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Una bellissima scoperta cap 1


di alfredCA
10.04.2019    |    20.646    |    5 7.7
"Corro in camera mia, accendo il pc per verificare se la fretta era dovuta al fatto che magari aveva un appuntamento in chat e così scopro immediatamente che..."
Ciao a tutti, la storia che sto per raccontarvi risale a diversi anni fa ma solo oggi mi è venuta l’idea di raccontarvela, ovviamente siccome questa storia continua ancora oggi, i luoghi, i nomi e diversi riferimenti storici sono opportunamente modificati.
Mi chiamo Ivan, sono 1,85 e peso 80 chili che tendono ad aumentare, tenuti a bada dall’attività fisica. Ho da poco compiuto 23 anni e vivo in un piccolo paese satellite della metropoli, perché solo in questo paese i miei genitori hanno potuto acquistare il terreno per costruirsi una casa a loro piacimento, indipendente da tutti con ampio giardino e con una dependance occupata due volte la settimana dal giardiniere.
Mia madre imprenditrice rimane fuori casa per tutto il giorno e solo la sera riusciamo a vederla per cena e non sempre.
Mio padre lavora a dieci minuti di macchina da casa ma anche lui spesso va in trasferta insieme al commerciale per la vendita dei prodotti.
Fino all’età di 19 anni ho vissuto insieme con mia nonna che addirittura chiamavo mamma, ma poi è venuta a mancare e quindi ora sono quasi sempre solo a casa insieme con due signore cinquantenni che per alcuni giorni della settimana, si alternano per le pulizie e la preparazione dei pasti.
Già da piccolo ero attratto dal corpo maschile, soprattutto dei signori dai cinquanta in su purché alti e distinti con un fisico asciutto. Mio padre era tra quelli, infatti era l’unico che potevo spiare per poterlo vedere nudo e ammirarlo in tutte le sue forme, confesso che mi piaceva tantissimo e pensando a lui le seghe erano tantissime.
Crescendo sentivo i miei amici che facevano battute discriminanti contro i gay e gli omosessuali per cui per nascondere il mio stato mi ero cercato la ragazza con la quale ci andavo molto d’accordo e con la quale facevo ovviamente anche sesso ma questo non diminuiva il desiderio di incontrare maschi.
Un pomeriggio mentre da solo rovistavo in cantina, mi sono imbattuto in un serie di giornali porno dove potevo ammirare fighe, culi e cazzi fantastici. Quei giornali che riponevo accuratamente dove li trovavo, erano motivo di grandi seghe e dei miei sogni sessuali. Essendoci a casa diversa gente non facente parte della famiglia, tipo le donne delle pulizie e il giardiniere, non potevo attribuire a nessuno la proprietà di quelle riviste anche se ero portato a scartare le donne e a riversare i sospetti sul giardiniere e ovviamente su mio padre.
A casa avevamo un solo computer sistemato in un angolo del salotto, mentre io morivo dal desiderio di averne uno tutto mio. Dopo l’iscrizione alla facoltà di informatica e dopo aver dato gli esami propedeutici, mio padre si decise di comprarmi un bellissimo computer fisso da sistemare nella mia camera ed uno altrettanto bello da sistemare nel suo studio. Ovviamente mi sono dato da fare subito per fare qualcosa che ritenevo utile per la casa e cioè quella di collegare i computer tutti insieme con una rete Lan utilizzando il mio pc come server. Dal mio computer potevo controllare l’altro e addirittura riportare sul mio monitor, il monitor dell’altro.
Mio padre un giorno si accorse che io lo osservavo in modo particolare e con tutta calma mi chiese se mi piacessero più gli uomini delle donne visto che trovava strano il mio modo di osservarlo. Ma non solo mi pregò di essere sincero perché a suo modo di pensare, non vi era motivo di scandalo alcuno se mi sentivo attratto dagli uomini. Ovviamente io negai alla grande, lui non credete alle mie parole perché poi mi pregò di evitare di spiarlo e di seguirlo in quel modo con lo sguardo anche se a lui faceva decisamente piacere essere osservato e ammirato. Ci rimasi un po’ male e per un breve periodo smisi di spiarlo ma poi tutto riprese come prima, il desiderio di avere mio padre come sognavo io era tantissimo.
