami era dritto fuori dai pantaloni. Io sto zitto e inizio a succhiare. Era bellissimo, Fernando aveva un cazzo splendido, quanto quello di mio figlio se non meglio. Succhio e lui con le mani muove la mia testa per dare il ritmo poi si ferma, mi sfila il cazzo dalla bocca e mi dice di andare in sala, di spogliarci e di partecipare con gli altri. Una volta in sala a voce alta dice: “papi vedo che sei una grande troia, non ti sei messo nessuno scrupolo neppure davanti a me, adesso voglio incularti. Io inculo te e Marcello incula il padre, così vi sverginiamo un po’ il culetto supposto sia vergine” A me l’idea di essere penetrato da mio figlio non mi dispiaceva, aspettavo questo memento per cui nel giro di pochi secondi i figli ci stavano penetrando. Faccio il cenno di spostarsi a Marcello per andare vicino a Franco per farmi fare un bocchino.
Ormai non vi erano più tabù, eravamo tutti nudi in un intreccio dove tutti facevano tutto anche se il perno dell’incontro era Franco. Lo voleva in bocca e in culo da tutti, era incontentabile, al punto che Marcello e il figlio decidono di infilarglielo in culo contemporaneamente facendolo godere come una vera troia mentre io per non stare a guardare glielo ho infilato in bocca fino a scaricargli la mia sborra dentro. Stessa cosa è avvenuta col figlio e Marcello i quali gli hanno fatto il clistere con la loro sborra.
Dopo che abbiamo sborrato, i nostri cazzi si sono afflosciati per cui a turno siamo andati a lavarci. La tv continuava a trasmettere il film che nessuno aveva più seguito. Ci siamo riaccomodati in salotto e Fernando:” cazzo siete due puttane troie, è la prima volta e addirittura due maschi, bene adesso non abbiamo problemi, ogni volta che volete i nostri cazzi, non avete che organizzare e noi ci saremo vero Marcè?”
Marcello annuisce e la serata prosegue giocando a carte e bevendo birra. Ovvio Marcello era incontentabile e lo aveva nuovamente duro così come Fernando. Marcello ogni tanto accarezzava Franco che sorrideva e per non escluderlo accarezzava a sua volta il figlio.
Grazie per averlo letto e non badate agli errori è scritto di corsa. Lasciate pure un vostro commento è sempre tanto gradito.
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