Un pomeriggio mentre ero con gli amici e si parlava di gay e di omosessuali, uno di loro disse che in paese circolava voce che vi fossero diversi gay e che erano soprattutto persone di una certa età. Incuriosito dalla affermazione ho cercato di andare più a fondo e mi dissero che forse avevano visto qualcuno di questi circolare nel parcheggio dello stadio dove in alcune ore del giorno e soprattutto della notte, era ritrovo di gay ed essendo un paese piccolo, la voce ovviamente, si diffondeva facilmente. La notizia mi sfiorò solamente perché anche se mi ritenevo segretamente bsex, non avevo mai frequentato ambienti simili ma siccome prima del giardiniere attuale, ne avevamo uno molto bello con quale qualche volta avevo fatto sesso, ma solo orale e niente più, la mia mente pensò subito a quella persona, ma erano trascorsi così tanti anni, addirittura ero ancora minorenne, avevo 15 anni, e non ci feci più caso.
Oggi con i casi di pedofilia lo avrebbero potuto accusare di pedofilia, ma io ero consenziente, lo andavo a cercare e a provocare, per cui non credo fosse reato. Poi non seppi come mai i miei avessero cambiato giardiniere. In casa mai una parola al riguardo.
Una sera mamma chiamò che non sarebbe potuta rientrare per cena a causa di una riunione di lavoro e che al termine sarebbero andati a mangiare una pizza, per cui l’ordine era di non aspettarla e andare a letto tranquillamente.
Dopo cena come tutte le sere sono uscito un oretta con la mia lei e poi come sempre, cercando di non far rumore, il rientro a casa e la sistemazione nella mia cameretta. La sera mi ero fatto convincere a bere un caffè al bar per cui gli occhi non avevano voglia di chiudersi e di prender sonno, così mi sono alzato, ho acceso il pc e vedendo che l’altro computer, quello nello studio di mio padre, era acceso, ho deciso di entrare a curiosare e così ho messo il suo monitor nel mio, potendo vedere tutto quello che faceva.
Già non avevo sonno, ma quello che stavo osservando nel monitor di mio padre, mi aveva sgranato gli occhi. Mio padre era su skype nudo che chattava con un amico sulla trentina, anche lui nudo. Si menavano l’uccello e parlavano di come era andato l’incontro precedente a cui aveva partecipato un terzo amico. Diverse critiche e soprattutto commenti sul cazzo, sul fatto che quando lo avevano inculato era venuto senza toccarlo e dopo aver sborrato non aveva più voluto continuare lasciandoli all’asciutto. Nel proseguo della conversazione leggevo che anche mio padre si era fatto inculare e si era fatto fare un bocchino dall’amico. Continuando le chat leggo che il terzo ospite lo avevano agganciato al parcheggio dello stadio e che aveva un culo talmente aperto che non vi era il gusto di incularselo per cui quella sarebbe rimasta l’unica avventura con quel tipo.
Continuano a chattare e decidono entrambi di farsi una sega e di sborrare su un bicchiere di plastica per poi vedere chi ne aveva fatta di più. Al termine si sono salutati e hanno chiuso la conversazione e spento il pc.
Io ero ancora incantato nel vedere quelle scene ma soprattutto nel sapere che mio padre era avvezzo a quegli incontri ed ecco spiegato il perché mi aveva detto che non aveva niente da dire se io fossi stato gay e che gli faceva piacere essere osservato. Pensavo che combinare il mio desiderio con mio padre sarebbe stato più realistico.
Spengo e vado a letto e pur non riuscendo a prender sonno, non mi ero preoccupato perché avevo tante immagini da rivedere nella mia mente e tanti pensieri da fare.
I giorni successivi, nonostante la sera sul tardi controllassi il computer di mio padre, non ero più riuscito a trovarli connessi, ma sicuramente era dovuto al fatto che a casa vi era mia madre e quindi la libertà era limitata.
Ed ecco che una sera la mamma, prima di cena, ci diede il bacio della buonanotte e uscì di casa perché invitata a una cena con colleghi. Io e mio padre mangiammo tranquillamente mentre io cercavo di portare i nostri discorsi sui gay e sugli omosessuali. Speravo di ottenere qualche ammissione o conferma invece nel rispondere si dimostrò ostile a quell’ambiente che riteneva perverso e squallido. Addirittura mi disse che per un uomo era meglio centomila volte tradire la propria consorte con un'altra donna che tradirla con un uomo. Ovviamente non avevo creduto ad una sola parola, fosse stato diverso il suo discorso ci avrei sicuramente provato.
Ovviamente, sapevo che le cose non stavano in quel modo e che il suo ragionamento era per nascondere le sue reali tendenze che io conoscevo e che lui ignorava conoscessi. Dopo cena mi feci ardito nel chiedergli se potevo vedere un porno nel televisore gigante del salotto e lui senza esitare un attimo mi disse che non era il caso e che si meravigliava che io guardassi quelle cose e che a quel punto gli venivano dei dubbi sul rapporto che avevo con Claudia. Gli risposi che vedere il porno era un diversivo e che non ero certo un ossessionato dal sesso e che i rapporti con la mia ragazza erano ottimi. Chiuso il discorso, papà mi diede la buonanotte e andò in bagno credo per darsi una rinfrescata. Aspettai un po’ e poi andai a spiare dal buco della serratura che mi permetteva di vedere sia la zona doccia che la zona bidet.
Mio padre era sotto la doccia con la porticina trasparente aperta. Si accarezzava tutto il corpo con le mani sotto lo scrosciare dell’acqua e arrivato al cazzo se lo segava con movimenti lenti ma ritmati. Chiuso l’acqua sono scappato nella mia camera chiudendo silenziosamente la porta e accendendo il pc e la connessione col suo video.
E’ trascorso un bel po’ prima che lui accendesse il suo pc ed entrare nella chat per incontrare l’amico il quale non era ancora connesso ma non per molto.
Dopo i saluti preliminari si sono denudati e inviati dei baci con le mani e nella conversazione dialogavano sull’incontro che avrebbero avuto l’indomani, infatti appariva chiaro che sia mio padre che quel ragazzo, non sarebbero andati a lavoro al pomeriggio e si sarebbero incontrati nella dependance di casa per le 16. Mio padre sapeva benissimo che il giovedì era il giorno libero delle donne di servizio e io ero impegnato prima in piscina alle 16 e poi in palestra dalle 17.30 fino alle 19, quindi era sicuro che in casa sarebbe rimasto solo. Si salutano dandosi un arrivederci e dandoli anche le istruzioni di come fare al suo arrivo in modo da entrare inosservato tranquillizzandolo che avrebbe spento la videosorveglianza.
Per tutta la notte non feci altro che pensare a come poter fare per coglierli in fragrante. Prima cosa, avrei spostato l’ora di piscina e palestra al sabato successivo, poi mi sarei dovuto imboscare nella dependance senza poi essere osservato durante la loro presenza. Al mattino, pur essendoci il giardiniere, con una scusante entro nella casa e ispeziono tutto l’ambiente e vedo che l’unico posto dove mi sarei potuto nascondere, era una cambusa con la porta di ingresso che dava sul salotto e sulla camera da letto. Questa porta aveva delle finestrelle in rete abbastanza fitta per consentire l’aerazione e queste erano posizionate a diverse altezze ad iniziare dal metro in su.
Avevo trovato il posto giusto di osservazione, alle 12 il giardiniere chiude la dependance e va via, io di corsa vado a riprendere le chiavi e sistemo la cambusa in modo da potermi accogliere senza dover cozzare con qualcosa, portando all’interno una sedia. Poi con una pinza ho allargato tre quattro fori per poter vedere meglio ed eventualmente poter mettere l’occhio del cellulare per eventuali riprese o foto. Dopo pranzo sposto la mia macchina e la porto diversi isolati lontano da casa in modo da non poter essere vista, così mi sistemo direttamente nella dependance riponendo le chiavi nel solito posto e chiudendomi all’interno.
Arriva mio padre, apre la porta e alcune finestre e si siede nel salottino che era perfettamente sotto il mio controllo, non solo la mia postazione mi permetteva anche di vedere tutta la camera da letto sperando che non chiudessero la porta. Squilla il telefono e vedo mio padre correre a schiacciare il pulsante della serratura. Passa diverso tempo prima di poterli vedere entrare in salotto ed essere sotto mia osservazione. Lui è un ragazzo abbastanza alto, forse quanto me e quanto mio padre, un fisico perfetto, una barbetta ben curata e un po’ di peluria sulle braccia e sulle gambe visto che era in pantaloncini corti. Mio padre accende la radio per avere un po’ di musica e la scelta è perfetta perché la musica e le canzoni avrebbero nascosto alla grande l’eventuale rumore di qualche scatto. Non avevo pensato a quell’inconveniente ma per fortuna ci aveva pensato la musica.
Iniziano a baciarsi in bocca e ad accarezzarsi ovunque, io ho già provato a fare delle foto e tranne qualcuna dove l’obiettivo non era perfettamente centrato col buco, le altre erano perfette.
Non ci vuole molto perché siano completamente nudi. Vedo mio padre con un bellissimo fisico, un bel cazzo ma anche un culo da favola che me lo fa diventare immediatamente duro ma devo sopportare, non posso fare rumori strani e in contemporanea posso ammirare anche l’amico di mio padre, un bel ragazzo, un bel cazzo non molto grosso ma abbastanza lungo ma preferisco decisamente mio padre.
Da come si attorcigliano i corpi credo che siano entrambi versatili. Si succhiano, si baciano, si leccano e se lo infilano dietro senza alcun problema, il cazzo entrava tranquillamente come se stesse entrando dentro una figa.
Lui mentre si fa succhiare il cazzo da mio padre, non sta zitto un attimo, continua a parlare dicendo a mio padre che era una troia, una puttana ma alcune frasi mi colpiscono particolarmente:
Lui: “sei una gran puttana, se tua moglie e tuo figlio sapessero quanto sei troia, le cose sarebbero diverse, ti fotterei davanti a loro nel vostro letto mentre tua moglie mi bacia e a turno me lo succhiate. Tuo figlio deve sapere, ricorda che glielo devi dire perché vogliamo incularti insieme, ti devi far riempire di sborra anche da lui. Dai succhia troia, non fermarti succhia, hai capito l’ordine che ti ho dato? Devi dirlo a tuo figlio e voglio vederti sporco della sua sborra, chiaro?” Preso il cazzo con le mani e allontanata la bocca mio padre rispose:
“siiii sarà fatto mio padrone, mi farò inondare anche da mio figlio, farò tutto quello che vuoi”
Nel frattempo il ragazzo si era seduto sulla pancia di mio padre e gli aveva ficcato nuovamente il cazzo in bocca. Detta il ritmo e subito dopo afferra la testa di mio padre dicendogli che gli stava scaricando tutto in gola e tirandolo fuori ha continuato a schizzarli sulla faccia e sui capelli. Cavolo mio padre aveva la faccia piena di sborra e con la lingua leccava quella che era vicino alle labbra.
Io nonostante avessi il cazzo duro come il marmo, continuavo a fotografare, ormai avevo immortalato tutte le posizioni, da mio padre che incula il ragazzo e si fa fare il bocchino a mio padre che si fa inculare e succhiare avidamente il cazzo e poi col viso e i capelli pieni di sborra.
Senza neppure pulirsi mio padre prende il suo cazzo e lo infila nel culo del ragazzo che era ancora seduto sulla sua pancia e in pochi secondi gli sborra dentro con la goduria del ragazzo. Diceva: “siii dai sto godendo, sei fantastico, riempimi tutto troia, il mio culo è tutto tuo puttana”
Il ragazzo pulisce con la lingua il viso di mio padre e poi si baciano tantissimo in bocca. Poi si ricompongono e si siedono in salotto mentre mio padre gli versa della birra in un bicchiere, lui continuava a dare le istruzioni a mio padre su cosa avrebbe dovuto fare.
Lui: “hai capito troietta, devi dire tutto a tuo figlio, la prossima volta voglio anche lui, voglio inculare anche lui, voglio sborrargli in bocca e voglio vedere la sua sborra dentro il tuo culetto. Capito”
Mio padre: “Si dai padrone, dammi un po’ di tempo, non lo so se riesco a dirglielo subito ma nel frattempo sono sempre la tua schiava” Si baciano nuovamente in modo profondo e poi lui chiede di essere accompagnato all’uscio per andar via dandosi appuntamento sulla chat.
Dopo averlo accompagnato, mio padre rientra nella casa e mette un po’ di ordine e poi chiudendo tutto si avvia verso casa. Io ovviamente sono prigioniero in quella posizione, posso solo uscire dalla cambusa e curiosare dalle finestre per aspettare che mio padre vada via per scappar via e rientrare facendo finta di niente.
Trascorre un bel po’ di tempo e così mi controllo tutte le foto eliminando quelle dove non si capiva niente. Mio padre prende la macchina ed esce richiudendo alle sue spalle il cancello automatico. Esco di corsa, chiudo accuratamente la dependance e corro in bagno per farmi una sega colossale, stavo scoppiando. Esco, riprendo la macchina e parcheggiandola nel giardino nel mio solito posto, salgo in casa e non devo aspettare tantissimo il rientro mia madre e quello di mio padre.
Ceniamo serenamente come se nulla fosse successo, io ero un po’ taciturno perché turbato, tanto che sia mio padre che mia madre mi chiesero se avessi dei problemi. Nessun problema risposi, sono solo un po’ pensieroso per cose mie e detto questo salutai per raggiungere la mia ragazza. Durante il viaggio pensavo a come mio padre era riuscito ad essere tranquillo, dopo la serata trascorsa in quel modo, e ad essere turbato fossi solo io. Strano ma era così.
Rientrato a casa la notte non avevo chiuso occhio, pensavo a come mi sarei dovuto comportare con mio padre, a come avrei dovuto usare le prove fotografiche e pensavo che quella era l’occasione unica per realizzare il mio sogno, cioè fare sesso con mio padre, ma poi i pensieri mi dicevano che sicuramente non sarei riuscito a fare un bel niente con lui forse perché avevo scoperto che era gay pronto a fare la puttana sottomessa.
I giorni successivi trascorsero tranquilli, non era più capitato di stare solo con mio padre o di parlare con lui. Non avevo acceso neppure il computer per curiosare, avevo bisogno di riflettere e capire cosa era meglio fare, addirittura mi era balenata l’idea di cancellare tutte le foto e dimenticare tutto e pensare a quell’uomo di mio padre come colui che insieme a mia madre mi aveva messo al mondo e mi aveva educato e cresciuto, un uomo da amare come un buon padre.
Una sera all’uscita dalla palestra, vado in piazza per incontrare gli amici i quali erano seduti al bar della piazza. Mi avvicino e vedo che vicino a Marcello, era seduto quel ragazzo sui trent’anni credo, che aveva incontrato mio padre. Rimango turbato ma subito Marcello si fa avanti e me lo presenta come un suo amico di facoltà da poco venuto a vivere in un paesino vicino al nostro, di nome Gianluca. Piacere dico io, sono Ivan e così scambiamo due parole di circostanza, poi lui si blocca e improvvisamente mi dice:
“sai una cosa Ivan, ti stavo osservando attentamente perché somigli tantissimo ad una persona di una certa età, che lavora insieme con mio fratello e col quale ho fatto da pochissimo, amicizia” Io non dando molto peso alla cosa gli chiedo dove lavorasse suo fratello e poi sollevando le spalle ho lasciato cadere la cosa come se non riuscissi a realizzare alcun collegamento. Effettivamente però Gianluca aveva avuto spirito di osservazione, in effetti mio padre lavorava col fratello e addirittura mio padre era un suo dirigente. Collimava tutto alla perfezione e era lui che frequentava mio padre, ne ero ormai sicurissimo e questo mi aveva turbato al punto che la sera ero con gli amici ma ero completamente assente e Gianluca se ne era accorto infatti sia lui che gli altri mi hanno chiesto se vi erano problemi e per fortuna le bugie le avevo pronte e avevo attribuito ad un malessere della mia ragazza il mio essere sovra pensiero.
I giorni successivi non trascorsero molto bene, infatti avevo un chiodo fisso sulla testa. Mio padre frequentava un ragazzo che ora frequentava anche una parte dei miei amici e in più questo Gianluca ha subito notato la somiglianza che vi era tra me e quell’uomo con cui aveva fatto amicizia e quell’uomo era mio padre. Era sopragiunta in me la vergogna di frequentare gli amici, perché mi aspettavo da un momento all’altro che qualcuno mi dicesse che mio padre si frequentava nel segreto con Gianluca ed erano molto amici. Ovvio riflettendo ancora mi convincevo che questo non sarebbe potuto accadere, infatti ero quasi certo che Gianluca avrebbe mantenuto il segreto sui suoi incontri ma sapere che poteva riconoscermi come il figlio mi turbava.
Un pomeriggio ero un po’ più libero dai diversi impegni per cui decisi che in un modo o nell’altro dovevo chiarire con mio padre. Lui arrivò abbastanza presto quel pomeriggio e come sempre si infilò sotto la doccia chiudendo regolarmente a chiave la porta. Io corro in giardino per spostare la mia macchina e metterla davanti a quella di mio padre per impedirgli eventualmente di uscire, poi di corsa rientro in casa e mentre lui era ancora sotto la doccia, metto sul televisore a basso volume un film porno che avevo comprato appositamente per questa occasione, mi sistemo in poltrona a petto nudo e con in dosso solo un paio di mutandine bianche elasticizzate, forse quella sarebbe stata un ottima occasione.
Sono sbragato in attesa che esca per vedere la sua reazione e ovviamente vedere gli sviluppi. Cavolo manco a farlo apposta quel giorno tardava, per cui mi sono avvicinato per spiare dalla serratura non riuscendo a vedere assolutamente niente, sulla maniglia aveva appeso qualcosa per cui non potevo curiosare. Riprendo la posizione in salotto quando finalmente sento aprirsi la porta e mio padre uscire cinto da un asciugamano e un altro asciugamano sui capelli. Va in camera sua presumo per vestirsi e quindi pazientemente aspetto che veda cosa sto guardando.
Tarda ancora moltissimo ad uscire, quasi non volesse incontrarmi, infatti esce dalla camera da letto e va direttamente nel suo studio con un paio di pantaloncini corti e una maglietta bianca aderente. Non riesco a capire come mai non viene in salotto, non ha mai agito in quel modo, ma frettolosamente entra nel suo studio chiudendo a chiave la porta alle sue spalle.
Corro in camera mia, accendo il pc per verificare se la fretta era dovuta al fatto che magari aveva un appuntamento in chat e così scopro immediatamente che era in chat col pc. Ovviamente era con Gianluca, entrambi nudi che si scambiavano parole dolci e non. Ho un attimo di indecisione sul da farsi ma poi infastidito, mentre sulla tv scorrevano sempre le immagini del porno, decido di mandargli un messaggio su whatsapp con allegata una foto dove lui succhia il cazzo di Gianluca. Invio il messaggio e osservo sul monitor per vedere la reazione, ma era talmente preso dalla chat che non guarda il telefonino. Intanto la loro conversazione si fa sempre più spinta e i due iniziano a segarsi scambiandosi parole del tipo “amore mio, vediamoci quanto prima, ti voglio tutto mio ect” Gli mando un altro messaggio con allegata una foto dove lui la sta prendendo nel culo. La conversazione tra i due finisce quando entrambi quasi in contemporanea sborrano e mio padre lo saluta dicendogli che spegneva per andare in bagno a lavarsi e che si sarebbero incontrati all’indomani pomeriggio. Corro ad accomodarmi in salotto e vedo mio padre uscire con calma e rinchiudersi in bagno.
Non sapevo cosa inventarmi, gli avevo già mandato due messaggi con foto significative allegate che ancora non aveva letto, spio nel suo studio e vedo che il telefonino era sopra la scrivania, mi metto davanti alla porta del bagno chiedendogli se per caso si sentisse male e se vi era qualche problema.
Lui: “No Ivan tranquillo, mi scappava fare un bisogno, nessun problema”
Grazie per aver letto la prima parte e scusandomi per gli errori madornali presenti, vi invito a leggere anche la seconda parte.
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